Si chiama Omnibus il servizio di mobilità sociale a chiamata lanciata dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria, per cittadini e turisti che intendono raggiungere le zone della Grecanica e dell’Aspromonte Tirrenico non servite dal trasporto pubblico locale.
Il servizio finanziato con 2,5 milioni di euro del Pnrr – compresi i mezzi da acquistare –, sarà attivato nel periodo estivo e rientra nell’ambito del progetto Aspromonte in città. Il servizio è stato illustrato a Palazzo Alvaro, nel corso di un incontro tecnico, dal sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà, dal vicesindaco con delega ai Trasporti Carmelo Versace, dal dirigente del settore Viabilità, Pietro Foti e i rappresentanti della società Bip che si sono occupati della piattaforma informatica a supporto del servizio.
Per l’occasione erano presenti, inoltre, i rappresentanti dei Comuni interessati dal servizio, la Regione Calabria, rappresentata dal dirigente del settore Giuseppe Pavone, l’azienda di trasporto Atam, che avrà un ruolo cardine nell’esecuzione del servizio, con l’amministratore delegato Giuseppe Basile, e il Forum del Terzo Settore.
Il servizio Omnibus è un servizio di trasporto collettivo a ‘chiamata’ rivolto, in questa fase, ai cittadini delle aree a domanda debole, con l’obiettivo di riconnetterli con il resto dell’area metropolitana. Tra le finalità del servizio quella di sviluppare una rete di trasporto pubblico più capillare, rispondendo ai fabbisogni di mobilità delle aree meno collegate, creando anche maggiori connessioni nel tessuto sociale ed economico.
Si tratta di un’alternativa all’utilizzo dell’auto privata che punta anche a sviluppare, dove possibile, un’integrazione con la rete portante del trasporto pubblico in linea: gomma e ferrovia. Il servizio sarà gestito e reso disponibile e prenotabile dai cittadini tramite piattaforme digitali ed in alternativa con un apposito call center. I costi del servizio al cittadino andranno incontro a tutte le esigenze socioeconomiche dei potenziali clienti.
«Parliamo di mobilità sociale ma anche dell’idea di una Città metropolitana – ha spiegato Falcomatà – che deve essere collegata, in particolare, con le aree interne che sono a maggior rischio di isolamento. Puntiamo quindi a favorire una mobilità più efficiente per chi si sposta quotidianamente, per motivi di lavoro, per motivi di salute, ma anche per svago, cultura, sport, turismo».
«È un impegno – ha aggiunto – che fin dall’inizio, come Città metropolitana, abbiamo portato avanti che rilancia un ulteriore impegno con l’obiettivo di raggiungere la piena mobilità integrata, ragionando su come collegare i nostri Comuni verso la città. Rilanciamo così il nostro impegno affinché vi sia sempre una rete viaria e di collegamenti più efficiente e moderna, in sinergia con quella ferroviaria, con collegamenti verso i porti e gli aeroporti. Altrimenti, il rischio è sempre quello di un maggiore isolamento».
Per il vicesindaco Versace, «si tratta di un importante progetto che finalmente sta per prendere avvio nella sua concretezza, all’interno del progetto più strutturato di Aspromonte in citt’, iniziativa che abbiamo finanziato con i fondi del PNRR con 118 milioni di euro. Puntiamo a collegare ancora di più i nostri centri periferici al centro, con un servizio pubblico che viene offerto anche per togliere dall’isolamento i nostri territori maggiormente a rischio spopolamento».
«È un servizio innovativo – ha concluso – che subentra a quello di qualche anno fa, denominato ‘Chiama bus’, oggi guardiamo più al futuro». (rrc)