di ANTONIETTA MARIA STRATI – Due anni di governo regionale per Roberto Occhiuto possono sembrare pochissimi ma, allo stesso tempo, sembrano tanti, vista la laboriosità e l’impegno che il presidente ha messo nella sfida politica della Calabria.
Uno dei suoi slogan preferiti era la Calabria che non conosci, ma bisogna pur dire che le iniziative promozionali non hanno funzionato adeguatamente. Tanti soldi spesi e scarsi risultati. Ovviamente non si tratta solo di attrazione a fini turistici. Il governo regionale ha ben altri problemi, a cominciare dal lavoro per poi passare alla sanità, all’ambiente e alle politiche sociali. Tanta carne al fuoco e una squadra che, pur lavorando alacremente, non riesce a portare a casa risultati a causa di una burocrazia regionale affiggente che continua a essere la protagonista principale di tante mancate realizzazioni.
Il bilancio, a quanto spunto, è sospeso. Nel senso che non si può parlare in termini negativi ma, allo stesso tempo, non si può gridare al miracolo. Perché, d’altro canto, due anni sono troppo pochi per mettere a frutto l’idea di progetto che Occhiuto aveva e ha ancora sulla Calabria.
In una intervista alla Gazzetta del Sud, il governatore tira le somme di questi primi due anni di Giunta.
«In 24 mesi abbiamo realizzato più riforme che negli ultimi 20 anni – ha ricordato – la riforma del rifiuti, la riforma dei Consorzi di bonifica, la riforma dell’idrico, solo per citarne alcune. Ho fatto queste riforme anche a costo di avere le resistenze e le critiche dei Comuni e delle organizzazioni di categoria».
«Sorical era sull’orlo del fallimento – ha ricordato –. L’ho posta fuori dalla liquidazione, ho ottenuto risultati importanti da Bruxelles, ho scelto un management di livello, e adesso questa società può guardare al futuro con grande serenità. Arrical, l’Autorità per i rifiuti e le risorse idriche, sarà riconsegnata ai Comuni nelle prossime settimane, quando indiremo le elezioni per gli organi direttivi, e le amministrazioni locali avranno un sistema finalmente riformato».
«La Calabria è tra le Regioni che più hanno beneficiato dei trasferimenti di risorse da altri territori – ha aggiunto –. Abbiamo, ad esempio, ottenuto 128 milioni di euro in più perla Trasversale delle Serre. L’elettrificazione della linea ferroviaria jonica si farà. Vorrei ricordare che nell’ultimo anno sono riuscito a portare 3 miliardi di euro per la SS106. Con il govemo nazionale ho un rapporto leale, positivo, ma senza alcuna soggezione. Coloro che hanno dubbi stiano tranquilli: non verrà sottratta alcuna risorsa per le infrastrutture calabresi».
«Quando mi sono insediato – ha ricordato ancora – l’aeroporto di Reggio Calabria era di fatto abbandonato, senza voli per Roma e per Milano: bene, in pochi mesi li abbiamo fatti ripristinare. La società che gestiva gli aeroporti calabresi aveva una procedura di revoca della concessione da parte di Enac. Proprio perché per me il sistema degli aeroporti è strategico, ho voluto che la Regione assumesse la proprietà della Sacal, che oggi è pienamente operativa e sta rivoluzionando gli scali calabresi. Stiamo lavorando con i più importanti vettori internazionali, e credo che intorno a metà novembre avremo grandi novità: le nuove rotte dovrebbero essere operative da aprile 2024».
Sul porto di Gioia Tauro «se non ci fosse stato un presidente di Regione capace di coinvolgere in questa battaglia pezzi da novanta del nostro governo nazionale – ha sottolineato – oggi non ci sarebbe alcuno spiraglio. Il ministro Pichetto Fratin ha posto il tema della deroga alla direttiva Ets durante la riunione dei responsabili dell’Ambiente Ue; il vice premier Tajani ha sollevato il problema davanti alla von der Leyen e ai massimi livelli europei. Il disastro è stato prodotto proprio dal silenzio di tanti che nel momento in cui si costruiva questa decisione erano evidentemente distratti: ora e difficile intervenire. La soluzione è complicata, ma ci stiamo lavorando con grande determinazione».
Spazio, poi, alla sanità. Occhiuto ha ricordato che «la proroga del decreto Calabria l’ho chiesta personalmente: c’è ancora tanto da fare per restituire ai calabresi il diritto alla salute a loro negato per troppo tempo».
«Immaginiamo il nostro sistema sanitario come un paziente – ha spiegato –. Due anni fa lo abbiamo risvegliato dopo 12 anni di coma causato dai commissariamenti. Lo abbiamo posto in fase di riabilitazione intensiva; adesso, dopo 24 mesi di lavoro, è in quella semintensiva. Abbiamo fatto in 2 anni cento volte più di quello che era stato fatto nei 12 anni precedenti, ma ci vuole tempo. Solo gli sciocchi possono pensare che il paziente ‘sanità Calabria’ possa correre subito i 400 metri ostacoli».
L’esperimento di inserire medici cubani nelle corsie degli ospedali «è stato positivo – ha ribadito –. E non sono io a dirlo, ma i medici italiani che stanno lavorando con i cubani e i pazienti calabresi, oltre a tutti i media nazionali e internazionali che hanno raccontato questa bella storia. Sapevo che la medicina cubana era una delle migliori al mondo. Oggi gli stessi che prima mi criticavano chiedono a gran voce altri camici banchi caraibici. Il Parlamento e il governo, su nostra sollecitazione, hanno modificato alcune norme, e dunque resteranno in Calabria almeno fino al 2025. Anche su questa mia decisione la Calabria è diventata un modello per la capacità di affrontare situazioni emergenziali con creatività».
Sulla sanità «la prima criticità è quella del reclutamento dei medici. Un problema che riguarda tutte le Regioni d’Italia. In questi 2 anni abbiamo assunto più di 3.150 unità tra medici, infermieri e altre figure professionali. E per quanto riguardai medici, negli ultimi concorsi a tempo indeterminato che stiamo svolgendo, utilizzando le possibilità offerte dalle innovazioni normative, abbiamo avuto più domande rispetto ai posti messi a bando».
«In 24 mesi – ha ricordato – abbiamo chiuso i bilanci delle Asp e delle Ao e ricostruito la contabilità del sistema sanitario. Mi rendo conto che questo aspetto è avvertito come meno importante per i pazienti, ma è invece decisivo per ricostruire e per recuperare i ritardi sui Livelli essenziali di assistenza. Sui Lea dobbiamo accelerare, ne sono consapevole, e lo sto facendo con una squadra che governa la sanità che non ho difficoltà a definire stellare».
«In questi 2 anni ho fatto decine e decine di nomine, scegliendo sempre i migliori senza guardare alle tessere di partito e senza lottizzare le posizioni. Quelli dell’opposizione che criticano l’incidente su una nomina dovrebbero guardare la qualità dei manager che oggi abbiamo in Calabria, e magari pensare a quando loro in passato sceglievano le persone solo per appartenenza politica», ha ricordato ancora Occhiuto.
«Fino al mio insediamento – ha detto ancora – i direttori sanitari e amministrativi delle Asp e delle Ao venivano distribuiti tra i partiti. Con me tutto ciò in Calabria non avviene più. Adesso nelle Aziende sanitarie abbiamo persone eccellenti, anche tanti che negli scorsi anni hanno lavorato con amministrazioni di centrosinistra. Soprattutto in sanità non ci deve essere spazio per le spartizioni politiche. È una rivoluzione o no?».
«Lavoro ogni sera fino alle 23, vorrei sgravarmi da qualche peso, ma ci sono dossier importanti – come quelli sugli aeroporti, sull’ambiente, o sul termovalorizzatore – che solo il presidente può portare a compimento. Nelle prossime settimane, appena raggiungerò alcuni obiettivi prefissati, come già detto – ha annunciato – chiamerò i partiti e con loro farò una riflessione su come redistribuire alcune deleghe».
Per quanto riguarda l’ambiente, Occhiuto ha ricordato come «la Calabria ha quasi 500mila ettari di superficie boschiva, il doppio della Sicilia, 10 volte in più rispetto alla Puglia. Se guardiamo alIe percentuali la nostra è la regione che nell’ultima stagione è stata meno interessata dagli incendi: nel 2023 abbiamo avuto -54,4% di superficie complessiva andata in fumo rispetto al 2021, -70% se consideriamo solo la superficie boschiva».
«Quest’estate abbiamo beccato 213 tra piromani e incendiari – ha ricordato ancora –. Con l’attività di deterrenza attraverso idroni messa in piedi assieme ai Carabinieri abbiamo consentito alla Calabria di costruire un modello molto apprezzato persino in Europa, che verrà replicato a livello nazionale. Siamo già a lavoro per implementare per il prossimo anno tutte le attività della campagna ‘tolleranza zero’».
«“Ma ve lo ricordate il mare prima del mio insediamento? – ha chiesto –. Sulla costa tirrenica l’acqua pulita si vedeva pochissimi giorni al mese, e i depuratori non funzionavano. Noi abbiamo voltato pagina, mettendo in campo droni, battelli pulisci mare, un sistema di monitoro costante del territorio e delle coste. Già lo scorso anno si sono prodotti significativi risultati, e ancor di più in questo 2023. Certo, c’è ancora molto da fare. Circa il 40% delle abitazioni calabresi non sono collettate, ma il sistema della depurazione adesso funziona ed è cambiato anche l’approccio dei sindaci».
«Questo tema non dovrebbe riguardare la Regione – ha concluso – perché la gestione dei depuratori è dei Comuni, ma io ho voluto impegnarmi personalmente. Se si confronta la qualità del mare delle ultime due estati rispetto a quelle precedenti, nessuno in buonafede può dire che non ci siano stati enormi progressi».
«Una Calabria moderna, contemporanea, impegnata nel presente, ma proiettata nel futuro attraverso riforme strutturali caratterizzate da una visione, da un reale progetto di cambiamento orientato allo sviluppo sostenibile del nostro territorio», ha detto la vicepresidente della Regione, Giusi Princi.
«Sono stati due anni ricchi e intensi – ha proseguito Princi – caratterizzati dalle importanti sfide di una ripartenza del dopo Covid e dall’esigenza di far decollare la Calabria garantendo una maggiore credibilità nazionale ed estera, oltre che un nuovo impulso all’innovazione e al progresso. La lungimiranza, la competenza, la grande dedizione al lavoro del presidente Occhiuto, unite alla riconosciuta autorevolezza e stima di cui gode da parte di tutti gli esponenti del governo centrale, sono state determinanti rispetto al cambio di passo registrato in due anni di governo. Alle grandi riforme in settori strategici che hanno accompagnato questi anni il suo governo, dalla sanità, ai trasporti, all’ambiente, all’idrico, all’energia, al lavoro, alla digitalizzazione, al welfare, all’agricoltura si legano la fattiva collaborazione con il presidente e con tutto il Consiglio regionale e la totale fiducia e autonomia riconosciute a noi assessori che ci ha permesso, in uno spirito di condivisione degli indirizzi, di esercitare il nostro mandato in assoluta libertà con l’obiettivo principe della trasparenza e delle risposte concrete da dare alla Calabria e ai calabresi».
Riforme, quelle volute dal presidente Occhiuto, che non hanno risparmiato certamente il versante Istruzione e Università a cui rispondono, tra le altre, le deleghe della vicepresidente Giusi Princi.
«Stiamo contrastando: la povertà educativa con imponenti finanziamenti a beneficio del potenziamento dei servizi educativi per l’infanzia – ha aggiunto – specialmente nelle aree dove maggiore è il disagio sociale e culturale, oltre alla dispersione scolastica, attraverso progetti di ampliamento del tempo scuola, con interventi di recupero formativo, attività sportive, espressive teatrali in ambito scolastico ed extracurriculare, attraverso voucher sportivi che destineremo ai giovani per l’iscrizione presso palestre, associazioni sportive. Stiamo fronteggiando il rincaro delle spese scolastiche con voucher, borse di studio destinati agli studenti calabresi per acquisto libri, corredo scolastico, spese trasporti».
«Le famiglie calabresi – ha detto ancora la vice Princi – per la certificazione del disturbo dsa dei propri figli, non dovranno più ricorrere alle strutture private, perché equipe multidisciplinari dedicate (psicologi, neuropsichiatri infantili, logopedisti), saranno attivate in tutte le scuole calabresi a supporto, diagnostico e riabilitativo, degli studenti con disturbi specifici di apprendimento (dislessia, disgrafia, discalculia). Regione che vuol non solo scongiurare la fuga dei cervelli, ma che vuol migliorare la propria attrattività, facendo rientrare i tanti giovani talenti calabresi sparsi nel mondo puntando sul capitale umano e sulla formazione. Sono stati, infatti, finanziati numerosi contributi per il diritto allo studio e si prevedono per tutto il nostro mandato borse di studio universitarie, master post laurea con incentivi per chi rimane in Calabria, ampliamento delle borse di specializzazione medica, sempre per gli atenei calabresi».
«Oltre la formazione accademica, forte impulso del mandato Occhiuto – ha specificato – è dato alla filiera della formazione professionalizzante, all’istruzione tecnica superiore (Its) per formare quelle competenze specialistiche e tecniche di cui hanno bisogno le impresi calabresi, contribuendo, altresì, alla loro modernizzazione. Da dati Istat 2023, l’occupazione femminile in Calabria risulta al + 4%. Mi piace ricordare, prosegue la vice presidente, che uno dei primi provvedimenti che abbiamo voluto con il presidente Occhiuto, è stata l’emanazione della legge regionale 43/12 /22 sulla parità di genere, nell’ambito delle misure a favore dell’occupazione femminile e riduzione divario retributivo tra uomini e donne».
«È stato fatto tanto in questi primi due anni, ma, come dice il presidente, ancora tanto c’è da fare per ampliare le opportunità per i nostri giovani, per valorizzare, sempre di più, la Calabria con tutto il suo patrimonio culturale, con le sue peculiarità. Valorizzazione che deve, però, camminare di pari passo con un netto mutamento della percezione che la Calabria dà di se stessa al di là e dentro i propri confini, affinché la Calabria venga sempre più identificata con la Magna Grecia, con i bronzi di Riace, affinché San Luca sia la terra di Corrado Alvaro e mai più il centro della criminalità. Solo lavorando tutti insieme verso questo obiettivo di rinnovamento – ha concluso Giusi Princi – possiamo riuscire a trasformare l’immagine tipo che la nostra Regione esporta in Italia e nel mondo».
Per l’assessore regionale al Personale, Organizzazione e Transizione digitale, Filippo Pietropaolo, «i primi due anni di governo regionale sotto la guida del presidente Roberto Occhiuto hanno segnato per la Calabria un importante cambio di passo, con risultati eccezionali ottenuti in tutti i settori, ma soprattutto hanno costruito, con una visione di prospettiva, con la serietà e l’efficacia dell’azione amministrativa, una diversa reputazione e credibilità nei confronti di cittadini e imprese ma anche delle istituzioni locali e nazionali».
«Grazie anche all’impulso e al sostegno del presidente Occhiuto – ha proseguito Pietropaolo – abbiamo lavorato per il rafforzamento della capacità amministrativa della Regione, con un grande piano di assunzioni e di valorizzazione del personale. Abbiamo già proceduto a 620 assunzioni quest’anno, arriveremo a 950 antro la fine dell’anno e 1.040 nel 2024 con quelle già programmate. Tra queste 1.024 assunzioni ci sono 28 stabilizzazioni attraverso la Legge Madia, l’abbattimento di alcuni bacini di precariato (stagisti e borsisti) per circa 120 unità, oltre a 25 unità assorbite da graduatorie di altre PA e 25 con procedure di mobilità».
«Nel prossimo anno – ha annunciato – prevediamo di programmare ulteriori assunzioni tra il 2024 e il 2025. A queste vanno aggiunte, dopo circa trent’anni di blocco, 57 progressioni verticali nel 2023 e la programmazione per il prossimo anno di altre 150 progressioni circa. È il più grande rinnovo di personale della Regione degli ultimi decenni, che consente di inserire nella macchina amministrativa un numero elevatissimo di nuove professionalità e competenze, il tutto realizzato nella massima trasparenza, grazie anche alla scelta di affidare le selezioni al Formez e per evitare favoritismi e ingerenze della politica. Abbiamo dimostrato che in Calabria è possibile fare concorsi ed assumere utilizzando il solo criterio del merito, ma anche che la Cittadella può stare al passo delle amministrazioni italiane ed europee più efficienti».
«Posso ancora citare – ha aggiunto – il programma di interventi per il rafforzamento della Capacità Istituzionale, con il potenziamento e valorizzazione delle competenze del personale della Regione e una nuova piattaforma per la formazione; il progetto con cui puntiamo di dare supporto tecnico ai Comuni calabresi in condizioni di difficoltà finanziaria, che prevede l’affiancamento e la formazione del personale comunale da parte di esperti con competenze in materia di finanza locale; gli investimenti sulla crescita digitale grazie all’approvazione di tre importanti progetti finanziati attraverso il Prr per un importo complessivo di quasi 7 milioni di euro».
«Da un anno – ha ricordato inoltre Pietropaolo – il presidente Occhiuto ha voluto affidarmi la delega alla transizione digitale, che rappresenta senza dubbio un settore strategico per lo sviluppo della regione. Prima della fine dell’anno vedrà la luce la nuova società in house per il digitale, con la quale puntiamo anche a incentivare profili professionali innovativi e richiesti sul mercato. Intanto con il Calabria digital summit, chiamando a raccolta amministratori, professionisti, studiosi, imprenditori, organizzazioni sindacali e associazioni di categoria, abbiamo evidenziato le potenzialità che offre il settore del digitale per la Calabria, dalla sanità alla sicurezza informatica, dal Pnrr ai trasporti, alla portualità».
«Abbiamo voluto porre la Regione come punto di riferimento – ha proseguito – sulle iniziative che riguardano la transizione digitale in Calabria, ma anche rafforzando i rapporti con la pubblica amministrazione e le imprese che operano in questo settore in tutta Italia. Infine, ma non ultimo per importanza, l’intenso lavoro che stiamo portando avanti sul tema della legalità e in particolare per la valorizzazione e il riutilizzo a fini sociali e istituzionali dei beni confiscati alla criminalità organizzata. Per la prima volta sono state stanziate in Calabria consistenti risorse – 32 milioni di euro sul Por e altri 12 sui Fondi di sviluppo e coesione – per supportare i comuni nella riqualificazione degli immobili e per avviare i progetti volti a dare una finalità sociale ai beni confiscati alle mafie. Un attività che illustreremo a breve in un incontro con l’Agenzia nazionale dei beni confiscati, con la quale abbiamo siglato un importante protocollo d’Intesa insieme al Ministero degli Interni».
Per Da un anno – ricorda inoltre Pietropaolo – il presidente Occhiuto ha voluto affidarmi la delega alla transizione digitale, che rappresenta senza dubbio un settore strategico per lo sviluppo della regione. Prima della fine dell’anno vedrà la luce la nuova società in house per il digitale, con la quale puntiamo anche a incentivare profili professionali innovativi e richiesti sul mercato. Intanto con il Calabria digital summit, chiamando a raccolta amministratori, professionisti, studiosi, imprenditori, organizzazioni sindacali e associazioni di categoria, abbiamo evidenziato le potenzialità che offre il settore del digitale per la Calabria, dalla sanità alla sicurezza informatica, dal Pnrr ai trasporti, alla portualità”. “Abbiamo voluto porre la Regione come punto di riferimento sulle iniziative che riguardano la transizione digitale in Calabria, ma anche rafforzando i rapporti con la pubblica amministrazione e le imprese che operano in questo settore in tutta Italia. Infine, ma non ultimo per importanza, l’intenso lavoro che stiamo portando avanti sul tema della legalità e in particolare per la valorizzazione e il riutilizzo a fini sociali e istituzionali dei beni confiscati alla criminalità organizzata. Per la prima volta sono state stanziate in Calabria consistenti risorse – 32 milioni di euro sul Por e altri 12 sui Fondi di sviluppo e coesione – per supportare i comuni nella riqualificazione degli immobili e per avviare i progetti volti a dare una finalità sociale ai beni confiscati alle mafie. Un attività che illustreremo a breve in un incontro con l’Agenzia nazionale dei beni confiscati, con la quale abbiamo siglato un importante protocollo d’Intesa insieme al Ministero degli Interni”, conclude l’assessore Pietropaolo.
Per l’assessore regionale al Lavoro, Giovanni Calabrese, «dopo due anni di grande impegno i risultati positivi in tutti i settori sono tangibili. È evidente a tutti che oggi la Calabria è un treno che è ripartito dopo anni di fermo su un binario morto. Con il presidente Roberto Occhiuto e la solida e competente coalizione governativa il “treno Calabria” è ripartito e viaggia spedito verso l’obiettivo della normalità».
«Sono molte le criticità che stiamo affrontando senza esitazione. Per quanto riguarda l’assessorato alle politiche del lavoro e formazione professionale che sto guidando con determinazione grazie alla Giunta e al Dipartimento lavoro e welfare si stanno attuando riforme importanti per il mercato del lavoro per porre fine al precariato», ha detto Calabrese, sottolineando come siano «molti gli impegni intrapresi e i progetti innovativi in atto per lo sviluppo della nostra Regione che con scelte coraggiose e una programmazione oculata potrà dire la sua al Governo nazionale con cui c’è un quotidiano confronto. Siamo consapevoli che il percorso è lungo e non semplice ma con l’impegno la determinazione che contraddistingue l’azione del governo regionale siamo fermamente convinti che possiamo cambiare la storia ed il destino di una regione fino a ieri senza alcuna speranza».
«La rivoluzione è in marcia e l’intrepida azione riformatrice condotta dal presidente Occhiuto e dal governo regionale porterà a fine legislatura a risultati fino a ieri inimmaginabili. Avanti», ha concluso.
«Due anni impegnativi, intensi, meravigliosi! Un’azione di governo che sta proiettando la Calabria nel futuro, facendola diventare una Regione nei cui confronti c’è, finalmente, tanta curiosità e tanto interesse. Merito di un presidente, Roberto Occhiuto, capace non solo di celebrare arte, bellezza e cultura presenti sul nostro territorio, ma soprattutto di creare, e comunicare con forza, opportunità di crescita e sviluppo», ha dichiarato l’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Rosario Varì.
«Siamo stati molto vicini alle imprese in un momento non facile – ha ricordato – concedendo liquidità a fondo perduto (con i cosiddetti ‘Riapri Calabria’ sono stati erogati circa 78 milioni di euro), finanziandole, grazie all’istituzione del Fondo Calabria Competitiva (sono stati erogati quasi 90 milioni), e garantendo loro l’accesso al credito (con la sezione speciale Calabria del Fondo centrale di Garanzia, con una dotazione di 12 milioni di euro)».
«Abbiamo sostenuto le imprese femminili con uno stanziamento di oltre 5 milioni di euro – ha proseguito – e favorito l’accesso a nuovi mercati attraverso le tecnologie digitali, grazie al bando mercati esteri digitali. È in preinformazione l’Avviso Impianti e Macchinari: una dotazione finanziaria di 25 milioni di euro per sostenere, con un fondo perduto del 50%, le piccole medie imprese calabresi che vorranno dotarsi di attrezzature atte a potenziare la competitività e l’evoluzione digitale ed ecologica del settore produttivo».
«Stiamo creando i presupposti per un contesto favorevole agli insediamenti: Baker Hughes ha qualche giorno fa annunciato di voler investire in Calabria 60 milioni di euro. Abbiamo adottato il Fondo Artigiani, concedendo contributi in conto interessi ed in conto capitale in favore delle imprese artigiane della Regione Calabria, con uno stanziamento di circa 10 milioni di euro. In ambito energetico, oltre ad aver avviato la procedura per l’aggiornamento del Piano energetico ambientale regionale (PRIEC Calabria), abbiamo adottato il SAFE, stanziando 60 milioni di euro, misura grazie alla quale tutte le Pmi calabresi che hanno subito gli effetti del caro energia verranno rimborsate, integralmente, della maggiore spesa sostenuta nel periodo 2022/23 rispetto al periodo 2021/22».
«Abbiamo inoltre, con l’avviso ‘Energia rinnovabile microimprese’ – ha concluso – sostenuto, con un contributo a fondo perduto dell’80%, le imprese che hanno voluto dotarsi di un impianto di autoproduzione con pannelli fotovoltaici, spendendo oltre 7,5 milioni di euro. Tanto è stato fatto e tanto ancora ci rimane da fare, ma sono certo che abbiamo imboccato la strada giusta».
«Pian piano, la Calabria che non t’aspetti emerge e prende forma, nel segno del riformismo e del superamento di tante emergenze, in una prospettiva di sviluppo». È quanto ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, commentando i due anni di lavoro della Giunta regionale guidata da Roberto Occhiuto.
«La determinazione e le capacità di visione, elaborazione e sintesi del Presidente – dice Gallo – rappresentano la marcia in più di un esecutivo che sin dall’inizio, nel confronto costante con le forze della coalizione ed in un rapporto proficuo con il Consiglio regionale, ha dimostrato di non lesinare energie per cambiare le sorti della Calabria, attraverso provvedimenti e leggi di chiaro segno riformatore».
Il riferimento corre anzitutto alla sanità ed all’ambiente, ma l’assessore Gallo aggiunge all’elenco, «per citare qualche esempio, la riorganizzazione dei consorzi di bonifica, il rilancio della forestazione, una rinnovata attenzione alle aree interne ed alle minoranze linguistiche e, più in generale, per quanto riguarda il comparto agricolo, oltre ad una più efficiente ed efficace attività di spesa dei fondi europei, la crescita delle esportazioni dei prodotti agroalimentari calabresi, di qualità sempre più elevata e sempre più conosciuti e apprezzati sui mercati, anche grazie ad una certosina opera di promozione».
«Questo il sentiero tracciato — ha concluso – questo il percorso che seguiremo per l’avvenire, convintamente al fianco del Presidente Occhiuto, nell’interesse della Calabria».
Sui due anni di Governo si sono espressi anche il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, e i capigruppo di maggioranza, sottolineando come si sia trattato di «due anni densi di impegno, serrato e incalzante, e i tanti risultati ottenuti nei settori cruciali per dare alla Calabria prospettive di sviluppo sostenibile, inequivocabilmente confermano l’apprezzamento per il lavoro fin qui compiuto (dal 29 ottobre 2021) dal presidente Occhiuto, dalla Giunta e dalla maggioranza di centrodestra».
«È stato fatto tantissimo – hanno detto ancora – pur essendo consapevoli che c’è ancora tanto da fare. Non siamo più la Regione col cappello in mano a Roma e a Bruxelles, perché per ottenere risposte, dal Governo e dall’Europa, ai tanti problemi accumulati nei decenni passati, confidiamo, prima di tutto, nella capacità di fare in Calabria, Giunta e Consiglio, riforme di sistema, alcune delle quali attese da vent’anni. I calabresi possono essere orgogliosi del protagonismo dinamico, infaticabile e proattivo del presidente Occhiuto, che ha fatto recuperare alla Calabria reputazione e fiducia nello scenario nazionale e internazionale».
Il consigliere regionale Domenico Giannetta ha evidenziato come «c’è fermento e interesse sulla politica regionale calabrese, che su vari fronti sta richiamando l’attenzione degli analisti più attenti ai fenomeni politici e sociali».
«La Calabria dice la sua, la dice con orgoglio. E non con rivendicazione. Non parla più per torti subiti ma per meriti conquistati sul campo», ha aggiunto il consigliere regionale, sottolineando come «questa nuova attitudine, questa consapevolezza non si conquista in un giorno, ma mettendo in campo azioni intelligenti, coraggiose e lungimiranti che dimostrano, fattivamente, la capacità di trovare soluzioni possibili a problemi complessi».
«La complessità dei problemi calabresi è poi tale – ha detto ancora – che non possiamo pretendere che si risolvano tutti d’un colpo con la bacchetta magica. In questi giorni il presidente Occhiuto ha sciorinato, dati alla mano, le importanti conquiste di questi primi due anni di governo. Ed è giusto che questi dati si conoscano, che i cittadini siano consapevoli di cosa stia portando avanti la macchina organizzativa regionale».
«E sono certo che i calabresi abbiano capito che la musica sia cambiata ed abbiano, e questo è veramente il fatto nuovo, più fiducia nella politica. D’altra parte, che il Presidente Occhiuto abbia risvegliato la politica dal torpore in cui era finita negli anni di sinistra al governo, non c’è alcun dubbio, così come molto ha contribuito la nuova narrazione della Calabria, rendendo credibile la nostra regione, che oggi – ha concluso Giannetta – si riesce a identificare per le sue enormi potenzialità piuttosto che per fatti negativi che l’hanno brutalmente segnata».
«Sono passati solo 24 mesi dalla vittoria alle elezioni regionali eppure, guardando il numero di riforme e provvedimenti adottati, sembra che questo governo regionale sia in carica da dieci anni», ha commentato la consigliera regionale Pasqualina Straface.
«Una Calabria così migliorata in tutti i suoi aspetti peculiari non si era mai vista – ha evidenziato –, siamo passati da essere regione fanalino di coda in ogni classifica a regione attrattiva in piena crescita. Non c’è un solo settore in cui non si vedano miglioramenti, sono state fatte scelte coraggiose e i prossimi tre anni saranno ancora migliori».
«Il lavoro più grosso è stato fatto nella sanità – ha ricordato – totalmente fatta a pezzi da 12 anni di commissariamento. Si è passati dall’incapacità di programmare una spesa qualsiasi alla possibilità, come dichiarato dal Ministro Schillaci nella sua ultima visita, di porre fine alla fase commissariale. Nel mezzo due anni di grande lavoro che hanno prodotto 3mila assunzioni, ospedali e macchinari rimessi a nuovo, rete ospedaliera e territoriale d’avanguardia, accertamento del debito e chiusura dei bilanci di ASP e AO, riforma dell’emergenza-urgenza e del sistema SovraCUP, nuova facoltà di Medicina all’Unical. Risultati fondamentali ottenuti in un lasso di tempo brevissimo che ci hanno permesso di rendere il sistema sanitario calabrese più funzionale e vicino alle esigenze dei calabresi».
«Sono state poi portate avanti riforme eccezionali; basti pensare ai consorzi di bonifica, con la riduzione di sprechi e l’aumento della produttività del sistema; ad Arrical, con un cambio completo di rotta nella gestione dei rifiuti e del sistema idrico – ha detto ancora – alla prevenzione e lotta gli incendi boschivi che hanno permesso di ridurre del 54% i danni provocati dai piromani; al controllo serrato delle acque e dei depuratori, per garantire un mare pulito come mai si era visto negli ultimi anni. Inoltre è stato riformato il mercato del lavoro, creando un’unica agenzia regionale e potenziando i centri per l’impiego, e puntato tutto su infrastrutture strategiche come il Ponte sullo Stretto, sull’ammodernamento della Statale 106, sull’implementazione della rete ferroviaria e di quella aeroportuale».
«Ma è anche sul piano dell’attrattività che la Giunta Occhiuto ha lavorato costantemente per migliorare l’immagine della Calabria – ha proseguito – riuscendo ad ottenere tante nuove rotte aree da destinazioni internazionali agli aeroporti calabresi, maggiore visibilità sui media nazionali con una narrazione finalmente costruttiva ed efficace che ha reso possibile portare il grande show di Capodanno della Rai nella nostra Regione per i prossimi due anni».
«Sono stati 24 mesi – ha concluso – in cui il governo regionale non si è risparmiato un attimo per essere all’altezza delle aspettative dei cittadini calabresi e continuare incessantemente in quest’opera di risanamento che possa rendere la nostra Calabria ancora più bella, più attrattiva, più a misura di cittadino». (ams)