CORIGLIANO-ROSSANO – Apre oggi l’installazione permanente del “Terzo Paradiso”

Oggi, nel belvedere del Complesso Monastico Basiliano di Santa Maria del Patire di Corigliano-Rossano, avrà luogo l’inaugurazione dell’installazione permanente del “Terzo Paradiso” segno e simbolo di Michelangelo Pistoletto, artista, pittore e scultore italiano, animatore e protagonista della corrente dell’arte povera.

Il Terzo Paradiso è il grande mito che porta ognuno ad assumere una personale responsabilità nella visione globale. Il termine paradiso deriva dall’antica lingua persiana e significa “giardino protetto”. Noi siamo i giardinieri che devono proteggere questo pianeta e curare la società umana che lo abita. Il simbolo del Terzo Paradiso, riconfigurazione del segno matematico dell’infinito, è composto da tre cerchi consecutivi.

I due cerchi esterni rappresentano tutte le diversità e le antinomie, tra cui natura e artificio. Quello centrale è la compenetrazione fra i cerchi opposti e rappresenta il grembo generativo della nuova umanità. (rcs)

CROTONE – Successo per la Festa della Liberazione al Museo e Giardini di Pitagora

Festa della Liberazione molto partecipata a Crotone e organizzata dal Consorzio Jobel, in collaborazione con diverse organizzazioni crotonesi, presso il Museo e Giardini di Pitagora.

Per celebrare una data importante che rappresenta l’inizio di una primavera democratica è stato creato un momento originale di dibattito e confronto tutto al femminile, che ha visto radunate attorno alla tavola rotonda “Approdi di pace” rappresentanti del mondo accademico, scolastico, istituzionale e sociale.

Come ha ricordato l’assessore alle politiche sociali Filly Pollinzi «spesso si tende a sminuire il valore delle donne impegnate, per tale motivo bisogna camminare insieme, in direzione ostinata e contraria. Dobbiamo occupare gli spazi di democrazia, fortificare l’impegno civile contro le ingiustizie, prendendo posizione e insistendo per la tutela dei diritti».

Combattere ogni giorno contro l’indifferenza, l’aridità emotiva, la polemica sterile. Resistere con l’esempio che deriva dall’onestà e dal coraggio di fare ciò che è giusto per tutti. L’esempio di giustizia sociale portato anche da Valentina Castelli, psicologa dell’associazione Baubò: «per quanto inalienabili, purtroppo i diritti non sono per sempre, per tale motivo vanno continuamente difesi. Quando vengono messi in discussione si generano sentimenti di odio, scaturiscono conflitti e quindi si crea disgregazione nelle comunità, terreno fertile per l’oppressione» ha affermato ribadendo l’importanza di creare luoghi di comunità in cui si dà voce a tutti.

A volgere lo sguardo al passato, mostrando un profondo senso di gratitudine verso le donne e gli uomini che hanno avuto il coraggio di ribellarsi e hanno contribuito a rendere l’Italia libera e dotata di una delle costituzioni più belle d’Europa, è stata Francesca Falcone, docente dell’Unical.

«È la nostra storia che dobbiamo mantenere viva, sentendoci responsabili nel nostro piccolo della società che vogliamo provare a costruire. Liberazione, infatti, significa impegnarsi da protagonisti nella costruzione di una società giusta. Non è solo ricordare una soglia storica, ma soprattutto costruire azioni di liberazione quotidiane, che richiedono una leadership on the line per sradicare le ingiustizie che si riproducono a tutti i livelli, politici, sociali, economici e culturali».

D’accordo anche Rossella Napolano e Lucia Sacco che, grazie alla rispettiva esperienza nel mondo dell’educazione e della formazione dei più giovani, hanno dichiarato: «insegniamo il valore della democrazia da tutelare nella nostra società in cui, tuttora, non mancano forme di oppressione e discriminazione. Ci impegniamo per prestare ascolto e dare spazio alle voci più flebili. Cerchiamo di promuovere il valore della pace».

Valori ben consolidati anche nel percorso professionale della giornalista Giusy Regalino che ha evidenziato il timore che vengano persi soprattutto tra le nuove generazioni. «Dobbiamo lottare quotidianamente per il bene dell’intera comunità, soprattutto delle persone più fragili, alle quali, nel mio piccolo, do voce raccontando le loro storie, aiutandole a raggiungere la propria liberazione» ha commentato, suggellando il dibattito che si è rivelato una preziosa occasione di riflessione, in un momento storico in cui le crescenti guerre e diseguaglianze mettono a repentaglio memoria e libertà. (rkr)

REGGIO CALABRIA – Festa della Liberazione, il sindaco Falcomatà legge il monologo di Scurati

Reggio Calabria ha celebrato la festa della Liberazione alla Villa Comunale “Umberto I” ai piedi del Monumento ai partigiani dove il sindaco Giuseppe Falcomatà ha letto il testo integrale dello scrittore Antonio Scurati dedicato alla memoria dell’onorevole Giacomo Matteotti, al 25 aprile, ai più alti valori della democrazia, della libertà e dell’antifascismo. Nel corso dell’iniziativa, alla quale hanno preso parte diversi esponenti del Consiglio comunale, metropolitano e regionale, parlamentari, numerosi cittadini, partiti politici, sindacati e associazioni, il sindaco Falcomatà ha ribadito come «il clima che si respira nel Paese ci debba far riflettere».

«Se, ancora oggi, nel 2024, chi ha l’onore di governare il Paese ha difficoltà a dichiararsi antifascista – ha affermato Falcomatà – significa che lo stato di salute della democrazia, in Italia, non è affatto buono. Quindi, a maggior ragione, bisogna fare festa e ricordare cosa sia successo quel 25 aprile, perché democrazia e libertà non sono delle conquiste assolute, ma vanno difese e protette, soprattutto in un momento in cui questi valori sono assolutamente fragili».

«Il brano di Scurati – ha continuato il sindaco – non è soltanto uno sguardo al passato ed una rievocazione di cosa siano stati il fascismo e l’omicidio politico di Giacomo Mattetotti, ma è innanzitutto un monito per ciò che, da qui a sempre, dovremo fare per difendere i valori della libertà e della democrazia».

La Città metropolitana ed il Comune, dopo l’esecuzione dell’Inno nazionale italiano, hanno deposto una corona d’alloro ai piedi della stele dedicata ai Partigiani, seguiti poi dagli omaggi floreali dell’Anpi, del Coordinamento cittadino metropolitano contro tutte le guerre, delle Associazioni Alioscia, Ampa venticinqueaprile, Anei Reggio Calabria, Anpc e della Corrireggio.

La manifestazione, oltre l’intervento delle associazioni e dei cittadini, ha potuto contare sul contributo del senatore Luigi Marino, membro del Comitato nazionale Anpi e delegato dalla segreteria nazionale. Tra gli interventi programmati quello del Coordinamento reggino metropolitano contro tutte le guerre, di un rappresentante della Corrireggio, dell’Anei e dell’Anpc. Sul palco della villa comunale si sono esibiti i Kalavria, band reggina che ha eseguito, fra gli altri, il canto della Resistenza “Bella ciao”. (rrc)

CROTONE – Martinelli e Trovato domenica si esibiscono in duo al Museo Pitagora

Domenica 28 aprile, alle ore 20, al Museo Pitagora di Crotone si terrà il terzo appuntamento della 45esima stagione concertistica, organizzata dall’Associazione musicale Maurizio Quintieri e vedrà protagonisti il duo composto dalla soprano Silvia Martinelli ed il pianista Andrea Trovato.

“Romanze ed Opera” è un rappresentativo percorso fra due secoli nella musica che ha reso celebre l’Italia nel mondo, da Rossini a Verdi, da Mascagni a Puccini, da Cilea a Tosti, i musicisti toscani spazieranno fra le pagine del melodramma e le composizioni cameristiche di questi celebri autori. Il programma sarà impreziosito da alcune pagine pianistiche di Chopin, Bossi e Liszt eseguite dal M° Andrea Trovato.

Silvia Martinelli, soprano, svolge un’ampia attività artistica, sia nell’ambito della lirica che del concertismo. Ha studiato canto con Margherita Rinaldi, perfezionandosi in seguito con Renata Scotto, Maria Chiara, Claudio Desderi e Julia Hamari. Artista versatile, è impegnata anche in ambito sinfonico, cameristico e liederistico, esibendosi in prestigiose sedi in Italia (al Teatro Comunale di Firenze, al Teatro Rossetti di Trieste, al Teatro Lirico di Cagliari, al Teatro Verdi di Gorizia, etc.); in Usa, Canada, Spagna, Grecia, Siria, Croazia etc. Recentemente ha tenuto una tournée in Bulgaria, Olanda, Belgio e Lussemburgo, interpretando il ruolo di Musetta in Bohéme.

Andrea Trovato, pianista e organista, conduce una brillante attività professionale che abbraccia le esperienze più varie, dal concertismo alla didattica. Si è diplomato in Pianoforte nel 1994 presso il Conservatorio “L. Cherubini” di Firenze con il massimo dei voti, lode e menzione d’onore, sotto la guida di Lucia Passaglia e si è poi perfezionato presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma, nella classe di Sergio Perticaroli. Fin da giovanissimo è risultato vincitore di numerosi Primi Premi in prestigiose competizioni nazionali e internazionali, conduce un’importante attività concertistica che lo ha visto solista, sia al pianoforte che all’organo, in Italia e all’estero (New York, Parigi, Vienna, Atene, Rodi, Bruxelles, Anversa, Chicago, Salisburgo, Colonia). È docente titolare di Pianoforte Principale presso il Conservatorio “L. Cherubini” di Firenze.

Per maggiori informazioni e prevendita biglietti: www.associazionequintieri.com. Acquistando online il biglietto è possibile utilizzare i bonus cultura: “Carta Docenti” ed “App18”. (rkr)

CASSANO (CS) – La città celebra la festa della Liberazione e Papasso fa un bilancio sulla sicurezza

La città di Cassano celebra il 25 aprile, festa della Liberazione. Le celebrazioni sono iniziate ufficialmente alle ore 12 quando è partito un corteo che ha visto presenti il sindaco Gianni Papasso, i rappresentanti delle Forze dell’ordine, i membri della Giunta, il presidente del consiglio comunale Lino Notaristefano (in rappresentanza dell’intero consiglio comunale), l’Associazione nazionale partigiani (per tramite dell’Anpi sezione Castriota-Magnelli di Castrovillari con Francesco Crescente) e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali (tra cui la Cgil di Michele Tempo) al termine del quale proprio il sindaco Papasso ha deposto una corona d’alloro ai piedi del Monumento dei caduti, la Stele dell’Immacolata ubicata in adiacenza del Palazzo di Città. Erano presenti anche i massimi rappresentanti delle forze dell’ordine: il Commissario capo della Polizia di Castrovillari Gaetano Tedeschi, il Capitano dei Carabinieri della Compagnia di Cassano Michele Ornelli, il Colonnello del Gruppo della Guardia di Finanza di Sibari Giuseppe Maniglio e l’Architetto Anna Aiello, comandante della Polizia locale cassanese oltre a tanti cittadini e persone intervenute per ricordare la giornata del 25 aprile.

Nel breve momento di riflessione che si è tenuto alla fine della cerimonia sia Papasso, sia le altre persone intervenute (Francesco Crescente di Anpi e Michele Tempo della Cgil) hanno ricordato il grande lavoro fatto e il sacrificio dei partigiani per liberare l’Italia dal Fascismo e per far sì che oggi ognuno si senta libero di esprimere le proprie idee. Ma l’occasione, soprattutto, ha rappresentato anche per parlare di voglia di liberazione della comunità dal giogo del malaffare e delle ’ndrine.

«Ho ringraziato i presenti – ha ricordato il sindaco Papasso – e ho ricordato come è grazie a donne e uomini che liberarono il nostro Paese dal Fascismo e dall’occupazione nazista che oggi possiamo essere liberi di scegliere e partecipare alla vita democratica. Ed è su questa scia che oggi ringrazio le forze dell’ordine e la magistratura affinché ci sia anche un 25 Aprile di liberazione di questo territorio, di Cassano e dell’intera Sibaritide dalla cappa mafiosa che lo opprime. Dobbiamo essere tutti uniti in questa battaglia fondamentale per il nostro futuro».

Papasso ha ricordato che, proprio in settimana anche in consiglio comunale, s’era dibattuto molto sulla questione dell’ordine pubblico e della cappa del malaffare che aleggia sulla città impoverendo un territorio già in difficoltà.

«Una cappa – ha insistito il primo cittadino – da eliminare perché più sta sulle nostre spalle più lo soffocherà e impoverirà sempre di più. Va ribadito, però, che la stragrande maggioranza dei cittadini di Cassano è composta di persone perbene, oneste e laboriose e che soprattutto sono vittime della situazione. La verità è questa non è qualcosa che vado dicendo per sottacere la presenza della ‘ndrangheta c’è ed anche è molto forte».

Il sindaco ha ricordato la storia recente delle intimidazioni a Marina e ai Laghi di Sibari partendo con l’incendio della casa del papà del giornalista Domenico Marino, un altro paio di villette, qualche auto e ora dei locali (uno ai Laghi lo scorso anno e due a Marina nel giro di un mese).

«Ma Marina – ha ricordato ancora – è anche il luogo dove a luglio 2023 vengono bruciati 20 ettari (precisamente circa 195mila metri quadrati) di pineta di macchia mediterranea in area Sic: parliamo di attentati veri e propri alla comunità perché a perderci, con questi episodi di varia natura, sono il cittadino e la comunità».

Il lavoro incessante delle forze dell’ordine e della magistratura per garantire l’ordine pubblico e la sicurezza c’è ed è sotto gli occhi di tutti. Il problema è che in questi territori c’è bisogno di altri processi di sviluppo socio-economico per creare lavoro e ricchezza perché il malaffare alberga dove c’è povertà e manca il lavoro. Da qui nasce poi anche il grande spopolamento di cui tanto si parla che non è da addebitarsi ai sindaci e agli amministratori locali.

«Noi siamo senza ombra di dubbio dalla parte della legalità – ha detto in chiusura Papasso – e anche tutte le le azioni messe in campo in questi anni ne sono la dimostrazione: in ultimo lo sgombero completato in questi giorni dei locali dell’ex chiesa di Santo Eusebio di Sibari e l’avvio dei lavori che trasformeranno Due palazzine confiscate all’ex boss Giuseppe Cirillo in alloggi di edilizia popolare da destinare a famiglie bisognose ne sono l’esempio più lampante».

Papasso ha anche riferito che, dopo aver sentito anche alcuni rappresentanti delle forze dell’ordine, ha avanzato la richiesta dell’istituzione di un posto fisso di Polizia a Marina di Sibari.

«Tutto questo – ha detto ancora – mentre continuiamo con grande impegno a lavorare per reperire i fondi per il rifacimento della condotta idrica, fognaria e delle acque bianche che permetterebbe di avere l’acqua potabile anche nelle case a Marina di Sibari. Crediamo che questa situazione non crei disagio solo alle politiche turistiche del Comune di Cassano ma quelle dell’intera regione. Ancora una volta abbiamo registrato in tal senso l’interesse positivo del presidente Roberto Occhiuto senza tenere in considerazione coloro i quali scrivono per dispetto è il modo strumentale nonostante sappiano benissimo che le casse del nostro Comune non sono in condizioni e non possono esserlo in generale di destinare 10 milioni di euro per rifare i sotto servizi a Marina di Sibari».

Infine, un appello: «Lavoriamo tutti insieme al ripristino della legalità e invito tutti su certi temi a evitare strumentalizzazioni e chiedo, ancora una volta, di collaborare con gli inquirenti, le forze dell’ordine e le istituzioni chiunque sappia qualcosa. Le coscienze libere, i partiti, la politica in generale e chi ha un ruolo nella società cassanese deve ribellarsi perché non possiamo tollerare più cose del genere perché ci va di mezzo l’immagine e la dignità del nostro territorio e della nostra comunità anche se sono fatti al singolo cittadino. Bisogna fare in modo che le forze dell’ordine vengano istradate verso la ricerca della verità per assicurare i responsabili di questi atti alla giustizia. Per quanto ci riguarda noi continueremo a fare il nostro lavoro e saremo sempre dalla parte dello Stato». (rcs)

A San Marco Argentano torna il Premio Letterario e delle Arti: Quest’anno è dedicato all’Editoria religiosa

Sabato 27 aprile, a San Marco Argentano, alle 17, nella sala convegni della Chiesa di Santa Caterina, si terrà 12esima edizione del Premio Letterario e delle Arti, quest’anno dedicato all’Editoria Religiosa, promosso dall’Associazione intercomunale “La Città del Crati”.

Si tratta di un evento che vuole incentivare a leggere libri, a conoscere gli autori, ma soprattutto a mettere in evidenza artisti che operano in Calabria. Intervengono il vescovo di San Marco argentano-Scalea mons. Stefano Rega; il sindaco di San Marco Argentano Virginia Mariotti; l’editore cosentino Demetrio Guzzardi, l’art director del Premio Ermanno Arcuri e il giornalista Enzo Baffa Trasci.

Questi i nomi dei premiati del 2024: mons. Luigi Renzo, suor Lina Pantano, le Suore Battistine; Antonio Modaffari, Elena Maria Cozzupoli e Cesare Reda.

Mons. Luigi Renzo, vescovo emerito di Mileto-Nicotera-Tropea: «Ha al suo attivo tantissimi volumi stampati; le sue ultime pubblicazioni sono tutte orientate a far conoscere la grande santità calabrese; un “mosaico di bellezza e di esemplarità, che costituisce il miglior panorama della terra di Calabria”».

Suor Lina Pantano, superiora generale delle Suore Battistine: «Ha studiato la vita e il carisma di Sant’Alfonso Maria Fusco, fondatore della Congregazione di San Giovanni Battista, e recentemente ha pubblicato una biografia su suor Crocifissa Militerni (1874-1925) nativa di Cetraro, di cui è in corso la causa di beatificazione».

Antonio Modaffari, giornalista de La Presse e scrittore «Ha dato vita a un gruppo civico, che ha svolto tante iniziative, tra cui la pubblicazione di un libro, per far conoscere l’azione spirituale di mons. Agostino Castrillo, che nei pochi mesi del suo servizio episcopale nella diocesi di San Marco e Bisignano ha mostrato qual è il compito di un vescovo: pregare e soffrire».

Elena M. Cuzzupoli, artista e scrittrice: «Oltre all’impegno in campo giuridico e nel volontariato, dedica molto del suo tempo alle arti; la sua passione per la musica classica si intreccia con la sua inclinazione per la pittura e la scrittura; da segnalare il suo libro su Maria Maddalena, la figura femminile che annuncia la risurrezione di Cristo».

Cesare Reda, poeta e artista “delle croci”: «La sua antologia di poesie “Semplici preghiere” racconta piccole cose, che sembrano farsi e disfarsi da sè, giungendo a un’armonia fatta di sensibilità e di ragione. Reda è l’artista “delle croci”, costruite con pietre e conchiglie di mare, che ci richiamano alla preghiera».

Il “Premio Letterario e delle Arti” è nato nel 2010. La prima edizione è ospitata dal Comune di Mongrassano; ad annunciare l’evento un dipinto poi riprodotto su un telo realizzato per l’occasione dal maestro della vetrofusione Silvio Vigliaturo con la scritta: “È ancora possibile…”, una frase che sintetizza l’impegno dell’Associazione “La Città del Crati” che attraverso tanti appuntamenti vuole valorizzare la Calabria che non ti aspetti, ricca di talenti e persone colte, probabilmente degli idealisti, ma prodighi a dare il meglio per esaltare una terra che ha una storia millenaria.

Le altre edizioni hanno portato il Premio in luoghi caratteristici nel territorio: Lattarico, San Demetrio Corone, Bisignano, San Martino di Finita, Santa Sofia d’Epiro, San Vincenzo la Costa, Rose. Tra gli autori di libri sul podio del Premio: il magistrato Nicola Gratteri; Michele Chiodo; Mario Iazzolino dell’Unical; Franco Nigro Imperiale regista teatrale; il preside nonchè già sindaco di Bisignano, Rosario D’Alessandro; il medico-musicista di Cariati, Cataldo Perri; il poeta Angelo Canino per i suoi scritti in vernacolo acrese; il poeta Ferruccio Greco; don Emilio Salatino per uno studio antropologico su San Francesco di Paola; l’artista arbëreshe Alfio Moccia (da poco scomparso); il maestro della pittura Rosario Turco; Assunta Scorpiniti, giornalista e scrittrice; Filomena Rago per le sue poesie; la giornalista Annarosa Macrì; ma sono tanti i nomi che in questi anni sono stati protagonisti dell’unico premio itinerante che promuove il territorio attraverso i personaggi.

La storia del Premio ha visto collaborazioni con le principali case editrici calabresi; la Rubbettino di Soveria Mannelli, Pellegrini di Cosenza, Ferrari di Rossano, Apollo di Bisignano e quest’anno l’Editoriale Progetto 2000 di Demetrio Guzzardi che programmaticamente vuole essere una casa editrice che racconta la religiosità in Calabria. (rcs)

A Gerace presentato il libro “La Cattedrale di Gerace” di Attilio M. Spanò

di ARISTIDE BAVA – È stato presentato a Gerace con grande partecipazione di pubblico  nella Sala dell’Arazzo del Museo Diocesano, all’interno della Cittadella Vescovile, il libro La cattedrale di Gerace – L’impronta ottoniana tra Bizantini e Normanni nell’Italia Meridionale” di Attilio M. Spanò (Gangemi editore), pubblicazione promossa dal Gal Terre Locridee.

Particolarmente apprezzati gli interventi del presidente del Gal Terre Locridee, Francesco Macrì, del sindaco ff di Gerace, Salvatore Galluzzo, del direttore dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Locri-Gerace, Giuseppe Mantella, della direttrice del Museo e Parco Archeologico nazionale di Locri, Elena Trunfio, del professore di Storia dell’Arte Medievale della Sapienza di Roma, Pio Pistilli, e da remoto dell’assessore all’Agricoltura della Regione Calabria, Gianluca Gallononchè  del professore Emerito della Sapienza di Roma, Corrado Bozzoni, e del direttore del Museo Diocesano, Giacomo Oliva. Tutti hanno elogiato il lavoro di ricerca, lungo e certosino, di Attilio Spanò, che conduce a una prospettiva nuova e interessante e mette in relazione significativi momenti storici di epoche diverse, rendendo visibili commistioni culturali e stratificazioni del tempo nella Cattedrale di Gerace.  L’autore ha poi illustrato il suo studio sul campo, guidando i presenti in un percorso nella Cattedrale, la cui struttura, sulla base delle sue analisi, rimanda al modello imperiale, collegato alla figura di Ottone II di Sassonia, diffuso in Europa verso la fine del X secolo. Una lettura non convenzionale che indaga in maniera scientifica contesti socio-politici e culturali dell’epoca.. “Lo studio di Attilio Spanò, accurato, meticoloso, sulle origini della Cattedrale di Gerace propone una chiave di lettura nuova, senza precedenti, ricca di fascino e di elementi storici molto significativi – ha detto il presidente del Gal Terre Locridee, Francesco Macrì –. La scelta del Gal di sostenere questo tipo di studi e di pubblicazioni traccia il solco per il nostro impegno futuro, in linea con l’indicazione dell’assessore regionale Gianluca Gallo che vede i Gal come vere e proprie agenzie di sviluppo, a trecentosessanta gradi. In particolare, continua così, tassello dopo tassello, la nostra azione per la composizione del grande mosaico che è emblema del progetto “Locride2025”, nato dalla candidatura a capitale della cultura. Questo volume è perciò prezioso e ci offre una ricostruzione storica e artistica importante, che va a illuminare scenari nuovi sulla Cattedrale e sull’intero territorio».  Il volume si avvale della prefazione di Corrado Bozzoni e dei contributi di Fabio Capri, Aleksandra Vlaovic e Immacolata Aversa, con le presentazioni di Francesco Macrì, presidente Gal Terre Locridee, Guido Mignolli, direttore Gal Terre Locridee, e Salvatore Galluzzo, sindaco ff di Gerace.

A Crotone si è parlato di come affrontare l’edilizia oggi

A Crotone si è discusso di come affrontare l’edilizia oggi, nel corso dell’incontro promosso da Oms Partner Edilizia Crotone e che ha visto la partecipazione di manager e imprenditori provenienti da tutta la Calabria.

L’occasione è stata utile per presentare l’I-profile, applicazione brevettata da Osm per individuare un ristretto numero di azioni da intraprendere per cambiare drasticamente le aree di sofferenza aziendali.

Attraverso un costante lavoro di ricerca e sviluppo e grazie al monitoraggio di decine di migliaia di collaboratori all’interno delle aziende italiane, si possono identificare le azioni vincenti e superare le abitudini malsane che limitano le performance imprenditoriali.

È stata proprio la testimonianza di Giuseppe Anselmo, titolare della Oms Partner Edilizia Crotone, che ha condiviso il suo passaggio da imprenditore stressato a leader organizzato, la fonte di ispirazione più autentica per i presenti.

Mettendo le sue competenze a disposizione degli altri imprenditori, Anselmo mira a costruire una comunità imprenditoriale forte e condivisa in Calabria, promuovendo la crescita economica e sociale attraverso il management e la formazione.

Oltre all’intervento di Anselmo si è registrato quello di Marco Merlino, imprenditore e direttore commerciale di Osm Value, che condividendo consigli e approfondimenti tratti dal suo libro Un socio è per sempre, ha sottolineato l’importanza di superare le abitudini che bloccano la crescita aziendale e di Danilo Dadda, titolare di Osm Partner Edilizia che ha enfatizzato l’urgenza di fare scelte coraggiose e circondarsi di persone competenti e positive per il successo. (rkr)

REGGIO – Con gli Amici del Museo si parla di San Giorgio e del suo culto mondiale

Domani pomeriggio, a Reggio, alle 17, nella sede sociale dell’Associazione Gli Amici del Museo, Minella BellantonioFrancesco Arillotta parleranno di San Giorgio e del suo culto mondiale, partendo dal libro San Giorgio megalomartire Patrono di Reggio Calabria. Tradizione e storie di un culto millenario di Nicola Ferrante e Francesco Arillotta.

Nel corso dell’incontro, dunque, si andrà alla riscoperta di una devozione che non ha limiti territoriali «ed è attestata perfino sulla luna. In omaggio al nostro grande Patrono». (rrc)

REGGIO – A SpazioTeatro “Racconto Cosmicomico”

Da domani e fino al 28 aprile, nella Sala SpazioTeatro di Reggio Calabria andrà in scena Racconto Cosmicomico, una produzione SpazioTeatro tratta dall’opera di Italo Calvino, con l’interpretazione di Anna Calarco e il paesaggio sonoro costruito dal vivo da Giuseppe Costa; ad arricchire la narrazione, gli interventi fuori campo e la consulenza scientifica dell’astrofisico e divulgatore Filippo Bonaventura.

L’evento rientra nell’ambito de La casa dei racconti,  la stagione teatrale firmata da SpazioTeatro con la direzione artistica di Gaetano Tramontana. Racconto cosmicomico è un progetto co-finanziato con risorse PSC Piano di Sviluppo e Coesione 6.02.02 erogate ad esito dell’Avviso “Produzione teatrale 2022-2024″ della Regione Calabria – Dipartimento Istruzione Formazione e Pari Opportunità – Settore Cultura”.

Il punto di partenza è un personaggio palindromo, impronunciabile e irrappresentabile; a volte corporeo, a volte astratto, a volte bambino o mollusco, QfWfq afferma di essere stato protagonista di tutto: dal Big Bang alla formazione del sistema solare, dallo sviluppo del primo apparato visivo alle enormi, spaventose galassie infestate da buchi neri giganteschi.

«Dopo il primo studio presentato a novembre, torniamo in scena in una veste rinnovata – ha spiegato Anna Calarco,che ne ha curato anche l’adattamento –. Lo spettacolo in questi mesi si è infatti evoluto, e la lettura ha lasciato spazio alla narrazione. I tre racconti sui quali abbiamo scelto di lavorare – “Tutto in un punto”, “Sul far del giorno”, “La spirale” – hanno come filo conduttore la perdita. C’è ogni volta un personaggio, o qualcosa, che Qfwfq ha perduto, momentaneamente o irrimediabilmente».

«Qualcosa da ritrovare o rimpiangere – ha concluso – Calvino scriveva che nella scrittura di ogni cosmicomica partiva da zero, come se fosse la prima. Abbiamo pensato di rispettare questo criterio nello strutturare il racconto messo in scena: tra uno e l’altro c’è una cesura evidente, sottolineata dall’alternarsi degli enunciati scientifici da cui parte lo spunto. Ogni racconto procede “a onda”, fino al suo apice, per poi lasciare lo spazio, sonoro e scenico, al racconto successivo». (rrc)