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FIUMEFREDDO BRUZIO, LA SFIDA FEMMINILE
TRA ASTROFISICA E MISTERI DELLO SPAZIO

Donne fra le stelle

Il mondo scientifico spaziale è donna. O almeno, lo è a Fiumefreddo Bruzio, dove scienziate di livello internazionale si sono confrontate e raccontate a un pubblico che è rimasto affascinato di fronte alle storie di donne che, determinate a voler conoscere il perché delle cose, affascinate dallo studio delle galassie e dello spazio, innamorate degli insegnamenti di fisica e matematica che hanno stimolato l’interesse verso il mondo scientifico aerospaziale, hanno fatto la storia, e continuano a farlo.

Un vero e proprio simposio fra le stelle della scienza dello spazio, quello andato in scena nel borgo del Cosentino, il cui filo conduttore è stata la curiosità, fondamentale in un mondo in continuo mutamento e che spesso, regala meraviglie inaspettate, oltre a inorgoglire la Calabria nel vedere le sue figlie, mosse appunto da curiosità, raggiungere prestigiosi traguardi, a dimostrazione che, spesso e volentieri, la scienza è anche e sopratutto per le donne.

Una tre giorni, dunque, che si è aperta con il conferimento della cittadinanza onoraria di Fiumefreddo Bruzio a Carolyn Porco, professoressa associata presso Berkeley University, già ricercatore senior presso l’University of Colorado e consulente Nasa, oltre che capo missione della sonda Cassini su Saturno, e originaria di Fiumefreddo Bruzio.

È la più grande esperta degli anelli di Saturno a livello mondiale. Ha detto che sin da bambina è sempre stata interessata alla scienza e, quando nel ‘62, Kennedy disse che gli Usa sarebbero andati sulla luna, per lei è stato il coronamento di un sogno. I sogni che hanno caratterizzato la sua vita sin da adolescente, cominciavano a divenire realtà. Carolyn Porco si è detta molto onorata di essere stata scelta tra numerose candidate come responsabile della missione Cassini. L’esperta, responsabile delle immagini che giungono dallo spazio, ha parlato delle scoperte che riguardano Saturno e i suoi anelli, nonché della ricerca di vita extraterrestre.

A conferire la cittadinanza onoraria alla scienziata in collegamento, il sindaco Fortunato Rosario Barone, il quale ha consegnato la targa a Italo Porto, parente prossimo fiumefreddese di Porco.

È intervenuta da remoto Amalia Ercoli Finzi – prima donna in Italia laureatasi in Ingegneria Aeronautica, che ha tenuto incollato il pubblico al mega schermo con passione, mentre raccontava della missione “Rosetta”, lanciata nel 2004, volta allo studio delle comete, durante la quale si è riusciti non solo a trarre delle immagini e atterrare sul nucleo della cometa 76P/Churyumov-Gerasimenko, ma anche a svolgere importanti analisi.

«Sono felice di aver portato il mio strumento e, quindi, un pezzo d’Italia sulla cometa», ha detto orgogliosa, mostrando le immagini che ritraggono un piccolo puntino luminoso sulla sonda lanciata.

Lartista Antonio Oliva ha, invece, omaggiato Samantha Cristoforetti, astronauta, aviatrice e ingegnera prima donna in Europa al comando della Stazione Spaziale Internazionale, con un’opera da lui realizzata: un selfie scattato dalla scienziata postato su facebook.
«È un esempio di emancipazione femminile, Samantha Cristoforetti”, ha detto l’artista –. C’è bisogno di miti da seguire. E lei è un mito».
Pino Zappalà, direttore della mostra Space Adventure, ha parlato delle esperienze interattive, «in senso strettamente fisico», che si potranno vivere grazie ai simulatori che verranno installati nel borgo antico.
«I sogni si possono coltivare e si possono realizzare» ha detto Zappalà, spiegando che sarà anche possibile ammirare un «pezzo di pietra lunare» e tanti «effetti speciali». Un evento, la mostra, che darà certamente risposte ad alcune domande: «Perché andiamo nello spazio? A cosa serve?».
Zappalà ha, poi, ricordato che si organizzeranno momenti formativi con scuole di ogni ordine e grado, rivolti a studenti che studiano materie affini. Questi ragazzi, questi studenti – alcuni presentati durante la serata – «saranno i nostri piloti, le nostre guide», ha detto Zappalà.
Paola Santini, che dal 2009 svolge attività di ricerca presso l’Osservatorio Astronomico di Roma, ricercatrice inclusa nel progetto 100 donne contro gli stereotipi, ha presentato la sua relazione dal titolo L’universo, un viaggio lungo 14 milioni di anni, parlando delle galassie e della sua evoluzione.
Marica Branchesi, professoressa di Astrofisica del Gran Sasso Science Institute e presidente della Commissione Astrofisica delle onde Gravitazionali del International Astronomical Union, ha raccontato quando, il 14 settembre del 2015, una onda gravitazionale è arrivata per la prima volta sulla Terra, dopo aver viaggiato per 1,2 miliardi di anni, attraversando migliaia e migliaia di galassie.
Alessia Gloder, ingegnera aerospaziale che lavora in Germania in un progetto a livello europeo, occupandosi di ricerca per rendere lo spazio più sostenibile, ha parlato di Women in Aerospace, network globale fondato nel 2009 che promuove una maggiore presenza femminile in leadership al fine anche di ispirare le nuove generazioni, favorendo la parità di genere.
Annamaria Nassisi, responsabile del marketing strategico per l’osservazione, l’esplorazione e la navigazione in Thales Alenia Space, ha relazionato su Space Economyquella parte dell’economia orientata a crescita, sviluppo e gestione di strumenti, infrastrutture e tecniche per la gestione e l’utilizzo dello spazio cosmico. Grazie alla Space Economy molte cose sono possibili: le telecomunicazioni, le osservazioni della Terra e i suoi cambiamenti o ancora il navigatore.
«Cercare di capire il valore che le donne possono dare alla nostra società e valutarle come talenti: è questo che dobbiamo conquistare come società», ha evidenziato la relatrice.
A concludere gli interventi Sandra Savaglio, calabrese, scienziata ritornata in Calabria da qualche anno, dove continua a occuparsi di promozione della scienza e delle donne nella scienza, ricoprendo anche il ruolo di assessora regionale con delega all’Università, Ricerca Scientifica ed Istruzione.
«Sono contenta di aver scelto di essere tornata – ha detto ai presenti, prima di relazionare sulle galassie e sull’esplosione delle stelle – e vorrei trasmettere il messaggio che questa è una terra fantastica».
La scienziata ha, quindi, sottolineato l’intraprendenza di quei tanti giovani che decidono di andare via da questa regione e che – ha aggiunto – dopo un’esperienza fuori dalla Calabria o dall’Italia, possono sempre decidere di tornare per portare il loro contributo.

«Spero che questa manifestazione sia stata diversa da quelle che solitamente si svolgono in questo borgo e che abbia suscitato interesse» sono le parole di chiusura di Dante Fortunato, project manager dell’intero progetto Space Adventure Experience.

«Speriamo anche di aver raggiunto il nostro obiettivo – ha concluso – avvicinare la scienza al grande pubblico e suscitare curiosità, soprattutto nei giovani, spingendoli ad avvicinarsi in questo mondo, passando soprattutto per la donna, che è la parte più importante della nostra vita». (rrm)
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