Site icon Calabria.Live

I LAGHI SILANI ENTRO I LIMITI DI LEGGE
SERVE PREVENZIONE E MONITORAGGIO

I LAGHI SILANI ENTRO I LIMITI DI LEGGE SERVE PREVENZIONE E MONITORAGGIO

di FRANCESCO CANGEMI – I laghi calabresi “galleggiano” a leggere i dati del report di Goletta dei laghi che ha esaminato i bacini idrici della nostra regione. Inquinato uno dei due punti sul lago di Angitola, entro i limiti di legge i laghi Arvo, Cecita, Ampollino, Ariamacina, del Passante.

Nei sei laghi calabresi, sei dei sette punti campionati sono risultati entro i limiti di legge, mentre solo un punto, nel Lago Angitola, è risultato inquinato. Nel mirino della campagna, come di consueto, canali e foci, i principali veicoli con cui l’inquinamento microbiologico causato da cattiva depurazione o scarichi illegali arriva nei laghi.

I risultati sono stati presentati durante la conferenza stampa organizzata presso Palazzo della Provincia di Cosenza, seguita dal convegno Le opportunità della Transizione Ecologica per la fruizione sostenibile degli ecosistemi lacustri. Sono intervenuti Anna Parretta, presidente Legambiente Calabria; Rosaria Succurro, presidente della provincia di Cosenza; Maria Annunziata Longo, funzionario Regione Calabria; Antonio Nicoletti, Responsabile nazionale aree protette e biodiversità di Legambiente.

«I dati dei monitoraggi effettuati nell’ambito della campagna Goletta dei Laghi sono complessivamente positivi in relazione ai parametri considerati», afferma Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria.

«Infatti, rientrano nei limiti di legge sei dei sette punti campionati in particolare sui laghi Arvo, Cecita, Ampollino, Ariamacina, del Passante, mentre purtroppo è risultato inquinato uno dei due punti campionati sul lago Angitola – afferma Parretta – Come lo scorso anno, oltre ai classici parametri riguardanti una cattiva o assente depurazione, sono state effettuate anche le analisi chimiche per determinare i carichi di azoto e di fosforo. I laghi sono ambienti molto ricchi di biodiversità che forniscono preziosi servizi ecosistemici ma allo stesso tempo sono sistemi molto fragili che subiscono profonde pressioni di origine prevalentemente antropica. Le minacce, oltre dai cambiamenti climatici, provengono soprattutto dall’inquinamento da fonte agro-zootecnica, da reflui urbani o industriali e da scarichi illegali. È essenziale, quindi, una sempre maggiore attività di prevenzione, programmazione e controllo territoriale da parte delle Autorità competenti anche attraverso continui ed opportuni monitoraggi sulla qualità delle acque, anche per rilevare la presenza di pesticidi, erbicidi e metalli pesanti. La tutela dell’ambiente costituisce la priorità assoluta da intersecare con l’utilizzo a scopi agro-industriali delle acque e con la fruizione turistica dei luoghi».

Anche per il 2023, oltre alle analisi microbiologiche, sono state effettuate delle analisi chimiche dei principali parametri utili a determinare i carichi di azoto e fosforo nelle acque lacustri: in tutti e sei i laghi sono stati riscontrati valori entro i limiti di legge per quanto riguarda le concentrazioni di azoto (totale e ammoniacale), nitrati, nitriti, Cod, Fosforo totale, cloruri e solfati.

In occasione della tappa in Calabria, Legambiente ha anche presentato uno speciale dossier di approfondimento sui laghi silani: un documento dettagliato con focus sulla storia e sulle caratteristiche degli ecosistemi lacustri della Sila, sulla depurazione nelle località turistiche del territorio e sui monitoraggi effettuati da Goletta dei Laghi negli ultimi quattro anni nei bacini lacustri silani, e ha presentato dieci proposte per una loro adeguata valorizzazione e tutela. In particolare, occorre: migliorare la conoscenza degli ecosistemi acquatici; ridurre l’inquinamento dei laghi; aumentare la biodiversità degli ecosistemi acquatici; favorire attività lacustri Netzero; frenare il consumo di suolo; garantire il controllo e la vigilanza del territorio; promuovere la balneabilità dei laghi silani; maggiore trasparenza sull’utilizzo turistico e produttivo dei bacini lacustri; valorizzare il turismo lacustre attivo e sostenibile e promuovere la partecipazione dei cittadini nelle scelte.

«I laghi silani – dichiara Antonio Nicoletti, responsabile nazionale Aree protette e Biodiversità Legambiente e presidente del circolo Legambiente Sila – sono parte integrante del paesaggio tutelato attraverso il Parco nazionale e la rete natura 2000 ma deve crescere la conoscenza di questi ambienti per organizzare meglio l’utilizzo degli ecosistemi lacustri che, in una logica multifunzionale, devono essere utilizzati in chiave sostenibile e per favorire la transizione ecologica del territorio. A partire dall’utilizzo idroelettrico che deve portare maggiori utilità al territorio a quello turistico che deve cambiare passo e promuovere le località lacustri mete turistiche a partire da Lorica. Per questa ragione le nostre proposte vanno nella direzione di una maggiore conoscenza, gestione e valorizzazione delle risorse naturali presenti nel territorio che devono essere utilizzate in maniera consapevole e garantire benefici alle comunità locali e migliorare le condizioni dell’ambiente». (fc)

Exit mobile version