L’OPINIONE / Tilde Minasi: Il vero scippo a Calabria è voler far passare AV da Cosenza

di TILDE MINASI – Devo ringraziare il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, perché con il suo ennesimo attacco strumentale in tema di Alta Velocità in Calabria sta dimostrando il vero volto di una coalizione, quella di sinistra, interessata alle poltrone anziché al bene della Calabria.

Il vero scippo alla nostra regione, di cui lui e gli esponenti del PD accusano falsamente la maggioranza di governo, è quello che stanno tentando di fare loro, pretendendo una linea ferroviaria ad Alta Velocità che, da Salerno, zigzaghi tra le zone interne del cosentino e addirittura quelle della jonica prima di approdare sullo Stretto.

Questo sì che sarebbe un vero scippo! Non solo ai calabresi, ma anche a tutti i cittadini italiani, che pagherebbero appunto le scelte miopi e provinciali di Amministratori locali preoccupati del loro tornaconto elettorale, anziché pensare allo sviluppo di tutta la Calabria, di cui anche loro beneficerebbero.

È  già successo una volta con l’Autostrada: ancora oggi tutti noi – anche i non calabresi – paghiamo a carissimo prezzo la decisione di deviare il tragitto della ex A3 verso l’interno, anziché percorrere la linea costiera. Per favorire solo alcuni territori, si è danneggiata irrimediabilmente tutta la comunità, che ha affrontato già allora costi enormi per la costruzione dell’arteria, a causa delle criticità orografiche e l’altitudine della zona, e li affronta ancora oggi per le gravosissime manutenzioni, dovute proprio a quella scelta.

Evidentemente Caruso e gli altri primi cittadini di quel territorio vogliono ripetere quello stesso errore a scapito di tutti noi, anziché far fronte comune per chiedere e ottenere, piuttosto, collegamenti interni efficienti per raggiungere le stazioni della AV, come avviene in tutte le regioni per i centri che non sono appunto attraversati direttamente dalla linea veloce.

Viene da sé  che un tracciato che non corra in modo lineare e diretto verso Reggio Calabria non sarebbe più una vera Alta velocità e a farne le spese, appunto, sarebbe l’intero territorio regionale e anche la Sicilia.

Se non bastassero le valutazioni volute dal Ministro Salvini, per le quali questo è il tragitto meno costoso e più razionale e utile posso riprendere le parole del Segretario Confederale OrSa Calabria Vincenzo Rogolino: “documenti inoppugnabili – dice – mostrano che “la modifica al tracciato originario”, ovvero quella che vorrebbero Caruso e compagni, “è dispendiosa economicamente, inquinante e allunga i tempi di percorrenza”.

E, citando l’ingegnere Vincenzo Italia, dice ancora: “L’Alta velocità non nasce per Cosenza e Castrovillari, ma per ben 7 milioni di cittadini calabresi e siciliani. Se così non fosse anche Catanzaro con Crotone e Locride, potrebbero rivendicare il tracciato AV direttrice Jonica al pari di Cosenza e Castrovillari! L’AV FS deve servire Calabria e Sicilia col più breve tracciato, come ovunque al mondo e non zigzagando”.

Potrei ricordare anche le analisi dell’esimio professore dell’Università Mediterranea, Francesco Russo, e di chiunque abbia davvero a cuore le sorti del nostro territorio. Trattandosi peraltro di persone certamente non sospettabili di essere vicine alla destra.

Dispiace registrare, invece, ancora una volta, il provincialismo di Sindaci come Franz Caruso, che continuano oltretutto a diffondere gravissime fake news.

Che non ci sarebbero i soldi  è una notizia totalmente infondata e fuorviante. Ho già diffuso nei giorni scorsi, carte alla mano, i dati che smentiscono questi allarmi, dannosi per tutta la collettività: i fondi per i primi lotti e per la galleria Santomarco ci sono già, i lavori su quei lotti sono iniziati e, per quanto riguarda il tratto finale fino a Reggio Calabria, i finanziamenti non ci sono ancora semplicemente perché siamo ancora in fase di studio e progettazione, ma saranno reperiti con l’accordo di programma RFI.

Ricordo, inoltre, che mai così tanti finanziamenti sono stati destinati per Infrastrutture, anche ferroviarie, alla Calabria, come oggi con il Ministro Salvini. A differenza di quanto vogliono far credere gli esponenti della sinistra. Almeno per un decennio, anzi, il Ministero è stato nelle loro mani. E che cosa hanno realizzato e portato di concreto per il nostro territorio, se non solo parole e promesse?

Voglio infine rimandare al mittente l’accusa di “arroganza, supponenza e ignoranza”, che Caruso mi rivolge in quanto, a suo dire, avrei definito “paeselli” realtà come “Castrovillari, Rossano-Corigliano, la sibaritide, l’alto ionio cosentino” e le altre zone interne e joniche: anche queste parole che mi sono state attribuite sono totalmente false, non le ho pronunciate e, per indicare una qualunque area della Calabria, non avrei comunque mai usato i toni dispregiativi che mi si vogliono artatamente affibbiare.

Semplicemente ho ancora una volta spiegato come appunto una linea ferroviaria veloce non può deviare dal percorso più lineare per toccare i piccoli centri delle aree interne, se vuol essere davvero AV.

Mi chiedo, quindi, se il sindaco di Cosenza abbia ascoltato personalmente la mia intervista o si sia limitato ad attaccarmi sulla base di cose riferite in maniera distorta, senza verificare le fonti.

Chiudo ricordando che, per quanto mi riguarda, ho dimostrato la mia reale e sincera attenzione a tutti i territori e tutte le istanze, anche a quello amministrato da Caruso e dagli altri sindaci del cosentino, partecipando anche all’incontro da lui stesso promosso a Roma, e mettendomi in gioco per ascoltare quanto avessero da dire e cercare sempre un dialogo.

È mia convinzione che, sulle grandi opere che hanno un impatto così incisivo sul territorio, si debba essere uniti e trasversali. Ho anche suggerito e offerto l’opportunità di incontrare insieme il Ministro Salvini.

Invece di continuare a far polemica sterile a mezzo stampa, solo per avere evidentemente un po’ di visibilità, perché Caruso e gli altri non hanno ancora accolto questa opportunità?

Più che mai proprio questo comportamento – conclude – dimostra quali siano i reali interessi alla base della loro azione. (tm)

[Tilde Minasi è senatrice della Lega]

L’OPINIONE / Franz Caruso: Senatrice Minasi, si unisca a noi per impedire scippo di AV

di FRANZ CARUSO – Le ultime dichiarazioni rilasciate dalla senatrice Tilde Minasi sulla questione dell’alta velocità ferroviaria in Calabria merita immediate e puntuali precisazioni e smentite.

Innanzitutto è necessario rilevare che decisione, progetto e relative risorse per l’Alta Velocità ferroviaria Salerno – Reggio C. sono da ascrivere agli ex ministri De Micheli e Giovannini ed ai rispettivi Governi e non già a Salvini. Lo stesso tracciato “centrale” scaturiva da uno studio approfondito effettuato da Rfi su incarico governativo, costato ben 35 milioni, e che ora Salvini vorrebbe considerare carta straccia.
Ciò premesso, dopo aver chiarito alla Senatrice   che una linea ad alta velocità ferroviaria deve proiettarsi in una prospettiva di sviluppo  del Mezzogiorno di lungo periodo, definire “paeselli” realtà come Castrovillari, Rossano-Corigliano, la sibaritide, l’alto ionio cosentino , l’alto crotonese e la stessa area urbana Cosenza-Rende-Montalto e soprattutto la fascia ionica reggina, da sempre isolata perché senza SS106 ed Elettrificazione ionica,  è assolutamente inaccettabile e rappresenta un offensivo segnale di arroganza, supponenza e ignoranza che neanche merita considerazioni di merito. In realtà la vera presa in giro sta proprio nella modifica di tracciato rispetto alla originaria scelta.
La senatrice Minasi parla di talpe per gallerie al lavoro, che riguardano però la tratta Battipaglia-Romagnano.  Omette poi di dire che, invece, mancano risorse per la tratta Romagnano- Praia dove nulla è iniziato. La Minasi tace, inoltre, stranamente sulla gara in corso bandita da Rfi per affidamento del raddoppio della galleria Santomarco da Paola a Montalto,  perché sa bene che  l’opera è stata concepita come funzionale al progetto iniziale e che ne rende ancor più scriteriato lo stravolgimento.
Detto ciò, finalmente emerge, per come da noi sostenuto fin dal primo momento, che la vera mistificazione è puntare sul tracciato Praia-Paola. Ipotizzare infatti una linea ad Alta Velocità su tale direzione significa dover realizzare una linea che segua a mezza costa la catena costiera, affastellata da viadotti e gallerie, e che intercetta decine di falde e acquedotti, cioè una linea talmente complessa e costosa da essere impossibile da realizzare.
Quindi parlare della tratta Praia -Paola vuol dire avere il retro pensiero di un  addio all’Alta Velocità ed il ritorno alla vecchia idea “nordista” che ritiene la Calabria e la Sicilia meritevoli di una semplice velocizzazione o, come si dice, di un Upgrade della linea esistente. Per cui sia io che il comitato Tecnico Politico, continueremo a batterci perché si ritorni al progetto iniziale,  sostenuti anche dal risultato importante che già oggi abbiamo ottenuto  e che consiste nel vedere tutti ormai parlare e sostenere  l’alta Velocità ferroviaria mentre prima sul tema c’era un silenzio assordante.
La senatrice Minasi invece di polemizzare, illudere e offendere parti importantissime della nostra regione si unisca a noi per lavorare insieme affinché non si consumi l’ennesimo irreparabile scippo ai danni dei cittadini Calabresi e meridionali.

Muraca (PD): Regione faccia chiarezza su AV

«Chiediamo, con forza, che il governo regionale e quello nazionale facciano chiarezza immediata sulla situazione e si assumano la responsabilità di garantire ai calabresi infrastrutture moderne ed efficienti». È quanto ha detto il consigliere regionale Giovanni Muraca, rispondendo alle dichiarazioni dell’assessore regionale ai Trasporti, Maria Stefania Caracciolo, in merito all’alta velocità.

L’assessore, infatti, ha detto «che non ci sono problemi di finanziamenti per l’Alta Velocità in Calabria» e, per Muraca, si tratta di «un’affermazione  che suona quantomeno surreale, visto che lo stesso presidente Occhiuto ha dichiarato che per l’opera mancano almeno un miliardo di euro per arrivare solo a Praia a Mare, così come ha fatto il deputato di Forza Italia Cannizzaro».

«La domanda, allora, sorge spontanea: Caracciolo non sa o non capisce cosa hanno detto i suoi colleghi di governo? Forse il problema con la lingua italiana non è di chi denuncia la mancanza di risorse, ma di chi cerca disperatamente di nascondere la verità dietro dichiarazioni confuse e contraddittorie. E, in ogni caso – ha aggiunto – se mancano fondi anche per arrivare a Praia a Mare, a Reggio quando ci si arriverà: nel 2040?».

«Da tempo  – ha ricordato – il nostro gruppo consiliare denuncia, con documenti e atti ufficiali, la totale assenza di programmazione per l’Alta Velocità in Calabria e la mancanza di trasparenza sugli stanziamenti già previsti. La realtà è sotto gli occhi di tutti: il governo regionale e quello nazionale continuano a penalizzare il Sud e la Calabria, lasciandola in una condizione di isolamento infrastrutturale che rischia di diventare irreversibile».

«La Lega e il centrodestra – ha continuato – raccontano favole e illusioni, mentre la verità è quella che loro stessi ammettono tra le righe: i soldi non ci sono, i lavori sono un’incognita e la Calabria rischia di rimanere tagliata fuori dai grandi collegamenti ferroviari».

«Siamo stanchi – ha concluso – delle bugie e delle smentite interne alla stessa maggioranza. Il Partito Democratico attende, inoltre, la discussione in Consiglio per fare piena luce sulla vicenda e ottenere risposte concrete per i cittadini calabresi e che il centrodestra continua a rinviare».

Il Sottosegretario Faerrante (Mit): AV procede spedita, stop ad allarmismi

«La nuova linea alta velocità / alta capacità Salerno – Reggio Calabria è un’infrastruttura prioritaria – ha ribadito – sulla quale è massima l’attenzione del Mit e mia in particolare. Seguo il dossier sin dall’inizio del mio mandato e, grazie anche all’impegno incessante di Rfi, l’opera procede spedita». È quanto ha ribadito il Sottosegretario di Stato al Mit con delega al coordinamento funzionale delle opere commissariate, Tullio Ferrante, incontrando il commissario straordinario dell’alta velocità SA-RC, Lucio Menta, la cui nomina è stata recentemente formalizzata.

«Bando, dunque, ad infondati allarmismi – ha aggiunto – l’Av Salerno – Reggio Calabria rappresenta l’Italia che riparte e torna a investire sulle grandi opere, sullo sviluppo e sul Mezzogiorno come locomotiva del Paese».

Nell’occasione, Ferrante ha ribadito «la volontà di proseguire con gli interventi nell’ottica della programmazione per singole fasi.  Il lotto 1a è interamente finanziato, i lavori sono in corso e sono già in cantiere le prime talpe. Quanto ai lotti 1b e 1c, finanziati per 7 miliardi su un valore complessivo di 8, è in via di conclusione l’iter autorizzativo, al termine del quale saranno avviati i lavori relativi alla prima tratta e individuate le coperture residue».

«Per la galleria Santomarco, sul territorio calabrese, poi – ha proseguito – è in corso il bando di gara che consentirà l’avvio dei lavori. I restanti lotti sono in fase di progettazione e saranno finanziati man mano che procederà l’iter attuativo, anche considerando l’interdipendenza funzionale della nuova linea ferroviaria Av/Ac con il Ponte sullo Stretto di Messina».

«Continueremo a lavorare – ha concluso – per la realizzazione della Salerno Reggio Calabria, archiviando la stagione dei No e dell’immobilismo che, troppo a lungo, ha frenato la crescita dei territori». (rrm)

 

Pd Calabria: Occhiuto e Cannizzaro ammettono mancanza di fondi per AV

I consiglieri regionali del Partito Democratico hanno rilevato come «le dichiarazioni del presidente Occhiuto e del deputato Cannizzaro, big di Forza Italia, confermano quanto denunciato dal gruppo del Pd in Consiglio regionale sulla mancanza di risorse certe per l’Alta Velocità in Calabria».

« La necessità di almeno 1 miliardo di euro – hanno spiegato –, evidenziata dallo stesso Occhiuto che ha spiegato come nel Pnrr non ci sia un euro per l’opera e l’ammissione di Cannizzaro sul fatto che i fondi non ci siano, smentiscono clamorosamente le ricostruzioni della Lega, che aveva bollato come infondati i timori espressi dal nostro gruppo».

«Da tempo denunciamo, inascoltati – hanno ricordato – la totale assenza di programmazione per l’Alta Velocità in Calabria e la mancanza di chiarezza sugli stanziamenti già effettuati. Il rischio di isolamento infrastrutturale per la regione è concreto, e questa conferma da parte di esponenti dello stesso centrodestra dimostra come la Lega abbia raccontato una versione distorta della realtà, cercando di minimizzare le nostre denunce, nascondendosi dietro lo specchietto per le allodole del Ponte sullo Stretto».

«Le recenti affermazioni dell’Assessore regionale ai Trasporti, Maria Stefania Caracciolo, che ha negato qualsiasi taglio agli investimenti per l’Alta Velocità in Calabria, sono in netto contrasto con quanto dichiarato da Occhiuto e Cannizzaro. Qual è la verità? – hanno chiesto i consiglieri regionali dem –. È evidente che il centrodestra non ha una strategia chiara per il futuro dei trasporti in Calabria e sta solo cercando di nascondere le proprie responsabilità insieme a quelle del governo nazionale e del ministro Matteo Salvini».

«Intanto, i cittadini e le imprese calabresi – hanno proseguito – continuano a pagare il prezzo di questa confusione, con infrastrutture insufficienti e una programmazione che procede a rilento. Chiediamo con forza che il governo nazionale e quello regionale facciano immediata chiarezza sulle risorse disponibili e sui tempi di realizzazione delle opere per l’Alta Velocità in Calabria, così come facciamo da lungo tempo, tanto da essere in attesa della convocazione di una seduta di Consiglio regionale straordinaria per discutere del tema, come da richiesta regolarmente formulata dai gruppi di minoranza.

«La nostra regione non può più attendere promesse vaghe e rimpalli di responsabilità – hanno ribadito –. Serve un impegno concreto, con un piano dettagliato di finanziamenti e un cronoprogramma chiaro per la realizzazione di un’infrastruttura fondamentale per lo sviluppo economico e sociale del territorio. Basta propaganda, servono fatti. La Calabria merita risposte serie e soluzioni reali». (rcz)

ZES UNICA, UNA OPPORTUNITÀ DIMEZZATA
SE MANCANO ANCORA LE INFRASTRUTTURE

di MARIAELENA SENESE – La Zes Unica potrebbe rappresentare un volano di sviluppo per la Calabria, ma senza un adeguato potenziamento infrastrutturale il rischio è che resti un’opportunità dimezzata.

Non si può parlare di attrattività per le imprese se la Regione continua a essere tagliata fuori dai grandi assi di collegamento ferroviario e stradale. I dati, infatti, evidenziano che questa potenzialità è ancora frenata da ritardi e carenze strutturali. Con sole 24 autorizzazioni uniche rilasciate, rispetto alle 221 della Campania e alle 75 della Puglia, è chiaro che il nostro territorio non sta sfruttando appieno le possibilità offerte da questo strumento.

L’ennesima dimostrazione di questa logica penalizzante è il divario negli investimenti sull’Alta Velocità: il governo ha stanziato 8 miliardi di euro per il Nord e solo 3,8 miliardi per il Sud, escludendo di fatto la Calabria.

Se per Alta Velocità in Calabria si intende il solo tratto fino a Praia a Mare, allora stiamo parlando del nulla. Rete ferroviaria italiana ha annunciato che la progettazione dei lotti da Praia fino a Reggio è in itinere, ma senza l’affiancamento delle risorse necessarie questa fase resta solo un esercizio tecnico senza prospettiva concreta.

Oltre, poi, a garantire il finanziamento dell’Alta Velocità fino a Reggio Calabria, è essenziale valutare con attenzione il tracciato della linea AV, in particolare il passaggio da Tarsia. Se non si considera una connessione efficace tra la nuova linea ad alta velocità e l’area jonica cosentina, si rischia di investire risorse senza garantire uno sviluppo equilibrato del territorio.

Escludere dalla rete AV la parte jonica cosentina significa condannarla a un isolamento infrastrutturale perpetuo, con il rischio di aggravare le disuguaglianze già esistenti tra i diversi territori della Calabria.

È fondamentale che le istituzioni regionali e nazionali tengano conto di questa criticità, assicurando collegamenti efficienti tra la linea AV e la fascia jonica, affinché l’alta velocità diventi davvero uno strumento di crescita per tutta la regione e non solo per una parte di essa.

La Calabria sconta decenni di ritardi e mancati investimenti, con un gap infrastrutturale evidente rispetto al Centro-Nord e perfino rispetto ad altre regioni del Mezzogiorno. Non bastano fondi ordinari, servono risorse straordinarie, superiori a quelle destinate altrove, perché qui il ritardo accumulato è enorme. Servono certezze sui finanziamenti, non solo progetti sulla carta.

La Calabria ha bisogno di risorse straordinarie, superiori a quelle destinate ad altre regioni, perché i ritardi infrastrutturali accumulati in decenni di disinteresse sono enormi. Senza un piano serio per il potenziamento della rete ferroviaria e stradale, si condannerà la regione all’isolamento. Senza le risorse economiche necessarie questa progettazione resta solo un esercizio di stile.

Non si può ignorare  la situazione della Strada Statale 106 relativamente alla quale siamo ancora in attesa del decreto di nomina del commissario straordinario!!!!

Senza collegamenti moderni ed efficienti, la Zes rischia di rimanere un’operazione di facciata. Le imprese non investono in territori isolati, privi di connessioni rapide con il resto d’Italia e d’Europa. Il porto di Gioia Tauro, principale hub del Mediterraneo, può diventare un volano per l’economia regionale solo se supportato da una rete ferroviaria e stradale all’altezza delle esigenze produttive.

La Uil Calabria chiede con forza che si metta fine alla logica delle promesse. Se vogliamo che la Zes Unica diventi un vero attrattore di investimenti e non solo un’etichetta vuota, bisogna garantire alle imprese collegamenti efficienti e competitivi. Non si può parlare di sviluppo senza infrastrutture.

La Calabria non può permettersi di marciare con il freno a mano tirato. La Zes Unica, se accompagnata da un serio piano di potenziamento infrastrutturale, può diventare il motore di sviluppo che questa regione attende da anni. È tempo di abbandonare l’immobilismo e dare alla Calabria la dignità infrastrutturale che merita. (ms)

[Mariaelena Senese è segretaria generale Uil Calabria]

L’ing. Martirano: Su av si torni al progetto originario

di BRUNELLA GIACOBBEÈ uscita sul Corriere della Calabria un’intervista di Candida Tucci, segretario del movimento cittadino La Cosenza che Vuoi, all’ingegnere Luigi Martirano, professore alla Sapienza di Roma e membro della Commissione Tecnica sull’Alta Velocità (AV) del Comune di Cosenza, riguardante le problematiche e le opportunità legate alla realizzazione della rete AV in Calabria.

Martirano sostiene che il potenziamento della linea tirrenica, pur migliorando l’infrastruttura esistente, non costituirebbe una vera AV in quanto i treni non potrebbero viaggiare alla velocità di 250 km/h a causa delle curve o delle ripide pendenze. Una vera AV richiederebbe infatti un tracciato diverso, con linee e tecnologie adatte a garantire l’alta velocità, ma in sicurezza.

Sollecitato dalla Tucci, Martirano ritiene che se la nuova linea AV non passasse per Tarsia e Cosenza, questa si fermerebbe a Praia a Mare perché impossibilitata a proseguire lungo la costa tirrenica.
Non da meno c’è da considerare che, seppur fosse per ipotesi tecnicamente possibile la realizzazione di una nuova linea sulla costa, non apporterebbe comunque vantaggi significativi alle comunità locali, che non potrebbero beneficiare di fermate dirette, e lascerebbe esclusi i centri più pronti ad utilizzarla come Cosenza.

Martirano difende, quindi, il progetto originario, quello che prevedeva una linea interna passando per Cosenza e Tarsia, collegando in modo efficace tutta la regione e creando un volano di sviluppo per l’area urbana di Cosenza e della Calabria tutta, in particolar modo per motivi professionali, agevolando la mobilità di passeggeri che si muovono dentro e fuori regione, ma non da meno per motivi personali di spostamento
«Noi come comitato tecnico – risponde Martirano alla Tucci – siamo stati ricevuti al Ministero e abbiamo prodotto un documento completo che non lascia dubbi. Tra l’altro, ripeto, il progetto originario era perfetto. Ma dal Ministero traspare un atteggiamento di chiusura. E probabilmente in RFI attendono segnali da parte della politica. Intanto in questo momento allo studio c’è il potenziamento della tirrenica. Mi chiedo ma chi è che decide su una questione così cruciale per il futuro della nostra terra? E perché i nostri politici sono praticamente silenziosi a riguardo? I decisori devono venire allo scoperto e devono assumersi le loro responsabilità. I nostri politici devono scendere in campo con gli elmetti per difendere la realizzazione di una vera AV in Calabria che passi da Tarsia e Cosenza e colleghi Lamezia e Reggio creando una ossatura fondamentale per tutto il sistema trasportistico regionale, nazionale e internazionale. Altre soluzioni annacquate sono solo inutili e dispendiosi surrogati».

L’invito finale è volto ai politici calabresi, essi devono prendere una posizione chiara e decisa per difendere questa opportunità data dall’AV per il futuro della regione, ma in modo realistico e tecnicamente corretto. (bg)

 

Minasi (Lega): Da Governo investimenti di portata storica per AV

La senatrice della Lega, Tilde Minasi, ha evidenziato come «mentre il Partito Democratico continua con la sua sterile retorica delle accuse, il nostro Governo lavora concretamente per dotare la Calabria di infrastrutture moderne e strategiche».

«Siamo di fronte – ha proseguito – a un investimento storico che porterà benefici reali al territorio, con una visione a lungo termine per lo sviluppo del Mezzogiorno e dell’intero Paese».

In particolare, la senatrice della Lega sottolinea come RFI abbia previsto investimenti per ben 36,7 miliardi di euro per il miglioramento e lo sviluppo delle infrastrutture ferroviarie, di cui 16 miliardi già finanziati. 

«Tra le opere principali – voglio ricordarlo – figurano l’AV Salerno-Reggio, con interventi che comprendono il Lotto 1A Battipaglia-Romagnano, per un costo di 2,91 miliardi di euro (interamente finanziato, attivazione prevista per il 2026); il Lotto 1B+1C Romagnano-Praja, per un costo di 8,07 miliardi di euro (di cui 7,027 miliardi finanziati); il raddoppio della galleria Santomarco, per un costo di 2,13 miliardi di euro (interamente finanziato)».

«E ancora – ha aggiunto – la riqualificazione della linea Jonica lungo la tratta Sibari-Melito Porto Salvo e la trasversale Lamezia Terme-Catanzaro Lido, per un costo complessivo di 1,41 miliardi di euro, con 942 milioni già finanziati. Come si può, dunque, affermare, che i soldi non ci sono? E, soprattutto, con quale faccia si può dire, di fronte a queste numerosissime e corpose opere, che la Calabria è destinata all’isolamento?».

Minasi ha ricordato, poi, gli interventi previsti anche nel settore stradale: «Anas ha programmato investimenti per 15,87 miliardi di euro, di cui 1,255 miliardi destinati alla manutenzione programmata 2021-2024 e 14,34 miliardi per nuove opere, come il Megalotto 3 della SS 106 Jonica (Sibari-Roseto Capo Spulico). I numeri parlano chiaro: siamo davanti a un piano strategico senza precedenti, che creerà migliaia di posti di lavoro e garantirà benefici concreti per l’intera regione».

«Con oltre 221 milioni di euro destinati ai porti calabresi – ha proseguito – il nostro Governo sta dando risposte concrete anche al miglioramento delle infrastrutture marittime, fondamentali per la competitività della Calabria».

Tra gli interventi principali: il Porto di Gioia Tauro, con l’elettrificazione delle banchine Ro-Ro e della banchina di Levante; lavori per l’accessibilità al Porto di Gioia Tauro, con 7 interventi finanziati per un totale di 111,7 milioni di euro; lavori nei porti di Gioia Tauro e Villa San Giovanni, finanziati con 89,15 milioni di euro.

«Gli stessi sindacati, come messo già in evidenza dal Ministro Salvini – ha continuato – hanno riconosciuto l’importanza degli interventi messi in campo finora, senza considerare che, oltre agli investimenti per le infrastrutture ferroviarie, il Governo ha rilanciato il progetto del Ponte sullo Stretto, destinato a diventare uno snodo cruciale per l’intero Mediterraneo. Parliamo – sottolinea – di migliaia di posti di lavoro stabili, di crescita economica reale e di un cambio di passo storico per la mobilità e la competitività del Mezzogiorno».

In merito alle accuse del PD, la Senatrice non usa mezzi termini e ha detto: «le dichiarazioni dei Dem dimostrano ancora una volta una mancanza di conoscenza dei dati e delle azioni in corso. Invito chi ci critica a informarsi sugli investimenti già stanziati e sulla portata di queste opere, che superano ogni promessa e ogni intervento mai fatti dai governi di sinistra».

«Non possiamo più consentire – ha chiosato – che le solite retoriche ideologiche ostacolino questa nuova stagione di sviluppo. L’opposizione si trincera dietro un sistematico “no” a tutto, mentre noi lavoriamo con coraggio per dire “sì”, sì alle infrastrutture, sì alla crescita, sì a un futuro migliore per la Calabria e il Mezzogiorno».

«Andremo avanti – ha concluso Minasi – con determinazione, perché il Sud e la Calabria meritano un rilancio concreto e duraturo». (rp)

NON È SEMPLICE QUESTIONE DI VELOCITÀ
L’AV PER CALABRIA È FATTORE DI CRESCITA

di ELIA FIORENZAIl dibattito sulla realizzazione della linea ferroviaria ad alta velocità (AV) Salerno-Reggio Calabria è sempre più acceso, ma rischia di smarrire il suo obiettivo fondamentale: una progettazione che non solo migliora i collegamenti ma che risponde alle esigenze strategiche del territorio.

A fare chiarezza sul tema è il comitato tecnico AV Calabria, dal sindaco di Cosenza, Franz Caruso, e composto da esperti come Demetrio Festa (Unical), Giuseppe Lo Feudo (ex FdC), Luigi Martirano (Sapienza) e Roberto Musmanno (Unical), che, in una recente dichiarazione, ha sottolineato come la realizzazione di una vera AV in Calabria non possa prescindere da un tracciato interno e da una visione a lungo termine, mirata a rispondere alle sfide infrastrutturali del futuro.

La discussione si concentra in particolare sul tratto che collega Praia a Lamezia, la porzione della linea che, secondo i piani attuali, potrebbe ospitare l’alta velocità. Due le ipotesi al centro del confronto: un tracciato tirrenico, lungo la costa, e uno interno, che si inserisce nel corridoio infrastrutturale già occupato da autostrade e linee elettriche, percorrendo la valle del Crati fino a Cosenza.

La decisione sulla scelta del tracciato è cruciale, poiché potrebbe determinare la portata dell’intera opera, che deve essere pensata come un’infrastruttura strategica per l’intero Paese, non solo per la Calabria. Per il comitato la soluzione ottimale è quella del tracciato interno, che non solo garantisce tempi di percorrenza più rapidi ma risponde anche all’esigenza di integrare la regione con la rete transeuropea.

«L’alta velocità deve essere vista come una rete che si inserisce in un contesto europeo, non come una semplice infrastruttura locale», affermano i membri del Comitato. La realizzazione di un tracciato tirrenico, seppur attrattivo a livello superficiale, non garantirebbe i benefici a lungo termine che la Calabria e l’Italia meriterebbero. Il tracciato interno, secondo gli studi di fattibilità, non solo consentirebbe di ridurre i tempi di percorrenza tra le principali città della Calabria, ma avrebbe anche il pregio di raggiungere le aree interne, spesso isolate dal resto del Paese.

La linea AV, infatti, non dovrebbe limitarsi a migliorare i collegamenti tra Salerno e Reggio Calabria, ma deve rappresentare un’opportunità di sviluppo per l’intero territorio calabrese. Un sistema ferroviario che colleghi Cosenza, Lamezia e Reggio Calabria, ma che tocchi anche le zone interne, come la valle del Crati e la fascia ionica, potrebbe trasformare la regione in un nodo centrale per il traffico ferroviario europeo. Gli studi presentati da RFI evidenziano un aspetto fondamentale: i tempi di percorrenza tra Battipaglia e Reggio Calabria non cambiano sostanzialmente, sia nel caso del tracciato tirrenico che di quello interno. Tuttavia, la vera differenza sta nelle opportunità che il tracciato interno offre in termini di sviluppo del territorio.

«Un tracciato interno non solo facilita i collegamenti tra i principali centri calabresi, ma crea anche le condizioni per sviluppare una vera rete integrata, che colleghi il Nord e il Sud del Paese, in linea con i criteri della rete transeuropea Ten-T», spiegano gli esperti. Non è solo una questione di velocità, ma di strategia territoriale. Il comitato tecnico AV Calabria fa presente che l’alta velocità deve essere pensata come parte integrante di una rete che colleghi la Calabria all’intera rete europea, in modo da stimolare l’economia, la mobilità delle persone e la competitività del Paese. L’obiettivo deve essere quello di ridurre il divario tra il Sud e il resto dell’Italia, non solo accorciando i tempi di viaggio, ma aprendo la regione a nuove opportunità di sviluppo.

Il tracciato interno, in particolare, rappresenta un’opportunità unica per migliorare i collegamenti ferroviari in un’area che storicamente ha sofferto di una carenza di infrastrutture moderne. Collegare Cosenza, Lamezia e Reggio Calabria con l’alta velocità, e farlo attraverso un tracciato che attraversa le aree interne, significa favorire una maggiore coesione territoriale e stimolare la crescita di zone che altrimenti rischierebbero di rimanere ai margini. Il comitato sottolinea come l’opera debba essere realizzata a qualunque costo, senza cedere alle tentazioni di soluzioni facili ma inefficaci.

«La Calabria ha bisogno di una vera alta velocità, che sia all’altezza delle sfide del futuro. Un tracciato interno è l’unica via per un’infrastruttura che davvero cambi il volto della regione e del Sud Italia», affermano i membri del comitato. L’infrastruttura ferroviaria che si realizza oggi è quella che accompagnerà la Calabria per i prossimi decenni.

È necessario, quindi, fare scelte lungimiranti, che non si limitino a rispondere alle esigenze di un momento, ma che pongano le basi per un futuro di sviluppo sostenibile e competitivo. La vera alta velocità in Calabria non deve essere solo un sogno, ma una realtà che diventi, finalmente, una risorsa per tutta la regione e per l’intero Paese. La Calabria ha un’opportunità storica di essere protagonista di una vera rivoluzione infrastrutturale, e la scelta del tracciato interno è quella che permette di cogliere questa occasione senza compromessi. (ef)

Cgil, Cisl e Uil Calabria: Avviare procedure per reperire 16 mld per av

Cgil, Cisl e Uil ritengono fondamentale avviare subito le procedure per reperire i rimanenti 16 miliardi necessari al completamento dell’alta velocità, riconoscendo l’opera come strategica non solo per la Calabria ma per l’intero Paese. È quanto hanno ribadito i sindacati a margine dell’incontro con Rfi alla presenza del Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, in cui è stato presentato il piano di Rete Ferroviaria Italiana.

Il piano – visto con interesse dai sindacati – prevede investimenti strategici per oltre 38 miliardi di euro, di cui 16 già finanziati, destinati al potenziamento della rete ferroviaria della nostra regione.

«Gli interventi, che spaziano dalla linea Alta velocità-Alta capacità Salerno-Reggio Calabria alla riqualificazione della linea Jonica – hanno rilevato i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, rispettivamente Gianfranco TrottaTonino RussoMariaelena Senese – rappresentano un’opportunità unica per rendere la Calabria un nodo cruciale del sistema ferroviario nazionale. In questa fase storica, però, è di fondamentale importanza garantire la copertura economica completa di tutti gli interventi progettati».

«Oltre al miglioramento della mobilità – hanno rilevato – questi interventi potrebbero generare circa 6.000 posti di lavoro diretti nei cantieri, senza contare i benefici occupazionali legati all’indotto. Cgil, Cisl e Uil Calabria ritengono che questa sia una risposta concreta alla necessità di creare nuove opportunità per il territorio e frenare l’emorragia di giovani costretti a migrare».

«Appare determinante, intanto – hanno sottolineato – fissare la tempistica delle opere così come rappresentate da Rfi, che per quanto riguarda la tratta Catanzaro Lido – Sibari (inclusi lunetta e snodo per Lamezia) il  completamento è previsto entro giugno 2026. Mentre per la tratta Catanzaro Lido – Roccella Jonica il completamento è previsto entro il 2029, con risorse già stanziate dalla Regione Calabria e, infine, per la tratta Roccella Jonica – Reggio Calabria la Regione si impegna a reperire le risorse necessarie, riconoscendo l’opera come strategica».

Durante l’incontro, poi, Rfi si è impegnata a completare l’Alta velocità fino a Praia a Mare, un’opera  che richiede 17 miliardi di euro.

La disponibilità attuale è di 16 miliardi e la  Regione Calabria si è impegnata a collaborare con il Governo per reperire il miliardo mancante, affinché il completamento sia garantito entro il 2031.

L’implementazione del sistema tecnologico Ertms, che interesserà 216 km della rete ferroviaria calabrese, rappresenta un salto di qualità in termini di sicurezza, efficienza e interoperabilità.

Di fronte a un piano così ambizioso, Cgil, Cisl e Uil Calabria richiamano «l’attenzione su alcuni punti cruciali: il rispetto dei tempi e dei finanziamenti: ogni ritardo nell’attuazione degli interventi rischierebbe di vanificare i benefici attesi; la trasparenza e il coinvolgimento: è essenziale che le parti sociali, sindacati in primis, siano parte attiva nella fase di monitoraggio e implementazione dei progetti e investimenti integrati per il potenziamento ferroviario».

Cgil, Cisl e Uil Calabria «sono pronti a mettere in campo ogni iniziativa utile al rilancio infrastrutturale del territorio e invitano il Presidente Occhiuto a spingere sul Governo al fine di garantire la corretta copertura economica degli interventi programmati e garantire la piena attuazione del piano, vigilando sull’effettivo rispetto dei tempi e dei finanziamenti previsti».

«La realizzazione di questi interventi – hanno concluso – potrebbe sancire un punto essenziale per il potenziamento infrastrutturale regionale e per dare risposte concrete alle richieste dei calabresi. Per questo è  necessario un maggiore coinvolgimento delle parti sociali per assicurare che questi investimenti siano davvero orientati al benessere della comunità. La Calabria merita infrastrutture moderne e sostenibili, in grado di supportare uno sviluppo socio-economico equo e duraturo». (rrm)