Alla presenza di numerose personalità del mondo politico e culturale – e del vicepresidente della Regione Calabria, Nino Spirlì -, è stato presentato il programma di restauro dei mosaici della Villa Romana di Casignana, uno dei tesori archeologici più rilevanti del Mezzogiorno d’Italia.
Un progetto ambizioso, che vede in prima linea l’Amministrazione comunale e l’Università della Calabria, e che rientra nell’ambito del corso di laurea Magistrale a ciclo unico in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali, i cui rappresentanti e gli studenti che verranno ospitati a Casignana dalla locale amministrazione comunale, per tutta la durata della campagna di restauro, la cui attività sarà dagli stessi direttamente curata.
1Ringrazio il vicepresidente della Giunta Regionale nonché Assessore alla cultura on. Nino Spirlì – ha dichiarato il consigliere regionale Giacomo Crinò – per aver preso parte a questo importante dibattito sul restauro e valorizzazione dei mosaici della Villa Romana. Sono certo che grazie alla sua incessante opera la strada verso il recupero del sito é spianata».
«Le opere presenti all’interno della Villa Romana – ha proseguito il consigliere regionale – sono bellezze che rapiscono e che ci spingono ad un impegno concreto in favore della reale tutela del sito archeologico. Nell’ultimo decennio gli scavi si sono fermati. L’idea è quella di tornare ad occuparci, come Regione, della valorizzazione del luogo e renderlo completamente fruibile. In ultimo, sarebbe opportuno mettere in rete i beni della Locride per creare occasioni di sviluppo turistico e culturale. Sono altresì certo che non mancherà l’impegno in tal senso da parte della Regione Calabria e da parte mia ci sarà sempre il massimo appoggio».
I resti della Villa Romana di Casignana vennero scoperti nel 1963 in occasione dei lavori per la costruzione di un acquedotto presso la SS 106 Ionica, ed è stata indagata sistematicamente dalla Soprintendenza per i beni archeologici della Calabria negli anni Ottanta.
Il suo nucleo centrale e monumentale, cui si riferiscono i ruderi oggi visibili, è rappresentato da una grande villa extraurbana, con ambienti termali e residenziali, che costituisce uno dei complessi più importanti di epoca romana dell’Italia Meridionale, e conserva il più vasto nucleo di mosaici finora noto in Calabria. (rrc)