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Il presidente Occhiuto: La Zes fondamentale per attrarre investimenti e far crescere la Calabria

Il presidente Occhiuto: Il rigassificatore di Gioia Tauro di grande interesse per il Governo

La Zes è «fondamentale per attrarre investimenti e per far crescere la Calabria». Lo ha detto il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, nel corso degli Stati Generali del Mediterraneo, in corso a Gizzeria Lido.

«Il tema principale per la Calabria – ha spiegato il Governatore – è quello di riuscire ad attrarre investimenti dall’esterno. Quando il Ceo di un’impresa nazionale o multinazionale propone un investimento al proprio Consiglio di amministrazione, spiegando che c’è una Regione straordinaria in cui si può fare turismo 12 mesi all’anno e che ha la prima infrastruttura nazionale che è il porto di Gioia Tauro, la prima domanda che riceverà sarà sui tempi per le autorizzazioni e la realizzazione dell’investimento».

«Fino a oggi – ha aggiunto – a questa domanda non si è riuscito a dare risposte certe in Calabria, ora invece con la Zes i tempi non solo sono certi ma addirittura dimezzati, e ciò rappresenta una leva straordinaria per ogni forma di sviluppo, un attrattore vero per le aziende».

«Oggi – ha proseguito – c’è la piena coscienza da parte di tutti della centralità di un’infrastruttura come il porto di Gioia Tauro che rende la Calabria il vero hub dell’Europa nel Mediterraneo. È il primo scalo in Italia, per ora solo di trashipment ma siamo riusciti ad attivare l’intermodalità, collegando la Calabria con l’Italia del nord e con l’Europa, consentendo così a un’impresa di trasportare le proprie merci dall’area portuale fino a Francoforte in un giorno e mezzo».

«Il punto è sempre la visione che si ha di un territorio – ha detto ancora – sono convinto che la Calabria nell’immediato futuro possa vivere una stagione di forte crescita agganciandosi a centrali di sviluppo importanti come quella che sta nascendo nei Paesi del Mediterraneo».

«Sarebbe un peccato – ha continuato ancora – se questa occasione non la cogliessimo ed è fondamentale l’indirizzo che la Zes sta assumendo, ovvero quello di investire su queste nuove rotte di sviluppo, coinvolgendo le istituzioni e gli attori economici di questi Paesi emergenti».

«Si tratta, dunque – ha ribadito – di una precisa strategia che questo governo regionale sta portando avanti, con il sostegno dell’esecutivo nazionale, delle organizzazioni sindacali e delle associazioni di categoria. È ormai diffusa la consapevolezza che un’infrastruttura come Gioia Tauro possa diventare l’interfaccia dell’Europa per l’intero bacino del Mediterraneo».

Migranti: «bene lotta agli scafisti, ma trasformiamo problema in opportunità»

«L’emergenza migranti è una sfida per tutti noi – ha evidenziato il Governatore –. L’Italia è accogliente, la Calabria ha dimostrato grande solidarietà, ma occorre lavorare per regolare gli arrivi. Il governo Meloni sta avendo un approccio corretto, e con il decreto approvato due settimane fa vuole colpire gli scafisti e prevedere flussi di ingresso. E sarebbe corretto investire in un nuovo piano Mattei per arginare gli arrivi».

«Ma dobbiamo anche lavorare – ha continuato – per trasformare un problema in opportunità: i migranti possono darci una mano in tante mansioni che gli italiani non vogliono più svolgere. La mia personale opinione sul punto è che dovremmo accogliere la manodopera da alcuni Paesi che si affacciano sul Mediterraneo».

«Faccio un esempio: Msc – ha detto ancora – che è il più grande terminalista che opera presso il porto di Gioia Tauro, si appresta a realizzare la più grande fabbrica di container in India, perché lì il costo del lavoro è decisamente più basso, e quel Paese gli fornisce operai specializzati che in Italia non ci sono. Ecco perché un piano di attrazione degli investimenti deve tenere conto dell’incrocio fra domanda e offerta di lavoro, che si apra anche ad accogliere i lavoratori di altre realtà».

«Se avessimo, appunto – ha concluso – questa migrazione da domanda dai Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, utilizzeremmo questa circostanza come un fatto di grande emancipazione sociale, e favoriremmo le imprese che volessero insediarsi ad esempio nell’area del porto di Gioia Tauro sul reperimento della manodopera». (rcz)

 

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