È duro il giudizio del consigliere regionale di Forza Italia, Domenico Giannetta, sulla decisione del Governo Conte di di includere la Calabria tra le Regioni in zona rossa: «A casa devono andare Domenico Arcuri, il commissario ad acta, i commissari delle Asp, non i calabresi!».
Se le cose stanno come c’è scritto nel Dpcm – ha dichiarato Giannetta – sempre se, allora dimettetevi voi, che siete autori e registi di un piano di emergenza scritto male e gestito peggio. Perché siete voi che amministrate la nostra sanità con i vostri uomini. Siete voi che avete preteso, con fare quasi dittatoriale, di accentrare la gestione del piano di emergenza. E adesso? Che fate? Ci dite che non ha funzionato?».
«Lo sapevamo già che non avrebbe funzionato – ha aggiunto il consigliere regionale di Forza Italia –. Dare i ventilatori agli ospedali è come dare le sedie con le rotelle nelle scuole o dare soldi per i monopattini in piena crisi. Avete annaspato. Avete fatto le cose all’ultimo momento. E poi le avete condivise con le regioni per dire così è se vi pare. Avete fallito voi se oggi siamo impreparati. Noi abbiamo commesso l’errore storico di avervi assecondato. Credendo nella promessa di lealtà e collaborazione. Invece ci avete abbandonato. A noi, insieme alle altre tre regioni di centrodestra. Le altre, sono messe peggio, ma sono di centrosinistra e i numeri li usate per fare politica».
«Quello che la gente non sa – ha sottolineato Domenico Giannetta – è che i fondi dati alla Regione per il piano di emergenza non sono 80 milioni, ma poco più di 40. Quello che la gente non sa è che questi fondi devono essere spesi dalle Aziende Ospedaliere e dalle Asp. E le Asp sono gestite dal governo, attraverso i propri uomini».
«Perché il ministro della salute, Roberto Speranza, il responsabile del piano di emergenza Domenico Arcuri e il premier Giuseppe Conte – si chiede Giannetta – che hanno certificato il fallimento del piano di emergenza non ne chiedono le dimissioni invece di chiudere a casa i calabresi?»
«Quello che la gente anche non sa – ha sottolineato il consigliere regionale – è che gli altri milioni Arcuri non li ha neanche voluti dare alla Regione e li ha dati direttamente ed alle Aziende Ospedaliere alle Asp per la gestione degli appalti di forniture, dopo avere indetto la gara che si è conclusa a ottobre. E ci parla di programmazione. E di essere impreparati alla seconda ondata. I dati del Dpcm sono di dieci giorni fa».
«Anche la politica regionale deve fare un ‘mea culpa’ – ha ammesso il consigliere regionale azzurro – Se oggi siamo qui a leccarci le ferite, abbiamo le nostre responsabilità. Non nascondiamoci dietro il dito. Ma voi, dopo tredici anni di commissariamento, ci dite che il nostro sistema sanitario è allo stremo? Ma che bella scoperta. E lo certificate in un Dpcm quasi incostituzionale? Siete entrati a gamba tesa in un sistema sanitario malato e non lo avete neanche curato, non dico guarito».
«Oggi chiudete a casa i calabresi – ha aggiunto –. Che già vivono da sempre la paura di un sistema sanitario che non funziona, nonostante medici straordinari. Dobbiamo rendere onore ai nostri medici che, nonostante le ataviche difficoltà, anche in questa occasione, stanno dimostrando di essere altissimo livello. I trattamenti eseguiti al Grande Ospedale Metropolitano, per esempio, stanno funzionando sui pazienti Covid, che reagiscono molto bene alle terapie».
«Andate a casa – ha concluso – poi ci dimettiamo tutti». (rrm)