Piazza del Popolo, Zappia (Reggini Fuorisede): «Falcomatà cancella la storia e ignora i cittadini!»

Per Antonio Zappia, responsabile dei Reggini Fuorisede del Movimento Rivoluzione Rheggio 743 ac.C, «la chiusura del mercato di Piazza del Popolo è l’ennesima dimostrazione di come l’Amministrazione Falcomatà sia autoritaria e insensibile di fronte alle reali esigenze dei cittadini».

«Senza alcun confronto con i commercianti e i cittadini – ha spiegato – il sindaco e la sua Giunta hanno decretato la fine di uno dei luoghi simbolo della nostra città, un mercato che per oltre ottant’anni ha rappresentato un punto di riferimento economico e sociale per migliaia di reggini».

«Tra il 1993 e il 2001, il sindaco Italo Falcomatà, – ha continuato – padre dell’attuale primo cittadino, si trovò davanti allo stesso problema (di gran lunga più grave), ma lo affrontò con uno spirito completamente diverso: ascoltò la città, dialogò con gli ambulanti, trovò una soluzione condivisa per mantenere in vita il mercato».

«Oggi, invece, Giuseppe Falcomatà governa con l’imposizione, ignorando i cittadini e decretando la fine del mercato storico senza alcuna alternativa concreta – ha aggiunto  Zappia –. Questo atteggiamento autoritario si riflette in tutta la gestione amministrativa, dove il confronto è sostituito da diktat calati dall’alto, con conseguenze devastanti per il tessuto sociale ed economico della città».

«Come se non bastasse – ha continuato Zappia – Falcomatà ha avuto il coraggio di parlare di garbo istituzionale, lamentando il fatto che il Presidente della Commissione Controllo e Garanzia, Massimo Ripepi, lo abbia convocato più volte per Pe c anziché accordarsi ‘con cortesia’. Un concetto di garbo che evidentemente vale solo quando fa comodo a lui e alla sua Amministrazione».

«Dov’era il garbo istituzionale quando l’opposizione veniva bloccata da mille cavilli burocratici per ogni iniziativa? Dov’era il garbo istituzionale quando i cittadini di Arghillà venivano ignorati e privati dei loro diritti? – ha rimproverato Zappia –. La verità è che Falcomatà e la sua Giunta pretendono regole rigide per gli altri, ma non per sé stessi. Quando c’è da partecipare a eventi di visibilità o a inaugurazioni, il Sindaco è sempre in prima fila; quando invece si tratta di affrontare problemi seri, manda avanti i delegati».

«La fine del mercato di Piazza del Popolo non è un episodio isolato, ma solo l’ultima pagina di un’Amministrazione che lascerà dietro di sé una città in macerie. Ponte Calopinace, Parco Lineare Sud, Lido Comunale: una lunga lista di incompiute e promesse non mantenute – ha concluso Antonio Zappia –. Reggio Calabria merita di meglio. Noi continueremo a lottare per difendere i luoghi storici della nostra città, per tutelare i lavoratori onesti e per restituire ai reggini un’Amministrazione degna di questo nome». (rrc)

Piazza del Popolo, Versace: Adesso serve un’operazione verità

«È l’ultima commissione che convoco su piazza del Popolo, adesso serve fare un’operazione verità, perché tanti consiglieri si sono impegnati su questa tematica». È quanto ha dichiarato Carmelo Versace, presidente della Sesta Commissione, Sviluppo economico e attività produttive, turismo, nel corso della seduta dedicata al tema della centrale piazza reggina.

Il presidente ha dato lettura dei verbali delle sedute del 31 maggio, 19 settembre, 21 settembre, 26 settembre, 28 settembre, 12 ottobre, 5 dicembre del 2023; 23 maggio, 20 giugno (ben quattro volte in questa seduta si è parlato di spostamento o chiusura), 18 luglio e, infine, 3 settembre.
«Dal 31 maggio 2023 ad oggi – ha proseguito Versace – nei 18 verbali delle commissioni esaminati, in 11 verbali compare la menzione “piazza del popolo”. Le parole relative a “chiusura”, o “spostamento” del mercato di piazza del Popolo in altre aree, è stata pronunciata ben 14 volte. Ma in nessuna di queste occasioni c’è stato qualcuno della minoranza che ha manifestato di non essere d’accordo o che ha dichiarato di volersi opporre». Ma non solo, il presidente Versace incalza: «Dall’opposizione non è mai stata fatta, rispetto a queste affermazioni, una controproposta nell’unica commissione competente che è quella adibita».
«Mi sembra corretto dire che l’unica eccezione è la consigliera Angela Marcianò che ha riproposto in più occasioni il tema dell’abusivismo del mercato di piazza del Popolo – spiega Versace – e dell’illegalità all’interno dell’area».
Versace ha ricordato, poi, che a proposito «Le dichiarazioni importanti della polizia locale che mette a conoscenza di indagini di polizia giudiziaria e guardia di finanza sull’abusivismo presente, tanto che gli stessi dirigenti auditi non conoscevano attività investigativa. Su piazza del popolo la polizia locale non opera dal 2021, lo fa solo nell’area antistante, in quanto nella piazza sono presenti un gran numero di abusivi che sono le stesse parti offese del procedimento penale pendente nei confronti di alcuni esponenti del corpo locale. Onde evitare di dare spazio a illazioni su ritorsioni, la polizia locale ha ritenuto di porre in essere attività solo con il regime interforze di Focus ‘ndrangheta».
Versace ha evidenziato, infine, come siano stati tre i focus ‘ndrangheta messi a segno nella piazza e, come emerso dalle sedute, che il numero degli ambulanti autorizzati era di sei nel 2023, ridottisi a tre nel 2024.

Nel ribadire la necessità di fare chiarezza, il presidente Versace, al termine del suo intervento ha chiarito: «Non sono contento della chiusura o sospensione del mercato perché è negativo anche perdere un solo posto di lavoro; ma, rispetto all’illegalità, alla mancata trasparenza e alla mancanza totale di idee sul mercato, ritengo che la decisione di chiuderlo sia stata la più idonea». (rrc)

REGGIO – Presentati gli eventi per i 25 anni dell’Associazione dei Portatori della Vara

È un programma ricco che coinvolgerà tutta la città di Reggio, quello organizzato dall’Associazione dei Portatori della Vara, in occasione dei suoi 25 anni dalla fondazione.

La manifestazione, in programma dal 25 febbraio al 20 marzo, è stato presentato nella sala convegni “Mons. Ferro” dell’Arcidiocesi, non nasce per festeggiare l’anniversario – se pur importante – ma per celebrare e rendere omaggio alla Madonna della Consolazione patrona della città. 

 A presentare il ricco programma  il presidente dell’Associazione dei Portatori della Vara, Gaetano Surace e il direttore culturale Luciano Maria Schepis.

Insieme a loro anche padre Pietro Ammendola, guardiano del convento dei cappuccini dell’Eremo e don Pasqualino Catanese, vicario generale della diocesi di Reggio Calabria-Bova, ospite a sorpresa – che ha commosso il presidente Surace – monsignor Salvatore Nunnari, arcivescovo emerito di Cosenza-Bisignano e presidente onorario dei Portatori della Vara.

Presenti anche l’assessore all’istruzione del comune di Reggio Calabria, Anna Briante, la dirigente scolastica del liceo artistico Preti-Frangipane, Lucia Zavettieri e il vicepreside Antonio Barbera, che hanno donato alcune tavole realizzate dagli studenti del liceo dedicati proprio alla storia della Madonna della Consolazione. 

Ad aprire l’incontro don Pasqualino Catanese, vicario generale della diocesi di Reggio Calabria-Bova, che ha ringraziato il presidente e tutti i portatori: «Una realità significativa non solo per la nostra Chiesa ma per la città».

«Questo programma  ci aiuterà a fare memoria di tante cose e rilanciare un impegno di tutti quanti noi, sia come chiesa che come realtà cittadina», ha spiegato don Catanese, ricordando l’importanza della sacra Effige custodita nella Basilica dell’Eremo sotto la custodia dei frati Cappuccini ai quali va il suo «ringraziamento, in particolare ad uno di loro: Fra Gesualdo Malacrinò che ha fatto molto per la città, e speriamo che si possa arrivare al riconoscimento ufficiale della sua beatificazione»

Ad illustrare il programma di appuntamenti è il presidente Gaetano Surace, ma prima di farlo ripercorre in breve la storia, non solo dell’Associazione ma anche della figura dei Portatori: «L’Associazione Portatori della Vara “Madonna della Consolazione” nasce negli anni ’50 da una geniale intuizione di don Italo Calabrò, perfezionata da mons. Salvatore Nunnari, oggi arcivescovo emerito. Inizialmente  chiamata “Pia Associazione dei Portatori”,  si formalizza con apposito atto costitutivo il 24 febbraio del 2000, prendendo il nome di “Associazione portatori della Vara Madonna della Consolazione”».

«In realtà – ha spiegato il presidente Surace – i portatori esistono già dalla metà del ‘500, i primi portatori furono i frati cappuccini, a cui seguirono per voto i marinai. L’associazione, attraverso i soci portatori, continua a promuovere quel ruolo, di testimonianza e custodia, della più antica tradizione, ormai plurisecolare, esistente in città».

«I portatori con il loro servizio di trasporto della Vara – ha proseguito – ove fosse necessario, rinnovano e rammentano l’attaccamento alla Protettrice della città, ed il giorno della scesa della Sacra Effige in città, da secoli è l’unico giorno in cui tutti i reggini si ritrovano accomunati, indossando un’unica maglia. Di fatto – ha sottolineato il presidente – è un giorno identitario, tant’è che tra i portatori si trovano uomini appartenenti a tutte le condizioni sociali cittadine, anche perché è considerato un altissimo onore avere il privilegio di sorreggere l’Immagine miracolosa di Maria Madre della Consolazione». 

Dopo questo breve excursus storico, il presidente Surace ha illustrato il programma di eventi.

Si parte il 25 febbraio ospiti del Museo Archeologico di Reggio Calabria, con il “Convegno di studi” incentrato sui temi iconografici, contenuti religiosi nelle icone; i portatori: intenti religiosi, valenze antropologiche e le processioni nella Calabria bizantina. 

Si proseguirà poi il 2 marzo presso la Basilica santuario Santa Maria della Consolazione si terrà la Celebrazione eucaristica”, presieduta da Sua eccellenza Monsignor Fortunano Morrone

Il 10 marzo, presso la Basilica Santa Maria Madre della Consolazione con l’edizione speciale de Il salotto dell’editore in Basilica”, riflessioni ospiti d’eccezione sugli eventi del XXV° anniversario dei Portatori della Vara a cura del dott. Eduardo Lamberti Castronuovo. 

Si prosegue poi il 17 marzo con la presentazione del libroNostra Donna del Consuolo. La Madonna dei Reggini. Pensieri, parole, opere e miracoli” presso il Seminario Arcivescovile;  sempre ospiti del Seminario Arcivescovile l’ultimo appuntamento che si terrà il 20 marzo con l’evento “Il Cantastorie”, una rappresentazione in vernacolo sull’assalto dei turchi al santuario di nostra donna del Consuolo. 

Al termine dell’intervento la parola passa a monsignor Salvatore Nunnari che regala un momento fatto di ricordi e nostalgia che intreccia il suo cammino di fede, la città e la figura dei portatori. Ricorda che «la storia di Reggio è la storia di Maria. Un vescovo di origini cosentine, mons. Lanza scrisse che le due storie camminano insieme» e riallacciandosi al termine “consuolo”, monsignor Nunnari ricorda «che Maria ha consolato spesso Reggio durante i momenti difficili”. Ricordi il “cuore buono dei Portatori” che ringrazia “per l’esempio che date e che continuate a dare»

Dopo questo prezioso spaccato di storia, l’assessore all’istruzione del Comune di Reggio Calabria, Anna Briante intervenuta per un saluto, riallacciandosi alle parole di don Nunnari, ha ricordato proprio che: «La memoria è un esercizio che non va mai messo da parte. Faccio i complimenti all’associazione dei Portatori per il programma diversificato molto significativo di eventi che continuano a mettere al centro la Madonna della Consolazione; è importante –ha concluso – far conosce soprattutto ai bambini far conoscere a loro la storia della Madonna della Consolazione». 

Anche Mimmo Praticò, coinvolto dal presidente Surace ha sottolineato «il valore inestimabile dei portatori della Vara. Io ho avuto l’onore di portare in spalla la Vara e, al solo pensiero, mi commuovo». 

A ricordare invece la stretta connessione tra i portatori e i frati cappuccini custodi della Basilica dell’Eremo che ospita proprio il quadro della Patrona è padre Pietro Amendola che ricorda che “i primi portatori” furono proprio i padri cappuccini; proprio a due frati cappuccini, ricorda padre Amendola «la Madonna ha parlato nella nostra città. Vorrei ricordare un fraticello che ha goduto della visione della Madonna che ha parlato a Reggio: il primo è fra Antonino Tripodi al quale la Madonna rivelò la cessazione della peste; il secondo frate, era padre Gesualdo. Lui fu il frate che riportò la sacra Effige all’Eremo dopo il terremoto del 1783, facendo ritornare la Madonna nella sua casa».

«Altro importante pensiero che vorrei condividere con voi – ha concluso padre Amendola – e che nonostante tecnicamente la Madonna viene portata in spalla, è lei che conduce la città, è lei che guida e i portatori, che praticamente la sostengono, sono la parte visibile di questo legame e di questo sostegno che la Madonna da a tutti noi». 

Una storia importante e ricca che è possibile ripercorre attraverso il volume “Nostra Donna del Consuolo. La Madonna dei Reggini. Pensieri, parole, opere e miracoli”, il cui contenuto è stato illustrato in breve da Luciano Maria Schepis che ha ricordato il prezioso contributo del maestro Stellario Baccellieri, da poco scomparso e del maestro Michele Prestipino. Prima di chiudere l’incontro il presidente Gaetano Surace ha voluto però fare alcune precisazioni in merito alla mancata realizzazione di uno degli eventi più significativi  e che, purtroppo oggi, non figura tra gli appuntamenti in calendario. 

«Mi preme fare una precisazione – ha detto Surace – il programma appena presentato non è completo, all’appello manca l’evento più significativo ed espressivo: la mostra “Nostra Donna del Consuolo – La Madonna di Reggio – Culto, cultura e pietà popolare”. Questa mostra, si compone da più di 700 pezzi da esporre».

«Questo primo evento – ha spiegato – che avrebbe aperto il programma, si sarebbe dovuta tenere nei locali del Castello Aragonese e inaugurata il 28 dicembre 2024 e rimanere aperta fino al 26 di febbraio. Nel mese di giugno (2024), la regolare richiesta avanzata dall’Associazione affinché l’Ente cittadino partecipasse come partner nelle celebrazioni per la Patrona della città, veniva accettata dal Comune di Reggio Calabria con una delibera di giunta che accoglieva anche la richiesta di utilizzo dei locali del Castello Aragonese. Purtroppo, nonostante le numerose interlocuzioni, nei mesi successivi (la delibera di giugno), presso il settore amministrativo competente, la mostra, prevista come detto alla data del 28 dicembre, come avrete potuto constatare non è stata organizzata».

«Non solo, non si è riusciti a realizzarla nemmeno il 15 febbraio 2025 – ha proseguito – data convenuta pro bono pacis. Alla luce di quanto accaduto, con profonda amarezza, noi portatori rileviamo, con la mancata esecuzione della delibera di giunta, la poca attenzione del settore competente, non nei confronti dei portatori sia ben chiaro, ma nei confronti della Patrona della città e nella considerazione che l’evento in questione, e tutti quelli a seguire che celebrano sempre e comunque la Madonna della Consolazione».

«Aggiungo, anche – ha detto ancora – che la poca attenzione nei confronti della Patrona è stata rilevata nella stesura del dossier Progetto per la candidatura di Reggio Calabria a Capitale italiana della Cultura 2027: “Cuore del Mediterraneo”. Un documento che consta di circa 60 pagine e di cui però precisiamo, non conosciamo l’autore, al cui interno vi sono elencati diversi Enti ed associazioni; ebbene, in nessuna di queste 60 pagina viene menzionata la Madonna della Consolazione o i Frati Cappuccini.»

«Eppure se la storia è cultura – ha concluso – non possono essere cancellati cinquecento anni di storia della Madonna della Consolazione; che peraltro, si intersecano con la storia della città. Come si può non fare cenno al fatto che Reggio Calabria è la città nella quale p sorto l’ordine dei Frati Minori Cappuccini grazie a due reggini cofondatori? Detto questo, vorrei solo rassicurare quanti hanno partecipato alla preparazione della mostra, alla quale teniamo in modo particolare, sarà comunque realizzata entro il 2025 in un luogo consono ad ospitare la storia della nostra Patrona»(rrc)

 

Milia (FI): Aperte le interlocuzioni con multinazionale del food & beverage per festival dello street food

Il capogruppo di FI a Reggio, Federico Milia, ha annunciato l’apertura di un’interlocuzione con una multinazionale del settore food e beverage «per organizzare a Reggio Calabria, spero già nei prossimi mesi, un importante festival di rilievo quasi nazionale a tema street food e turismo».

«Già durante la campagna elettorale del 2020 – ha continuato – avevo sottolineato quanto fosse importante, a mio avviso, lo street food per qualunque città che si definisca turistica, come ad esempio la nostra Reggio, e tre anni fa, nel febbraio del 2022, su mia proposta e su mia richiesta durante i lavori della Commissione sviluppo economico, era stato aggiornato, dopo 20 anni e per la prima volta, il regolamento sullo street food a Reggio Calabria».

«E, proprio qualche mese dopo l’aggiornamento di questo regolamento, addirittura alcuni operatori della nostra città hanno ricevuto la visita della televisione pubblica giapponese che ha realizzato un reportage sulla nostra cultura gastronomica, nel settore street food, l’aggiornamento del regolamento è stato un passaggio storico che però, purtroppo, da allora ad oggi non ha avuto risvolti in termini turistici, perché è mancato un programma di ampliamento di un settore fondamentale per l’economia cittadina e per il suo futuro sviluppo turistico». (rrc)

CORIGLIANO ROSSANO – Il seminario “Sostegni all’accoglienza turistica di qualità in Calabria”

Giovedì, alle 11, a Corigliano Rossano, al Castello Ducale, si terrà il seminario  “Sostegni all’accoglienza turistica di qualità in Calabria”, promosso in collaborazione dalla Regione Calabria con Confindustria Cosenza e l’Amministrazione comunale di Corigliano-Rossano.

L’evento, che vuole promuovere la creazione di nuove iniziative di accoglienza turistica e incrementare la ricettività di qualità, sarà utile per illustrare i contenuti dei due avvisi per il sostegno all’accoglienza turistica di qualità in Calabria e per l’emersione e qualificazione della ricettività delle seconde case. 

Ai saluti istituzionali del sindaco di Corigliano Rossano, Flavio Stasi, e del presidente di Confindustria Cosenza, Giovan Battista Perciaccante, seguiranno, coordinati dal comunicatore strategico Lenin Montesanto, l’introduzione della presidente della Terza Commissione Regione Calabria, Pasqualina Straface e gli interventi degli assessori regionali allo Sviluppo Economico, Rosario Varì, e al Turismo e Lavoro, Giovanni Calabrese. 

L’obiettivo è quello di creare iniziative d’accoglienza e incrementare la ricettività di qualità attraverso la promozione di interventi per l’innalzamento degli standard qualitativi dell’offerta, l’ampliamento ed il miglioramento dei servizi in un’ottica di sostenibilità, accessibilità e sicurezza ambientale, anche attraverso la valorizzazione di luoghi, tradizioni e usanze regionali di interesse turistico e di valore iconico. 

L’auspicio degli interventi è quello di realizzare nuove strutture con elevato livello di qualificazione e classificazione e digitalizzare le imprese del comparto turistico per incrementare la loro competitività e transizione, favorendo la nascita di nuovi servizi culturali e turistici digitali e creare elementi innovativi per l’ecosistema del turismo in Calabria. 

«La scelta di approfondire un tema così importante nel territorio della Sibaritide non è casuale – hanno sottolineato i promotori – perché si tratta di una zona ad alta vocazione turistica, tra le aree regionali con più posti letto e con attrattori turistici importanti. Qualificare l’esistente, far crescere nuove realtà e nuovi servizi significa generare nuova economia e creare valore aggiunto per tutta la regione ed il Sud Italia in generale». (rcs)

Gli studenti dell’Aba RC realizzano le scenografie del musical Peter Pan

Sono “made in studenti dell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria”, le scenografie realizzate per il musical Peter Pan, in programma al Cine Teatro Odeon di Reggio il 28 febbraio.

Ciò è stato possibile grazie all’intesa tra l’Aba di Reggio e l’Associazione culturale “The Sparkling Diamonds”, diretta da Katia Crucitti ed Eugenia Chindemi.

La commedia musicale, inserita nella prima rassegna teatrale organizzata dal Maestro Roberto Caridi, si ispira alla celebre storia di Peter Pan protagonista di un incredibile viaggio tra musica e fantasia.
Gli allievi dell’AbaRc, Domenico Giunta, Simone Dentici, Maria Carmela Callipari, Cinzia Deborah Palamara, Antonietta Pizzata, Liu Xiaomei, Annalisa Manfredi, Vanessa Notoriani, Sabrina Gangemi, Huang Shiwen, Wenqing Li, Domenico Ariganello, Miriam Capitò, Gianmarco Pagano, Cinzia Monorchio, le cultrici della materia Federica Surace e Martina Punturieri, coordinati dal docente Marco Perrelli e Giovanni Raja, sotto l’attenta guida del direttore Piero Sacchetti e della professoressa Domenica Galluso, porteranno grandi e bambini in un entusiasmante viaggio verso l’Isola che non c’è.
Un lavoro certosino che ha impegnato gli studenti dell’Accademia reggina nella realizzazione di straordinarie scenografie che condurranno gli spettatori, in un vero e proprio sogno da condividere con gli amici e la famiglia.
«Queste sinergie con le forze attive e culturali della città sono opportunità per i nostri giovani – ha dichiarato il direttore Sacchetti –. La fiaba di Peter Pan che, da sempre, ha stregato intere generazioni, è lo sprone a credere nella realizzazione dei propri sogni e, anche, a rialzarsi dopo ogni caduta. In una terra complessa come la nostra, il messaggio che diffonde il musical della scuola “The Sparkling Diamonds”, rappresenta uno stimolo per affrontare ogni difficoltà con forza e determinazione».
«L’Accademia di Belle Arti continua, così – ha concluso – il suo percorso di formazione e confronto con altre realtà del territorio e non solo, ma soprattutto, crea per i suoi allievi, il giusto incrocio tra domanda e offerta». (rrc)

A Locri incontro con i Lions sull’intelligenza artificiale

di ARISTIDE BAVAI rischi e le opportunità dell’intelligenza artificiale sono stati il tema di un interessante convegno che si è tenuto nell’Aula Magna dei Licei Mazzini – ex magistrale di Locri alla presenza di un folto pubblico, in gran parte costituito dagli studenti della scuola ai quali principalmente è stato indirizzato l’incontro.

Il convegno è stato organizzato dal Lions Club di Locri in collaborazione con l’Istituto scolastico e con il Comune. A fare gli onori di casa è stata Simona Romeo, collaboratrice del Dirigente scolastico, Francesco Sacco, che si è anche soffermata sull’attualità dell’argomento invitando gli studenti alla massima attenzione per garantire adeguati momenti di riflessione sull’importante tema.

Per l’amministrazione comunale è intervenuta l’assessore alle pari opportunità Ornella Monteleone, portando il saluto del sindaco, Giuseppe Fontana, e  soffermandosi anche sull’importanza di iniziative del genere che – ha detto – troveranno il Comune di Locri sempre disponibile a dare la propria collaborazione.

Introdotto dalla cerimoniera del Lions club di Locri, Maria Luisa Muscoli, il convegno ha subito affrontato  con il presidente Antonio Zuccarini l’attualità dell’argomento  e dopo i ringraziamenti di rito ai rappresentanti scolastici e a quelli di altre associazioni presenti all’incontro  ha lasciato spazio ad una corposa relazione di Antonello Posterino, esperto dei settori  digital innovation e cloud transformation che ha intrattenuto il pubblico, e soprattutto gli studenti, sulle nuove opportunità sociali che possono arrivare dalla intelligenza artificiale e soprattutto dai rischi che si possono correre  nell’eventualità di un suo uso distorto precisando peraltro che l’ intelligenza artificiale non può assolutamente sostituire la creatività dell’uomo e, in ogni caso, non può offrire verità assolute.

Ha anche messo in guardia sull’uso dei social invitando gli studenti a fare un “uso consapevole”, per evitare anche brutte sorprese a carattere personale soprattutto quando  si mettono in rete notizie che possono turbare la privacy. Concetto, quest’ultimo, ribadito anche dall’altro relatore  Tonino Lacopo  presidente del Cenacolo della cultura e delle scienze  della Locride nonché presidente della Camera civile degli avvocati di Locri, che ha trattato il delicato argomento anche dal punto di vista legale.

Poi un breve dibattito al quale hanno espresso le loro considerazioni il dott. Giuseppe Ventra che si è soffermato sulle funzioni futuristiche, dei robot, il prof. Carmelo Scordino, che ha trattato le problematiche ambientali, la docente Pina Angotti che ha affrontato il tema lavoro  in presenza dell’intelligenza artificiale  e la giovane studente Santina Oliva che ha messo in guardia su possibili episodi di bullismo legati a questa innovazione. 

I lavori sono stati conclusi dal presidente dell’ XI circoscrizione Lions, Giovanni Barone che dopo essersi soffermato sulle attività dell’associazione Lions non ha mancato di portare il suo contributo personale sull’importante argomento esprimendo il suo apprezzamento agli studenti del Mazzini per l’attenzione con cui hanno seguito il convegno a dimostrazione come i giovani siano pronti ad affrontare e comprendere le sfide legate alla rivoluzione digitale in corso.

D’altra parte  il convegno ha rappresentato un’importante occasione di confronto e aggiornamento su un tema centrale del nostro futuro, in quanto l’intelligenza artificiale è da considerare anche una sfida certamente affascinante ma anche   complessa, che potrebbe certamente portare grossi benefici sociali ma anche pesanti rischi.

Necessario, quindi, calcolare in maniera equilibrata questa grande innovazione tecnologica che deve essere accompagnata, come è stato ampiamente affermato, da attente riflessioni.

Prima del termine i ringraziamenti del presidente Toni Zuccarini all’assessore Monteleone, al Dirigente scolastico Francesco Sacco e ai relatori Antonello Posterino, Antonino Lacopo e Giovanni Barone con la consegna del gagliardetto del Club lions di Locri. (ab)

CROTONE – Il concerto del Quartetto Marsili

Domani sera, a Crotone, alle 19, al Museo di Pitagora, si terrà il concerto del Quartetto Marsili, un ensemble cameristico composto da Pino Murano (violino), Samuele Danese (viola), Valeria Carnicelli (violoncello) e Antonella Calvelli (pianoforte).

Il Quartetto Marsili si distingue per l’eccellenza tecnica e interpretativa, frutto di percorsi formativi prestigiosi e collaborazioni con grandi maestri. La loro versatilità e approfondita ricerca musicale li rendono interpreti raffinati del repertorio cameristico, con particolare attenzione alla musica del Novecento e alla valorizzazione di opere meno conosciute. Domenica verranno eseguite le seguenti composizioni: Franz Schubert – Adagio e Rondò concertante in fa maggiore, D 487

Composto nel 1816, questo brano è una piccola gemma del repertorio cameristico di Schubert. L’Adagio iniziale è lirico ed elegante, con il pianoforte che dialoga intimamente con gli archi. Il Rondò è vivace e brillante, con melodie cantabili e un’atmosfera spensierata che richiama l’opera italiana.  Gustav Mahler – Quartetto con pianoforte in la minore. Unica composizione da camera superstite di Mahler, scritta intorno al 1876, quando aveva solo 16 anni. Questo movimento unico ha un carattere intensamente romantico e drammatico, con armonie cromatiche e una scrittura densa che anticipano lo stile orchestrale del compositore. È un’opera giovanile, ma già ricca di profondità emotiva. Robert Schumann – Quartetto per pianoforte in mi bemolle maggiore, op. 47. Composto nel 1842, durante l’anno dedicato alla musica da camera, questo quartetto è una sintesi perfetta tra virtuosismo pianistico e scrittura per archi. Il primo movimento è nobile e maestoso, seguito da uno Scherzo vivace e brillante. (rkr)

CATANZARO – Al Liceo Galluppi il progetto “Panchine Rosse”

Al Liceo Galluppi di Catanzaro si è svolto un appuntamento del progetto “Panchine Rosse”, che si inserisce all’interno delle attività preventivo-trattamentali promosse dal Centro Calabrese di Solidarietà in collaborazione con istituzioni pubbliche e altri enti del terzo settore, tra cui Dap, Asp, USRC, Ser.D, Ordine degli Avvocati, Camere Penali e il Garante dei Detenuti.

Oltre agli incontri nelle scuole, prevede il coinvolgimento del Centro Uomini Autori di Violenza del Centro Calabrese di solidarietà Ets, che accoglie uomini responsabili di comportamenti maltrattanti con l’obiettivo di ridurre la violenza intrafamiliare e interpersonale.

L’iniziativa mira a promuovere una cultura del rispetto e della parità di genere, incoraggiando studenti e docenti a contrastare gli stereotipi e i pregiudizi ancora radicati nella società. Tra i risultati attesi vi sono la riduzione dei comportamenti violenti nelle scuole coinvolte, la creazione di sportelli di supporto per le vittime di violenza e l’integrazione dell’approccio di genere nelle pratiche didattiche.

Il nuovo appuntamento educativo strutturato, nei giorni scorsi, ha visto la partecipazione di importanti rappresentanti del mondo istituzionale e del terzo settore: la dirigente scolastica Cinzia Scozzafava, la presidente del Centro Calabrese di Solidarietà EtsIsolina Mantelli, il direttore aggiunto dell’Ufficio Interdistrettuale Esecuzione Penale Esterna per la CalabriaRocco Scicchitano, la funzionaria del servizio sociale Sabina Brunetti, la referente di educazione civica Pompea Zampetti e la pedagogista del Centro Uomini Autori di Violenza del Centro Calabrese di SolidarietàCristina Marino.

A sottolineare l’importanza del progetto è stato Rocco Scicchitano, il quale ha spiegato: «Panchine Rosse è un progetto che affronta più tematiche, con un focus particolare sul reinserimento sociale di autori di reati legati al Codice Rosso. In questo caso, siamo già in una fase in cui il reato è stato consumato e si lavora per un percorso di recupero. Accanto a questo aspetto, vi sono iniziative di sensibilizzazione generale, come l’installazione di panchine rosse negli edifici dell’esecuzione penale esterna a Catanzaro e Cosenza».

«Infine – ha concluso – un elemento centrale è la prevenzione, che ci porta qui oggi, coinvolgendo anche le scuole. È fondamentale trasmettere determinati messaggi ai più giovani, poiché la violenza è spesso radicata in concetti sociali consolidati e, in molti casi, minimizzata. Serve imparare a riconoscere i segnali precoci che possono portare a pericolose escalation».

L’incontro ha permesso di avviare un confronto aperto tra studenti e istituzioni, mettendo in luce la percezione della violenza di genere tra i più giovani.

Tra coloro che hanno condiviso la loro esperienza c’è stata Bruna Varano, studentessa della classe V B, che ha dichiarato: «Questi incontri hanno avuto su di me, così come sui miei compagni, un’azione propedeutica. Fin dall’adolescenza, tra i 13 e i 14 anni, fino all’età adulta, ci troviamo in un momento della vita in cui mancano certezze e chiari modelli di riferimento. Grazie a queste iniziative e al lavoro delle associazioni coinvolte, possiamo essere la chiave di volta per riscoprire ciò che la società ha da offrirci e comprendere come possiamo contribuire al cambiamento».

«Uno dei temi cruciali che abbiamo affrontato – ha concluso – è il patriarcato, un sistema che ancora oggi influenza profondamente le nostre vite. Essendo una donna, lo vivo ogni giorno sulla mia pelle. Finalmente ho capito che la gelosia e la possessività non sono espressioni di affetto, ma strumenti che riducono le persone a oggetti. È fondamentale contrastare questa mentalità, e la scuola è il luogo giusto per farlo, attraverso il dialogo e il confronto. Come diceva un mio compagno, dobbiamo creare gruppi di dibattito coesi, in cui ci confrontiamo non solo tra coetanei, ma anche con persone più grandi e con chi ha vissuto sulla propria pelle la violenza di genere».

«Noi siamo il futuro, la generazione di domani. Saremo genitori, madri e padri – ha concluso – chiamati a educare i nostri figli. E non vogliamo che ciò che oggi subiamo, soprattutto noi donne, possa ricadere su di loro. È nostro compito cambiare il presente per costruire un domani migliore».

Dello stesso parere è stato anche Gabriele Montesano, studente della IV C, che ha raccontato il suo punto di vista sull’esperienza vissuta: «Partecipare a questi incontri e seguire questo percorso è stato sorprendente, dire poco sorprendente. Siamo andati oltre le solite barriere del discorso all’interno della classe, superando la dinamica in cui una voce fuori dal coro viene messa in disparte, per arrivare a un dibattito più coeso e inclusivo. Affrontare un tema così complesso e scottante è stato non solo fondamentale, ma anche estremamente formativo per tutti noi».

«Ci è stata data la possibilità – ha concluso – di comprendere il punto di vista non solo di tanti ragazzi, ma anche di tante ragazze. A volte, ascoltare certe opinioni è stato quasi destabilizzante e controverso, perché non ci aspettavamo di ricevere alcune considerazioni proprio da chi è in prima linea nell’essere vittima di questa enorme problematica della violenza di genere. È stata un’esperienza bella perché mi ha fatto sentire finalmente partecipe, parte di un gruppo unito in un confronto aperto, in cui abbiamo riscoperto innumerevoli dimensioni umane e interpersonali». (rcz)

CATANZARO – Domenica il convegno “Calabria Regione d’Europa”

Domenica 16 febbraio, a Catanzaro, a Palazzo De Nobili, alle 17, si terrà il dibattito “Calabria Regione d’Europa: Welfare, Diritti, Autonomia Differenziata”.

L’evento, che vedrà protagonista l’europarlamentare del M5S Pasquale Tridico, presidente della Sottocommissione del Parlamento Europeo per le questioni fiscali, rappresenta un’occasione cruciale di riflessione sul futuro della Calabria, in un momento particolarmente delicato per la regione.

L’incontro vedrà il confronto tra importanti personalità del panorama politico e accademico, tra cui Nicola Fiorita, sindaco di Catanzaro, Giusy Caminiti, sindaca di Villa San Giovanni, Rosanna Nisticò, docente dell’Università della Calabria, Pasquale Neri, portavoce del Forum del Terzo Settore.
Il dibattito sarà moderato dal direttore di Asprom, Mimmo Talarico e si aprirà con un ricordo del compianto economista Vittorio Daniele, autore di studi fondamentali sui divari fra Sud e Nord, che ha dedicato gran parte della sua carriera a comprendere e analizzare le disuguaglianze economiche.
«Il tema dell’autonomia differenziata, uno dei punti centrali dell’incontro, si inserisce in un contesto nazionale ed europeo di grande rilevanza – ha spiegato la consigliera comunale Daniela Palaia –. In particolare, la discussione si concentrerà sugli effetti che una riforma di questo tipo potrebbe avere sul welfare, i diritti fondamentali e la coesione sociale, con particolare attenzione alle implicazioni per il Mezzogiorno e, in particolare, per la Calabria».
«L’appuntamento di domenica con Pasquale Tridico – ha aggiunto – sarà un’occasione per riflettere sulle sfide che l’autonomia differenziata potrebbe comportare per la Calabria. Esamineremo come una maggiore autonomia fiscale e politica potrebbe influenzare il welfare, la sanità e le politiche di sviluppo per la regione. Il nostro impegno, come amministratori, deve essere sempre quello di garantire che ogni scelta sia fatta nell’interesse di tutti i cittadini calabresi».
«La discussione sull’autonomia differenziata è fondamentale – ha proseguito – ma deve essere contestualizzata nel rispetto dei diritti e dei principi di equità. Il dibattito in corso, quindi, oltre a riguardare la governance regionale, tocca temi strategici come la giustizia sociale, la crescita sostenibile e l’accesso ai servizi per i calabresi».
«L’incontro di domenica – ha concluso Palaia – rappresenta un’occasione per riflettere sui cambiamenti necessari per costruire un percorso di crescita e sviluppo reale per la nostra regione, mettendo al centro il benessere dei cittadini e l’uguaglianza di opportunità, in un contesto di un’Europa che guarda sempre di più alla coesione e al sostegno delle regioni più vulnerabili». (rcz)