Si è chiusa a Reggio con l’intervento del sindaco Giuseppe Falcomatà la “quattro giorni” di S’intesi, sul Lungomare Falcomatà, un evento politico sul tema Visione Futura. La Città di oggi e di domani. Si è trattato di un confronto corale, con un’ampia partecipazione, che ha offerto l’opportunità al sindaco uscente di presentare il suo programma politico, forte di un’articolatissima coalizione pronta a ricandidarlo e supportarlo unitariamente alle prossime elezioni comunali,
L’intervento di Giuseppe Falcomatà – dopo un commosso saluto al “superprefetto” Luigi De Sena scomparso quattro anni fa – ha rappresentato anche l’occasione giusta per un primo bilancio riguardo alla kermesse politica. «La città – ha detto il sindaco Falcomatà – dimostra una grande sete di partecipazione, di conoscere, una gran voglia di confrontarsi e di proporre: e, consentitemi di dirlo, non era affatto scontato ottenere un risultato simile dopo cinque anni d’amministrazione. Siamo molto contenti – ha aggiunto Falcomatà – anche della circostanza che quest’iniziativa abbia destato interesse e curiosità pure fra gli addetti ai lavori, anche rispetto a critiche mosse a questa ‘quattro giorni’».
«Questa – ha detto il primo cittadino di Reggio – è una grande dimostrazione che la nostra è una grande ‘famiglia’ unita: una famiglia di partiti, movimenti, liste civiche, gruppi che hanno sposato questa battaglia nel 2014, battaglia che da allora in avanti s’è arricchita di altri partiti, liste, movimenti e gruppi che abbiamo incontrato, che ci hanno accompagnato nel percorso e coi quali scriveremo insieme il prossimo Manifesto politico, quello 2020/2025. Tra i nuovi arrivi ci tengo a salutare l’arrivo del partito dei Verdi, la presenza di chi rappresenta quel mondo civico che ci dà la dimensione del senso d’appartenenza alla città e ci dice, sostanzialmente, che al netto dell’appartenenza a questo o a quel partito politico l’amore per la città viene sopra qualsiasi altra cosa, e dunque che è possibile, anzi che in qualche misura noi tutti ‘dobbiamo’ partecipare alla vita politica cittadina, a prescindere da quelle che sono poi le nostre appartenenze politico-partitiche, se crediamo in un progetto d’amministrazione della città. Questi cinque anni, però, si sono retti anche sulle gambe di donne e uomini, consiglieri e assessori comunali che con grandissimo sacrificio hanno superato tutte le difficoltà anche di chi si trovava alle prime esperienze all’interno di un’istituzione pubblica».
Tutti i consiglieri e gli assessori sono saliti sul palco, a stare anche visivamente accanto al sindaco Falcomatà, perché «tutte le partite si perdono o si vincono per colpa o per merito della squadra, senza alcun ‘uomo solo al comando’. E noi, queste partite, le abbiamo affrontate tutte insieme».
Significative anche le parole spese dal primo cittadino sulla ‘qualità’ della partecipazione: «Alla manifestazione hanno preso parte centinaia d’associazioni, anche con i dovuti ‘distinguo’: qualcuno ci ha ringraziato per le cose fatte, la stragrande maggioranza delle associazioni ci ha chiesto di fare di più. Ecco, io rispetto a questo rilancio: voi ci avete chiesto ancor maggiore coinvolgimento, noi questo coinvolgimento lo vogliamo. E proprio per questo vi chiediamo fin d’ora di ‘farci sentire’ questo vostro impegno nella cosa pubblica, di ‘farcelo vedere’ attraverso una vostra partecipazione alle liste che faranno parte della nostra coalizione». Un punto sul quale Falcomatà ha voluto anche puntualizzare un aspetto molto specifico: «Vi chiedo anche di ‘gettare il cuore oltre l’ostacolo’. Con molti, molti di voi da tempo viaggiamo nella stessa direzione di marcia: e allora, che rappresentiate un’associazione o un movimento o un altro tipo di collettività organizzata, se su 10 punti su 9 siamo d’accordo, invece d’enfatizzare in modo inutilmente divisivo quell’unico punto di distonia, io vi chiedo di dare il giusto peso a quei 9 sui quali la pensiamo allo stesso modo, sui quali abbiamo la stessa sensibilità, in modo da creare le precondizioni giuste per proseguire insieme il nostro percorso».
«Sappiamo, naturalmente, – ha sottolineato il sindaco – che bisogna fare tanto e di più, però oggi la città può riappropriarsi di progetti che la possano definire davvero, e non soltanto sulla carta, una ‘città turistica’. E in questo spirito è con grande soddisfazione che vi annuncio che noi a dicembre, firmando i Contratti istituzionali di sviluppo che incarnano risorse nuove, risorse fresche per la città, daremo il via a una grande opera, strategica per lo sviluppo del turismo nella nostra città, che è il Museo del Mare di Zaha Hadid, che potrà dare una grande risposta anche a chi diceva che noi amministriamo ‘con risentimento e non con sentimento’. Noi – ha ribadito il sindaco – le cose positive per la città non le buttiamo via di certo: fanno parte di una narrazione unica che si snoderà attraverso il Parco Lineare Sud, il ponte Calopinace, l’Arena Lido, il Lido comunale. E le opere culturali: noi a febbraio daremo inizio a un’opera unica nel suo genere con un artista, Edoardo Tresoldi, tra i primi cinque al mondo e che renderà la città un ‘museo a cielo aperto’. In questi Contratti istituzionali di sviluppo inoltre partirà finalmente il ponte di Gallico-Catona, il lungomare di Gallico, e riqualificheremo anche il lungomare di Catona in modo da dare davvero l’idea di un lungomare unico, senza soluzione di continuità, com’era nel sogno di ‘qualcuno’» (implicito riferimento al compianto sindaco Italo Falcomatà, padre del primo cittadino in carica) «ma soprattutto per dare concretezza all’industria turistica, in barba a chi dice che in questa città non ci sono posti-letto, offendendo i tanti albergatori e proprietari di b&b che solo in questa settimana ospitano 3mila ragazzi che fanno vela proprio nelle acque dello Stretto».
«Andremo avanti con questa squadra, una squadra – ha fatto sapere Giuseppe Falcomatà – che di giorno in giorno s’arricchirà di elementi, anche nelle prossime settimane. Il programma per questi cinque anni d’Amministrazione era il raggiungimento della ‘normalità’: ci stiamo arrivando, un passo alla volta, giorno dopo giorno, forse senza neanche accorgercene. Però noi sappiamo bene che per questa città deve iniziare qualcosa di più ambizioso: questa città deve guardare con ambizione al suo futuro». (rrc)