Il sindaco di San Ferdinando Gaetano accoglie con favore le nuove opere al Porto di Gioia Tauro

Il sindaco di San Ferdinando, Luca Gaetano, ha espresso soddisfazione per il completamento del collegamento ferroviario tra la stazione di San Ferdinando e quella di Rosarno e la nuova banchina di ponente al Porto di Gioia Tauro.

Due significative opere infrastrutturali, che fanno parte di un lungo elenco di obiettivi centrati e di progetti in fase di sviluppo tra cui il cold ironing in banchina o la nuova “Casa del Portuale.

La prima opera riguarda l’operatività ferroviaria del porto grazie alla connessione tra le stazioni di San Ferdinando e Rosarno e la possibilità di assemblare convogli di 750 metri, realizzando un collegamento utile a rafforzare l’intermodalità e a migliorare la logistica del Mezzogiorno, visto il raccordo con la Campania – che è l’hub centrale dell’intermodalità al Sud – e l’inserimento  nel corridoio Ten-T Core Scandinavo-Mediterraneo. La possibilità di operare anche in orari notturni, inoltre, favorisce la produttività e l’efficienza grazie a una ottimale flessibilità operativa.

«Il collegamento ferroviario tra la stazione di San Ferdinando e quella di Rosarno – ha detto il sindaco Gaetano – rappresenta un passo avanti cruciale per la nostra comunità. Questa infrastruttura migliora l’efficienza del trasporto merci e dà un nuovo impulso all’intermodalità accrescendo tale vocazione dell’area. È un chiaro esempio di come la cooperazione tra enti possa portare a risultati concreti e benefici diffusi, visto che la stazione di San Ferdinando costituisce un impianto di appoggio per i raccordi terminali a servizio del porto di Gioia Tauro: questo nuovo, strategico asset introduce nuove opportunità economiche e occupazionali per il distretto portuale-industriale definito “Città del Porto”».

Parallelamente, è stata inaugurata la nuova banchina di ponente a San Ferdinando realizzata grazie a un finanziamento di 12 milioni e mezzo di euro erogato dalla Regione Calabria attraverso il Fondo di Sviluppo e Coesione. Questa infrastruttura diversifica i servizi portuali del più grande hub di transhipment del Paese e apre nuove possibilità per il rimessaggio e le attività manutentive delle navi, aumentando così i livelli occupazionali e aprendo scenari ottimistici per la crescita economica del territorio.

«L’apertura della nuova banchina di ponente è un ulteriore sviluppo positivo per il nostro porto – ha sottolineato il primo cittadino –. Questa infrastruttura incrementerà le attività di gestione del traffico marittimo, rendendo il porto di Gioia Tauro ancora più competitivo a livello internazionale. Siamo orgogliosi di vedere come questi progetti, che San Ferdinando ospita orgogliosamente, stiano già portando benefici concreti dimostrando ancora una volta l’importanza degli investimenti nelle infrastrutture per lo sviluppo del territorio».

«È, inoltre – ha aggiunto – doveroso, da parte di chiunque abbia a cuore le sorti delle città incluse nel distretto portuale-industriale e sia dotato di uno sguardo oggettivo, riconoscere il monumentale lavoro svolto dall’Autorità di Sistema Portuale guidata dall’Ammiraglio, Andrea Agostinelli. Egli, assieme alle eccezionali competenze tecniche dei suoi più stretti collaboratori, ha garantito prima la salvezza e in seguito una crescita senza precedenti di questo porto». 

«A lui vanno i sentimenti di gratitudine della comunità sanferdinandese, dell’amministrazione comunale e miei personali – ha proseguito il sindaco –: è indiscutibile l’apporto decisivo dell’ammiraglio Agostinelli per rendere il Porto di Gioia Tauro una realtà attrattiva nello scenario globale e player di primo livello nel comparto della logistica internazionale. In assenza dalla sua determinazione, caparbietà e visione, oggi non potremmo parlare di infrastruttura strategica che sta suscitando grande interesse presso i governi, le istituzioni e gli imprenditori di tutto il mondo. Alla politica resta il compito di realizzare l’agognato obiettivo di creare quelle relazioni economiche, urbanistiche, sociali, culturali e produttive tra territorio e infrastruttura, per trasformare il porto da “non luogo” a elemento organico del tessuto urbano e produttivo».

«Il prossimo, fondamentale passo da compiere – ha detto ancora – è quello di impegnare tutte le migliori energie per passare  dalla logistica pura, ovvero l’agire esclusivamente sugli attributi delle merci nello spazio e nel tempo, alle trasformazioni intrinseche e qualitative di queste ultime, facendo planare sul territorio una nuova fetta della catena del valore»

San Ferdinando, insieme con Rosarno e Gioia Tauro, ospita un distretto portuale-industriale che ospita l’infrastruttura e tutte le sue pertinenze e attività collaterali, quali le sedi dei terminalisti , delle Istituzioni e delle Autorità, gli scali ferroviari e le aree industriali a essa connesse. 

Il Comune di San Ferdinando continuerà a collaborare con le autorità portuali, locali, regionali e governative per promuovere lo sviluppo e la modernizzazione delle infrastrutture, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei cittadini e sostenere la crescita economica dell’intera area. (rrc)

 

Il presidente Occhiuto: G7 del Commercio grande vetrina e occasione straordinaria: Calabria pronta a nuove sfide

«Il G7 del Commercio in Calabria rappresenta una grande vetrina e un’occasione straordinaria per rafforzare relazioni importanti con i Paesi più sviluppati del mondo». È quanto ha dichiarato il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, in una intervista a Il Mattino, sottolineando come «noi vogliamo essere pronti a cogliere queste nuove sfide, e vogliamo farci apprezzare e conoscere sempre di più nello scacchiere internazionale».

«La Calabria, attraverso la sua infrastruttura principale che è il porto di Gioia Tauro – ha ricordato – gode di una posizione estremamente strategica rispetto ai principali corridoi delle rotte intercontinentali che attraversano il Mediterraneo lungo l’asse Suez-Gibilterra. Gioia Tauro è collegato logisticamente con oltre 60 porti nel Mediterraneo e 120 nel mondo. È evidente che nei prossimi anni quest’area così vitale in termini di scambi sarà determinante nella crescita delle economie di tutto il bacino».

«Nella visita al porto di Gioia Tauro, ad esempio – ha spiegato –  i ministri del G7 e gli altri ospiti internazionali sono rimasti estremamente colpiti dalla maestosità di questa infrastruttura e dalle sue enormi potenzialità. Da parte nostra stiamo accelerando sull’intermodalità ferroviaria portuale, sulla infrastrutturazione stradale e nel potenziamento del sistema aeroportuale. Crediamo di avere le carte in regola per diventare una regione centrale nell’ambito delle dinamiche di crescita di tutta l’area del Mediterraneo».

«Rispetto agli ultimi vent’anni – ha proseguito – c’è un’attenzione nuova della comunità internazionale e del governo nei confronti di quelle regioni che si affacciano sul Mediterraneo, e quindi del Mezzogiorno. Aver scelto il Sud e la Calabria come sede di questo G7 testimonia la lungimiranza dell’esecutivo Meloni e del ministro Antonio Tajani che ringrazio per aver voluto mettere in vetrina le enormi potenzialità di questi territori».

«Gli ultimi dati sull’export in Italia – ha detto ancora nell’intervista –  confermano d’altro canto una tendenza assai in crescita di regioni come la Campania e la Calabria. È evidente che siamo entrati in una congiuntura storica nuova nella quale il Sud può affermarsi sempre più come la porta dell’Europa sul Mediterraneo».

«Credo che ci troviamo in un momento nel quale il Sud, sarò anche un visionario – ha aggiunto – può vivere quello che hanno vissuto le regioni del Nord qualche decennio fa, quando si sono avvantaggiate dal fatto di essere prossime al motore di sviluppo dell’economia europea, che era il manifatturiero tedesco. Quindi è giusto investire nella qualità infrastrutturale di queste regioni e nel potenziamento delle politiche di scambi e cooperazione internazionale».

E, in merito al fatto che il porto di Gioia Tauro ha registrato una crescita enorme in questi primi sei mesi del 2024, più 13,7 per cento e se serve una maggiore sinergia con gli scali di Napoli e Salerno, in quanto tutti e tre insieme sono i veri hub strategici, Occhiuto ha risposto: «ben venga una maggiore sinergia con gli altri hub commerciali del Mediterraneo. Più siamo coordinati e maggiore sarà il nostro peso e la nostra attrattività a livello internazionale».

«Spesso, soprattutto in passato, si è parlato solo dei problemi del Mezzogiorno – ha evidenziato – tralasciando le opportunità, e questo errore lo hanno fatto soprattutto le classi dirigenti. Sono contento che negli ultimi anni il clima stia cambiando in meglio».

Per il governatore, infatti, «da soli non si va da nessuna parte. Sono convinto che fare sistema sia sempre la strada giusta. La mia visione è quella di una contaminazione e una collaborazione sempre crescente tra le regioni del Sud e del Mediterraneo».

«Sia per le politiche di sviluppo che sui temi più complessi da affrontare – ha detto – come i cambiamenti climatici, bisogna sforzarsi di trovare risposte unitarie. Innanzitutto si tratta di rinnovare e aumentare, attraverso intese che coinvolgono un amplissimo numero di Paesi, un nuovo sistema di politiche e di scambi in modo da adattarli alle nuove realtà nell’area del Mediterraneo».

«Il fatto che la Calabria presieda la Commissione intermediterranea – che raggruppa 38 regioni di 8 Paesi, tra cui Albania, Cipro, Francia, Grecia, Italia, Malta, Marocco e Spagna – dimostra un rinnovato prestigio del Mezzogiorno e un rilancio complessivo delle economie di queste regioni», ha sottolineato Occhiuto, ricordando che « uno dei miei obiettivi primari per il mio nuovo mandato da presidente è quello di continuare a fare pressione per la creazione di una macroregione mediterranea».

«Lo scopo – ha ribadito – è proprio quello di favorire lo sviluppo del dialogo euromediterraneo e la cooperazione territoriale sui temi dei trasporti, della politica marittima integrata, della coesione economica e sociale, dell’acqua e dell’energia. Credo, inoltre, che una macroregione integrata possa sostenere politiche unitarie e difendere l’intero bacino del Mediterraneo dagli effetti dei cambiamenti climatici e favorire la transizione verde incrementando gli scambi di beni e servizi ambientali».

«Ci sono problemi comuni – ha concluso – che meriterebbero di essere affrontati con una specifica strategia a vantaggio non solo delle regioni del Mediterraneo ma anche dell’Europa nel suo complesso. Avere una macroregione migliorerà la cooperazione, l’efficienza e il nostro peso specifico, per portare avanti obiettivi condivisi di sviluppo sostenibile e stabilità regionale». (rrm)

Dal G7 di Villa San Giovanni la “Dichiarazione della Calabria”

di ANTONIETTA MARIA STRATI – Dal G7 di Villa San Giovanni è partita quella che il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha definito «dichiarazione della Calabria», un testo politico «in cui riassumere lo spirito e la sostanza del nostro lavoro e delineare la visione di un commercio internazionale sempre più aperto, libero e sicuro, paritario, motore di crescita, benessere e pace, l’impegno per favorire il commercio internazionale». È partita così la riunione dei ministri del G7 del Commercio, con Tajani che, nel suo discorso di apertura, ha ribadito come «le libertà di scambio, di commercio, di navigazione sono fondamentali per il commercio e la crescita globale».

«Vogliamo assicurare la parità di condizioni per le imprese sui mercati globali. È necessario assicurare un campo di gioco equo e regole condivise per permettere alle nostre imprese di competere alla pari in ogni mercato», ha detto il vicepremier, sottolineando come «ci impegneremo sul tema chiave della sostenibilità ambientale nel commercio. Temi che abbiamo portato alla Cop ad Abu Dhabi, e che porteremo alla prossima Cop a novembre in Azerbaigian».

E ancora: «vogliamo rendere ancora più solidi e sicuri i nostri sistemi economici, anche di fronte a shock come le guerre in Ucraina e Medio Oriente, e le tensioni nel Mar Rosso, affrontando insieme sfide globali come l’intelligenza artificiale. Le nostre discussioni confluiranno in una dichiarazione conclusiva forte, il sigillo di un G7 Commercio che è solo alla sua terza edizione, ma che crediamo debba essere una componente fondamentale di ogni Presidenza».

«Il commercio può diventare sempre di più uno strumento di dialogo globale» e proprio dal G7 «può partire un messaggio di pace e dialogo. Ci impegneremo sulla questione fondamentale della sostenibilità ambientale del commercio. Vogliamo rendere più sicuri i nostri sistemi economici».

«La Calabria è una terra piena di cultura, culla della Magna Graecia, e ricca di tesori. Ma è una Regione molto importante per gli asset logistici che riguardano gli scambi commerciali», ha detto il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, nel suo messaggio di benvenuto prima dell’inizio dei lavori.

«Ha il primo porto in Italia per transhipment, il porto di Gioia Tauro – ha ricordato – uno dei più significativi hub in termini di traffico nel Mediterraneo: un’area che conta solo l’1% della superficie dei mari del mondo, che però rappresenta il 20% del traffico marittimo internazionale, il 30% del traffico petrolifero, e il 27% di servizi di linea container».

«Quindi un mare straordinariamente importante per il commercio internazionale – ha aggiunto – e il porto di Gioia Tauro gode di una posizione strategica rispetto ai principali corridoi delle rotte intercontinentali che attraversano il Mediterraneo lungo l’asse Suez-Gibilterra. Gioia Tauro è collegato con 60 porti di questo bacino e 120 porti nel mondo. Le rotte principali sono verso l’Europa, il Medio Oriente, l’Asia e l’Africa».

«Ma il Porto di Gioia Tauro – ha proseguito — è anche un’infrastruttura con caratteristiche uniche perché ha il porto-canale più grande d’Europa, con un grande retroporto di oltre 200 ettari che potrebbe accogliere insediamenti industriali e attività che volessero giovarsi della logistica presente».

«È un porto, inoltre – ha continuato – in costante crescita: si pensi che nel 2023 sono state movimentate merci per 45 milioni di tonnellate. Parliamo quindi di un asset logistico di primaria importanza per il Mediterraneo, importante per la Calabria, per l’Italia e le regioni che si affacciano su questo bacino».

E proprio al Porto di Gioia Tauro,  quello che il ministro Tajani ha definito il «principale porto italiano e piattaforma logistica al centro del Mediterraneo», vi è stata una visita dei ministri del G7, che sono stati accolti dal presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno meridionale e Ionio, Andrea Agostinelli.

Lungo le banchine dello scalo portuale, il presidente Andrea Agostinelli, alla presenza, tra gli altri, di Tajani, del presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, e dei massimi rappresentanti dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e della Protezione Civile, si è soffermato sulle caratteristiche infrastrutturali dello scalo portuale, evidenziando la sempre maggiore crescita dei suoi traffici, che registrano un aumento del 13,7% nei primi sei mesi del 2024, nonostante le conseguenze della direttiva europea Ets, che penalizza gli stessi porti mediterranei destinati al ”transhipment”, ed alla nota crisi dei traffici marittimi dovuta alla situazione geopolitica del Mar Rosso. 

A tale proposito ha evidenziato il ruolo dei due Terminalisti – Med Center Container Terminal e Automar spa – e dei rispettivi armatori MSC e Grimaldi Lines, che continuano a individuare lo scalo portuale di Gioia Tauro quale porto di riferimento. 

Il presidente Andrea Agostinelli ha, quindi, concluso il suo intervento manifestando la sua piena soddisfazione per avere cooperato all’iniziativa umanitaria “Food for Gaza” attraverso la concessione dello scanner mobile del porto di Gioia Tauro. 

Al G7, inoltre, è stato presentato il progetto del Ponte sullo Stretto, «un modo – ha sottolineato Tajani – per ribadire che incrementare il commercio è nel nostro interesse italiano e noi diplomatici siamo i primi ambasciatori della crescita italiana nel mondo».

Alla Riunione, infatti, c’è stato anche Pietro Ciucci, amministratore delegato della Società Stretto di Messina Spa, che ha sottolineato come «il Ponte sullo Stretto di Messina è un’alternativa per rafforzare il sistema dei trasporti in Calabria».

Il Ponte, come detto anche dallo stesso Tajani, «sarà una meraviglia di ingegneria che metterà questa regione al centro delle grandi rotte logistiche mondiali».

Il ministro Tajani, inoltre, ha aperto i lavori del Vertice B7 di Confindustria alla Scuola Allievi Carabinieri di Reggio Calabria. Un evento a margine del G7 del Commercio che ha visto la partecipazione di Emma Marcegaglia, presidente del B7 Italia.

«Stiamo lavorando come gruppo B7 e abbiamo già consegnato il 17 maggio al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, le raccomandazioni delle industrie G7. La dignità, i diritti umani, la sicurezza sono minacciati e i mercati aperti sono in pericolo», ha detto Marcegaglia, sottolineando come sia «urgente migliorare la nostra competitività e soprattutto ridurre con urgenza il divario competitivo».

«Reggio Calabria in questi giorni è capitale del commercio, dell’industria e, più in generale, dell’economia. Per noi si tratta di un fattore essenziale perché questa due giorni ci consente di mettere in vetrina non soltanto le bellezze del nostro territorio, ma le eccellenze dal punto di vista industriale, economico e commerciale. Quindi avere l’orgoglio di mostrare a tutto il mondo di quanto è capace il nostro territorio in termini imprenditoriali», ha detto il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, presente all’evento.

«Per i nostri imprenditori è un’occasione per aumentare gli scambi commerciali. Credo che certi momenti servano soprattutto a questo – ha aggiunto il primo cittadino – e che gli effetti si vedano a lungo termine, cioè quanto, successivamente al G7 e al B7, avremo modo di continuare a tenere alta l’attenzione sul nostro territorio e sulla nostra Regione».

«C’è una nuova stagione – ha concluso – anche sotto il profilo degli investimenti, una nuova cultura anche per i nostri imprenditori per relazionarsi a livello internazionale e non lasciarsi sfuggire opportunità importanti. Come in questo caso. Sono convinto che, sotto la guida del presidente Domenico Vecchio e di tutte le altre istituzioni presenti a partire dal ministro Tajani, Reggio Calabria non si farà sfuggire questa occasione». (ams)

Al Porto di Gioia Tauro inaugurata la banchina di ponente

È stata inaugurata la banchina di ponente del Porto di Gioia Tauro. Lo scalo, così, acquisisce una nuova funzione portuale, ossia quelle delle riparazioni e della manutenzione navale, ha spiegato il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Jonio, Andrea Agostinelli, evidenziando l’importanza strategica della banchina, finalizzata a garantire la diversificazione dei servizi portuali e quindi  l’ulteriore sviluppo del porto di Gioia Tauro

Alla cerimonia, alla presenza, tra gli altri, del prefetto di Reggio Calabria, Clara Vaccaro, dell’assessore allo Sviluppo Economico della Regione Calabria, Rosario Varì, e dell’assessore regionale alle Politiche Sociali e ai Trasporti, Emma Staine, alla senatrice Tilde Minasi e al presidente della Fincosit, a cui si deve la guida del gruppo di aziende che hanno realizzato l’infrastruttura, l’ing. Alessandro Mazzi.

Lo scalo, dunque, «ospiteràun polo di riparazioni navali – ha aggiunto Agostinelli – che significherà non soltanto una economia di scala per gli armatori che sceglieranno questa banchina, ma anche e soprattutto nuovi posti di lavoro nella metalmeccanica navale, nella carpenteria, nella impiantistica. Abbiamo finalmente ultimato l’infrastrutturazione delle banchine del porto, e questo era un traguardo che ci eravamo prefissati all’inizio del mio mandato, una promessa che oggi manteniamo, anche perché la istruttoria per i nuovi ormeggi sulla banchina nord in concessione ad Automar procede spedita, come può essere spedita una procedura nella burocrazia asfissiante del nostro paese».

«Il porto di Gioia Tauro è in continua, stupefacente crescita – ha concluso il presidente dell’Autorità di Sistema portuale dei mari Tirreno meridionale e Ionio – sfiorerà i 4 mln di teus e i 300.000 autoveicoli movimentati nel corrente anno. Oserei dire in assoluta controtendenza europea». (rrc)

Approvato l’emendamento al Dl Coesione sui portuali

È stato approvato l’emendamento di Forza Italia all’articolo 24 del dl Coesione, con cui viene confermata per ulteriori 9 mesi l’indennità per le mancate giornate di avvio al lavoro, garantendo così la copertura per tutto il 2024 a 450 famiglie.

Grande soddisfazione è stata espressa dal deputato di Fi, Francesco Cannizzaro, sottolineando come «l’’emendamento, proposto dal sottoscritto, fortemente voluto da tutto il gruppo parlamentare calabrese di Forza Italia, e poi presentato dal sen. azzurro Claudio Lotito e relazionato in Aula dal aen. Dario Damiani, rappresenta una svolta importante nella vicenda, frutto ancora una volta del grande gioco di squadra di Forza Italia, come sempre in prima linea nel sostenere l’occupazione».

«Tramite questo intervento – ha spiegato –, si accompagnano i processi di riconversione delle infrastrutture portuali e la loro efficienza, per i quali il nostro Partito si è contraddistinto nell’impegno in Parlamento e al Governo. In particolare, il nostro obiettivo è quello di mettere il Porto gioiese nelle condizioni di diventare il numero uno in tutta Europa».

«Il senso di responsabilità di Forza Italia – ha proseguito – in favore dei lavoratori trova conferme su conferme, soprattutto quando si prende un impegno come quello assunto nei primi giorni di maggio con tanti padri di famiglia. Proprio in queste ore, infatti, la Commissione Bilancio del Senato ha approvato un emendamento all’art. 24 del D.L. Coesione, in favore dei lavoratori portuali di Gioia Tauro, della cui vicenda il nostro Partito ha iniziato ad interessarsi appena qualche mese fa».

«Dopo numerose traversie – ha continuato – l’impegno di Forza Italia è stato premiato da un grande successo: è stata così confermata per ulteriori 9 mesi l’indennità per le giornate di mancato avviamento al lavoro, per un totale di 6,6 milioni di euro. Questa misura fornisce una risposta concreta tanto per i lavoratori del porto di Gioia quanto per quello di Taranto, che potranno così percepire l’indennità e, grazie alla clausola sociale, avranno la possibilità di essere assunti dalle società che stanno investendo sull’area portuale tramite le agenzie di somministrazione del lavoro portuale e per la riqualificazione professionale, vedendo così valorizzate le loro competenze».

Per Tullio Ferrante, Sottosegretario al Mit, l’emendamento «è svolta per i lavoratori di Gioia Tauro e Taranto».

«Come Mit abbiamo voluto sostenere la proposta – ha evidenziato – considerandola una soluzione concreta per reperire le risorse necessarie, pari a 6,6 milioni di euro, attraverso l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione dei bilanci dell’Autorità di sistema Portuale del Mar Ionio e dell’Autorità di sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio. L’emendamento – aggiunge – rappresenta una svolta per i lavoratori che, in virtù della clausola sociale, avranno anche la possibilità di essere assunti nelle società che investono sulle aree portuali. Voglio ringraziare i Senatori di Forza Italia, Lotito firmatario dell’emendamento e Damiani relatore del provvedimento, che hanno portato avanti l’attività legislativa, ed i colleghi Deputati Francesco Cannizzaro e Vito De Palma che hanno proposto l’emendamento e poi lavorato incessantemente per raggiungere questo importante traguardo».

«L’impegno del Mit e del Governo – ha concluso Ferrante – resta massimo per continuare a rilanciare le infrastrutture portuali, l’occupazione e lo sviluppo dei territori».

Grande soddisfazione è stata espressa dal presidente dell’Autorità di Sistema portuale dei mari Tirreno meridionale e Ionio, Andrea Agostinelli, per la firma dell’emendamento al Decreto Coesione, grazie al quale sarà possibile prorogare di ulteriori nove mesi l’operatività dell’Agenzia di somministrazione del lavoro in porto e per la riqualificazione professionale, così estesa da 81 a 90 mesi, fino al 31 dicembre 2024.

In particolare, i 63 iscritti nell’elenco della Gioia Tauro Port Agency potranno ricevere l’indennità di mancato avviamento (Ima) per ulteriori nove mesi, grazie allo stanziamento di 6,6 milioni di euro necessari alla copertura della relativa corresponsione. 

Si tratta di un traguardo importante che permetterà, nel contempo, la ripresa delle complesse trattative con il cluster marittimo per la formazione dell’impresa ex art. 17 – comma 5 – legge 84/94. (rrc)

Al Porto di Gioia Tauro sarà realizzata nuova banchina per navi Ro.ro e ro-pax

Al Porto di Gioia Tauro sarà realizzato un dente di attracco lungo la banchina lato nord al servizio delle navi RoRo e Ro-Pax. Ciò è stato possibile all’approvazione, da parte del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, dell’adeguamento tecnico funzionale al Piano regolatore del porto di Gioia Tauro che prevede, anche, la ristrutturazione della banchina nel tratto E.

L’Adeguamento tecnico funzionale al piano regolatore del porto di Gioia Tauro è stato redatto nel rispetto dell’assetto urbanistico locale, che non viene alterato, e definisce interventi che non determinano alcun impatto ambientale di rilievo. 

All’interno dell’ATF sono state definite alcune modifiche non sostanziali che, per la loro natura, non comportano “variante” al Piano regolatore portuale ma che incidono sul perseguimento di specifici obiettivi, al fine di ampliare la competitività del porto di Gioia Tauro, adeguandolo alle nuove richieste di mercato e così alle nuove esigenze di navigazione e alle mutate dimensioni della flotta globale.

In particolare, l’intervento si è reso necessario in quanto, attualmente, la banchina destinata all’attracco delle navi RoRo è dotata di tre scivoli di 25 metri di lunghezza, che non sono più idonei alle dimensioni delle navi RoRo e Ro-Pax di ultima generazione, che scalano il porto di Gioia Tauro. 

I lavori previsti sono, quindi, finalizzati a consentire una piena funzionalità allo scalo portuale, garantendone tempi più celeri delle attività portuali e condizioni di sicurezza maggiori nelle operazioni di trasbordo delle autovetture, lungo il Terminal gestito da Automar. 

Nello specifico, i lavori punteranno ad adeguare le dimensioni degli scivoli posti lungo la banchina, al servizio dei portelloni delle navi RoRo e Ro-Pax, dagli attuali 25 metri ai 35 in modo tale da agevolare le attività di imbarco e sbarco delle autovetture. 

Nel contempo, sarà altresì realizzato un nuovo dente di attracco con una banchina a giorno fondata su pali della lunghezza di 35 metri. (rrc)

 

Speranza (FI): Intercettare i flussi del Porto di Gioia Tauro per favorire la crescita del territorio

La candidata in consiglio comunale e coordinatrice di Forza Italia giovani Gioia Tauro, nella lista di Forza Italia della candidata Sindaco Scarcella, Domenica Speranza, ha ribadito la necessità di «intercettare i flussi del Porto di Gioia Tauro per favorire la crescita del territorio».

«Porto e logistica sostengono la struttura portante, ma la nostra idea si allarga a macchia d’olio puntando su un modello di crescita di economia del mare che, attraverso lo scalo, si estenda nel territorio», ha proseguito Speranza, ricordando come «il porto di Gioia Tauro rappresenta un asset di crescita e sviluppo sempre più strategico e la connessione tra tutti gli attori coinvolti deve essere sempre più forte: per farlo, coinvolgeremo i tanti operatori gioiesi del settore, per trasformare Gioia Tauro in una meta sempre più attrattiva ed accogliente». (rrc)

Il presidente Agostinelli incontra gli studenti del Classico di Palmi e dello Scientifico di Cittanova

Nell’ambito del progetto del Rotary Club di Palmi, dal titolo Creare speranza oggi, il presidente dell’Autorità di Sistema portuale dei Mari Tirreno meridionale e Ionio, Andrea Agostinelli, ha incontrato gli studenti dell’IIS Einaudi Alvaro di Palmi e del Liceo Scientifico Guerrisi di Cittanova.

Il Progetto “Creare speranza oggi” organizzato dal Rotary – Distretto 2102 Italia – Club Palmi, presieduto da Maria Stella Morabito, in collaborazione con il Rotaract Club Palmi, ha visto il coinvolgimento, oltre che dell’Autorità di Sistema portuale dei Mari Tirreno meridionale e Ionio, anche della Camera di Commercio di Reggio Calabria, di Confindustria Reggio Calabria e dell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria.  

L’iniziativa rientra, anche, nel programma nazionale di Assoporti “Italian Port Days – Opening port life and culture to people” che punta ad “aprire” gli scali portuali italiani, nello stesso periodo, ad eventi, incontri e visite per informare e avvicinare le popolazioni alla vita e alla cultura portuale. 

In particolare, a Gioia Tauro, il progetto del Rotary Club Palmi si è posto l’obiettivo di prospettare alle nuove generazioni l’opportunità di un futuro lavorativo in Calabria attraverso la conoscenza della più grande azienda della regione, che offre lavoro, tra diretti e indotto, ad oltre 4000 persone. 

Per focalizzare l’attenzione sulle potenzialità e sulle risorse, soprattutto umane e professionali del territorio, il progetto ha visto il coinvolgimento, tra gli altri, dell’imprenditore Pippo Callipo, titolate dell’azienda “Giacinto Callipo Conserve Alimentari spa”, che all’interno del porto di Gioia Tauro ha realizzato un proprio stabilimento per la ricezione del tonno dagli oceani Indiano, Pacifico e Atlantico.

Nel corso della mattinata, il presidente Andrea Agostinelli ha illustrato agli studenti l’importante infrastrutturazione dello scalo portuale di Gioia Tauro, primo porto di transhipment d’Italia e tra i più importanti del bacino del Mediterraneo. 

Si è quindi soffermato sulla capacità del porto di continuare a registrare una sempre maggiore crescita, sia nel terminale contenitori MCT che in quello del trasbordo delle autovetture Automar, dovuta al costante lavoro di investimento, in sinergia tra pubblico e privato, per assicurare le più alti performance produttive richieste dal mercato globale. 

L’attenzione dell’incontro è stata, principalmente rivolta agli aspetti relativi alla legalità, necessari a garantire sicurezza e operatività allo scalo e a chiunque decida di lavorare in questa realtà. Ad illustrarne i particolari è stato il cavaliere Pippo Callipo, cha ha sottolineato quanto per un imprenditore sia fondamentale avere la certezza di poter lavorare in una realtà, come è appunto quella di un porto, senza dover sottostare a logiche poco legali ma, al contrario, consapevole di avere alle spalle una Istituzione pubblica che, insieme alle Forze dell’ordine, assicurino fiducia e così piena produttività. 

Nel rivolgersi agli studenti, Callipo ha ripercorso l’iter burocratico che lo ha visto, inizialmente, impegnato nella richiesta autorizzativa e, successivamente, in tutti gli step della sua attività produttiva interna al porto di Gioia Tauro per evidenziarne la sana gestione. 

L’obiettivo è stato quello di dimostrare, attraverso il racconto di una serie di esempi concreti, quanto sia fondamentale avere la consapevolezza che, anche, in Calabria ci siano le condizioni per poter operare nel pieno rispetto della legalità, che è l’elemento base da cui partire per costruire il proprio futuro.  

Ha, quindi, stimolato gli studenti a credere nelle potenzialità che questo territorio offre a chi lo sceglie per vivere e lavorare onestamente, senza dover necessariamente emigrare.

«In Calabria si può progettare il proprio futuro – ha concluso Callipo – purché si abbia la capacità di scegliere da quale parte stare, consapevoli della vicinanza delle Istituzioni pubbliche» . (rrc)

 

FRONTE DEI PORTI: GENOVA, TANTI MILIONI
AL SUD, PER GIOIA TAURO, POCHI SPICCIOLI

di MASSIMO MASTRUZZOLe ultimissime vicende che stanno coinvolgendo politici e industriali che gravitano attorno al Porto di Genova, non fanno altro che rimarcare quanto evidentemente non vuole vedere solo chi è palesemente intellettualmente disonesto.

Erano gli anni 90 e, il porto di Gioia Tauro era destinato a diventare il più grande porto di scambio marittimo-ferroviario. C’erano grandi progetti che probabilmente davano fastidio a certe latitudini. Ed infatti l’allora ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti della Repubblica Claudio Burlando (già dirigente di partito del Pci, Pds, Ds, Pd) veniva intercettato mentre si rivolgeva all’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Lorenzo Necci, con queste parole: «Se fai partire un solo treno da Gioia Tauro ti caccio!».

A pensar male si fa peccato, male spesso si indovina, Burlando è stato: Consigliere comunale a Genova dal 1981 al 1993, dove ha ricoperto gli incarichi di assessore ai trasporti dal 1983 al 1985; Vicesindaco dal 1990 al 1992;Sindaco di Genova per 6 mesi, dal 3 dicembre 1992 al 19 maggio 1993; Ministro dei trasporti e della navigazione nel primo governo Prodi dal 1996 al 1998; Presidente della regione Liguria dal 2005 al 2015.

Il 6 Agosto 2015, poi, fu inaugurato il nuovo canale di Suez: il canale che collega il Mar Rosso e il Mediterraneo fu “raddoppiato”. Il progetto, realizzato in tempi da record sotto il governo di Abdel Fattah al Sisi, risultò fin da subito estremamente promettente: ogni giorno il canale poteva essere attraversato da un numero doppio di navi, con un tempo di transito minore e senza più limiti per la grandezza degli scafi.

Il raddoppio del canale di Suez, quindi, non rappresentava semplicemente un’opportunità per l’economia egiziana, ma una vera e propria svolta per tutto il Mediterraneo, che tornava ad essere il centro delle rotte commerciali intercontinentali.

Ad accaparrarsi il titolo di primo porto del Mediterraneo per traffico container fu Algeciras, una città dell’Andalusia di appena 170.000 abitanti. La forza di questa nuova potenza portuale non è la semplice vicinanza con Gibilterra: grazie al giusto investimento dei fondi Europei, la Spagna è riuscita a trasformare una città più piccola di Salerno nel punto di partenza del cosiddetto Corridoio del Mediterraneo, ovvero una linea di grande comunicazione che arriva a Lione per poi proseguire per il centro Europa.

Nel frattempo l’Italia come pensa di cogliere le opportunità offerte dal nuovo canale?

Non lo fa, o meglio, non lo fa prendendo in considerazione i porti più prossimi al canale di Suez: i porti del Sud Italia.

Allora, così come ancora adesso, infatti, i porti di Gioia Tauro e Taranto sono adibiti esclusivamente al trasbordo su altre navi, poiché non dispongono dei collegamenti via terra adeguati alle nuove esigenze commerciali:

la circolazione di treni di almeno 750 metri, a  Napoli  infatti, nessun treno merci supera i 400 metri. E dopo Napoli? Il buio a Mezzogiorno.

Tutti i vari partiti, infatti, hanno governato vedendo come unico porto strategico quello di Genova (che riceve continuamente miliardi), e come nemico giurato quello di Gioia Tauro (che si permette di movimentare 3 milioni di container annui, 900 treni senza neanche un vero interporto) e quasi 200.000 autovetture. Più del cumulato di tutti i porti liguri e con circa un centesimo degli investimenti pubblici rispetto a Genova. 

Nel frattempo, quasi come un anticipo delle odierne inchieste sul porto di Genova, a fine 2022 scoppiava lo scandalo della nuova diga foranea (diga progettata per consentire al Porto di Genova di ospitare in navi più grandi…mentre Gioia Tauro ha già fondali adatti a navi da 20 mila Teu, e Augusta i fondali più profondi del Mediterraneo) con le clamorose dimissioni del Project Manager che ha denunciato costi e tempi reali doppi o tripli rispetto alle stime: “ci vorranno almeno 2 miliardi di euro e 15 anni di lavori”.

Nel frattempo il porto di Gioia Tauro, adibito esclusivamente al trasbordo su altre navi, poiché non dispongono dei collegamenti via terra adeguati, che ha già fondali adatti a navi da 20 mila Teu (ovvero con fondali adatti alle grande navi senza quindi la necessità di dover scavare i fondali marini come a Genova), aspetta quei collegamenti via terra adeguati alle nuove esigenze commerciali. (mm)

Il console del Marocco Naccari ha incontrato il presidente del Porto di Gioia Agostinelli

Il Console onorario del Regno del Marocco per la Regione Calabria, Domenico Naccari, ha incontrato Andrea Agostinelli, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Meridionale e Ionio.

All’incontro, svoltosi al Porto di Gioia Tauro, era presente anche il sindaco di Gioia Tauro, Aldo Alessio. Il colloquio che fa seguito a quelli avvenuti a Roma anche presso l’ Ambasciata del Regno del Marocco.

L’Ammiraglio ha evidenziato che il porto di Gioia Tauro rappresenta oggi l’eccellenza della portualità italiana nel Meridione. Si trova nella migliore posizione geostrategica del Mediterraneo. È un porto che non ha subito contraccolpi rispetto alla crisi del Mar Rosso, vista la sua importanza come scalo, a detta di tutti gli armatori di riferimento, di rilievo mondiale. I terminal lavorano egregiamente.
Dal canto suo il Console Naccari ha evidenziato che la scelta di Gioia Tauro come sede consolare avente competenza sull’ intero territorio regionale, da parte delle autorità marocchine, deriva proprio dalla rilevanza che oggi il porto  di Gioia Tauro  riveste nel contesto del Mediterraneo e per la numerosissima comunità di cittadini marocchini che vivono e lavorano onestamente nella Piana di Gioia Tauro.  (rrc)