Una tavola rotonda per aprire il ciclo di iniziative che faranno da contorno all’inaugurazione del nuovo Waterfornt di Reggio. Sabato mattina, al Centro di ricerca sulle energie rinnovabili marine dell’Università Mediterranea, si è svolto il convegno Reggio e il Mare: il Waterfront, una finestra aperta sul futuro della città con la partecipazione del sindaco Giuseppe Falcomatà e dell’assessore all’Urbanistica Mariangela Cama in presenza e, via streaming Simonetta Cenci, assessore all’Urbanistica del Comune di Genova, Silvia Viviani, assessore all’Urbanistica e ai Lavori pubblici del Comune di Livorno e Salvatore Mondello, assessore alla Pianificazione urbana ed ai programmi complessi. Con loro l’architetto (calabrese) di fama internazionale Alfonso Femia, fondatore di “Atelier(s) Alfonso Femia”, Filippo Innocenti, director dello studio d’architettura Zaha Hadid, Mario Paolo Mega, presidente dell’Autorità di Sistema portuale dello Stretto, e Giorgio Martini, Dirigente delle attività di gestione dei Pon relativi alle Città metropolitane.
Dopo aver ringraziato il Rettore della “Mediterranea”, Santo Marcello Zimbone, ed il professor Ottavio Amaro per «aver permesso l’organizzazione dell’evento negli incantevoli locali del Centro di ricerca sulle energie rinnovabili marine che s’incastona perfettamente nella filosofia dell’amministrazione di fare di Reggio una città di mare e non soltanto sul mare», il sindaco Giuseppe Falcomatà ha affermato: «Vogliamo coinvolgere le risorse del nostro territorio, come l’Università, e le nostre eccellenze rappresentate dagli architetti, dagli ingegneri e da tutti coloro i quali possano offrire una visione di futuro sulla nostra città. In questa occasione, abbiamo chiamato a raccolta le più grandi eccellenze nel campo dell’Architettura, dell’Urbanistica e della Rigenerazione urbana predisponendo un parterre di incredibile valore ed indiscutibile spessore per far capire che il Waterfront è soltanto un tassello di un puzzle più ampio che, pian piano, sta prendendo sempre più forma».
Per questo, il primo cittadino ha ricordato il progetto di recupero dell’area del Tempietto, il piano di riqualificazione della Piazza antistante il Laboratorio universitario e del Parco del Vento di Pellaro, il costruendo ponte di collegamento con il Parco lineare sud, le opere di riqualificazione del lungomare di Gallico e Catona e le attività di depurazione, come quelle sul torrente Caserta, per «rendere completo il rapporto fra città e mare».
«Nei prossimi giorni – ha continuato Falcomatà – approveremo anche il “Piano spiagge” che è una sorta di masterplan del litorale da Catona a Bocale, così come lunedì candideremo, in bandi specifici sulla Rigenerazione urbana, i progetti di riqualificazione dei rioni Arghillà, Ciccarello e Gebbione seguendo il solco della “Città in un quarto d’ora” tracciato dai sindaci di Parigi, Anne Hidalgo, e di Milano, Giuseppe Sala. Tutta la programmazione che è stata avviata nella prima consiliatura, adesso inizia a prendere forma».
L’inquilino di Palazzo San Giorgio ha poi parlato dell’Area integrata dello Stretto rispetto alla quale «non esistono alternative» ed ha sottolineato come, in quest’ottica, rivestano un aspetto fondamentale le opportunità del Recovery fund: «I miliardi che arriveranno non saranno finanziamenti a pioggia, ma fondi che si potranno ottenere partecipando ai bandi dei Ministeri e dell’Unione Europea. Bisogna lavorare in sinergia per superare le difficoltà che hanno caratterizzato l’isolamento dei nostri territori. In questo quadro, bisogna riproporre con forza la prosecuzione dell’autostrada A2, del collegamento con la statale 106 e dell’Alta velocità e stessa cosa si deve fare nella Regione Siciliana. Sono elementi per iniziare a ragionare concretamente di conurbazione».
L’assessore Mariangela Cama ha, quindi, rilanciato «la necessità di rafforzare la posizione baricentrica dello Stretto rispetto al Mediterraneo dando la giusta valenza al mare che bagna queste due sponde». Un concetto fortificato dalla tavola rotonda che la stessa Assessore ha coordinato rendendo partecipi dell’iniziativa d’accompagnamento all’inaugurazione del Waterfront alcuni fra i massimi conoscitori della materia in ambito nazionale ed internazionale. A partire dall’assessore genovese Simonetta Cenci che ha illustrato l’identica esperienza che si sta consumando con la realizzazione del Waterfront di Levante del capoluogo ligure: «Grazie ad un progetto di Renzo Piano, stiamo costruendo un nuovo quartiere nautico capace di valorizzare gli spazi pubblici per un utilizzo quotidiano oggi fortemente limitato. Stiamo riconnettendo la città al mare, così come sta accadendo a Reggio Calabria, ridando identità e decoro ai nostri luoghi».
Un po’ quello che sta accadendo anche a Livorno e Messina, così per come descritto dagli assessori Viviani e Mondello che hanno rimarcato «la fragilità e la delicatezza del fronte mare», raccontando anche «le accese discussioni che coinvolgono l’opinione pubblica davanti a temi tanto complessi».
Il presidente dell’Autorità di Sistema portuale dello Stretto, Mega, ha, invece, rimarcato «la bontà dell’azione che vede la sua struttura impegnata al fianco dell’amministrazione comunale di Reggio fortunatamente attiva e dinamica». «Il Porto di Reggio cambierà sostanzialmente – ha spiegato – potendo contare su ingenti fonti di finanziamento ed un Piano operativo triennale che ne ridisegna spazi e funzioni tali da poter immaginare l’attività croceristica ed il miglioramento dei collegamenti con Messina».
L’intervento di Alfonso Femia, visiting professor nelle principali università italiane e internazionali, vincitore di numerosi concorsi e presente in molte riviste edite su scala planetaria, si è concentrato sulle sue esperienze di Algeri, Marsiglia e La Spezia promuovendo quanto si sta facendo a Reggio e rilanciando «l’urgenza di intervenire sullo Stretto perché è un luogo unico al mondo che può davvero rappresentare il baricentro del Mediterraneo».
Tutto questo si è realizzato contando sui fondi del Pon Metro ed il dirigente delle attività di gestione delle linee di finanziamento per le Città Metropolitane, Giorgio Martini, ha spiegato che «il Waterfront è un pezzo della strategia che l’amministrazione comunale sta portando avanti». Ha così sottolineato l’importanza delle nuove risorse previste dal Next Generation Eu per «la maggior parte contemplate nel contesto “green”» e la riprogrammazione dei fondi per le Città Metropolitane, fino al 2027, che «porteranno a Reggio ulteriori 180 milioni di euro ed un supporto tecnico importante costituito da professionalità d’altissima qualità».
Ha chiuso gli interventi l’architetto Filippo Innocenti dello studio internazionale Zaha Hadid, l’archistar che ha progettato il Museo del Mare che sorgerà sulle banchine del Porto, affermando d’aver «sempre creduto nella realizzazione di un’opera ambiziosa per gli amministratori e per la città intera». Nel corso della sua relazione, Innocenti ha illustrato anche una seconda parte dell’idea immaginata dalla Hadid, ovvero la costruzione di un Centro Polifunzionale a sud del lungomare “Falcomatà”. Ne ha, dunque, illustrato i disegni parlando di «un’opera fra le più importanti tra quelle concepite dal grande architetto e designer iracheno». (rrc)