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Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl: Urge incontro per i precari del Piano di potenziamento dei Centri Impiego

Sindacati

Serve un incontro urgente per «avere informazioni certe riguardo alle risorse finanziarie disponibili da utilizzare per il finanziamento del rapporto di lavoro di questo personale e riguardo al loro futuro».

È quanto hanno chiesto il segretario aziendale di Fp Cgil, Ferdinando Schipano, il segretario aziendale Cisl Fp, Giuseppe Spinelli, il segretario regionale di Uil Fpl, Walter Bloise, il segretario generale di Fp Cgil, Alessandra Baldari, il segretario generale Cisl Fp, Luciana Giordano e il segretario generale Uil Fp, Elio Bartoletti, che hanno espresso preoccupazione per le mancate risposte al rinnovo contrattuale dei precari del Piano di Potenziamento dei Centri per l’Impiego della Regione Calabria, che hanno annunciato, in mancanza di «misure atte alla risoluzione della problematica da parte di coloro i quali hanno gli strumenti per intervenire, si preannuncia un’aspra contrapposizione sindacale, con l’attivazione dello stato di agitazione e che, inevitabilmente, si concluderà con lo sciopero».

«Ad oggi – hanno spiegato – non vi è alcun punto fermo e concreto che rassicuri sulla prospettiva d’impiego di tali lavoratori, l’unica certezza è la scadenza dei contratti a tempo determinato, fissata al 03.12.2021». 

«Con l’avvio della campagna elettorale – hanno detto ancora – tutto sembra essersi fermato, nonostante le rassicurazioni da parte dell’Assessore Regionale al Lavoro, il quale dichiarava, ai tavoli di confronto sindacale tenutisi un paio di mesi fa, che la prosecuzione del loro rapporto di lavoro sarebbe stata una formalità. Anzi, lo stesso si è più volte espresso dichiarando che la trasformazione del rapporto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato sarebbe stato l’obiettivo da perseguire, nel rispetto della normativa vigente». 

«È appena il caso di ricordare – hanno evidenziato i sindacalisti – che i lavoratori impegnati in tale servizio, oltre che possedere lauree in discipline chiave per operare nel mercato del lavoro, hanno sviluppato percorsi di formazione e aggiornamento e maturato esperienze professionali di un certo valore all’interno della Pubblica Amministrazione; pertanto, la mancata prosecuzione del rapporto di lavoro arrecherebbe danno alla Regione Calabria che perderebbe un patrimonio di professionalità che lo stesso Ente ha contribuito a formare». 

«Inoltre – hanno proseguito – bisogna ricordare che i Centri per l’Impiego in Calabria, sotto organico da anni, sono in costante affanno, per condizioni di lavoro, disfunzioni organizzative e carenze strutturali fisiche e di sistema, condizioni che hanno reso l’erogazione dei servizi particolarmente critica, nonostante l’impegno di tutti i dipendenti che hanno dovuto fronteggiare, a causa dell’emergenza Covid 19, carichi di lavoro aggiuntivi sempre a condizioni date».  (rcz)

 

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