Innocenza Giannuzzi, vicepresidente di Confartigianato Imprese Catanzaro, ha ribadito che in Calabria, per quanto riguarda i vaccini e le assunzioni del personale medico, c’è il caos totale. In pratica, «lo Stato ha dimenticato la Calabria».
«Questo – ha detto la vicepresidente Giannuzzi – è capace di generare solo rabbia. Dove sono il piano pandemico e il piano vaccinale? Completamente dimenticati, così come la nostra regione, ancora sul gradino più basso tra quelle italiane per quanto concerne le inoculazioni dei vaccini, subito prima della Sardegna, che però è zona bianca. Gli ospedali sono al collasso, ogni giorno si accumulano pazienti affetti da Covid-19, i posti in terapia intensiva sono saturi e tanti non sono stati attivati, mentre il personale è ridotto all’osso».
«Che si aspetta – ha evidenziato – per procedere con nuove assunzioni? Nel resto del mondo si vaccina h24, sono stati ideati i “passaporti vaccinali” per consentire al turismo e all’economia di ripartire. E da noi? Rincorriamo le somministrazioni tra nomi scritti sui fogli e megafoni che annunciano le fine delle dosi, con tanti calabresi fermi ad aspettare il proprio turno. Quando terminerà questo caos? Quando qualcuno accetterà il fatto che è finito il tempo dei proclami e finalmente passerà dalle parole ad i fatti? E, soprattutto, dov’è finito il campo militare di cui si è tanto parlato e che si sarebbe dovuto rivelare un supporto importantissimo per la nostra regione?».
«Visto che si parla tanto di Unità d’Italia – ha proseguito la Giannuzzi – bisognerebbe ricordarsi anche che il più forte dovrebbe aiutare il più debole. Ma “dovrebbe”, appunto. Sin dall’inizio, la Calabria andava tutelata, con la consapevolezza dello stato in cui versa la sanità della nostra regione, invece nulla è stato fatto per salvare questa terra già storicamente in ginocchio».
«Il tessuto imprenditoriale – ha detto ancora – si sta impoverendo giorno per giorno, la luce della speranza si sta affievolendo e, con essa, anche i sacrifici di una vita. Le attività sportive sono chiuse ormai da oltre un anno e, per beghe politiche, tutti gli operatori sono senza sostegni economici ormai da mesi. Eppure siamo quasi 2 milioni di abitanti: saremmo potuti essere una regione bianca, se la pianificazione delle attività fosse stata realmente realizzata».
«Ma, forse – ha concluso – in questo disordine esiste un ordine segreto che, ad oggi, non vediamo, osserviamo solo la disperazione economica, inermi, di fronte a uno Stato che ha dimenticato la Calabria, come ha affermato il dott. Eugenio Corcioni, presidente dell’Ordine dei Medici». (rcz)