G7, LA CALABRIA È PRONTA A NUOVE SFIDE
L’AMMIRAZIONE DEL MONDO CHE PRODUCE

di SANTO STRATI – Il G7 Trade in Calabria, che ha riunito i ministri degliEsteri o del commercio dei sette Paesi più industrializzati del mondo, lascia una traccia importante per la nostra terra: la Regione è stata per due giorni al centro dell’attenzione mondiale, ma non si è trattato solo di dichiarazioni di intenti. L’obiettivo principale (anche se non potevano dichiararlo) di Tajani e Occhiuto) era quello di far conoscere il territorio dello Stretto e da lì far partire l’attenzione a tutta la regione, sia sul piano della cultura e delle bellezze paesaggistiche (che contano molto come attrattore turistico) sia su quello, non meno rilevante delle attività produttive. Infatti, il B7 (B sta per business) che, prima del G7 ha tenuto a Reggio un’affollata sessione è servito a presentare alle delegazioni ospiti del G7 la grande capacità di intrapresa dei nostri imprenditori. Là dove emergono competenza, capacità e la determinazione tipica dei calabresi che quando si impuntano riescono negli obiettivi prefissati. L’incontro, ricordiamo, non riguardava solo i sette “Grandi” ma anche altri Paesi invitati.

È bene ricordarli tutti : India, Australia, Brasile, Turchia, Kenia, Cile, Nuova Zelanda, Corea del Sud e Vietnam. Non c’era la Cina («è un nostro competitor» – ha voluto sottolineare il ministro Tajani), ma chiusa l’esperienza non positiva della Via della Seta si possono trovare per il futuro sicuramente importanti punti di confronto).

Per la Calabria, dunque, è una vittoria a tutto tondo: i delegati sono rimasti ammaliati e sbalorditi dal fantastico spettacolo che si gode dal Castello di Alta Fiumara sullo Stretto e non avevano ancora raggiunto con le navette il Museo dei Bronzi: un viaggio lungo la Statale 18 che ha lasciato senza fiato chiunque non conoscesse lo Stretto e il suo incanto visto dalle coste calabresi. Un’emozione in più, in attesa di restare rapiti dalla maestosità dei Bronzi al Museo, testimonianza “fisica” della civiltà millenaria della Magna Grecia e l’ammirazione è cresciuta propor zionalmente alla scoperta delle tantissime ricchezze che lo stesso Museo riserva al visitatore.

Non solo dichiarazioni programmatiche e impegni sottoscritti, il G7 del Commercio mondiale è servito ad alimentare nuove amicizie e relazioni, a cementare rapporti preesistenti, a creare un collegamento che non si interrompe con la chiusura del Meeting. E questo obiettivo è decisamente stato raggiunto.

I documenti firmati esprimono la soddisfazione dei partecipanti di aver fatto un buon lavoro, gettando le basi per rafforzare il sistema multilaterale del commercio, che poi è alla base di qualsiasi idea di sviluppo sia per i Paesi industrializzati che per quelli emergenti.

Il nodo cruciale di questi incontri è rappresentato dalla diffidenza con cui – abitualmente – i delegati affrontano l’obiettivo di un risultato comune, in nome di equilibri mondiali da mantenere o da ripristinare. Una diffidenza che a Santa Trada di Villa San Giovanni pare si sia dissolta in un attimo, complice anche l’atmosfera da sogno che la location è stata in grado di offrire. E non per niente, il ministro degli Esteri giapponese Yōko Kamikawa, affacciato dal terrazzo di Santa Trada che domina lo Stretto, ha lasciato trapelare – tramite la sua portavoce Mariko Kaneko, intervistata da StrettoWeb – che c’è una grande possibilità di collaborazione delle aziende giapponesi nel contesto del progetto del Ponte (ovviamente il Governo giapponese non può parlare a nome delle aziende), ma è un’indicazione importante delle partnership internazionali che il Ponte potrà trovare.

Quale migliore opportunità, quindi, per la Calabria, di costruire nuove importanti e prestigiose relazioni dirette, con Paesi in grado di sostenere e promuovere scambi non solo commerciali nell’import-export, ma anche valorizzare relazioni industriali e puntare a reciproche occasioni di interscambio.

Basti solo pensare al turismo: per due giorni gli occhi del mondo sono stati puntati sullo Stretto, sul G7 di Santa Trada, che non ha certamente suscitato le emozioni dello straordinario funambolo estone Jaan Roose che ha attraversato lo Stretto su un filo di resina di appena due centimetri, ma ha stimolato suggestioni di grande respiro per la straordinaria bellezza dell’area dello Stretto. Suggestioni che saranno riportate in patria, crediamo con grande enfasi. Tutti i delegati hanno espresso positive reazioni che i nostri governanti –regionali e nazionali – dovranno portare a profitto per la Calabria e il suo futuro sviluppo turistico e commerciale.

Da questa esperienza si capisce che è fondamentale creare le basi per la realizzazione di centri congressi (il cui turismo porta grande ricchezza al territorio) e allargare la ricettività che risulta molto debole se si gioca la carta dell’attrazione: c’è il turismo religioso (importantissimo e mal gestito, con numeri che potrebbero sbalordire), quello artistico-culturale (e non mancano certo tesori di grandissima attrattiva), quello dell’escursionismo e del cicloturismo (non dimentichiamo i tre parchi nazionali che la Calabria può vantare: Pollino, Sila e Aspromonte) oltre naturalmente a quello balneare o degli amanti della montagna.

Il problema numero uno, però, rimane la mobilità: manca un piano strutturale per le vie di comunicazione. Ci sono intere zone della Calabria impossibili da raggiungere con tempi “umani” e degli del terzo millennio. Le infrastrutture viarie sono alla base di qualsivoglia idea di turismo si intenda sviluppare. Il nuovo assessore Giovanni Calabrese avrà da lavorare parecchio e non solo sul piano della promozione dell’offerta turistica, ma dovrà batterei pugni in Regione perché si sviluppi una rete stradale in grado di sostenere la domanda di turismo. Diversamente, ci ritroveremo, come al solito, in una situazione che non smetto mai di rimarcare: la Calabria è un grande negozio ricco d’ogni ben di dio e per qualunque esigenza, solo che ha le saracinesche abbassate. In questo caso devo, per completezza, aggiungere che il “negozio Calabria” è anche troppo spesso irraggiungibile.

Servono sì guide competenti (e abbiamo fior di laureati che non chiedono altro di poter raccontare il territorio ai forestieri e ospiti) ma è necessario immaginare (e creare) una rete di collegamenti strutturali che consentano di visitare in lungo e in largo ogni angolo suggestivo della Calabria (cioè l’intero territorio).

Abbiamo un set cinematografico naturale che risulta incantevole non solo per le produzioni che – meritoriamente – la Calabria Film Commission attrae), ma per chiunque viene a scoprire questa terra.

Chi viene in Calabria se ne innamora, spesso perdutamente, e questo i governanti lo devono tenere a mente. Ma qualsiasi amore, se non ricambiato, si deteriora e finisce.

Aspettiamo i turisti, ma dobbiamo offrire loro tutte le commodities necessarie, aggiustiamo le strade, teniamo pulite le città, valorizziamo i borghi, offriamo accoglienza e ospitalità, come tutti i calabresi hanno nel dna. Ma non è impresa facile, nè veloce: serve visione.Quella che fino a qualche anno fa era assente e che il Presidente Roberto Occhiuto sta mostrando di avere. Offriamo un nostro suggerimento gratuito: dia molta attenzione alla reputazione. Il turista che riparte felice è un traino per nuovi ospiti. Le maldicenze e gli stereotipi sulla Calabria “brigante e mafiosa” sono in via di sparizione – grazie al cielo – ma serve giocare sugli affetti e le sensazioni.

C’è una conferma in tutto ciò: l’amministratore delegato di RyanAir si è innamorato della Calabria e sta investendo sui nostri aeroporti: è bastata una visita a Scilla ed è scoccata la scintilla della passione. La Calabria è in grado di ripetere all’infinito questa emozione, ma serve determinazione e professionalità tra chi governa e gli operatori turistici, affiancata da una grande campagna di comunicazione che non può essere fatta con gadget da pochi spicci da regalare alle fiere del turismo che si fanno nel mondo. (s)

A Villa San Giovanni si è conclusa la Riunione dei ministri del Commercio G7

A Villa San Giovanni si è conclusa la Riunione dei ministri del Commercio G7, presieduta dal ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani. Una due giorni in cui i Ministri hanno discusso di come favorire la cooperazione sulle sfide comuni, promuovere un sistema commerciale libero ed equo e rafforzare le catene di approvvigionamento.

Ma non solo. Si è parlato del Porto di Gioia Tauro, del Ponte sullo Stretto e, cosa più importante, è proprio dal cuore del Mediterraneo che è partita la Dichiarazione della Calabria, quella che il ministro Tajani ha definito un testo politico «in cui riassumere lo spirito e la sostanza del nostro lavoro e delineare la visione di un commercio internazionale sempre più aperto, libero e sicuro, paritario, motore di crescita, benessere e pace, l’impegno per favorire il commercio internazionale».

Ma non è stata solo politica. Il G7 è stata, anche, l’occasione per scoprire le eccellenze calabresi. La Regione, attraverso l’assessorato all’Agricoltura, ha offerto a ciascun partecipante delle delegazioni presenti una serie di prodotti calabresi tra cui: una bottiglia di vino, una bottiglia di evo, liquirizia di Calabria, fichi fioroni classici, nduja, miele e dolci piparelle. E, proprio nell’ultima giornata, ai ministri è statao offerto un aperitivo a base di prodotti tipici calabresi. Il Ministro Tajani ha illustrato i prodotti della Calabria, tra cui ha spopolato in modo particolare la ‘Nduja.

«Anche in occasione del G7 del Commercio a Villa San Giovanni abbiamo presentato alcuni nostri prodotti di pregio, facendone dono ai partecipanti all’evento, certi di suscitare attenzione e apprezzamento», ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, sottolineando l’impegno della Regione «ell’azione di valorizzazione e promozione delle proprie eccellenze agroalimentari di qualità, ormai universalmente apprezzate».

Apprezzata, poi, la visita al Museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria, dove la delegazione dei ministri ha potuto ammirare i Bronzi di Riace.

«È stato un onore ospitare al museo i Ministri del Commercio G7 e Outreach – ha dichiarato il direttore del MArRC, Fabrizio Sudano –. Ringrazio il Ministro Tajani per l’attenzione rivolta a questo momento culturale e di promozione del territorio. Inserire il MArRC nel programma istituzionale G7 Commercio sottolinea il ruolo strategico della cultura per l’Italia, e l’importanza del MArRC nel panorama archeologico mondiale».

Per il deputato di FI Francesco Cannizzaro, «orgoglio ed emozione sono certamente le parole chiave con cui posso descrivere questo primo giorno del G7 targato Calabria».

Per il parlamentare, infatti, «credo che sia il momento di maggiore visibilità della storia della Calabria, la vetrina più prestigiosa di sempre».

«È stato un momento di forte emozione – ha aggiunto – quello dell’accoglienza dei rappresentanti dei Paesi membri del G7 martedì, dapprima in aeroporto a Reggio Calabria e poi ad AltaFiumara, per la cerimonia di benvenuto e di introduzione ai lavori di questa due giorni dedicata al commercio mondiale. Reggio, la sua Provincia e tutta la Calabria devono esserne profondamente orgogliosi. Grazie al Ministro degli Esteri e Vice Premier, Antonio Tajani, per questa incredibile opportunità».

«Siamo felici che il gruppo dei sette – ha proseguito – abbia allargato il meeting ad altri Stati, realtà con potenzialità commerciali da miliardi di persona. Ecco perché col Presidente della Regione Roberto Occhiuto ci abbiamo tenuto molto a far visitare personalmente ai ministri stranieri il Porto di Gioia Tauro, il nostro gioiello, il nostro volano di sviluppo del futuro prossimo, imminente ormai. Primo in Italia per traffico merci e ottavo in Europa».

«La volontà del Governo italiano – ha ribadito – è proprio quella di portare questo hub strategico più su possibile nella classifica europea e mondiale, in quanto baricentrico nel mercato del Mediterraneo (e non solo). A tema infrastrutture è stata anche la prima parte dei lavori, con i cosiddetti B7 (le principali comunità imprenditoriali) presso la scuola allievi carabinieri di Reggio Calabria, altro fiore all’occhiello».

«Tutti i ministri e delegati del G7 – ha concluso – sono rimasti affascinati dalla nostra Terra, dai panorami, dalle bellezze culturali, dalle tradizioni enogastronomiche e dal potenziale inespresso di Reggio Calabria».

Il G7, infatti, è stata l’occasione per la Calabria «di mostrare il suo volto migliore, diventando il magnifico palcoscenico di un fondamentale confronto internazionale che porterà a risultati importantissimi per un comparto, il commercio, nel quale la stessa Calabria è già oggi protagonista e lo sarà ulteriormente nei prossimi anni, grazie alla sua posizione centrale nel Mediterraneo, grazie a un’Infrastruttura, quale il porto di Gioia Tauro, che rappresenta la porta, proprio per gli scambi commerciali, tra l’Europa e il resto del mondo, e grazie al costruendo Ponte sullo Stretto, che completerà il corridoio scandinavo-mediterraneo, contribuendo a far incrementare il commercio internazionale», ha detto la senatrice della Lega, Tilde Minasi.

Al termine del G7, i ministri hanno evidenziato come «per rispondere a tali sfide – hanno detto i ministri – ci impegniamo a dedicare i nostri sforzi al mantenimento di un sistema commerciale multilaterale libero ed equo, basato su regole e orientato al mercato, nonché a rafforzare la resilienza e la sicurezza economica. Ribadiamo l’importanza di promuovere il commercio internazionale in quanto motore di crescita, benessere e sviluppo. Intendiamo rafforzare l’impegno volto a mantenere le economie nazionali aperte e competitive e a promuovere il commercio e gli investimenti liberi ed equi, coinvolgendo i nostri partner a livello globale, incluso in regioni quali l’Indo-Pacifico, l’America Latina e l’Africa».

«Le persistenti minacce globali – hanno continuato – in particolare la guerra illegittima di aggressione intrapresa dalla Russia nei confronti dell’Ucraina, ivi compresi i suoi continui tentativi di interrompere il commercio marittimo nel Mar Nero, e i ripetuti attacchi Houthi alle navi commerciali in transito nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden, hanno posto in evidenza quanto sia cruciale intervenire per ovviare alle vulnerabilità delle catene di approvvigionamento mondiali, delle rotte marittime, dei porti e dei flussi commerciali».

«Ribadiamo che la libertà di navigazione – hanno evidenziato – è essenziale per consentire al commercio di esprimere appieno il proprio potenziale a livello mondiale, a beneficio di tutti. La sicurezza marittima, così come i diritti e le libertà di navigazione sono fondamentali per far sì che le merci, comprese quelle essenziali, possano circolare liberamente e raggiungere le destinazioni e le popolazioni di tutto il mondo».

Per questo è necessario «rafforzare un sistema commerciale libero ed equo, basato su regole e orientato al mercato, tramite la riforma dell’Omc. Ci adoperiamo per garantire che l’Omc continui ad adempiere al proprio mandato, promuovendo il commercio come strumento per rafforzare la crescita economica e favorire lo sviluppo sostenibile».

Inoltre, per i ministri è fondamentale garantire «la sostenibilità, trasparenza, stabilità e prevedibilità del sistema commerciale multilaterale basato sulle regole. Continueremo a coordinare i nostri sforzi per promuovere la trasparenza nel commercio internazionale, in modo da agevolare la creazione di condizioni di concorrenza più eque».

«Facendo seguito agli impegni assunti dai nostri Capi di Stato e di Governo a Hiroshima e in Puglia – hanno detto ancora – rimaniamo determinati a promuovere la resilienza e la sicurezza economica, in partenariato e cooperazione all’interno e al di fuori del G7. In particolare, stiamo rafforzando la resilienza economica anche tramite la costruzione di catene di approvvigionamento resilienti e affidabili, perfezionando i nostri strumenti per dissuadere e contrastare le pratiche illecite, compresa la coercizione economica, e per salvaguardare le tecnologie critiche ed emergenti che potrebbero essere utilizzate per ledere la pace e la sicurezza internazionale».

«Consapevoli che la resilienza economica – hanno continuato i ministri – necessita di una riduzione del rischio tramite la diversificazione e il contenimento delle dipendenze critiche, ivi comprese quelle derivanti da un eccesso di capacità non di mercato, in linea con i “principi sulle catene di approvvigionamento resilienti e affidabili”, ci stiamo impegnando attivamente insieme ai nostri partner e al settore privato per compiere sforzi coordinati volti a rafforzare la resilienza e la sostenibilità delle catene di approvvigionamento di beni strategici sia in termini di domanda che di offerta e a preservare il dinamismo e l’apertura economica».

«Sulla scia dei Capi di Stato e di Governo del G7 – si legge nel documento – chiediamo a tutti i Paesi di astenersi dal ricorrere alla coercizione economica e di condannare qualsiasi tentativo di utilizzare le dipendenze economiche come arma. Stiamo collaborando con i nostri partner per garantire che tali tentativi e le corrispondenti minacce falliscano e siamo pronti a intraprendere azioni, ove necessario, contro la coercizione economica. A tal fine, stiamo monitorando le aree che destano preoccupazione e le principali minacce, impegnandoci ad affrontare i casi potenziali, emergenti e in corso, anche attraverso la Piattaforma di coordinamento del G7 sulla coercizione economica e collaborando con i partner al di fuori del G7».

«Consapevoli – si legge – che le innovazioni tecnologiche presentano sia opportunità che rischi e che i rapidi progressi stanno cambiando la natura della tecnologia a duplice uso, promuoveremo iniziative volte a garantire che le eventuali lacune presenti nel nostro ecosistema di protezione della tecnologia a duplice uso non possano essere sfruttate. Ci assicureremo che i nostri strumenti siano sufficientemente flessibili da tenere il passo con il rapido sviluppo delle nuove tecnologie, evitando al contempo indebite restrizioni al commercio e agli investimenti internazionali».

«Continueremo ad esaminare i rischi legati alle esportazioni di tecnologie a duplice uso in rapida evoluzione – hanno assicurato i ministri – incluse le tecnologie quantistiche e, laddove necessario e in base ai nostri rispettivi quadri giuridici, promuoveremo iniziative per l’attuazione di controlli sulle esportazioni al fine di contrastare i rischi per la sicurezza internazionale. Inoltre, se del caso, collaboreremo con i nostri partner al fine di sviluppare ulteriormente la comprensione di come i controlli sulle esportazioni possano essere attuati rapidamente e in modo sicuro per proteggere la sicurezza nazionale e internazionale».

«Noi, Ministri del Commercio del G7 – hanno concluso – ribadiamo il nostro impegno a proseguire la stretta cooperazione e collaborazione rispetto alle sfide che il commercio internazionale deve affrontare e attendiamo con ansia ulteriori discussioni nell’ambito della Presidenza canadese nel 2025». (rrc)

«Per rispondere a tali sfide – hanno detto i ministri – ci impegniamo a dedicare i nostri sforzi al mantenimento di un sistema commerciale multilaterale libero ed equo, basato su regole e orientato al mercato, nonché a rafforzare la resilienza e la sicurezza economica. Ribadiamo l’importanza di promuovere il commercio internazionale in quanto motore di crescita, benessere e sviluppo. Intendiamo rafforzare l’impegno volto a mantenere le economie nazionali aperte e competitive e a promuovere il commercio e gli investimenti liberi ed equi, coinvolgendo i nostri partner a livello globale, incluso in regioni quali l’Indo-Pacifico, l’America Latina e l’Africa».

«Le persistenti minacce globali – hanno continuato – in particolare la guerra illegittima di aggressione intrapresa dalla Russia nei confronti dell’Ucraina, ivi compresi i suoi continui tentativi di interrompere il commercio marittimo nel Mar Nero, e i ripetuti attacchi Houthi alle navi commerciali in transito nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden, hanno posto in evidenza quanto sia cruciale intervenire per ovviare alle vulnerabilità delle catene di approvvigionamento mondiali, delle rotte marittime, dei porti e dei flussi commerciali».

«Ribadiamo che la libertà di navigazione – hanno evidenziato – è essenziale per consentire al commercio di esprimere appieno il proprio potenziale a livello mondiale, a beneficio di tutti. La sicurezza marittima, così come i diritti e le libertà di navigazione sono fondamentali per far sì che le merci, comprese quelle essenziali, possano circolare liberamente e raggiungere le destinazioni e le popolazioni di tutto il mondo».

Per questo è necessario «rafforzare un sistema commerciale libero ed equo, basato su regole e orientato al mercato, tramite la riforma dell’Omc. Ci adoperiamo per garantire che l’Omc continui ad adempiere al proprio mandato, promuovendo il commercio come strumento per rafforzare la crescita economica e favorire lo sviluppo sostenibile».

Inoltre, per i ministri è fondamentale garantire «la sostenibilità, trasparenza, stabilità e prevedibilità del sistema commerciale multilaterale basato sulle regole. Continueremo a coordinare i nostri sforzi per promuovere la trasparenza nel commercio internazionale, in modo da agevolare la creazione di condizioni di concorrenza più eque».

«Facendo seguito agli impegni assunti dai nostri Capi di Stato e di Governo a Hiroshima e in Puglia – hanno detto ancora – rimaniamo determinati a promuovere la resilienza e la sicurezza economica, in partenariato e cooperazione all’interno e al di fuori del G7. In particolare, stiamo rafforzando la resilienza economica anche tramite la costruzione di catene di approvvigionamento resilienti e affidabili, perfezionando i nostri strumenti per dissuadere e contrastare le pratiche illecite, compresa la coercizione economica, e per salvaguardare le tecnologie critiche ed emergenti che potrebbero essere utilizzate per ledere la pace e la sicurezza internazionale».

«Consapevoli che la resilienza economica – hanno continuato i ministri – necessita di una riduzione del rischio tramite la diversificazione e il contenimento delle dipendenze critiche, ivi comprese quelle derivanti da un eccesso di capacità non di mercato, in linea con i “principi sulle catene di approvvigionamento resilienti e affidabili”, ci stiamo impegnando attivamente insieme ai nostri partner e al settore privato per compiere sforzi coordinati volti a rafforzare la resilienza e la sostenibilità delle catene di approvvigionamento di beni strategici sia in termini di domanda che di offerta e a preservare il dinamismo e l’apertura economica».

«Sulla scia dei Capi di Stato e di Governo del G7 – si legge nel documento – chiediamo a tutti i Paesi di astenersi dal ricorrere alla coercizione economica e di condannare qualsiasi tentativo di utilizzare le dipendenze economiche come arma. Stiamo collaborando con i nostri partner per garantire che tali tentativi e le corrispondenti minacce falliscano e siamo pronti a intraprendere azioni, ove necessario, contro la coercizione economica. A tal fine, stiamo monitorando le aree che destano preoccupazione e le principali minacce, impegnandoci ad affrontare i casi potenziali, emergenti e in corso, anche attraverso la Piattaforma di coordinamento del G7 sulla coercizione economica e collaborando con i partner al di fuori del G7».

«Consapevoli – si legge – che le innovazioni tecnologiche presentano sia opportunità che rischi e che i rapidi progressi stanno cambiando la natura della tecnologia a duplice uso, promuoveremo iniziative volte a garantire che le eventuali lacune presenti nel nostro ecosistema di protezione della tecnologia a duplice uso non possano essere sfruttate. Ci assicureremo che i nostri strumenti siano sufficientemente flessibili da tenere il passo con il rapido sviluppo delle nuove tecnologie, evitando al contempo indebite restrizioni al commercio e agli investimenti internazionali».

«Continueremo ad esaminare i rischi legati alle esportazioni di tecnologie a duplice uso in rapida evoluzione – hanno assicurato i ministri – incluse le tecnologie quantistiche e, laddove necessario e in base ai nostri rispettivi quadri giuridici, promuoveremo iniziative per l’attuazione di controlli sulle esportazioni al fine di contrastare i rischi per la sicurezza internazionale. Inoltre, se del caso, collaboreremo con i nostri partner al fine di sviluppare ulteriormente la comprensione di come i controlli sulle esportazioni possano essere attuati rapidamente e in modo sicuro per proteggere la sicurezza nazionale e internazionale».

«Noi, Ministri del Commercio del G7 – hanno concluso – ribadiamo il nostro impegno a proseguire la stretta cooperazione e collaborazione rispetto alle sfide che il commercio internazionale deve affrontare e attendiamo con ansia ulteriori discussioni nell’ambito della Presidenza canadese nel 2025». (rrc)

I ministri del G7 incantati dai Bronzi di Riace

I ministri del Commercio G7 sono rimasti incantati dai Bronzi di Riace. La delegazione, infatti, dopo la fine della prima giornata di lavori, si è recata al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, dove è stata accolta dal direttore del MArRC, Fabrizio Sudano.

Sudano, infatti, ha portato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e i Ministri dei Paesi G7, nonché i Ministri dei Paesi terzi invitati, in un viaggio nella storia e della cultura della Magna Graecia.

La visita, della durata di circa 45 minuti, ha permesso agli onorevoli ospiti internazionali di ammirare alcune delle gemme del Museo ospitate a Palazzo Piacentini. Tra i punti salienti della visita il “Kouros di Reggio”, la preziosa statua in marmo risalente al 500 a.C., e l’immancabile tappa nella celebre Sala dei Bronzi, con foto istituzionale annessa.

«È stato un onore ospitare al museo i Ministri del Commercio G7 e Outreach – ha dichiarato il direttore Sudano –. Ringrazio il Ministro Tajani per l’attenzione rivolta a questo momento culturale e di promozione del territorio. Inserire il MArRC nel programma istituzionale G7 Commercio sottolinea il ruolo strategico della cultura per l’Italia, e l’importanza del MArRC nel panorama archeologico mondiale».

«Il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria – ha concluso – è un volano di promozione e valorizzazione della storia di tutta la Magna Grecia, e con il linguaggio universale della bellezza dei Bronzi di Riace affascina e appassiona visitatori di tutto il mondo».

A chiusura del percorso di visita gli illustri ospiti si sono fermati in piazza Paolo Orsi, hanno lasciato un pensiero sul libro firme del MArRC e sono stati omaggiati del libro fotografico sui Bronzi di Riace e di una riproduzione in argento delle due statue, offerta dal governatore della Calabria, Roberto Occhiuto. (rrc)

Cannizzaro (FI): Ministri G7 incantati da bellezze e potenzialità inespressa di Reggio

«Orgoglio ed emozione sono certamente le parole chiave con cui posso descrivere questo primo giorno del G7 targato Calabria». È quanto ha dichiarato il deputato di FI, Francesco Cannizzaro, commentando la prima giornata del G7 a Villa San Giovanni e sottolineando come «credo che sia il momento di maggiore visibilità della storia della Calabria, la vetrina più prestigiosa di sempre».

«È stato un momento di forte emozione – ha aggiunto – quello dell’accoglienza dei rappresentanti dei Paesi membri del G7 stamani, dapprima in aeroporto a Reggio Calabria e poi ad AltaFiumara, per la cerimonia di benvenuto e di introduzione ai lavori di questa due giorni dedicata al commercio mondiale. Reggio, la sua Provincia e tutta la Calabria devono esserne profondamente orgogliosi. Grazie al Ministro degli Esteri e Vice Premier, Antonio Tajani, per questa incredibile opportunità».

«Siamo felici che il gruppo dei sette – ha proseguito – abbia allargato il meeting ad altri Stati, realtà con potenzialità commerciali da miliardi di persona. Ecco perché col Presidente della Regione Roberto Occhiuto ci abbiamo tenuto molto a far visitare personalmente ai ministri stranieri il Porto di Gioia Tauro, il nostro gioiello, il nostro volano di sviluppo del futuro prossimo, imminente ormai. Primo in Italia per traffico merci e ottavo in Europa».

«La volontà del Governo italiano – ha ribadito – è proprio quella di portare questo hub strategico più su possibile nella classifica europea e mondiale, in quanto baricentrico nel mercato del Mediterraneo (e non solo). A tema infrastrutture è stata anche la prima parte dei lavori, con i cosiddetti B7 (le principali comunità imprenditoriali) presso la scuola allievi carabinieri di Reggio Calabria, altro fiore all’occhiello».

«Alle bellezze paesaggistiche dell’incantevole scenario dello Stretto nel corso dei lavori che si sono svolti ad AltaFiumara fino al tardo pomeriggio – ha detto ancora – è seguita la visita alla casa dei Bronzi, il MarRC, dove i due guerrieri e tutti gli altri pezzi unici esposti al nostro Museo hanno lasciato a bocca aperta tutti i convenuti. Successivamente, passeggiata di tutta la delegazione lungo le vie del Centro Città. È stato davvero emozionante vedere decine e decine di persone di ogni angolo del globo sfilare sul Corso Garibaldi e poi sul Lungomare».

«Tutti i ministri e delegati del G7 – ha concluso – sono rimasti affascinati dalla nostra Terra, dai panorami, dalle bellezze culturali, dalle tradizioni enogastronomiche e dal potenziale inespresso di Reggio Calabria». (rrc)

Aceto (Coldiretti): Nel 2023 tassi di crescita a due cifre per Calabria

Nel 2023 si sono registrati tassi di crescita delle esportazioni a due cifre per la Calabria, per il buon andamento della filiera agroalimentare. È quanto emerso da una proiezione Coldiretti su dati Istat relativi al periodo gennaio-maggio diffusa in occasione del G7 del Commercio, in corso in Calabria e confermate anche dall’Ice.

«Salutiamo con vero piacere ed enorme soddisfazione – ha dichiarato Franco Aceto, presidente di Coldiretti Calabria – tutti i partecipanti al G7 del Commercio in corso in Calabria un’occasione importante che proietta a livello planetario la nostra regione che è centrale nel mediterraneo».

« Se il trend di crescita dei primi cinque mesi dell’anno verrà mantenuto – ha detto – le esportazioni agroalimentari Made in Italy potrebbero sfiorare nel 2024 la quota record di 70 miliardi in valore, mai registrata prima, con un traino importante sull’intero export tricolore del quale proprio il cibo è il primo ambasciatore nel mondo».

I prodotti agroalimentari fanno registrare una crescita complessiva del 9% nei primi cinque mesi, in controtendenza rispetto al dato generale che vede le vendite all’estero stagnanti (-0,1%). Tra i principali Paesi acquirenti, la crescita più consistente è quella sul mercato statunitense, il primo sbocco extra Ue, con un aumento del 19% – ha rilevato Coldiretti –, ma il dato è positivo anche in Gran Bretagna (+9%), Germania (con un +5%) e Francia (+3%). Tra gli altri mercati, da segnalare la crescita del 15% in Cina e del 23% in Russia.

Nel mondo il campione dell’export tricolore si conferma il vino con una crescita del 7% nei primi 4 mesi del 2024 mentre al secondo posto si piazza l’ortofrutta trasformata (+11%) e al terzo i formaggi (+8%), seguiti dalla pasta e gli altri derivati dai cereali (+6%), frutta e verdura fresche (+6%), olio d’oliva, che registra un aumento in valore del 70%, e i salumi (+18%).

«Per sostenere il trend di crescita dell’enogastronomia nazionale serve abbattere gli ostacoli commerciali a cominciare dal fenomeno dell’agropirateria – ha sottolineato Coldiretti – con il valore del falso Made in Italy agroalimentare nel mondo che è salito ad oltre 120 miliardi, 2 miliardi circa solo per la Calabria, sottraendo risorse e opportunità di lavoro all’Italia. Un problema che riguarda tutti i continenti e colpisce in misura diversa tutti i prodotti, con il paradosso peraltro che i principali taroccatori delle specialità tricolori sono i paesi ricchi».

«Ma è importante, anche – ha rilanciato – colmare i ritardi infrastrutturali dell’Italia che costano al Paese oltre 93 miliardi di euro di mancate esportazioni, di cui ben 9 miliardi riguardano il solo agroalimentare, secondo l’analisi del Centro Studi Divulga. Un gap inaccettabile che va superato migliorando i collegamenti all’interno del Paese e quelli con il resto del mondo con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo per affiancare al trasporto su gomma quello per via marittima e ferroviaria in alta velocità».

«L’obiettivo – ha concluso Coldiretti – è continuare questo trend di crescita portando il valore annuale dell’export agroalimentare a 100 miliardi nel 2030 e di questo si avvantaggerà anche la Calabria».

Una delegazione del G7 in visita agli stabilimenti di Caffè Mauro

Non solo economia e commercio, ma anche le eccellenze calabresi sono state protagoniste in queste due giorni del G7 di Villa San Giovanni. È il caso di Caffè Mauro, che ha ricevuto, nel pomeriggio del 16 luglio,una rappresentanza dei ministri, infatti, accompagnata da emissari di Confindustria, ha fatto visita allo stabilimento, polo di eccellenza del comparto produttivo della Calabria.

Durante questa visita esclusiva, gli ospiti sono stati accompagnati in una degustazione delle miscele Bio Perù e Special Espresso, per un’affascinante esperienza sensoriale attraverso i profili aromatici di botaniche provenienti da tutto il mondo, dall’India al Brasile, fino al Perù e alla Colombia.

Questo evento rappresenta un riconoscimento alla rilevanza di Caffè Mauro come realtà di spicco nel bacino del Mediterraneo ed esempio di imprenditorialità virtuosa, che coniuga tradizione e innovazione, passione per il caffè e attenzione al mercato globale. L’azienda è annoverata nel registro ministeriale dei marchi storici di interesse nazionale e, da oltre 75 anni, è aperta al commercio internazionale attraverso l’importazione delle migliori origini di caffè da ogni continente e l’esportazione di prodotti finiti in oltre 60 paesi al mondo. L’accurata selezione delle materie prime è esaltata dal know-how distintivo che caratterizza i processi di tostatura lenta e di miscelazione, una tradizione di qualità che ha reso Caffè Mauro un modello commerciale capace di affermarsi nei mercati di tutto il globo, contribuendo a diffondere l’eccellenza del caffè italiano e della tradizione calabrese.

«Siamo molto onorati di essere stati scelti come ambasciatori dell’eccellenza italiana e della tradizione mediterranea in un evento di rilevanza internazionale che mira a sviluppare nuove soluzioni per la crescita del commercio globale, in modo sostenibile e inclusivo», ha dichiarato Davide Padelli, Ceo di Caffè Mauro.

«Il comparto del caffè è uno dei settori in cui l’Italia è altamente apprezzata nel mondo – ha detto – e che spinge l’export del Paese. Poter offrire le nostre miscele ai delegati del G7 e del B7 è una testimonianza della qualità del nostro caffè e dei processi di sviluppo del marchio in continua evoluzione». ν

Dal G7 di Villa San Giovanni la “Dichiarazione della Calabria”

di ANTONIETTA MARIA STRATI – Dal G7 di Villa San Giovanni è partita quella che il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha definito «dichiarazione della Calabria», un testo politico «in cui riassumere lo spirito e la sostanza del nostro lavoro e delineare la visione di un commercio internazionale sempre più aperto, libero e sicuro, paritario, motore di crescita, benessere e pace, l’impegno per favorire il commercio internazionale». È partita così la riunione dei ministri del G7 del Commercio, con Tajani che, nel suo discorso di apertura, ha ribadito come «le libertà di scambio, di commercio, di navigazione sono fondamentali per il commercio e la crescita globale».

«Vogliamo assicurare la parità di condizioni per le imprese sui mercati globali. È necessario assicurare un campo di gioco equo e regole condivise per permettere alle nostre imprese di competere alla pari in ogni mercato», ha detto il vicepremier, sottolineando come «ci impegneremo sul tema chiave della sostenibilità ambientale nel commercio. Temi che abbiamo portato alla Cop ad Abu Dhabi, e che porteremo alla prossima Cop a novembre in Azerbaigian».

E ancora: «vogliamo rendere ancora più solidi e sicuri i nostri sistemi economici, anche di fronte a shock come le guerre in Ucraina e Medio Oriente, e le tensioni nel Mar Rosso, affrontando insieme sfide globali come l’intelligenza artificiale. Le nostre discussioni confluiranno in una dichiarazione conclusiva forte, il sigillo di un G7 Commercio che è solo alla sua terza edizione, ma che crediamo debba essere una componente fondamentale di ogni Presidenza».

«Il commercio può diventare sempre di più uno strumento di dialogo globale» e proprio dal G7 «può partire un messaggio di pace e dialogo. Ci impegneremo sulla questione fondamentale della sostenibilità ambientale del commercio. Vogliamo rendere più sicuri i nostri sistemi economici».

«La Calabria è una terra piena di cultura, culla della Magna Graecia, e ricca di tesori. Ma è una Regione molto importante per gli asset logistici che riguardano gli scambi commerciali», ha detto il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, nel suo messaggio di benvenuto prima dell’inizio dei lavori.

«Ha il primo porto in Italia per transhipment, il porto di Gioia Tauro – ha ricordato – uno dei più significativi hub in termini di traffico nel Mediterraneo: un’area che conta solo l’1% della superficie dei mari del mondo, che però rappresenta il 20% del traffico marittimo internazionale, il 30% del traffico petrolifero, e il 27% di servizi di linea container».

«Quindi un mare straordinariamente importante per il commercio internazionale – ha aggiunto – e il porto di Gioia Tauro gode di una posizione strategica rispetto ai principali corridoi delle rotte intercontinentali che attraversano il Mediterraneo lungo l’asse Suez-Gibilterra. Gioia Tauro è collegato con 60 porti di questo bacino e 120 porti nel mondo. Le rotte principali sono verso l’Europa, il Medio Oriente, l’Asia e l’Africa».

«Ma il Porto di Gioia Tauro – ha proseguito — è anche un’infrastruttura con caratteristiche uniche perché ha il porto-canale più grande d’Europa, con un grande retroporto di oltre 200 ettari che potrebbe accogliere insediamenti industriali e attività che volessero giovarsi della logistica presente».

«È un porto, inoltre – ha continuato – in costante crescita: si pensi che nel 2023 sono state movimentate merci per 45 milioni di tonnellate. Parliamo quindi di un asset logistico di primaria importanza per il Mediterraneo, importante per la Calabria, per l’Italia e le regioni che si affacciano su questo bacino».

E proprio al Porto di Gioia Tauro,  quello che il ministro Tajani ha definito il «principale porto italiano e piattaforma logistica al centro del Mediterraneo», vi è stata una visita dei ministri del G7, che sono stati accolti dal presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno meridionale e Ionio, Andrea Agostinelli.

Lungo le banchine dello scalo portuale, il presidente Andrea Agostinelli, alla presenza, tra gli altri, di Tajani, del presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, e dei massimi rappresentanti dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e della Protezione Civile, si è soffermato sulle caratteristiche infrastrutturali dello scalo portuale, evidenziando la sempre maggiore crescita dei suoi traffici, che registrano un aumento del 13,7% nei primi sei mesi del 2024, nonostante le conseguenze della direttiva europea Ets, che penalizza gli stessi porti mediterranei destinati al ”transhipment”, ed alla nota crisi dei traffici marittimi dovuta alla situazione geopolitica del Mar Rosso. 

A tale proposito ha evidenziato il ruolo dei due Terminalisti – Med Center Container Terminal e Automar spa – e dei rispettivi armatori MSC e Grimaldi Lines, che continuano a individuare lo scalo portuale di Gioia Tauro quale porto di riferimento. 

Il presidente Andrea Agostinelli ha, quindi, concluso il suo intervento manifestando la sua piena soddisfazione per avere cooperato all’iniziativa umanitaria “Food for Gaza” attraverso la concessione dello scanner mobile del porto di Gioia Tauro. 

Al G7, inoltre, è stato presentato il progetto del Ponte sullo Stretto, «un modo – ha sottolineato Tajani – per ribadire che incrementare il commercio è nel nostro interesse italiano e noi diplomatici siamo i primi ambasciatori della crescita italiana nel mondo».

Alla Riunione, infatti, c’è stato anche Pietro Ciucci, amministratore delegato della Società Stretto di Messina Spa, che ha sottolineato come «il Ponte sullo Stretto di Messina è un’alternativa per rafforzare il sistema dei trasporti in Calabria».

Il Ponte, come detto anche dallo stesso Tajani, «sarà una meraviglia di ingegneria che metterà questa regione al centro delle grandi rotte logistiche mondiali».

Il ministro Tajani, inoltre, ha aperto i lavori del Vertice B7 di Confindustria alla Scuola Allievi Carabinieri di Reggio Calabria. Un evento a margine del G7 del Commercio che ha visto la partecipazione di Emma Marcegaglia, presidente del B7 Italia.

«Stiamo lavorando come gruppo B7 e abbiamo già consegnato il 17 maggio al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, le raccomandazioni delle industrie G7. La dignità, i diritti umani, la sicurezza sono minacciati e i mercati aperti sono in pericolo», ha detto Marcegaglia, sottolineando come sia «urgente migliorare la nostra competitività e soprattutto ridurre con urgenza il divario competitivo».

«Reggio Calabria in questi giorni è capitale del commercio, dell’industria e, più in generale, dell’economia. Per noi si tratta di un fattore essenziale perché questa due giorni ci consente di mettere in vetrina non soltanto le bellezze del nostro territorio, ma le eccellenze dal punto di vista industriale, economico e commerciale. Quindi avere l’orgoglio di mostrare a tutto il mondo di quanto è capace il nostro territorio in termini imprenditoriali», ha detto il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, presente all’evento.

«Per i nostri imprenditori è un’occasione per aumentare gli scambi commerciali. Credo che certi momenti servano soprattutto a questo – ha aggiunto il primo cittadino – e che gli effetti si vedano a lungo termine, cioè quanto, successivamente al G7 e al B7, avremo modo di continuare a tenere alta l’attenzione sul nostro territorio e sulla nostra Regione».

«C’è una nuova stagione – ha concluso – anche sotto il profilo degli investimenti, una nuova cultura anche per i nostri imprenditori per relazionarsi a livello internazionale e non lasciarsi sfuggire opportunità importanti. Come in questo caso. Sono convinto che, sotto la guida del presidente Domenico Vecchio e di tutte le altre istituzioni presenti a partire dal ministro Tajani, Reggio Calabria non si farà sfuggire questa occasione». (ams)

L’OPINIONE / Ornella Cuzzupi: Il G7 in Calabria sia punto di partenza per un lavoro più giusto e senza disparità

di ORNELLA CUZZUPI Appare di fondamentale importanza, per la Regione, per il bacino del Mediterraneo e per le prospettive che si possono determinare la riunione dei ministri del Commercio che oggi e domani si tiene nella nostra Calabria. 

Occorre però che accanto all’enfasi determinata dall’evento, ai sorrisi, alle strette di mano e alla discussione sul futuro del commercio siano poste le basi per due importanti e, oserei dire, irrinunciabili obiettivi: una metodologia di lavoro sempre più giusta ed equa sia tra gli addetti del settore che nei mercati da cui si attingono le materie prime e, spesso, i prodotti finiti; la creazione di solidi pilastri affinché la valorizzazione delle potenzialità calabre diventino concrete e realizzabili”.

Il Ministro Tajani, il Presidente Occhiuto e il Presidente Mancuso hanno delineato in questi giorni diversi importanti aspetti relativi all’evento. La stessa valenza del Mediterraneo assume, in un tale contesto, un’importanza primaria per il commercio in generale, per la nostra realtà territoriale e per il meridione tutto. Così come pure importante appare il tentativo di assicurare una politica paritaria tra i vari partner a livello di commercio internazionale.

Proprio analizzando tali aspetti appare sempre più importante il segnale che la regione Calabria ha voluto lanciare con l’istituzione dell’Osservatorio contro le discriminazioni nei luoghi di lavoro. Un esempio che, a mio avviso, dovrebbe essere preso come guida nel richiedere con determinazione, a tutti i Paesi che puntano ad un serio sviluppo commerciale, una tipologia di lavoro scevra da discriminazioni e con idonei meccanismi di difesa.

Ci rendiamo conto che prendere in esame certe circostanze è particolarmente complesso e, in determinati contesti, può persino apparire non appropriato; ma se veramente vogliamo cambiare in meglio il nostro domani e quello delle generazioni future non possiamo voltare la faccia mentre vengono messe in atto, nelle nostre realtà e in contesti vicini, deprecabili procedure produttive che sviliscono donne e uomini sull’altare del mero interesse.  

Mi sento quindi d’invitare chi ha tanto lavorato per questo appuntamento, le personalità politiche presenti, gli operatori del settore che desiderano una competizione leale e corretta, a mettere sul tappeto anche argomenti relativi ai metodi di lavoro applicati e alla lotta alle discriminazioni nei processi che vanno dalla creazione del prodotto sino alla vendita.

In Calabria, grazie alle intuizioni dei presidenti Occhiuto e Mancuso, stiamo operando per creare qualcosa di stabile e permanente. Si faccia in modo di esportare questo sforzo verso scenari più ampi e, forse, miglioreremo di tanto anche il domani. (oc)

[ Ornella Cuzzupi è presidente dell’Osservatorio contro le discriminazioni nei luoghi di lavoro]

 

Il PD Calabria: Tajani dica alla Lega che Calabria deve essere luogo di apertura e accoglienza

«Il ministro Tajani dica ai suoi allegati della Lega che la Calabria deve essere un luogo di apertura e di accoglienza affinché il Mediterraneo rappresenti crescita e non un cimitero di migranti», ha replicato il Partito Democratico della Calabria a una dichiarazione che il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha rilasciato al suo arrivo in Calabria, per il G7 del Commercio.

«L’incoerenza – hanno attaccato i dem calabresi – è un vizio, un male dell’attuale politica dello spettacolo, che nasce dall’idea che i cittadini dimentichino le scelte distruttive e le ingiustizie del potere. Il ministro Tajani non faccia campagna per se stesso in Calabria, ma abbia il coraggio della verità: riconosca i gravi errori del governo Meloni sui migranti, a partire dalla propaganda strumentale del ministro Salvini, e ammetta che l’autonomia differenziata è lo strumento con cui i leghisti stanno colpendo un Mezzogiorno che rischia lo spopolamento, per trattenere al nord le imposte delle regioni settentrionali e, dunque, fare a pezzi i princìpi di unità e solidarietà scritti, con il sangue della storia, nella Costituzione repubblicana».

«Purtroppo, il ministro Tajani si esprime proprio come il suo vice, il presidente Occhiuto, che parla bene ma – hanno concluso i dem calabresi – agisce, secondo le proprie ambizioni, nell’interesse del suo partito e della sua coalizione, non delle persone che vivono o potrebbero vivere in Calabria». (rcz)

G7 in Trade: I giornalisti ospiti scomodi

di SANTO STRATI  – Ci sarebbe piaciuto ascoltare e raccontare le emozioni dei delegati esteri rimasti senza fiato davanti allo spettacolo dello Stretto (che dal Castello di Altafiumara è davvero unico), ma non ce lo hanno permesso. Tutti i giornalisti sono stati raccolti in un accogliente (e ben climatizzato) media center, senza possibilità di alcun contatto diretto (o indiretto).

«Però siete molto vicini…», è stata la sconsolata risposta giustificatoria della funzionaria incaricata.

Così è stato impossibile seguire la presentazione fatta ai delegati alle 10.30 sia del Porto di Gioia Tauro, sia del Ponte sullo Stretto.

G7 a Villa San Giovanni
Il ministro Antonio Tajani assieme ai Ministri del Commercio dei Paesi G7

«Poi arrivano le foto e i comunicati e il filmati». E allo stesso modo è stato impossibile seguire la visita delle delegazioni al Porto di Gioia (“non è prevista la presenza della stampa”).

No, caro ministro Tajani, quest’idea di un giornalismo con materiali precotti – che sicuramente da ex giornalista non le appartiene – è assolutamente inaccettabile. Prima di tutto perché mortifica il lavoro giornalistico: i fotografi e gli operatori video possono cambiare mestiere, visto che foto e video dell’evento (ad esclusione di un veloce incontro col ministro tedesco) non si possono fare in diretta, e i giornalisti possono starsene in ufficio o a casa, visto devono aspettare i comunicati stampa ufficiali. Che sono sicuramente di grande utilità per riscontrare i nomi dei delegati o il titolo dei vari incontri, ma finisce qui.

I giornalisti hanno il diritto di ascoltare, incontrare i protagonisti di un evento, vedere di persona cosa succede, per raccontare in libertà e riferire ai lettori. Questo è peggio delle conferenze stampa senza domande (che piacciono alla premier Giorgia), è solo l’inizio della fine del giornalismo. Qualcuno (ma non certo il vicepremier e ministro – giornalista – Tajani) pensa che si possa fare informazione (non comunicazione) solo con i social e i comunicati stampa, con video e foto “fornite”, senza la “fondamentale” intermediazione dei giornalisti.

No, tutto questo è intollerabile e inaccettabile. Ordine dei giornalisti, se ci sei batti un colpo. (s)