«Che cosa fare perché questa opportunità di lavoro non scappi?», ha chiesto il coordinatore del dibattito pubblico Roberto Zucchetti, in merito all’alta velocità, nel corso del secondo webinar dal titolo Galleria Santomarco: esigenze trasportistiche e difficoltà tecniche.
«Nell’importanza della chiarezza e dello studio del documento progettuale redatto da RFI – ha detto Zucchetti – tenendo conto delle soluzioni che i tecnici hanno dovuto adottare per le nuove opere e per il raddoppio della Galleria, dell’impatto generato sul territorio e delle cosiddette interferenze».
«In questo, come per gli altri incontri – ha continuato – è doveroso e necessario ribadire che l’apporto di domande e puntualizzazioni che arrivano dalla cittadinanza, dalle amministrazioni, dai professionisti, dal mondo accademico e dalle sigle associative sono parte di un percorso democratico e di condivisione per l’avvio dei lavori un’opera che in alcune tratte del progetto può ancora essere modificata, grazie proprio a eventuali segnalazioni sostenute da motivazioni che potranno sopraggiungere in questa sede».
L’alta velocità, in Calabria, significano 800 persone in cantiere, la stima di un incremento del traffico merci pari a due milioni e mezzo di tonnellate nel 2030 e tre milioni nel 2035, scavi da 100 a 136 metri quadrati per il raddoppio della linea Paola-Cosenza.
A rispondere alla domanda di Zucchetti, il segretario generale di Cisl Calabria, Tonino Russo: «si è parlato di unità lavoro specializzate e qualificate e anche di tecnologie avanzata è importante costruire i contatti con le imprese perché, come da lavoro già da noi avviato con le Prefetture, si rendano sicuri i cantieri, ma anche iniziare a capire quali possano essere queste maestranze qualificate di cui si inizia a parlare per costruire ponti con i lavoratori».
«Ritengo questa un’opera strategica e importante e che potenzia il Porto di Gioia Tauro – ha proseguito – per il quale ci stiamo battendo, come confederazione sindacale, perché diventi a tutti gli effetti e con tutti servizi di collegamento necessari, il porto più importante del Mediterraneo».
«Come Cisl – ha concluso – abbiamo adottato da tempo la politica del ferro, non soltanto per le merci ma anche per i passeggeri perché la linea ferrata possa collegare un pezzo di territorio, ora escluso dal resto del Paese».
Il prof. Demetrio Carmine Festa, docente di Trasporti dell’Università della Calabria.
«La Calabria ha delle notevoli attese quando si parla di Alta Velocità – ha esordito – un’opera moderna e necessaria, ma dalle considerazioni che ne posso trarre io – ha sottolineato – non la vedo ben contestualizzata nel complesso, quasi che questa opera aumenti l’ Alta Velocità solo fino a Praia».
«Ma la stazione di Montalto – ha aggiunto – sarà poi la stazione dell’ Alta Velocità? Con le conseguenze di movimenti per il territorio nel suo insieme? E gli spostamenti delle persone tra Cosenza e Sibari? Non sarebbe il caso di pensare anche a questi collegamenti ferroviari dimenticati, immaginando un recupero di queste linee?».
«Molte le domande che mi rendono difficile fare una valutazione complessiva. L’Alta Velocità in Calabria sarà e come sarà? a 300 o a 250 kmh?, ha detto il Docente.
Un intervento dalle tante sollecitazioni, nella ferma convinzione che «si tratta di scelte epocali e la Calabria ha bisogno di questa opera» ha continuato il Prof. Festa, che ha detto chiaramente: «Fateci entrare nel dibattito! Da alcuni studi c’è la possibilità di passare sotto il Pollino con tre tunnel molto brevi».
Alle molte domande del prof. Festa che «Saranno parte del dossier riepilogativo di tutti gli incontri che stanno animando il Dibattito Pubblico in Calabria» – assicura Zucchetti – , si aggiungono le sollecitazioni e proposte del Presidente di Coldiretti Calabria, Franco Aceto
Che si è soffermato sulla proposta e la disponibilità a proseguire il confronto per valutare l’ opportunità di «rendere la nuova stazione di Montalto Uffugo snodo di carico e scarico merci, sviluppando così nuove economie e favorendo un territorio ad alta vocazione agricola e area produttiva per il comparto ortofrutticolo».
Si ricollega al tema iniziale del lavoro e delle professionalità l’ intervento del Presidente dei Geometri e Geometri laureati di Catanzaro Ferdinando Chillà, dando disponibilità «dei nostri tecnici, preparati e specializzati che spesso lavorano fuori regione, nelle grandi infrastrutture e che, potrebbero essere impiegati nella realizzazione di questa nuova opera».
«Concordo nella necessaria esecuzione dell’AV in Calabria per tutti i motivi che sono stati detti, ma – ha sottolineato il presidente Chillà – quando parliamo di infrastrutture trasportistiche per le nostre latitudini pensiamo anche all’elettrificazione dell’area jonica e al collegamento mancante tra Jonio e Tirreno dell’ asse Catanzaro – Lamezia». (rrm)