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INFRASTRUTTURE: ECCO LE 12 PRIORITÀ
PER UN VERO SVILUPPO DELLA CALABRIA

RIaprire o avviare i cantieri in Calabria

Strade, ferrovie, Porti e Aeroporti. Sono queste le priorità individuate da Unioncamere Calabria nel Libro Bianco delle priorità infrastrutturali della  Calabria, volto a contribuire a disegnare una strategia di medio-lungo periodo sullo sviluppo infrastrutturale regionale.

Un documento che «racconta a l’impalcatura infrastrutturale regionale, la viabilità e il trasporto delle persone e delle merci, mettendo in evidenza l’attuale dotazione e i desiderata a cui le imprese non sono più disposte a rinunciare» e che «non rappresenta una sterile elencazione delle incompiute quanto una doverosa analisi da cui partire per programmare interventi di rilancio puntuali e qualificati da consegnare ai decisori politici per l’assunzione di policy responsabili ed al sistema economico e produttivo per l’attrazione di investimenti», ha detto il presidente di Unioncamere Calabria, Antonino Tramontana.

Il documento è stato presentato di fronte a circa 200 partecipanti, nel corso dell’evento promosso da Unioncamere Calabria e dalle Camere di commercio  calabresi con il supporto tecnico-scientifico di Uniontrasporti nell’ambito del Programma Infrastrutture,  Fondo di Perequazione 2019-2020 di Unioncamere nazionale. 

Tra i macro obiettivi, l’Ente ha individuato tre priorità, ossia: superare la marginalità geografica migliorando i collegamenti “veloci” con il resto del Paese, con l’Europa e il mondo ed il relativo livello di intermodalità: sviluppo dell’Alta Velocità ferroviaria ed efficientamento dei sistemi aeroportuale e portuale; Potenziare la mobilità interna ottimizzando i collegamenti stradali e ferroviari tra le due coste, con i territori più interni e in direzione nord-sud, per permettere l’agevole fruizione del territorio, senza dimenticare la connettività digitale e, infine, puntare a un sistema dei trasporti più sostenibile rafforzando o l’intermodalità e l’integrazione dei servizi, riducendo la dipendenza dal «tutto strada» a favore delle modalità più green (ferrovia e autostrade del mare) ed aumentando il livello di servizio offerto a turisti, residenti e imprese.

«Lo sviluppo economico, politico e sociale di un territorio – ha evidenziatoTramontana – non può prescindere da un adeguato ed evoluto sistema di collegamento infrastrutturale materiale e immateriale. È prioritario riconoscere che la realizzazione di infrastrutture determina una creazione di valore e impatta fortemente sulla crescita economica di un territorio generando, a cascata, ricadute positive per effetti sia diretti che indiretti. Si pensi, ad esempio, all’incremento della produttività degli attori economici che ne usufruiscono, alla promozione della concorrenza e della cooperazione, all’aumento del PIL e non da ultimo alla creazione di posti di lavoro».

Per Tramontana, infatti, «occorre compiere un passo importante, scrivere un’agenda di sviluppo infrastrutturale della Calabria, creare sinergie istituzionali con il Governo regionale, il comparto associativo, le organizzazioni sindacali, gli ordini professionali, il mondo dell’Università e della Ricerca e mettere a sistema le risorse disponibili. Il sistema camerale regionale, rappresentato da Unioncamere e Camere di commercio calabresi, e supportato dalla società in house Uniontrasporti, detiene un notevole patrimonio di competenze tale da consentirgli di giocare un ruolo di primo piano per lo sviluppo infrastrutturale e per la ripresa dell’economia della regione».

Quella proposta, dunque, è un’analisi lucida «sul potenziale infrastrutturale della Calabria, in ascolto e insieme ai principali portatori d’interesse territoriali, attraverso valutazioni di contesto e attingendo ai fondi d’investimento dedicati, si potrà realmente sostenere e rilanciare la crescita e la competitività del sistema imprenditoriale regionale».

Il documento, infatti, individua 12 opere prioritarie di livello sovraregionale/regionale, ossia: Alta velocità Salerno-Reggio Calabria; Linea jonica Sibari-Melito Porto Salvo e trasversale Lamezia Terme-Catanzaro Lido: adeguamento e velocizzazione; SS 106 Jonica: ammodernamento; A2 Autostrada del Mediterraneo: completamento e messa in sicurezza; Linea Metaponto-Sibari-Bivio Sant’Antonello: potenziamento; Linea Rosarno-S. Ferdinando: adeguamento PRG dei due impianti; Porto di Gioia Tauro: potenziamento; Porto di Gioia Tauro: miglioramento accessibilità stradale; Sistema aeroportuale regionale: potenziamento e miglioramento accessibilità; SS 182 Trasversale delle Serre: completamento; Sviluppo della portualità turistica e commerciale e Ciclovia Magna Grecia: realizzazione tratti mancanti.

Andando a livello locale, il Libro Bianco ne ha individuate 11 di opere prioritarie che, se realizzate, porteranno a un concreto contributo allo sviluppo dei territori. Si tratta della messa in sicurezza della SS 107; del completamento della Strada del medio Savuto-Piano Lago – Marcellinara; del completamento della ss 182 (in località Vibo-Pizzo), svincolo A2 di Sant’Onofrio; messa in sicurezza della Strada Mare-Montagna (SS 522 Tropea–Angitola e SS 110 Angitola-Serra San Bruno);5 Galleria di attraversamento al centro abitato di Vibo Valentia e collegamento Mare; completamento della Pedemontana della piana di Gioia Tauro; completamento della strada Bovalino-Bagnara; la realizzazione del collegamento Gallico-Gambarie; Bonifica siti contaminati (SIN) di Crotone, finalizzata ai lavori di collegamento tra porto vecchio e porto nuovo; ammodernamento e adeguamento SS 504 Mormanno-Scalea e ammodernamento e adeguamento della SS 283 della strada delle Terme Luigiane.

Andando ancora più nel dettaglio e sulle opere che interessano a livello regionale, lo studio propone delle schede in cui viene spiegata l’opera. Parte con l’AV Salerno-Reggio Calabria, indicandola come una infrastruttura di rilevanza internazionale, il cui stato è in «fattibilità tecnico-economica».

«L’intervento programmato prevede la realizzazione di un’infrastruttura in nuova sede, allontanarsi dalle dorsali esistenti, con parametri prestazionali che assicurino lo sviluppo del traffico passeggeri veloce, ma anche il potenziamento del trasporto merci, in adduzione al porto di Gioia Tauro. L’intera linea è stata divisa in 6 lotti funzionali, per un costo complessivo stimato di quasi 26 miliardi, che dipenderà dal tracciato scelto durante la fase di progettazione. In aggiunta, è previsto il raddoppio della linea esistente Cosenza-Paola/S. Lucido (attraverso la nuova galleria Santomarco), finalizzato a potenziare il collegamento tra la linea adriatica e quella jonica, sia per il trasporto passeggeri che merci. Nel PNRR sono previsti finanziamenti per 11,2 mld e la conclusione entro il 2026 della tratta di 35 km tra Battipaglia e Romagnano, in Campania. Per velocizzarne la progettazione e successiva realizzazione è stato individuato un commissario straordinario (Vera Fiorani, RFI). Sulla linea storica è previsto un upgrading infrastrutturale e tecnologico, per un investimento di 400 mln €, completamente disponibili».

Ma quali sono i benefici? Oltre a quello di ridurre di 80 minuti i tempi di percorrenza tra Roma e Reggio, facendolo diventare di 3 ore e 40 minuti, viene evidenziato quello che consentirà di sviluppare nuovi traffici viaggiatori lungo l’asse nord-sud della penisola, a beneficio anche dei collegamenti da e per la Sicilia, accelerando dinamiche di crescita economica, sociale e turistica. Il vantaggio economico misurato in Italia rispetto ai servizi passeggeri ad AV è di circa 1% di Pil di incremento in più all’anno.

Un’altra opera e che è stata oggetto di dibattito, è la statale 106, indicata come opera di rilevanza sovraregionale. L’infrastruttura, che si sviluppa lungo la fascia jonica per 491 km, «necessita di una riqualificazione complessiva a nell’intero tratto calabrese per poter assolvere in sicurezza al ruolo di asse di penetrazione nella regione in direzione nord-sud e per migliorare l’accessibilità dei centri urbani dell’entroterra, in questa parte di territorio in generale poco fornito di infrastrutture adeguate ai tempi e alla domanda».

«Ad oggi – si legge nella scheda – sono in corso di realizzazione i lavori del 3° megalotto, tra Sibari e Roseto Capo Spulico (1.335 mln € finanziati), che dovrebbero essere ultimati entro il 2026. Il tracciato in variante della tratta Crotone-Catanzaro (1.500 mln €), presenta ad oggi il finanziamento di 220 mln € sul Fondo Sviluppo e Coesione per la realizzazione del primo stralcio funzionale (Crotone-Cutro). Il progetto di fattibilità tecnico-economica della tratta Sibari-Crotone, nella prospettiva tendenziale di strada a 4 corsie, risulta completato a febbraio 2022; entro la fine dell’anno è invece prevista la conclusione dello studio progettuale della tratta sino a Reggio Calabria. Altri finanziamenti potrebbero arrivare grazie alla richiesta avanzata di inserimento della parte mancante della SS 106 nella proposta di revisione della Rete Transnazionale dei Trasporti (Ten-t), il cui esito sarà noto ad inizio 2023».

Benefici: miglioramento degli standard di servizio, innalzare il livello di sicurezza con costi e tempi sostenibili, riducendo nel contempo l’impatto ambientale dell’infrastruttura e determinando una ricaduta economica immediata sul territorio.

Per il Porto di Gioia Tauro, opera di rilevanza sovraregionale, il documento ha evidenziato come sia opportuno che le risorse destinate al nodo calabrese vengano spese in fretta, «con una tempestiva realizzazione degli interventi, per giungere quanto prima agli obiettivi prefissati in fase di programmazione, anche in termini di rete Ten-T».

Tra l’altro, nel documento viene evidenziato come il Porto sia destinatario di tre interventi del Pnrr a sostegno del suo sviluppo, che prevedono il completamento della banchina di ponente lato nord; potenziamwnto urbanizzazione dell’area industriale; elettrificazione della banchina Ro-Ro, intervento pilota di Cold Ironing, che punta alla riduzione dell’impatto ambientale sulle attività portuali attraverso la riduzione dell’inquinamento atmosferico e acustico. Previsti, poi, dall’Autorità di Sistema Portuale altri interventi necessari alla crescita e alla diversificazione delle funzioni del porto.

Sempre sul porto, viene poi ricordato che, sempre col Pnrr, saranno finanziati due interventi stradali ritenuti sostenibili, proprio perché a supporto dell’intermodalità. Si tratta di due opere che andranno a migliorare l’accessibilità stradale del porto di Gioia.

Ma non esiste solo il Porto di Gioia Tauro. «Emerge – viene rilevato nel documento – una scarsa valorizzazione dei porti regionali e importanti carenze dotazionali e funzionali, che ne vanificano le potenzialità. È necessario valorizzare i nodi esistenti e garantire collegamenti efficaci con le infrastrutture terrestri, stradali e ferroviarie».

Il Libro Bianco, dunque, ribadisce che «sia sul fronte commerciale che su quello turistico, servono infrastrutture potenziate, fondali adeguati e collegamenti con l’entroterra validi. Ma soprattutto il mondo economico calabrese chiede una visione integrata e coordinata del sistema portuale, che superi i frazionamenti e la competizione tra nodi vicini e che supporti uno sviluppo sostenibile, economico e sociale del territorio».

«Nel Piano Operativo Triennale dell’AdSP dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio – viene spiegato – sono previsti progetti per lo sviluppo del porto di Crotone, finalizzati alla riqualificazione dell’area ex Sensi e allo sviluppo della crocieristica. A Vibo Valentia sono stati finanziati i lavori di riqualificazione delle banchine Pola, Buccarelli, Tripoli e Papandrea, mentre è in dirittura di arrivo l’approvazione dell’adeguamento tecnico funzionale del Piano Regolatore Portuale di Corigliano Calabro. Per il porto di Taureana di Palmi è previsto il completamento della banchina di riva e la riqualificazione dell’area portuale. Per i porti di Reggio Calabria e Villa San Giovanni, ricadenti sotto la circoscrizione dell’AdSP dello Stretto, il PNRR ha previsto finanziamenti per, rispettivamente: l’adeguamento e il risanamento della banchina Margottini; il risanamento strutturale della banchina scivolo 0, la realizzazione di una nuova banchina per i mezzi veloci e di un terminal passeggeri».

A proposito del Sistema aeroportuale regionale, Unioncamere ha evidenziato come «nel 2021 il sistema aeroportuale calabrese ha trasportato circa 2 mln di passeggeri, in calo del 44% rispetto al dato pre-pandemico, ma in crescita del 73% rispetto al 2021. Allo stato attuale, il sistema aeroportuale calabrese risulta scarsamente integrato con il sistema complessivo dei servizi e dei collegamenti interni alla regione. Un fattore cruciale per il rilancio e lo sviluppo di questo sistema è l’aumento dell’accessibilità delle aerostazioni, attraverso collegamenti che integrino i servizi aerei con il trasporto terrestre, in particolare quello ferroviario, per ampliare l’area servita e la qualità dell’esperienza dei utenti. Nel Piano industriale di sviluppo aeroportuale approvato a marzo 2021 dalla società di gestione dei tre scali calabresi (S.A.CAL. spa) è previsto uno sviluppo delle infrastrutture, nonché una trasformazione nel modello di business».

Quali gli interventi? Per Lamezia Terme, è prevista la realizzazione e di un nuovo terminal (costo stimato di 50 mln €, con mix di risorse pubbliche e private), da ricavare nell’area del terminal merci e senza interagire con l’attuale aerostazione; per Reggio Calabria interventi mirati a migliorare e riqualificare le strutture di volo, il terminal, la gestione dei bagagli e la sicurezza; per Crotone, infine, ampliamento dell’aerostazione e costruzione di nuovi hangar presumibilmente da destinare al ricovero di mezzi aerei antincendio.

Interventi che, se saranno portati a termine, porteranno benefici ai cittadini, ai turisti e al sistema economico. Per questo, «è necessario rafforzare – viene evidenziato – le infrastrutture aeroportuali e la loro accessibilità terrestre, anche per favorire nuovi insediamenti produttivi destinati all’innovazione e allo sviluppo di nuove tecnologie in ottica sostenibile; potenziare i servizi di trasporto delle merci; diversificare l’offerta commerciale, sulla base degli effettivi bacini di utenza dei diversi scali».

Accanto a tutte queste priorità, Unioncamere Calabria, tuttavia, ha ricordato che bisogna monitorare «in maniera costante i manufatti infrastrutturali esistenti (soprattutto quelli datati) e di conseguenza procedere ad una rigenerazione e manutenzione ordinaria e straordinaria delle risorse in essere, da effettuare in maniera programmata, innovativa e coordinata, in modo da incidere il meno possibile sulla normale circolazione»; «snellire le procedure di approvazione dei progetti, apportando innovazioni organizzative e autorizzative, eliminando le frammentazione e sovrapposizioni delle responsabilità del sistema pubblico, le possibili controversie e le regole poco chiare per giungere ad una cantierizzazione rapida delle opere».

E, ancora, «completare, in tempi rapidi, le opere già cantierizzate, per superare le difficoltà di circolazione dovute ai cantieri e giungere all’utilizzo del nuovo sistema di trasporto progettato; potenziare i collegamenti dell’ultimo miglio, spesso difficoltosi per le imprese, in termini di tempo, agendo anche con piccole infrastrutture che migliorano le criticità e i colli di bottiglia puntuali; migliorare la sicurezza delle strade e delle ferrovie esistenti, a partire da una buona progettazione, perseguendo standard europei per la gestione efficiente dei servizi di trasporto, come i sistemi di segnalamento ferroviario».

Insomma tutte azioni che, accompagnate da attività di sensibilizzazione, informazioni, confronto e condivisione con il territorio per aumentare la sensibilità e la consapevolezza di cittadini e operatori, sulle problematiche dei trasporti, potrebbe portare a realizzare una Calabria che non è più isolata, ma è il centro del Mediterraneo e del Sud.

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