Celebre (Cgil): Alta velocità in Calabria sarà ennesimo miraggio

Il segretario generale di Fillea Cgil Calabria, Simone Celebre, ha definito l’alta velocità in Calabria come «l’ennesimo miraggio, praticamente quello che avviene ormai da quarant’anni in questa Regione».

«La Calabria, oramai – ha spiegato – non è un segreto per nessuno, è quella terra dove si fanno delle promesse ma poi gli interventi sono molto limitati sia in termini di impatto e sia in termini di risorse. Anche per l’Alta Velocità Ferroviaria c’è il rischio che resti una vera e propria chimera per i calabresi. Il nuovo progetto, infatti, prevede un tracciato completamente differente rispetto all’attuale da Salerno – Reggio Calabria con un allungamento di percorso di circa 50 chilometri che attraverserà le montagne da Praia a Mare a Tarsia. L’intero intervento viene stimato in 22,8 miliardi di euro. Una cifra stratosferica, con importanti ricadute occupazionali nel settore delle costruzioni».

«Realizzare un’opera del genere in poco tempo – ha proseguito – così come viene preventivata, per noi della Fillea Cgil Calabria, risulta quasi impossibile. Ma la cosa più drammatica e che ci ha lasciato e ci lascia sbigottiti e aver appreso che non esiste per il progetto dell’Alta velocità calabrese nessuna forma di copertura finanziaria né Europea, nè del PNRR e né nella programmazione Italiana.  Qualora questa linea ferroviaria venisse realmente realizzata, come Fillea Cgil ci chiediamo e chiediamo, che fine faranno le due linee ferroviarie attualmente esistenti, quella Jonica e quella Tirrenica?».

«Sarebbe, inoltre, opportuno – ha evidenziato – capire il destino di queste 2 infrastrutture ferroviarie, considerato che la linea dell’Alta Velocità dovrebbe avere al massimo 3 stazioni, Reggio Calabria, Lamezia Terme e Cosenza, altrimenti non rientrerebbe nei canoni dell’Alta Velocità. Si immagini, per un momento, quale percorso un cittadino di Crotone dovrebbe fare per raggiungere Lamezia. Né pare possibile pensare ad un recupero della linea jonica, considerato che gli stanziamenti previsti sin dal 2017 nell’accordo di programma tra Regione, Stato e Ferrovie sono stati abbondantemente impiegati altrove».

«Noi pensiamo – ha aggiunto –  che sarebbe utile da subito potenziare le infrastrutture presenti per dare ai calabresi servizi di qualità in termini di collegamento. Per questi motivi, prima di parlare di autonomia differenziata, il governo dovrebbe dare la possibilità a tutti di partire dallo stesso livello anche in termini di infrastrutture. Purtroppo per il Sud e per la Calabria non è così». (rcz)

Alta velocità Sa-RC, il Mit accelera: Opera strategica

L’alta velocità Salerno-Reggio Calabria è un’opera di grande valore strategico. Per questo il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha messo il piede sull’acceleratore per questa importante infrastruttura.

«Il ministro – si legge in una nota del Mit – la ritiene un’opera rilevante (anche in ottica del futuro Ponte sullo Stretto) e il dicastero è in stretto contatto con i sindaci campani dell’area interessata dalla prima tranche che riguarderà la realizzazione di 33 km tra Battipaglia e Romagnano (Salerno). Valore 2,7 mld, finanziati con i fondi Pnrr».

«La nuova linea ferroviaria Salerno-Reggio Calabria – conclude la nota – è un investimento ad oggi stimato di circa 22 miliardi di euro ed è parte integrante del Corridoio della rete Ten-t “Scandinavia – Mediterraneo” che collega Palermo a Helsinki. L’opera di grande valore strategico consentirà di sviluppare nuovi traffici viaggiatori e merci lungo l’asse nord-sud del Paese». (rrm)

Alta velocità, il sindaco f.f. Versace: Politica si adoperi per superare ostacoli che rallentano il progetto

Il sindaco f.f. della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Carmelo Versace, ha raccolto le preoccupazioni espresse dal mondo accademico e dall’associazionismo calabrese, chiedendo al Governo ed alla Regione un netto cambio di passo nell’iter progettuale che rischia di impantanarsi mettendo a serio rischio il finanziamento dell’opera.

«Sul tema dell’alta velocità ferroviaria vogliamo vederci chiaro – ha evidenziato –. Su un aspetto strategico come questo è giunto il momento di scoprire tutte le carte. Governo e Regione si attivino con urgenza, individuando e superando tutti gli ostacoli tecnici che ancora si frappongono alla conclusione dell’iter procedurale per la cantierizzazione delle opere previste dal progetto».

«La questione non va in alcun modo personalizzata – ha aggiunto Versace – è convinzione della politica, al di là di ogni schieramento, oltre che dell’intera comunità calabrese, che sul tema infrastrutturale la realizzazione dell’alta velocità ferroviaria fino a Reggio Calabria sia un obiettivo non più rinviabile, non solo per i reggini, ma per l’intera Calabria. Leggere di progetti che addirittura allungherebbero il tracciato ferroviario, portandolo dagli attuali 393 chilometri a 445, caso più unico che raro, lascia oggettivamente perplessi».

«Così come preoccupa non poco – ha aggiunto – la richiesta di integrazioni avanzata dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici trasmessa nelle scorse settimane a Rete ferroviaria italiana. A fronte dei pesanti ritardi registrati, nonostante qualche tecnico avesse prefigurato il rischio, oggi comincia a prefigurarsi l’ipotesi, da scongiurare con ogni mezzo, che possa andare in fumo il finanziamento dell’intera infrastruttura, producendo di fatto un danno incalcolabile per i cittadini calabresi».

«Condividiamo quindi le preoccupazioni avanzate dal mondo accademico e da alcune associazioni calabresi – ha concluso –. L’alta velocità per Reggio e per la Calabria è un obiettivo irrinunciabile e propedeutico a qualsiasi altro progetto di sviluppo immaginato per il nostro territorio. La politica tutta, al di sopra di ogni schieramento, oggi ha il dovere di pretendere che il progetto vada in porto, al di là di fantasiose elucubrazioni tecniche che addirittura propendono per un allungamento del tracciato ferroviario, e fuori da ogni rivendicazione campanilistica. La Calabria intera ha bisogno di essere collegata in modo veloce e sicuro al resto del paese». (rrc)

Raddoppio Linea ferroviaria Paola-Cosenza, i sindaci chiedono un incontro a Occhiuto

I sindaci di Rende, Paola, Montalto Uffugo e San Lucido, rispettivamente Marcello MannaGiovanni PolitanoPietro CaraccioloCosimo De Tommaso, hanno chiesto un incontro al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, per l’individuazione di possibili interventi di compensazione rispetto all’impatto del Raddoppio Cosenza-Paola-S. Lucido (galleria Santomarco).

«Le scriventi Amministrazioni Comunali – si legge nella lettera – con riferimento alla procedura avviata dalla Rete Ferroviaria Italiana per l’intervento denominato Nuova Linea AV Salerno – Reggio Calabria. Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica del Raddoppio Cosenza-Paola-S.Lucido (galleria Santomarco), atteso il rilevante impatto dell’opera in progetto sui territori comunali, sia dal punto di vista ambientale e urbanistico che, ancor più, per quanto riguarda gli aspetti sociali correlati all’interessamento di aree occupate da insediamenti residenziali e turistico-ricettivi, chiedono un incontro per verificare la possibilità di attuare interventi correttivi o integrativi atti a mitigare gli effetti delle interferenze e a compensare i disagi indotti dalla realizzazione dell’opera, già evidenziati, in più occasioni, dalle stesse amministrazioni scriventi e dai cittadini dei singoli comuni».
La lettera si chiude con i primi cittadini che auspicano «un intervento dell’amministrazione regionale a supporto delle amministrazioni locali anche attraverso l’attivazione di un tavolo di confronto con le istituzioni competenti». (rcs)

PONTE: CON UN PAIO D’ORE RISPARMIATE
SICILIA, CALABRIA E ITALIA PIÙ “VICINE”

di ROBERTO DI MARIA – Del Ponte sullo Stretto, in campagna elettorale, è giusto che si parli, data l’importanza che esso assume per l’intero Mezzogiorno. L’opinione pubblica italiana lo vede come l’infrastruttura più complessa mai costruita, che stabilirà una serie di record tra i quali spicca la campata sospesa più lunga del mondo (3300 m). Una dimensione che finisce per nascondere l’importanza trasportistica, sociale e perfino politica dell’opera stessa.

Nel 2022 è inutile ripetere che l’aspetto trasportistico, con la logistica ad esso strettamente connessa, ha ormai un’importanza fondamentale ai fini dello sviluppo dei territori: l’intero pianeta si va ridisegnando in base ai nuovi parametri che fanno della connettività uno strumento di crescita ancora più importante della geografia (Parag Khanna). A negarlo sono rimasti solo i pochi irriducibili sostenitori della “decrescita felice” di Latouche, in quotidiano arretramento a causa di crisi energetiche, alimentari, delle materie prime e, purtroppo, anche dei conflitti in atto.

Peraltro, guardando ai tanti problemi del trasporto viaggiatori su ferro in Sicilia, anche l’osservatore più sprovveduto deve ammettere che gli interventi in corso e quelli previsti si riveleranno pressoché ininfluenti, se dovesse permanere l’attuale condizione di isolamento della nostra Regione.

 Il Ponte sullo Stretto, da solo, consentirebbe una riduzione dei tempi di viaggio nella relazione Sicilia-Continente quantificabile almeno in un paio d’ore: tanto è il tempo che passa tra l’arrivo di un treno Intercity a Villa S. Giovanni e la sua partenza da Messina, o viceversa. Una penale da pagare per pochi km di mare che gli orari attualmente in vigore ci rivelano variabile tra 1 h: 50’ e 2 h: 15’: quanto basta per raggiungere almeno Bologna da Roma: 400 km con treni ad Alta Velocità.

 Nel caso della Sicilia, di AV è meglio non parlarne: senza Ponte, essa continuerà a fermarsi a Salerno, lasciando inattuato il corridoio TEN-T Scandinavo-Mediterraneo, che dovrebbe arrivare fino a Palermo. Il motivo è semplice: i collegamenti AV comportano costi di costruzione molto elevati, e devono garantire benefici economici di entità ancora maggiore per superare la fiera opposizione di chi vuole riservare tali risorse al di sopra di Roma. Dove i vantaggi immediati sono molto più evidenti.

 Di fronte a questa mentalità – che è contemporaneamente neo liberista e bottegaia – non serve parlare di benefici sociali e di sviluppo a medio-lungo termine in quanto ciò che conta è solo l’immediato utile economico locale, non la crescita equilibrata del Paese. E i risultati di tale politica economica sono sotto gli occhi di tutti.

Realizzare qualche tratta ed AV per un paio di centinaia di km, lasciandole separate dalla rete europea non serve a nulla. Le differenze nei tempi di percorrenza non giustificano l’investimento, ovvero “il gioco non vale la candela”. Non avrebbe senso, quindi, realizzare una AV limitata al solo territorio siciliano, dove le distanze tra le città principali sono inferiori alla metà del limite dei 500km generalmente considerato lo spartiacque tra i collegamenti da rendere veramente “veloci” e quelli che si possono lasciare “lenti”. Perché il loro sviluppo non interessa ai decisori politici. Ergo, le città della Sicilia saranno servite da treni ad AV soltanto qualora la rete ferroviaria siciliana fosse messa in continuità con la rete continentale.

Inutile, poi, perdere tempo a esaminare il tanto celebrato “traghettamento veloce” ottenuto realizzando elettrotreni ad alta velocità su misura (non potendo essere scomposti come gli attuali Intercity) per entrare nelle navi traghetto: le manovre per entrare ed uscire dal traghetto, seppur semplificate, sarebbero comunque necessarie, e il risparmio di tempo limitato a un paio di decine di minuti a fronte delle attuali due ore ed oltre. Con costi assolutamente non giustificabili.

 In queste condizioni, non potrebbe mai verificarsi quella svolta che comporterebbe per l’estremo Meridione i benefici registrati dall’AV che, dovunque è stata realizzata, ha portato incrementi di PIL che raggiungono il 10% e riducono drasticamente l’uso dell’aereo, con tangibili riduzioni dell’inquinamento.

 Un nostro studio, pubblicato nel Novembre 2019 confronta i tempi di percorrenza in treno dalla Sicilia al continente con quelli dell’aereo, considerando anche i tempi necessari agli spostamenti dalla città all’aeroporto e viceversa, nonché i tempi di imbarco e di sbarco. Si scopre che sulla relazione Catania-Roma i tempi del viaggio sarebbero praticamente identici: circa quattro ore e mezza.. Sulla Palermo-Roma la differenza sarebbe meno di un’ora a favore del vettore aereo (5h30’ contro 4h38’).

Non è un cambiamento da poco: secondo le leggi dell’economia la concorrenza fra gli operatori abbassa il prezzo del prodotto. I viaggiatori siciliani non dovrebbero più sobbarcarsi i salassi a cui sono sistematicamente sottoposti dalle compagnie aeree per rientrare in Sicilia dopo le vacanze. A prezzi improvvisamente raddoppiati.

Naturalmente per gli spostamenti su gomma vale lo stesso discorso, ma trasferito al rapporto di concorrenza che si verrebbe ad instaurare tra traghettamento e Ponte. Il primo, che oggi opera praticamente in monopolio, ha costi altissimi per l’utente e la presenza dei traghetti RFI, in affiancamento al gestore privato, non ha mai determinato una vera concorrenza. Come avviene con le compagnie aeree.

 Il Ponte non solo ridurrebbe di oltre un’ora i tempi di attraversamento, ma il pedaggio sarebbe molto più basso, considerato l’orientamento consolidato di un finanziamento della costruzione interamente pubblico.

Tutto fingendo di non vedere l’incredibile mancata risposta delle massime Istituzioni (inclusi i Presidenti Mattarella e Draghi) alla richiesta, avanzata nell’Aprile 2021, del rispetto delle Norme di Sicurezza in Mare durante il traghettamento dei treni passeggeri. Stendiamo un velo pietoso su questa omissione.

In sintesi, pochi, comprensibili ragionamenti mostrano i benefici che consentirebbero ai siciliani di recuperare una buona fetta dei sei miliardi di costi aggiuntivi che, secondo l’istituto Prometeia, soffocano l’economia e la vita dei siciliani. Ma pare che non importi a nessuno. (rdm)

(Roberto Di Maria è un ingegnere dei Trasporti)

Zucchetti: Pubblicato il documento di sintesi delle questioni sull’alta velocità

Roberto Zucchetti, coordinatore del Dibattito Pubblico per conto di Rete ferroviaria italiana, ha reso noto che è stato pubblicato il documento di sintesi delle questioni dibattute e delle domande sorte nel corso della procedura di Dibattito Pubblico inerente il lotto Cosenza – Paola/S. Lucido della nuova linea ferroviaria AV Salerno – Reggio Calabria.

Un documento che contiene aspetti procedurali e relativi al finanziamento; le scelte di itinerario e le finalità dell’alta velocità e dell’alta capacità ferroviaria in generale; le problematiche specifiche sul lato costiero e quelle particolari dell’entroterra; espropri, occupazioni temporanee e gestione dei cantieri.

Tutto il materiale è presente sul sito al link  Dibattito Pubblico AV tratta Cosenza-Paola San Lucido, insieme ad un video in cui lo stesso Zucchetti ne dettaglia i contenuti . «Il testo è la sintesi di quanto emerso durante gli incontri tenuti in Calabria – spiega il coordinatore del dibattito pubblico – e che hanno coinvolto i Comuni e i cittadini di Paola, San Lucido, Montalto Uffugo. Per sunti, il documento riporta anche le domande e gli interventi di natura tecnica e politica registrati nel corso dei webinar tenuti con docenti universitari, referenti e presidenti di ordini professionali, sindacati e imprenditori, associazioni e singoli interessati».

«Il testo – ha precisato Zucchetti – riassume le questioni emerse e le riordina. Anche le obiezioni e contestazioni sono state trasformate in domande, in totale 40, che saranno portate all’attenzione di RFI, chiamata a dare le risposte che poi confluiranno nel documento conclusivo del Dibattito Pubblico». (rcs)

Rogolino (Fast-Confsal Calabria): Troppi dubbi e silenzi sul nuovo tracciato dell’alta velocità

Il segretario generale della Fast-Confsal CaalbriaVincenzo Rogolino, ha dichiarato che ci sono troppi dubbi e silenzi sul nuovo tracciato dell’alta velocità in Calabria,

«Il nostro odierno intervento – ha spiegato – che segue quelli fatti pochi mesi addietro, è dettato  dal rischio che alcuni territori della Calabria rimangano a bocca asciutta a seguito di strategie dal sapore campanilistico. Da oltre un anno si parla di investimenti finalizzati al nuovo sistema AV che da Salerno dovrebbe raggiungere Reggio Calabria. Stiamo parlando della Alta Velocità ferroviaria  da realizzarsi grazie ai fondi previsti nel Pnrr».

«Come ricorderete – ha evidenziato – dei  ben 221,5 miliardi previsti dal suddetto Piano, circa il 40% andrebbero al Sud, in definitiva almeno 83 miliardi. E allora è opportuno per comprendere cosa stia accadendo, conoscere come potrebbe essere utilizzato questo fondo per il potenziamento della linea FS da Salerno a Reggio Calabria».

«Il nuovo tracciato, già modificato rispetto a quello discusso originariamente – ha proseguito – avrebbe un percorso  che si concretizzerebbe con la seguente linearità. Vediamo insieme il tracciato come si svilupperebbe: da Battipaglia punterebbe su Vallo di Diano, Buonabitacolo, quindi  attraverso una galleria raggiungerebbe Praia a Mare. Da Praia, invece di puntare via costiera su Lamezia, si infilerebbe in galleria, quindi con un ulteriore traforo in salita e con uscita a Tarsia. Da Tarsia il tracciato seguirebbe parallelamente il  percorso  autostradale con traforo del Pollino fino a Cosenza e, da questa località, attraverso la nuova galleria di  Santomarco (22,5 KM  1.2 mld) uscirebbe a Paola per poi ricongiungersi col tracciato storico».

«Quindi – ha spiegato – un aumento di  circa 50KM  in più e la lievitazione ulteriore dei costi di circa 3MLD . Va aggiunto che i cantieri in galleria hanno costi elevatissimi, circa 50mln ogni chilometro. In definitiva avremmo un aumento nei tempi di percorrenza fino a 43mn in più per raggiungere Reggio Calabria. Ma non è tutto, in realtà ad oggi i soldi ci sono solo per il primo lotto ossia Battipaglia/Romagnano ( 1 Mld e 800mln)  mentre per i successivi lotti non se ne parla».

«A questo punto – ha evidenziato – è necessario fare chiarezza ed aprire subito un dibattito anche alla luce della fievole dichiarazione fatta dal presidente della giunta regionale Occhiuto che ribadisce che i finanziamenti del Pnrr per l’AV in atto sono solo quelli del primo lotto mentre la deputata Enza Bruno Bossio parla di rispetto dei programmi di intervento».

«Troppa confusione – ha concluso – che potrebbe nascondere ben altri rischi, cioè che l’AV muoia sul nascere e si limiti solo all’alta Calabria o peggio non vorremmo  che altri territori ne approfittassero per dirottare e accaparrarsi parte di quanto previsto per il nostro territorio . Molti segnali ci fanno pensare che i rischi sono concreti e le conseguenze potrebbero manifestarsi  solo in un secondo momento. La classe politica calabrese deve uscire allo scoperto e non quando le cose sono ormai fatte e incancrenite». (rrm)  

A Paola il dibattito pubblico sull’Alta Velocità

Domani mattina, alle 11, a Paola, all’Auditorium “F. Ferrari”, è in programma il dibattito pubblico sul progetto della nuova linea AV Cosenza – Paola/San Lucido.

«Com’è accaduto per la linea Salerno-Romagnano, al termine di questi incontri – ha dichiarato il professor Roberto Zucchetti – sarà disponibile il documento di sintesi sulle questioni dibattute e delle domande sorte nel corso della procedura di Dibattito Pubblico sulla futura realizzazione del raddoppio della tratta dell’Alta Velocità ferroviaria Cosenza-Paola/S. Lucido».

«Dare spazio alle voci dei cittadini che abitano i territori, alle Istituzioni e alle associazioni – ha continuato Zucchetti – è fondamentale, oltre che procedura prevista dalla Legge per le grandi opere. Le voci ascoltate non resteranno lettera morta – sottolinea il coordinatore di DP – ma faranno parte a pieno titolo di una relazione istituzionale che sarà posta sul tavolo di RFI per avere risposte adeguate alle domande attese».

L’incontro di Paola vedrà l’esposizione del progetto da parte dei tecnici di RFI e Italferr, con una panoramica iniziale e complessiva del progetto per l’Alta Velocità ferroviaria Salerno-Reggio Calabria e l’illustrazione degli obiettivi, comunitari, nazionali e locali sottesi l’intervento, le alternative di tracciato considerate, i benefici attesi (economici, turistici e ambientali) e i costi di investimento.

La parola poi sarà data al pubblico.

Sul sito è già attiva la sezione dedicata agli approfondimenti che i cittadini e i portatori di interesse vorranno condividere pubblicamente (https://dp.avsalernoreggiocalabria.it/tratte/battipaglia-romagnano/#contributi-tratta ) come contributo al dibattito pubblico.

Compilando il modulo disponibile si ha la possibilità di inviare proposte, osservazioni e commenti al progetto oggetto della procedura. I documenti ricevuti saranno in seguito pubblicati sullo stesso sito. (rcs)

L’alta velocità in Calabria un’opportunità di lavoro che non deve scappare

«Che cosa fare perché questa opportunità di lavoro non scappi?», ha chiesto il coordinatore del dibattito pubblico Roberto Zucchetti, in merito all’alta velocità, nel corso del secondo webinar dal titolo Galleria Santomarco: esigenze trasportistiche e difficoltà tecniche.

«Nell’importanza della chiarezza e dello studio del documento progettuale redatto da RFI – ha detto Zucchetti – tenendo conto delle soluzioni che i tecnici hanno dovuto adottare per le nuove opere e per il raddoppio della Galleria, dell’impatto generato sul territorio e delle cosiddette interferenze».

«In questo, come per gli altri incontri – ha continuato – è doveroso e necessario ribadire che l’apporto di domande e puntualizzazioni che arrivano dalla cittadinanza, dalle amministrazioni, dai professionisti, dal mondo accademico e dalle sigle associative sono parte di un percorso democratico e di condivisione per l’avvio dei lavori un’opera che in alcune tratte del progetto può ancora essere modificata, grazie proprio a eventuali segnalazioni sostenute da motivazioni che potranno sopraggiungere in questa sede».

L’alta velocità, in Calabria, significano 800 persone in cantiere, la stima di un incremento del traffico merci pari a due milioni e mezzo di tonnellate nel 2030 e tre milioni nel 2035, scavi da 100 a 136 metri quadrati per il raddoppio della linea Paola-Cosenza.

A rispondere alla domanda di Zucchetti, il segretario generale di Cisl CalabriaTonino Russo: «si è parlato di unità lavoro specializzate e qualificate e anche di tecnologie avanzata è importante costruire i contatti con le imprese perché, come da lavoro già da noi avviato con le Prefetture, si rendano sicuri i cantieri, ma anche iniziare a capire quali possano essere queste maestranze qualificate di cui si inizia a parlare per costruire ponti con i lavoratori».

«Ritengo questa un’opera strategica e importante e che potenzia il Porto di Gioia Tauro – ha proseguito – per il quale ci stiamo battendo, come confederazione sindacale,  perché diventi a tutti gli effetti e con tutti servizi di collegamento necessari, il porto più importante del Mediterraneo».

«Come Cisl – ha concluso – abbiamo adottato da tempo la politica del ferro, non soltanto per le merci ma anche per i passeggeri perché la linea ferrata possa collegare un pezzo di territorio, ora escluso dal resto del Paese».

Il prof. Demetrio Carmine Festa, docente di Trasporti dell’Università della Calabria.

«La Calabria ha delle notevoli attese quando si parla di Alta Velocità – ha esordito – un’opera moderna e necessaria, ma dalle considerazioni che ne posso trarre io – ha sottolineato – non la vedo ben contestualizzata nel complesso, quasi che questa opera aumenti l’ Alta Velocità solo fino a Praia».

«Ma la stazione di Montalto – ha aggiunto – sarà poi la stazione dell’ Alta Velocità? Con le conseguenze di movimenti per il territorio nel suo insieme? E gli spostamenti delle persone tra Cosenza e Sibari? Non sarebbe il caso di pensare anche a questi collegamenti ferroviari dimenticati, immaginando un recupero di queste linee?».

«Molte le domande che mi rendono difficile fare una valutazione complessiva. L’Alta Velocità in Calabria sarà e come sarà? a 300 o a 250 kmh?, ha detto il Docente.

Un intervento dalle tante sollecitazioni, nella ferma convinzione che «si tratta di scelte epocali e la Calabria ha bisogno di questa opera» ha continuato il Prof. Festa, che ha detto chiaramente: «Fateci entrare nel dibattito! Da alcuni studi c’è la possibilità di passare sotto il Pollino con tre tunnel molto brevi».

Alle molte domande del prof. Festa che «Saranno parte del dossier riepilogativo di tutti gli incontri che stanno animando il Dibattito Pubblico in Calabria» – assicura Zucchetti – , si aggiungono le sollecitazioni e proposte del Presidente di Coldiretti Calabria, Franco Aceto

Che si è soffermato sulla proposta e la disponibilità a proseguire il confronto per valutare l’ opportunità di «rendere la nuova stazione di Montalto Uffugo snodo di carico e scarico merci, sviluppando così nuove economie e favorendo un territorio ad alta vocazione agricola e area produttiva per il comparto ortofrutticolo».

Si ricollega al tema iniziale del lavoro e delle professionalità l’ intervento del Presidente dei Geometri e Geometri laureati di Catanzaro Ferdinando Chillà, dando disponibilità «dei nostri tecnici, preparati e specializzati che spesso lavorano fuori regione, nelle grandi infrastrutture e che, potrebbero essere impiegati nella realizzazione di questa nuova opera».

«Concordo nella necessaria esecuzione dell’AV in Calabria per tutti i motivi che sono stati detti, ma – ha sottolineato il presidente Chillà – quando parliamo di infrastrutture trasportistiche per le nostre latitudini pensiamo anche all’elettrificazione dell’area jonica e al collegamento mancante tra Jonio e Tirreno dell’ asse Catanzaro – Lamezia». (rrm)

Dibattito pubblico su alta velocità, illustrati i dettagli tecnici

Sono stati illustrati i dettagli tecnici nel corso del webinar L’Alta velocità come occasione di sviluppo per il Meridione, organizzato nell’ambito del Dibattito pubblico sull’alta velocità ferroviaria da Salerno a Reggio Calabria, coordinato dal professore Roberto Zucchetti e relativo al progetto del raddoppio della tratta Paola/San Lucido Marina-Cosenza e della nuova galleria Santomarco, nel territorio cosentino.

Presenti, all’incontro, Rosaria Succurro, presidente della Provincia di Cosenza, Andrea Agostinelli, presidente dell’Autorità portuale Gioia Tauro, e Antonino De Masi, imprenditore che opera nell’area portuale di Gioia Tauro.

Enrico Cieri e Nicoletta Antonias, tecnici di Rete ferroviaria italiana, hanno introdotto i lavori illustrando le analisi progettuali svolte nelle «tre dimensioni, economica, ambientale e sociale», i vantaggi e le ricadute per la Calabria e per l’intero Sud dell’alta velocità ferroviaria che attraverserà anche la Campania e la Basilicata. Cieri ha sottolineato che le opere in programma consentiranno, per esempio, di far viaggiare «treni da 750 metri, più competitivi, anche lungo la linea adriatica e con partenza dal porto di Gioia Tauro».

Andrea Agostinelli, presidente dell’Autorità portuale di Gioia Tauro ha espresso apprezzamento per l’alta velocità ferroviaria, che, ha aggiunto, consentirà un ulteriore sviluppo dello stesso porto, cioè del «più grande insediamento industriale della Calabria», peraltro punto di arrivo della «via della seta» e finalmente servito da «un gateway ferroviario che ora consente la partenza di 12 coppie di treni a settimana».

Antonino De Masi ha detto che il porto di Gioia Tauro «è un’eccellenza grazie al grande lavoro di Agostinelli, ma anche un’isola, oltre la quale c’è disperazione e sofferenza».

«Perciò – ha aggiunto – la rete infrastrutturale è elemento chiave per la crescita del territorio, tra l’altro oppresso dalla ’ndrangheta. Da cittadino pretendo che la Calabria abbia una rete ferroviaria ad alta velocità come le altre regioni dell’Italia. Così potremo uscire da una condizione di marginalità, essere competitivi e recuperare terreno sul piano economico e sociale».

Rosaria Succurro, presidente della Provincia di Cosenza, ha manifestato «tanto ottimismo e spirito positivo in merito all’alta velocità ferroviaria per il Sud; anche per quanto riguarda il settore della cultura e dell’università, avendo in Calabria degli atenei di elevato spessore: a Cosenza, a Catanzaro e a Reggio».

«Da parte nostra – ha proseguito – c’è il massimo impegno nella collaborazione, con la consapevolezza che l’alta velocità ferroviaria sarà fondamentale per la crescita turistica, culturale, economica e sociale dell’intero Mezzogiorno e della Calabria in particolare. Saremo sempre collaboranti, insieme alla Regione Calabria che, grazie al presidente Roberto Occhiuto, sta vivendo un rilancio generale nell’ambito del turismo e dei servizi principali, con grandi benefici per l’economia, l’occupazione e i diritti dei cittadini». (rcz)