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G7 in Trade: I giornalisti ospiti scomodi

G7 in Trade: I giornalisti ospiti scomodi

di SANTO STRATI  – Ci sarebbe piaciuto ascoltare e raccontare le emozioni dei delegati esteri rimasti senza fiato davanti allo spettacolo dello Stretto (che dal Castello di Altafiumara è davvero unico), ma non ce lo hanno permesso. Tutti i giornalisti sono stati raccolti in un accogliente (e ben climatizzato) media center, senza possibilità di alcun contatto diretto (o indiretto).

«Però siete molto vicini…», è stata la sconsolata risposta giustificatoria della funzionaria incaricata.

Così è stato impossibile seguire la presentazione fatta ai delegati alle 10.30 sia del Porto di Gioia Tauro, sia del Ponte sullo Stretto.

Il ministro Antonio Tajani assieme ai Ministri del Commercio dei Paesi G7

«Poi arrivano le foto e i comunicati e il filmati». E allo stesso modo è stato impossibile seguire la visita delle delegazioni al Porto di Gioia (“non è prevista la presenza della stampa”).

No, caro ministro Tajani, quest’idea di un giornalismo con materiali precotti – che sicuramente da ex giornalista non le appartiene – è assolutamente inaccettabile. Prima di tutto perché mortifica il lavoro giornalistico: i fotografi e gli operatori video possono cambiare mestiere, visto che foto e video dell’evento (ad esclusione di un veloce incontro col ministro tedesco) non si possono fare in diretta, e i giornalisti possono starsene in ufficio o a casa, visto devono aspettare i comunicati stampa ufficiali. Che sono sicuramente di grande utilità per riscontrare i nomi dei delegati o il titolo dei vari incontri, ma finisce qui.

I giornalisti hanno il diritto di ascoltare, incontrare i protagonisti di un evento, vedere di persona cosa succede, per raccontare in libertà e riferire ai lettori. Questo è peggio delle conferenze stampa senza domande (che piacciono alla premier Giorgia), è solo l’inizio della fine del giornalismo. Qualcuno (ma non certo il vicepremier e ministro – giornalista – Tajani) pensa che si possa fare informazione (non comunicazione) solo con i social e i comunicati stampa, con video e foto “fornite”, senza la “fondamentale” intermediazione dei giornalisti.

No, tutto questo è intollerabile e inaccettabile. Ordine dei giornalisti, se ci sei batti un colpo. (s)

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