Il Porto di Gioia Tauro potrebbe essere la nuova sede della Direzione regionale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli della Calabria.
La sede dell’importante Ente, dunque, potrebbe tornare nel territorio reggino dopo che, nel 2018, era stata spostata a Catanzaro con la motivazione «del capoluogo di Regione. Una scelta che già all’epoca sollevò non poche polemiche tanto da portare il Ministero dell’Economia e delle Finanze a rivedere la decisione e bloccare qualsiasi tipo di spostamento» ha ricordato il consigliere regionale dei Democratici Progressisti, Antonio Billari, commentando positivamente la notizia, ribadendo che «quella di trasferire la sede a Gioia Tauro, rimanendo così l’ufficio all’interno della città metropolitana, sarebbe la soluzione più opportuna verso lo sviluppo delle piene potenzialità dell’infrastruttura portuale, essenziale per la crescita dell’intera Calabria».
Il consigliere dei Democratici Progressisti ha ricordato che, attualmente, la Direzione regionale è condivisa con la Campania, in «quanto la nostra regione fa parte della macroarea Campania-Calabria e sul territorio sono dislocati solo le sedi operative (Reggio Calabria, Catanzaro e Cosenza) che dipendono da Napoli. Nell’ottica di una rimodulazione delle sedi regionali la Calabria potrebbe staccarsi dalla Campania ed essere inserita nell’area con la Basilicata e quella della città del Porto appare la sede più naturale per ospitare la Direzione regionale, “la più idonea per sperare nel definitivo decollo dell’infrastruttura portuale».
Anche il sindaco di Palmi, Giuseppe Ranuccio, è del parere che «la ricollocazione della direzione regionale dell’Agenzia delle dogane e monopoli (Adm) della Calabria al Porto di Gioia Tauro non rappresenta solo una grande opportunità per il territorio pianigiano, ma è anche la soluzione più opportuna, oltre che l’unica strada percorribile verso lo sviluppo delle piene potenzialità del porto, essenziale per la crescita dell’intera Regione».
«Come correttamente evidenziato da più parti – ha aggiunto – Gioia Tauro e il suo porto sono oggi la porta d’ingresso al mediterraneo, e uno snodo nevralgico per l’intero paese, collegato alla rete internazionale dei trasporti. Ritengo pertanto assolutamente retorico immaginare una soluzione diversa da Gioia Tauro per la collocazione nella sede portuale dell’Adm, specie considerando che l’esazione riscossa dall’Adm proveniente dal Porto di Gioia Tauro è pari al 90% dell’intera Calabria.
Per tali ragioni, la levata di scudi contro lo spostamento della sede dell’Adm è comprensibile ma fuori luogo».
«È inevitabile – ha concluso –che le ragioni di buon senso impongano di localizzare l’attività dell’Adm laddove vengono sdoganate merci provenienti da tutto il mondo. Oltre ad essere la soluzione più logica, lo spostamento dell’ufficio nella città tirrenica costituisce anche una soluzione di assoluto profitto, non ad appannaggio esclusivo del territorio pianigiano, ma di tutta la Regione».
Per il consigliere regionale di Forza Italia, Raffaele Sainato, si tratta di «una scelta di buon senso, si potrebbe dire naturale, che auspico possa concretizzarsi in tempi rapidi. La Città metropolitana di Reggio Calabria rappresenta, ad oggi, l’area del Mezzogiorno dove si concentra la più intensa e alta densità di traffico doganale. Ma non solo. Il porto di Gioia Tauro è il più importante hub d’Italia, con potenzialità di crescita particolarmente significative».
«Solo nel 2020 – ha ricordato Sainato – ha movimentato tre milioni di Teu. E ancora, l’istituzione e il definitivo lancio della Zona Economica Speciale (Zes) consentiranno di aumentare ulteriormente le dinamiche di sviluppo di tutto il comprensorio, a beneficio non di una sola porzione del territorio regionale, ma di tutta la Calabria. Localizzare a Gioia Tauro la sede regionale dell’Agenzia delle Dogane, pertanto, darebbe la possibilità agli operatori delle realtà produttive ed economiche di lavorare al meglio e nel contempo garantirebbe efficienza ed efficacia all’azione di un organismo decisivo per le loro quotidiane attività e nel contrasto ai traffici illeciti».
«È evidente, infatti – ha concluso – che i processi burocratici saranno resi più snelli e veloci. Senza contare che l’Autorità portuale di Gioia Tauro e l’Agenzia delle Dogane potranno stabilire rapporti di collaborazione più intensi. Sono certo, allora, che nella scelta sulla sede prevarranno gli interessi effettivi del territorio». (rrc)
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