La segretaria generale della FenealUil Calabria, Maria Elena Senese, ha ribadito la necessità di un Patto per la Calabria «per evitare il rischio di vedersi scappare l’irripetibile occasione offerta dal Piano nazionale di ripresa e resilienza», che sia utile «a sbloccare i tanti cantieri incompiuti e per dare l’avvio a tutte quelle infrastrutture – a partire dalla Strada Statale 106 – necessarie e non più procrastinabili per rilanciare il nostro territorio».
«Le istituzioni locali, le parti sociali, tutti i corpi intermedi presenti ed operanti sul territorio, la parte migliore di questa terra deve riuscire a fare rete per sfruttare al meglio l’enorme mole di denaro che verrà trasferita al Mezzogiorno dall’Europa» ha ribadito Senese.
«In queste ultime settimane, anche importanti testate giornalistiche nazionali – ha proseguito – hanno ripreso e rilanciato l’allarme di numerosi amministratori pubblici di città meridionali che, davanti alla sfida della corretta spesa dei fondi comunitari, hanno detto con chiarezza che le proprie macchine burocratiche non sono nella condizione di poter rispondere con prontezza a questo appuntamento con la storia».
«E la Calabria, in questo quadro – ha detto ancora – è sicuramente una delle regioni che sta peggio. Ci sono comuni costretti a fare i conti con uffici svuotati, a fare i salti mortali per gestire l’ordinaria amministrazione. Il blocco del turnover, la mancata stabilizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori precari, hanno messo in difficoltà gli apparati burocratici degli enti locali. Serve una scossa immediata finalizzata al potenziamento di tutti gli uffici amministrativi calabresi».
«Se non si velocizza la macchina burocratica calabrese – ha concluso – si rischia di perdere le risorse destinate alla nostra regione, a favore di quelle amministrativamente più avanti di noi. La nostra priorità è quella di sburocratizzare la macchina amministrativa regionale, per velocizzare e non permettere più a lungaggini amministrative, ma non solo, di bloccare opere essenziali per la nostra regione». (rcz)