Per la sottosegretaria al Sud, Dalila Nesci, «serve ancora dare maggiori risorse di personale al Commissario ma anche, e nessuna giunta lo ha fatto, rendere operativo il Dipartimento regionale della salute».
«Da ormai molti anni – ha spiegato – ho individuato le disfunzioni strutturali della sanità calabrese ed il problema del commissariamento reiterato a causa del mancato intervento della Regione Calabria nella presentazione di un nuovo piano di rientro e programma operativo».
«Ne ho fatto una battaglia sin dalla scorsa legislatura – ha spiegato ancora – proprio perché è necessario intervenire con una riforma dell’intera normativa sui commissariamenti. Oggi la Corte Costituzionale si è pronunciata sul commissariamento ultra decennale della sanità calabrese. Lo Stato, dunque, non è intervenuto ‘troppo’, bensì non abbastanza. Infatti, viste le difficoltà della Regione Calabria a rendere efficiente il Dipartimento della Salute, bisognava fornire ulteriore personale amministrativo».
«La Sanità calabrese – ha sostienuto la Sottosegretaria del M5s – può invertire la rotta e ripristinare un processo virtuoso. Se fosse un’azienda privata dovrebbe essere immediatamente liquidata. Invece, per fortuna, è un servizio primario e un diritto essenziale e deve essere messa in condizione di tornare a funzionare bene. Su questo il Governo sta “dando supporto con mezzi e personale, anche sulla ricognizione del debito che supereremo definitivamente. Se per la Corte Costituzionale l’attuale Struttura dovrà avere ulteriore sostegno, glielo daremo».
«La sentenza di oggi – ha concluso Dalila Nesci – va in questa direzione». (rrm)