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Il presidente Santelli ricorda Riccardo Misasi a vent’anni dalla scomparsa

Misasi

La presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, ha ricordato, a 20 anni dalla scomparsa, Riccardo Misasi, autorevole statista calabrese che «mise al servizio del bene pubblico, del Mezzogiorno e della sempre sua amata Calabria».

«Cattolico riformista, alla Cattolica di Milano contaminò – ha dichiarato la Santelli – la sua formazione in parrocchia con le migliori menti della futura classe dirigente democristiana. Il suo ingegno lo fece arrivare alle più importanti cariche repubblicane diventando deputato a soli 26 anni e ministro a 37. Guidando la Pubblica Istruzione fu capace di concepire una riforma degli Esami di Stato che recepiva le istanze del Sessantotto e modernizzava l’Italia in stretto raccordo con Aldo Moro».

«Fu anche uno dei più autorevoli padri Fondatori – ha aggiunto – che concepirono l’innovativo disegno dell’Universitaà della Calabria ad Arcavacata. Premiato da consensi enormi fu nove volte deputato, strettissimo collaboratore di Ciriaco De Mita, ne fu braccio operativo al governo e al partito. Non dimentichiamo, a vent’anni della sua scomparsa, che la sua specchiata figura fu esposta alla colonna infame giudiziaria e mediatica per accuse di mafia e corruzione archiviate dai tribunali e che ne fanno una vittima innocente della stagione di Tangentopoli».

«Fino all’ultimo giorno della sua operosa vita – ha proseguito la presidente della Regione Calabria – si dedicò alla politica scrivendo un libro di gran respiro, non facendo mancare preziosi consigli a chi chiedeva il suo autorevole pensiero».

«Lo ricordiamo oggi – ha concluso la Santelli – come persona viva offrendo le sue opere e i suoi giorni ai giovani calabresi perché non ne smarriscano la memoria».

Anche Ernesto Magorno, sindaco di Diamante e senatore di Italia Viva, ha voluto ricordare la figura di Misasi, «uno dei più autorevoli politici della nostra storia; cattolico e riformista ha speso tutta la sua vita per la nostra regione e per l’intero Mezzogiorno», ribadendo che «l’esempio di Riccardo Misasi deve essere patrimonio per noi tutti». (rrm)

In copertina, foto di Telemia

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