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Jonio e Tirreno: due mari da unire. La soluzione è un tunnel sotterraneo

di EMILIO ERRIGO La Calabria, terra bellissima e aspra, con i suoi circa 2 milioni di abitanti chiamati Calabresi, è abbracciata da 2 mari: il Ti –rreno e lo Jonio.

Ha 2 splendide fasce costiere che si distendono per poco meno di 800 chilometri di litorali incantevoli; 2 Linee di Base rette che delimitano e racchiudono le Acque Interne – come previsto dalla Convenzione di Montego Bay delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare del 1982 – e interessano 2 golfi: il Golfo di Squillace, noto come Golfo del Mar Jonio o “della Prima Italia”, e il Golfo di Sant’Eufemia, sul Tirreno, detto anche Golfo di Lamezia.

La regione si affaccia sul futuro con 2 reti ferroviarie costiere, la Tirrenica e la Jonica, e con 2 aeroporti litoranei: Crotone sullo Jonio e Lamezia Terme sul Tirreno. A essi si aggiunge il terzo aeroporto, quello di Reggio Calabria, sospeso tra 2 Regioni e con vista privilegiata sulla Sicilia.

A completare il quadro, due arterie statali costiere gestite da Anas – la SS 106 e la SS 18 – e, se Dio vorrà, presto anche due “Bocche” del Canale Marittimo Internazionale di Calabria: una orientale, di ingresso e uscita dal Mar Jonio, e una occidentale, di accesso al Mar Tirreno, protetta dal promontorio di Capo Suvero, illuminato dal suo imponente faro, guida antica dei naviganti tirrenici.

Non mancano due stazioni ferroviarie strategiche, Catanzaro Lido e Lamezia Terme; due lingue storiche, il Griko (o Gracanico) e l’Albanese; due matrici culturali profondissime. E, ancora, due storie meridionaliste e due popoli antichi: Calabri e Sanniti, Calabresi e Lucani.

Il numero 2, non a caso, è considerato un numero perfetto: lo dicevano i pitagorici e lo ribadiscono i matematici fino ai giorni nostri, in questo anno 2025.

E sono 2 anche i figli della comune madre Calabria che hanno ideato l’Opera Internazionale di Alta Ingegneria Marittima-Terrestre: il Prof. Mario Bruno Lanciano, ingegnere elettromeccanico, scienziato e inventore, originario di Badolato (Catanzaro); e me, il prof. Emilio Errigo, Generale di Brigata (in riserva) della Guardia di Finanza, di Reggio Calabria.

“Il destino mescola le carte, ma siamo noi a giocarle», disse Schopenhauer. E la Calabria, finalmente, sembra pronta a giocare le sue.

Dulcis in fundo, un Presidente della Regione, Roberto Occhiuto, eletto e poi rieletto per 2 volte, oggi guidaa dei calabresi d’Italia e del mondo. Sarà quasi certamente lui ad avere la forza interiore, la visione politica e la capacità concreta di favorire la realizzazione e inaugurare le 2 opere strategiche più imponenti di interesse nazionale, attese non solo dalla Calabria ma dall’intera comunità internazionale.

Opere che trasformeranno la Regione da “ultima” a “prima”, da terra di partenze obbligate a terra di ritorni possibili, riscattando un reddito pro capite tra i più bassi e un tasso di migrazione tra i più alti d’Italia.

“Anche un viaggio di mille miglia comincia con un passo”, ricorda Lao Tzu.

La Calabria, forse, sta finalmente muovendo il suo. (ee)

(Emilio Errigo, nato a Reggio Calabria, Generale della Guardia di Finanza in riserva, docente titolare a contratto di Diritto Internazionale e del Mare e di Management delle Attività Portuali – Università della Tuscia)

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