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La proposta di Legge di Mancuso e Fedele per istituire l’Osservatorio sull’Autismo

Palazzo Campanella

di MARIACHIARA MONACO – Creare un osservatorio per l’autismo, questo è l’obiettivo della Regione Calabria avallato dal presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso (Lega), e dal consigliere regionale Valeria Fedele (Forza Italia).

La proposta normativa, prevede infatti la nascita di un organismo per giovani e adulti, con disturbi dello spettro autistico. Un ruolo centrale è affidato alla promozione e alla diffusione di tale intervento, così da promuovere ed accrescere il livello d’informazione, assistenza, e soprattutto prevenzione.

La macchina regionale ha pensato all’Osservatorio come una squadra composta da professionisti del settore sanitario e socio – sanitario, con l’obiettivo primario di approfondire le più varie dinamiche legate al mondo dell’autismo, così da garantire un concreto e decisivo supporto agli utenti.

La proposta di legge, stabilisce inoltre, che entro il 31 marzo di ogni anno, l’Osservatorio dovrà presentare al Consiglio regionale, un rapporto sulle attività svolte, ma anche idee per poter migliorare il servizio, come contrastare, ad esempio, le più svariate discriminazioni dei soggetti affetti da disturbi dello spettro autistico.

Questo progetto non comporta nuovi o maggiori oneri finanziari per il bilancio regionale, dunque non peserà sulle casse calabresi, ma al contrario, sarà istituito presso il competente dipartimento regionale, che si avvale delle proprie risorse interne.

«Soprattutto in un frangente di difficoltà economica che grava sulle famiglie e in particolare sulle aree del Paese più esposte alla crisi, occorre incrementare gli sforzi per l’inclusione sociale e per garantire i diritti fondamentali delle persone, rimuovendo ostacoli e discriminazioni», afferma il presidente del Consiglio regionale, nel presentare l’iniziativa».

I disturbi dello spettro autistico (DSA), rappresentano un ostacolo di tipo comunicativo che sfocia in una notevole difficoltà nello stabilire relazioni sociali, oppure nell’utilizzo del linguaggio in modo anomalo. La regione, si è mobilitata per far sì che questo “ostacolo” venga rimosso, e che le persone abbiano la possibilità di “conoscere” e di essere accompagnate, in questo cammino, rivolgendosi a professionisti preparati, senza guardare altrove. (mm)

 

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