«L’autonomia differenziata può essere sicuramente un metodo nuovo per affrontare le problematiche regionali», ha dichiarato la sindaca di Cariati, Filomena Greco, nel corso delle celebrazioni del 4 novembre.
L”autonomia differenziata, ha spiegato la sindaca Greco, «si basa sul principio che la maggior parte del gettito fiscale sia lasciato sui territori dove è prodotto, ma potrà e dovrà essere portata a compimento solo quando tutte le Regioni d’Italia avranno le stesse opportunità e potranno fare affidamento sulle proprie risorse per avere tra l’altro sanità, scuole, infrastrutture e crescita economica. Dobbiamo essere messi nelle condizioni di poter avere un gettito fiscale da utilizzare e consentirci di avere tutte quelle infrastrutture sociali che ci consentiranno di vivere, studiare, lavorare, curare nella nostra terra. Solo allora si potrà attuare l’autonomia differenziata».
Nel corso della cerimonia, svoltasi davanti al monumento del Milite Ignoto, la prima cittadina ha evidenziato come «la realtà che viviamo, il mondo che conosciamo oggi non è semplicemente cambiato rispetto al 4 novembre 1918, fine della guerra e primo giorno di pace; ma è un mondo completamente diverso. La tecnologia, la globalizzazione, l’economia, il modo di pensare, il modo di comportarsi. Tutto è cambiato e continua a cambiare a grandissima velocità. La parola che oggi unisce il mondo intero è CRISI; che non è solo economica o sociale ma è una crisi di valori, di principi, di fiducia, di visione, di coraggio, di educazione».
«È la Giornata che celebra l’unità nazionale – ha continuato la sindaca – che sarebbe dovuta essere non solo unità fisica con l’annessione di Trento e Trieste, ma anche e soprattutto una unità di comunità, di popolo».
« Ad oggi come ben sappiamo – ha proseguito – noi calabresi questa unità non solo è incompleta ma potrebbe essere minacciata dall’autonomia differenziata la cui applicazione è chiesta a gran voce dalle regioni economicamente più forti del nostro Paese e che sono diventate tali anche e soprattutto grazie al contributo fondamentale che i nostri emigranti, prima, ed i nostri giovani cervelli, poi, hanno dato e continuano a dare al loro sviluppo».
«Questo monumento, il monumento al Milite Ignoto – ha detto la Greco – non celebra la guerra e non celebra neanche la vittoria di un popolo, ma celebra ed esalta i nostri fratelli Cariatesi morti per la nostra Patria; per un’Italia più grande non in estensione territoriale ma perché offre pace, libertà, democrazia, sicurezza sociale ed economica a tutti i suoi abitanti».
«Oggi – ha concluso – dobbiamo ringraziare le nostre forze armate per il loro valore e per tutto ciò che hanno fatto, fanno e continueranno a fare per la nostra libertà e per la nostra democrazia. Le nostre forze armate in tempo di guerra hanno difeso la Patria e in tempo di pace vigilano perché nulla e nessuno renda vana la nostra democrazia e la nostra civiltà. È grazie a loro, grazie alla loro presenza che possiamo godere di questo periodo di pace che ognuno di noi sa bene essere fragile e che in molte parti del mondo è messa a rischio e mette a dura prova quelle popolazioni aiutate sempre dai nostri militari». (rcs)