Sasso (Lega): Il Ministro Salvini procede spedito per lo sviluppo infrastrutturale della Calabria

Rossano Sasso, commissario regionale della Lega, ha evidenziato come «è motivo di grande orgoglio sottolineare il lavoro eccezionale che il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, sta portando avanti per il nostro territorio».

«Negli ultimi mesi – ha spiegato – grazie alla sua leadership, stiamo assistendo a progressi concreti e tangibili in progetti infrastrutturali strategici per la Calabria, che renderanno la nostra regione più accessibile, moderna e competitiva. Uno degli interventi più significativi riguarda la Statale 106 Jonica, un’arteria fondamentale per il nord-est della Calabria. Il cantiere del Terzo Megalotto Sibari-Roseto, il più grande attualmente attivo in Italia, continua a ritmo serrato. Grazie all’impegno delle istituzioni e delle aziende coinvolte, stiamo rispettando il cronoprogramma stabilito».
«Entro il 2025, saranno pronti i primi 18 chilometri – ha proseguito – che rappresenteranno un importante passo avanti per la viabilità della regione, collegando finalmente in modo più rapido e sicuro il nord-est calabrese con l’autostrada A2 del Mediterraneo e la dorsale adriatica. Questi tratti, realizzati con tecnologie di avanguardia, includono opere di straordinaria ingegneria come i viadotti sui torrenti Pagliaro e Avena, che con i loro piloni in acciaio rappresenteranno un simbolo dell’innovazione e della modernità».
«Il ministro Salvini – ha aggiunto – ha dimostrato ancora una volta la sua concretezza, non solo accelerando i lavori già in corso, ma anche dando il via a nuovi progetti che rispondono a necessità urgenti per la Calabria. Un esempio lampante è l’annuncio dell’avvio dei lavori di elettrificazione della linea ferroviaria Sibari-Crotone, che partiranno il prossimo 16 settembre. Questo progetto, che la Lega aveva presentato già a maggio con la presenza dei nostri parlamentari e consiglieri regionali, diventerà finalmente realtà, dimostrando il passaggio dalle parole ai fatti. Grazie al grande impegno del Ministro Salvini, la Calabria potrà presto contare su una rete ferroviaria più efficiente, sostenibile e moderna. Questo rappresenterà non solo un beneficio per i pendolari e per chi vive nel nostro territorio, ma avrà un impatto positivo anche sul turismo e l’economia locale, attirando nuovi investimenti e migliorando la qualità della vita per i calabresi. Il percorso di sviluppo infrastrutturale intrapreso dal nostro Ministro delle Infrastrutture rappresenta una vera svolta per la Calabria».
«È solo grazie alla dedizione e alla visione di Salvini – ha concluso – che progetti come la Statale 106, l’elettrificazione delle ferrovie ioniche e dell’alta velocità Salerno-Reggio Calabria, approvata da pochi giorni dal Mase, possono finalmente essere completati con successo. Insieme, stiamo costruendo una Calabria più forte e connessa. Grazie, Matteo Salvini!». (rcz)

L’OPINIONE / Giusy Iemma: Alta velocità, fare chiarezza su manovre che penalizzano il territorio

di GIUSY IEMMA – Ancora una volta l’alta velocità in Calabria rischia di correre su un binario morto se saranno confermate le indiscrezioni secondo cui ad essere finanziati, in via prioritaria, saranno solo i lotti che riguardano Campania e Basilicata, interessando la nostra regione solo parzialmente.

Il sogno di un collegamento ferroviario Salerno-Reggio moderno e funzionale, evidentemente, è destinato a rimanere tale se a livello governativo, nella programmazione dei fondi Pnrr, si assumono decisioni contraddittorie rispetto ai proclami. Sull’altare del famigerato Ponte sullo stretto, su cui continuano a concentrarsi tutte le attenzioni, rischiano di venire sacrificati progetti ben più importanti e sostenibili da cui passa la sfida di colmare i divari infrastrutturali che separano la Calabria dal resto d’Italia.

Il treno del Pnrr avrebbe dovuto privilegiare le regioni più in difficoltà, ma si prospettano ancora una volta scenari che non lasciano ben sperare e, anzi, vedono la Calabria come la vittima predestinata quando si tratta di operare tagli o deviare fondi verso altri lidi. E’ emerso, infatti, che per finanziare l’aumento della dotazione per il credito d’imposta legato alla Zes unica, sarebbero stati dirottati 750 milioni di euro destinati invece alla progettazione del tracciato per l’alta velocità. Si tira la coperta da una parte all’altra, ma sempre troppo corta resta quando si parla di Calabria.

E, mentre i gruppi di centrodestra sulla questione fanno solo a botte tra di loro, mostrando evidenti segni di frattura, a pagarne le conseguenze saranno i territori, le aree interne, sempre più a rischio isolamento e privati di servizi e di collegamenti primari. Cosa ne pensa il presidente Occhiuto di questa visione divisiva e discriminatoria per la Calabria calata dall’alto? Sull’autonomia differenziata ha assunto finora un atteggiamento attendista, ma la nostra regione non può continuare ad assistere passivamente a nuove manovre finalizzate ad impoverirla ulteriormente. (gi)

[Giusy Iemma è vicesindaca di Catanzaro]

IN CALABRIA È URGENTE REALIZZARE L’AV
MA IMPIEGANDO TECNOLOGIE INNOVATIVE

di GIOVANNI MACCARRONENegli ultimi giorni è circolata sulle testate giornalistiche la notizia del via libera della Commissione Tecnica Pniec-Pnrr del Mase (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica) al progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica relativo alla realizzazione dell’Alta velocità sulla linea ferroviaria Salerno-Reggio Calabria; Sulla base dell’approvazione del citato progetto (di cui agli articoli 44 e 48 del decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77, convertito nella legge 29 luglio 2021, n. 108) è ora in facoltà per la stazione appaltante (Rfi Rete Ferroviaria Italiana S.p.A) di affidare congiuntamente la progettazione ed esecuzione dei relativi lavori in relazione alle procedure di affidamento a valere sui fondi stanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e dal Piano nazionale per gli investimenti complementari (Pnc) concernenti alcuni tratti della AV citata.

In particolare, il progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica proposto da Rfi riguarda il Lotto funzionale 1b Romagnano – Buonabitacolo, comprensivo dell’interconnessione pari con la linea Battipaglia-Potenza, e il Lotto funzionale 1c Buonabitacolo – Praia della nuova linea AV Salerno-Reggio Calabria. 

Come molti sapranno, inizialmente la predetta linea AV era lunga 445 chilometri ed era suddivisa da Rfi in nove lotti, con le seguenti denominazioni: Lotto 0: Salerno-Battipaglia 40 km costo 2,5 miliardi (non finanziato) Lotto 1.1: Battipaglia-Romagnano 33 km costo 1,8 miliardi finanziato Pnrr Lotto 1.2: Romagnano-Praia Lotto 2: Praia-Tarsia Lotto 3: Tarsia-Cosenza 94 km costo 4,3 miliardi; Nuova Galleria Santomarco Paola-Cosenza 15 km costo 1,2 mld; Lotto 4: Cosenza-Lamezia; Lotto 5: Lamezia-Gioia Tauro; Lotto 6: Gioia Tauro-Reggio Calabria.

Successivamente, in data 19 dicembre 2022, è stato sottoscritto il nuovo Contratto di Programma 2022-2026, parte investimenti, tra Mit e Rfi Spa Nella tabella “A” -Portafoglio investimenti in corso e programmatici – Classe b – interventi in esecuzione è riportato l’intervento “AV-AC Salerno – Reggio Calabria” articolato solo in quattro sub interventi – Lotto 1 Sub lotto Battipaglia – Romagnano, Lotto 1 Sub lotti Romagnano – Praia e progettazione di fattibilità tecnico-economia intero itinerario, Lotto 2 Praia – Paola e raddoppio galleria Santomarco con classe DPP “intervento invariante”.

In considerazione della complessità dell’intero intervento, quindi, il progetto dell’Alta velocità è stato definitivamente sviluppato sostituendo il Lotto 3 Praia-Tarsia con il Lotto 2 Praia – Paola. A seguito di quanto sopra, la Commissione presieduta da Germana Panzironi giorno 29 agosto 2024 ha espresso – come si è già potuto notare – parere favorevole, all’unanimità, all’intervento di Rfi su due parti della nuova linea dell’Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria.

La qual cosa non ci lascia perplessi. E non ci lascia nemmeno perplessi il fatto che sia stato approvato la parte della linea citata Buonabitacolo – Praia, mentre nulla è stato previsto per la tratta Praia – Paola.

A tal proposito abbiamo la sensazione che in questo momento nessuno degli interlocutori vuole prendere posizione sull’accantonamento dell’ipotesi del lotto Praia-Tarsia, giudicato da molti irrealizzabile (per difficoltà di costruzione) e diretto ad aumentare notevolmente i tempi di viaggio, nonché dei costi (che diventerebbero veramente eccessivi).

Sta di fatto, però, che così facendo si allungano di parecchio i tempi di realizzazione dell’intero intervento. Doveva essere pronto prima del 30 giugno 2026 (data di scadenza del Pnrr), ma invece andando avanti con questa velocità, con molta probabilità, si supererà questa data. Da quanto è dato sapere, questo non è sicuramente un problema visto che il copioso e articolato materiale esibito in rete asserisce che quasi certamente il nuovo tracciato ferroviario tra Campania e Calabria potrà essere realizzato con i Fondi di Sviluppo e Coesione che hanno un vincolo di destinazione al Sud pari all’80 per cento (contro il 40 per cento del Pnrr) del totale.

A ben vedere, però, non si tratta solo di risolvere un problema legato alla ricerca della  finanziarie da investire nella realizzazione degli interventi, ma anche e soprattutto quello – già evidenziato in altro articolo – di “produttivizzare” il territorio calabrese in senso logistico per promuovere un aumento dell’occupazione e delle esportazioni.

Non è dubbio, infatti, che investire anche nell’alta velocità significa sfruttare meglio la posizione poco privilegiata del nostro territorio.

Senza dimenticare, poi, che la realizzazione dell’Alta velocità ferroviaria Salerno-Reggio Calabria, è in grado di contribuire al raggiungimento dei target europei di riduzione delle emissioni e di progressiva decarbonizzazione della mobilità.

Si consideri, infatti, che attualmente il 90% del traffico di passeggeri in Italia avviene su strada, mentre sulle ferrovie viaggia solo il 6% dei passeggeri (rispetto al 7,9% in Europa), con la conseguenza che il settore del trasporto risulta tra quelli maggiormente responsabili delle emissioni climalteranti, con un contributo pari al 23,3% delle emissioni totali di gas serra (è stato evidenziato che “i principali scali italiani, e quindi quello di Gioia Tauro, sono collegati a una rete ferroviaria con caratteristiche P/C 80 (autostrada viaggiante) ovvero con la possibilità di caricare direttamente i Tir con container sul treno merci, in modo da combinare nave per i collegamenti transoceanici, treno per quelli continentali e Tir per l’ultimo miglio, con un drastico abbattimento delle emissioni inquinanti rispetto al trasporto su gomma lungo le arterie stradali”.

Quindi, ai fini della transizione energetica e dell’efficientamento logistico della nostra regione, è indispensabile che l’Alta velocità ferroviaria Salerno-Reggio Calabria venga realizzata il prima possibile. Non abbiamo molto tempo, non possiamo più aspettare. È veramente urgente.

Solo che a questo punto viene spontaneo porsi una domanda: insistere nella costruzione delle linee ferroviarie ad alta velocità senza utilizzare la tecnologia molto innovativa che è stata da tempo studiata e realizzata in altre parti del mondo non doterà il Mezzogiorno e il resto d’Italia di una rete di trasporto che, nonostante l’impiego di rilevanti risorse finanziarie, nasce già superata e obsoleta?

È un dato oramai acquisito, infatti, che, per consentire ai convogli velocità elevate, occorre che le linee ferroviarie abbiano un tracciato plano-altimetrico estremamente regolare, cioè dovrebbero svilupparsi su territori pianeggianti. Considerato, però, che la stragrande maggioranza della penisola, come delle due grandi isole, ha una conformazione molto irregolare e che, per giunta, la natura geologica dei terreni è normalmente poco favorevole ai fini della stabilità dei manufatti, è ovvio che l’adeguamento delle linee costruite a suo tempo per i convogli non può assolutamente avvenire con qualche intervento localizzato, ma richiede estesi o completi rifacimenti ex novo. In territori come quelli della nostra regione (collinosi, e peggio ancora montuosi) le problematiche esecutive diventano vieppiù complesse e onerose.

Stando a quanto sopra, sarà quindi necessario ristrutturare le vecchie linee per adattarle alle esigenze dell’Alta Velocità. Il che, come è evidente, equivale alla costruzione di nuove.

Ma se la ristrutturazione delle vecchie linee per adattarle alle esigenze dell’Alta Velocità equivale alla costruzione di nuove, sembra razionale chiedersi se per ottenere economie nella costruzione della linea ferroviaria Av sia già il caso di utilizzare le qualità positive del tipo di trazione impiegato nel treno a lievitazione magnetica denominato “Maglev”.

Questo treno, già utilizzato da diverso tempo sulla rete ferroviaria giapponese di treni ad alta velocità (la Shinkansen) è un treno che viaggia su monorotaia, sospeso a pochi centimetri dal binario grazie a un campo magnetico (uno simile è stato di recente sperimentato dall’azienda hitech di Treviso IronLev).

Esso, sostanzialmente, «elimina la resistenza di rotolamento delle ruote e permette di superare pendenza di una certa entità nella scelta dei tracciati; inoltre la uniformazione dei diagrammi di velocità dei convogli lungo le linee consentirebbe di adottare nelle curve inclinazioni trasversali della sede maggiori di quelle usate nelle ferrovie e quindi di contenere la ampiezza dei loro raggi. In pratica i criteri di progettazione di questo tipo di linee godono di un maggior margine di scelta rispetto alle linee ferroviarie AV».

Pertanto, non credo sia proprio opportuno, visto anche i tempi ristretti di realizzazione dell’investimento di cui sopra, di proseguire nella trasformazione delle linee principali della rete ferroviaria italiana in linee idonee a essere percorse da convogli capaci di raggiungere velocità dell’ordine di 250-300km/h (Treni ad Alta Velocità), mentre altrove si stanno già utilizzando sistemi di trasporto, molto più evoluti, che utilizzano una sede e tecniche di sostentamento e di trazione diversi da quello ferroviario, e consentono ai nuovi tipi di convogli di viaggiare a velocità sino a 600 km/h.

Invece, a nostro modesto avviso, appare più razionale sotto ogni aspetto e, quanto meno, conveniente prendersi una breve pausa di riflessione per poter valutare con piena consapevolezza e con ponderatezza quale sia la tecnologia da adottare nel futuro per evitare di impegnare cospicue risorse nella esecuzione di opere oramai già ampiamente superate.

Ma bisogna darsi da fare, perché – come disse Charles Darwin – «il lavoro nobilita l’uomo».

Speriamo bene. (gm)

Il ministro Salvini soddisfatto per via libera a interventi su AV SA-RC

Il ministro alle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha espresso soddisfazione per il via libera agli interventi sull’Alta Velocità Sa-RC, che coinvolgerà non solo la Calabria, ma anche la Campania e la Basilicata.

Rossano Sasso, Commissario della Lega in Calabria, accogliendo con soddisfazione la notizia, ha sottolineato come «questo importante  avanti dimostra ancora una volta l’impegno incessante del Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, nel promuovere e migliorare le infrastrutture in Calabria e nelle regioni meridionali».

«Il progetto dell’Alta Velocità tra Salerno e Reggio Calabria – ha ricordato – rappresenta un’opera strategica non solo per la Calabria, ma per tutto il Sud Italia. Con il via libera definitivo, viene sbloccato un intervento cruciale che coinvolgerà tre regioni: Campania, Basilicata e, naturalmente, Calabria. Questo intervento si tradurrà in una riduzione dei tempi di viaggio, un miglioramento della mobilità e un incremento della competitività economica di un’area che per troppo tempo è stata penalizzata da infrastrutture inadeguate».

«Il Ministro Salvini ha dimostrato, ancora una volta – ha proseguito – la sua attenzione concreta e tangibile verso le esigenze del nostro territorio, perseguendo un’azione di governo che punta a colmare il divario infrastrutturale tra Nord e Sud. La Calabria ha bisogno di opere di questa portata, capaci di rilanciare l’economia, creare nuovi posti di lavoro e migliorare la qualità della vita dei cittadini”, continua l’Onorevole Sasso. L’alta velocità Salerno-Reggio Calabria non è solo un progetto infrastrutturale, ma un segnale chiaro della volontà di questo governo di investire sul futuro del Mezzogiorno».

«Un futuro – ha aggiunto – che vede la Calabria al centro di una rete di trasporti moderna ed efficiente, collegata in maniera più stretta al resto del Paese e dell’Europa. “Ringrazio il Ministro Salvini per la determinazione con cui ha portato avanti questo progetto e per l’attenzione che continua a riservare alla nostra regione. Il suo lavoro testimonia una visione di sviluppo che punta a trasformare la Calabria in un hub strategico per i trasporti e la logistica del Sud Italia»,

«La Lega, grazie all’impegno del Ministro Salvini, continua a lavorare per un’Italia più unita e per un Sud finalmente protagonista del proprio destino. Il nostro impegno non si fermerà qui, ma proseguirà con la stessa determinazione per portare avanti tutte quelle opere necessarie a ridare dignità e prospettive al territorio calabrese.

Tullio Ferrante, Sottosegretario al Mit, ha evidenziato come «il parere favorevole espresso ieri dal Mase nell’ambito dell’iter che porterà presto alla chiusura della procedura di Via e più in generale dell’iter approvativo dei Lotti 1b e 1c della nuova linea AV/AC Salerno-Reggio C. è un ulteriore ed importante tassello lungo la strada che vede il nostro Governo adoperarsi con determinazione e concretezza al fine di consentire al Mezzogiorno di prendere finalmente velocità».

«Quello di ieri – ha continuato Ferrante – può considerarsi un passaggio significativo per l’avanzamento del procedimento amministrativo propedeutico alla realizzazione di una grande opera infrastrutturale che cambierà il volto del nostro Sud». (rrm)

IL PIANO RETI TEN-T PRIVILEGIA IL SUD
ORA SI DEVE COMPLETARE L’ALTA VELOCITÀ

di ERCOLE INCALZA –  In questi ultimi anni ci siamo innamorati del Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza, abbiamo cercato di salvare il salvabile delle risorse non spese del Fondo di Sviluppo e Coesione 2014 – 2020, non riuscendoci, ci siamo interessati al nuovo Fondo di Sviluppo e Coesione 2021 – 2027 e grazie all’azione del Ministro Raffaele Fitto stiamo cercando di evitare la perdita secca di circa 80 miliardi di euro della passata esperienza, ma ora, proprio in occasione di questo nuovo Parlamento dovremmo ricordare a coloro che nel prossimo mese si insedieranno nel nuovo consesso comunitario che esiste un’altra grande occasione strategica per il rilancio organico del nostro Mezzogiorno.

Mi riferisco, in particolare alla nuova edizione delle Reti Trans European Network (Ten – T); sì di quel Pian strategico che produce direttamente la Unione Europa e che ogni cinque anni lo aggiorna. Un Piano che è supportato dagli Uffici della Unione Europea e dalla Banca Europea degli Investimenti. Un Piano che dispone anche di un volano di risorse pari a circa 35 miliardi di euro. L’importanza di un simile strumento, il cui aggiornamento è stato approvato venti giorni fa, è quanto meno duplice: Ratifica ancora una volta le scelte relative al Corridoio Helsinki – La Valletta e, quindi, contiene integralmente l’asse ferroviario ad Alta Velocità Napoli – Bari, Salerno – Reggio Calabria – Messina – Palermo – Catania. Riconferma la essenzialità del Ponte sullo Stretto. Prolunga il Corridoio Baltico – Adriatico fino alla Regione Puglia (prima si fermava a Ravenna).

In base ad una decisone assunta dal Consiglio Europeo in occasione della approvazione del Patto di Stabilità comunitario, gli interventi relativi a scelte programmatiche comunitarie (e quindi quelli ubicati sulle Reti Ten – T non gravano sul debito pubblico delle singole Nazioni).

Appare evidente che in presenza di simili sostanziali decisioni, i nostri rappresentanti nel nuovo Parlamento dovranno perseguire la concreta attuazione di una volontà che già la Unione Europea ha condiviso e ratificato. In realtà dovranno dare concreta attuazione al completamento della offerta ferroviaria ad alta velocità nell’intero Mezzogiorno.

Diventa improcrastinabile portare a termine, davvero, la offerta ferroviaria ad alta velocità nell’intero Mezzogiorno e quando intendo “intero” Mezzogiorno mi riferisco oltre alle linee già definite come la: Salerno – Reggio Calabria, Napoli – Bari Palermo – Catania – Messina, mi riferisco anche alle linee: Cagliari – Sassari – Porto Torres, Trapani – Palermo, Siracusa – Catania, Bari – Brindisi – Lecce, Bari – Taranto – Battipaglia.

Questa scelta, in un certo senso, denuncia una discutibile impostazione iniziale del progetto della rete ferroviaria ad alta velocità; in fondo la mia è un’autocritica e devo anche precisare che Lorenzo Necci sin dal primo momento ribadì che la famosa T (Torino – Venezia e Milano – Napoli) “era solo l’inizio di “una rivoluzione del nostro rapporto con il treno, una rivoluzione che terminerà quando l’intero Paese avrà un sistema ferroviario ad alta velocità; ho detto sistema perché coinvolge il rotabile, la sicurezza ed i nodi stazioni” (sono parole di Necci) in una audizione al Senato nel 1992. Cioè Necci era convinto che il sistema ad alta velocità sarebbe stato una offerta non più legata alla “convenienza dell’investimento” ed alla “rilevanza della domanda” ma sarebbe stata una condizione obbligata per rispondere alle esigenze di un Paese che non poteva essere diviso in due distinte aree: una di serie A ed una di serie B. Ebbene questo impegno dovrebbe essere intanto prodotto subito dalle Ferrovie dello Stato ed inserito nel prossimo Contratto di Programma.

Questa proposta contiene un respiro programmatico lungo e consente, al tempo stesso, un ritorno alla intuizione programmatica di medio e lungo periodo che da almeno dieci anni avevamo dimenticato e, soprattutto, assicura al Mezzogiorno un grado di libertà che non possiede e cioè: una rete ferroviaria ad alta velocità vera. (ei)

L’OPINIONE / Franz Caruso: Il nostro Paese cresce se si offre una reale possibilità di sviluppo al Sud

di FRANZ CARUSO – Arriva anche sulla grande stampa nazionale e sull’agenzia nazionale Ferpress la battaglia del Comitato politico scientifico per l’Alta velocità in Calabria. Insieme alla mia intervista sulla rivista MP Mobility magazine, il Corriere della Sera si chiede se arriverà mai l’AV in Calabria all’interno di un interessante approfondimento sul tema. Mi auguro che ciò, insieme ai tanti articoli delle nostre testate locali, possa far comprendere al Governatore Roberto Occhiuto e, soprattutto, al Governo Meloni che la nuova infrastruttura è indispensabile certamente per lo sviluppo della Calabria, ma anche per quello del Mezzogiorno e dell’Italia tutta.

Penso, infatti, per come ho sempre affermato, che complessivamente il nostro Paese cresce se si offre una reale possibilità di sviluppo al Sud. Un concetto che difficilmente questo centro destra, a trazione leghista, potrà comprendere attesa la scellerata legge sull’Autonomia Differenziata, ma per il quale le forze migliori in campo, da Nord a Sud, devono continuare a combattere senza se e senza ma.

Il nostro presidente di Regione, dopo aver dirottato quasi tutti i Fondi Coesione della Regione Calabria verso la realizzazione del ponte sullo Stretto, nel momento in cui sono cominciate a circolare le voci di un abbandono dell’itinerario interno si è limitato a dichiarare che Rfi adotterà la scelta migliore in ordine al tracciato, erigendo un ‘muro del silenzio’.

Il presidente Occhiuto, in sintesi, non opta, non indica, non offre una proposta di crescita, preferendo affidare al comitato tecnico di RFfi la scelta di un tracciato che avrà ricadute, in termini di sviluppo, sulle popolazioni e sui territori. Parlano, invece e meno male, in Sindaci del territorio perché  la Calabria oggi teme lo scippo più grosso, cioè che si propagandi la realizzazione di un’opera di straordinaria importanza come il ponte sullo Stretto e che l’Alta Velocità si fermi in Campania, una beffa enorme per tutto il territorio calabrese ma anche per tutto il Mezzogiorno.

Il progetto faraonico del Ponte sullo Stretto, con cui ogni ministro vorrebbe lasciare traccia nella storia del Paese, non servirà a nulla senza la realizzazione dell’AV attraverso un percorso interno che metta a sistema le località principali del territorio per valorizzarne peculiarità e caratteristiche. (fc)

[Franz Caruso è sindaco di Cosenza]

L’OPINIONE / Tullio Ferrante: Alta velocità Salerno-Reggio C. opera prioritaria

di TULLIO FERRANTE – L’Av/Ac Salerno – Reggio Calabria è un’infrastruttura fondamentale per il rilancio del Mezzogiorno e la modernizzazione del Paese. Un’opera prioritaria che garantisce la continuità di un itinerario, passeggeri e merci, strategico per la connessione tra il Nord e il Sud, tra l’Italia e l’Europa.

Per questo, in virtù delle mie deleghe ministeriali alle opere commissariate, seguo con la massima attenzione le attività in corso. Gli interventi, pur nella complessità tecnica e nella necessità di contemperare le esigenze delle comunità, procedono in linea con i tempi previsti, consentendo così di consegnare al territorio e al Paese il lotto 1a Battipaglia – Romagnano entro il 2026.

L’opera, suddivisa in lotti funzionali, garantirà l’accesso al sistema ferroviario ad alta velocità / alta capacità a diversi territori dalla spiccata vocazione turistica e produttiva, nella prospettiva di dotare tutto il paese di un’infrastruttura indispensabile per la crescita e la competitività. In occasione dell’incontro si è fatto un punto anche sull’avanzamento delle attività riguardanti il potenziamento, con caratteristiche di alta velocità, della direttrice ferroviaria Taranto – Metaponto – Potenza – Battipaglia e della nuova linea ferroviaria Ferrandina – Matera La Martella per il collegamento di Matera con la rete ferroviaria nazionale, per le quali la previsione è quella di rispettare le tempistiche previste in linea con il Pnrr.

La realizzazione di opere così rilevanti per il Paese richiede la massima sinergia tra Istituzioni ed Enti coinvolti a vario titolo, sia per garantire la celere attuazione degli interventi che la piena applicazione dei protocolli di legalità. Continuerò a lavorare per accelerare gli investimenti sulle infrastrutture, che sono la vera chiave per lo sviluppo sociale ed economico del Mezzogiorno e anche dell’Italia. i(tf)

[Tullio Ferrante è sottosegretario al Mit]

Alta velocità, la battaglia del Comitato Tecnico Politico approda al Mit

La battaglia del Comitato Tecnico Politico per l’alta velocità in Calabria, è approdata al Ministero delle Infrastrutture. Il Comitato, composto dai sindaci Franz Caruso, Domenico Lo Polito, Virginia Mariotti, Pino Capalbo, Roberto Ameruso, Gianni Papasso ed i tecnici Demetrio Festa, Roberto Musmanno, Luigi Martirano, Giuseppe Lo Feudo, hanno incontrato il direttore generale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Nel corso dell’incontro, infatti, è stata rappresentata l’assoluta necessità di riprendere l’originario progetto predisposto e proposto da RFI e di recuperare gli indispensabili finanziamenti. Parimenti è stata espressa l’urgenza, qualora dovesse essere opportuno, di predisporre adeguate modifiche tecniche senza però sacrificare inopinatamente il tracciato centrale originario della linea, in quanto l’unico in grado di operare una ricucitura effettiva anche con il versante ionico calabrese dopo secoli di isolamento infrastrutturale.

In questo contesto i Sindaci hanno tenuto a sottolineare che la decisione immediata in tal senso diventa fondamentale oggi più di ieri, in un contesto nel quale l’ Autonomia differenziata porterà anziché maggiore coesione ancor più laceranti divisioni fra il nord e il sud del Paese. La posizione espressa dai Sindaci cosentini è stata dettagliata in una relazione tecnica predisposta dagli esperti componenti il Comitato Tecnico Scientifico AV Calabria che è stata consegnata alla Direzione Generale del Mit e che sarà portata, insieme all’esito dell’incontro, all’attenzione del Ministro per le dovute successive valutazioni e decisioni.

Proprio il sindaco Franz Caruso, come si ricorderà, lo scorso 27 maggio, anche in nome e per conto del Comitato,  aveva chiesto al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ed al Vice ministro Edoardo Rixi la costituzione  urgente di un tavolo tecnico-politico per affrontare la delicata e importantissima questione della realizzazione della linea ferroviaria ad alta velocità Salerno – Reggio Calabria.
La richiesta, in cui si stigmatizzava il totale disinteresse istituzionale della Regione Calabria e dello Stato centrale rispetto ad uno stravolgimento del progetto inizialmente presentato che ha addirittura portato al totale definanziamento dell’opera stessa, è stata accolta.
A conclusione della riunione il sindaco Franz Caruso ha ribadito che il Comitato vigilerà attentamente sull’evoluzione della questione,  informando fin d’ora il Ministero che sarà dato impulso ad una mobilitazione pubblica  per avere realizzata l’ infrastruttura, ormai  assolutamente  decisiva per lo sviluppo della Calabria e dell’intero Sud per i prossimi 100 anni e più. (rrm)

I TANTI DUBBI SUL PONTE, TRA SI E NO E IL
RISCHIO CHE REGGIO SIA ISOLATA DALL’AV

di FRANCESCO COSTANTINOAl dibattito tenutosi nell’aula del Consiglio comunale di Reggio Calabria alla presenza di un vasto pubblico hanno partecipato i sindaci dei Comuni di Reggio, Villa San Giovanni e Campo Calabro e pochi consiglieri di opposizione, uno dei quali ha illustrato una propria mozione, un altro è intervenuto argomentando la propria posizione sul tema e un’altra non ha espresso alcuna posizione. 

Le rappresentanze politiche di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia erano assenti. Molti invece gli interventi delle varie associazioni presenti.  

A conclusione del dibattito ha prevalso nettamente la posizione dei contrari e/o dubbiosi rispetto ai favorevoli al Ponte.

Provo a dire la mia con alcune riflessioni.

Prima riflessione.

Penso che se sul tema Ponte si o no venisse indetta una consultazione referendaria con coinvolgimento dei cittadini di Reggio Calabria, Messina, Villa San Giovanni e Campo Calabro il risultato, verosimilmente, non sarebbe lontano, per ragioni variamente motivate, da una suddivisione a metà tra i favorevoli e i contrari.

Si tende invece a far passare l’idea che i contrari lo siano per motivi considerati astrattamente ed esclusivamente“ideologici” e che i favorevoli appartengano alla categoria di quelli più aperti e confidenti nei confronti del progresso scientifico e dello sviluppo.

Inutile dire  che non può valere né la prima né la seconda catalogazione e per questo, molto laicamente, vado al punto.

Provate voi ad immaginare che l’ipotetico  referendum venisse indetto su un altro tema riguardante la posizione dei cittadini degli stessi territori sulla volontà o meno di avviare, con adeguati strumenti amministrativi e finanziari, la costruzione dell’Area integrata dello Stretto.

Non credo che ci possano essere dubbi sul risultato di questa ipotetica consultazione che registrerebbe – è ragionevole pensarlo – un’amplissima maggioranza dei favorevoli.

E se questo è vero diventa lecito porsi la domanda se il “Ponte”, in fase di progettazione accelerata, che nella configurazione nota prevede il collegamento tra il territorio di Campo Calabro e l’area collinare di Messina, favorisca l’integrazione territoriale dei Comuni interessati o vada in direzione ostinata e contraria.

Seconda riflessione.

Sarebbe pure lecito domandarsi come potrebbe mai avvenire che una linea ad Alta velocità che imboccasse il “Ponte” a Campo Calabro potesse ridiscendere in pochi chilometri alla quota dell’attuale stazione di Reggio Calabria e, se ciò non si ritenesse possibile, domandarsi se il progetto del Ponte preveda o no la costruzione di una nuova stazione ferroviaria a monte di quella attuale collegata al “Ponte” stesso e da connettere con la ferrovia esistente sul versante ionico.

Perché se a ciò non si fosse pensato, come in effetti nessuno ci ha pensato, vorrebbe dire che la città di Reggio Calabria è stata esclusa definitivamente, senza nessuna consultazione dei territori, dal progetto dell’alta velocità, continuando a rimanere sostanzialmente e drammaticamente sconnessa il territorio del versante ionico calabrese con  accentuazione della sconnessione con il territorio del versante tirrenico

Terza riflessione.

Qualcuno, ad oggi, conosce la sezione della linea ferroviaria esistente, o di quella futura ad alta velocità se dovesse essere diversa, sulla quale verrà innestata la linea ferroviaria che risalga dalla quota attuale  alla quota d’imbocco del Ponte sul versante calabrese? 

È stata già progettata o ancora no la galleria di non meno di 25-30 km di lunghezza che si renderebbe necessaria per realizzare questo collegamento? 

Quarta riflessione.

Val la pena o no riflettere sulla circostanza, passata in second’ordine, che l’analisi costi-benefici che giustificherebbe la costruzione del “Ponte” preveda l’annullamento totale dei servizi di traghettamento di passeggeri e merci, che gli studi trasportistici non siano stati aggiornati e siano ancora gli stessi del 2011 e che, infine, non siano state considerate, come la legge prevede, alternative di progetto?

Conclusioni.

Non ho alcuna pregiudiziale ideologica ma penso che i ponti più utili siano quelli che nascono da un’idea ragionata, progettata e condivisa di sviluppo territoriale e non quelli che dividono i sentimenti delle persone che i territori hanno il diritto di vivere, così  come, comunque la si pensi, è accaduto negli ultimi 50 anni in ragione di un “Ponte” calato dall’alto.

E tutto questo al netto delle questioni procedurali adottate per il riaffidamento all’esecutore contrattuale e delle questioni che riguarderebbero la possibilità, mai sperimentata nella storia, di realizzare un ponte come quello in discussione di cui non esiste, ad oggi, dopo tantissimi anni di studi e tantissimi investimenti, un progetto esecutivo reso noto.

Progetto che si ritiene che possa essere pronto in brevissimo tempo. Galileo su quest’ultimo punto avrebbe molto da dire.

Io non ho titoli per dare giudizi, ma dubbi si e molto forti, e non amo il gioco d’azzardo. (fc)

L’OPINIONE / Giacomo Saccomanno: Un quadro dettagliato su Av Salerno-Reggio C.

di GIACOMO SACCOMANNO – Il progetto di alta velocità ferroviaria tra Salerno e Reggio Calabria rappresenta una svolta significativa per il sistema di trasporti del sud Italia. Con l’obiettivo di creare un corridoio veloce ed efficiente, il progetto promette di ridurre drasticamente i tempi di viaggio e di stimolare lo sviluppo economico delle regioni coinvolte.

La nuova linea, estendendosi per circa 152 km, attraverserà paesaggi mozzafiato e collegherà comunità che finora hanno avuto accesso limitato ai servizi ferroviari ad alta velocità. La stazione intermedia, oggetto di studi approfonditi, sarà posizionata strategicamente per servire al meglio le esigenze locali, garantendo al contempo un impatto positivo sul tessuto socio-economico dell’area.

L’investimento in questa infrastruttura non solo migliorerà la mobilità dei passeggeri, ma anche quella delle merci, con particolare attenzione al traffico merci nel porto di Gioia Tauro. Questo aspetto è fondamentale per rafforzare la posizione dell’Italia nel contesto del commercio marittimo internazionale.

Il progetto di alta velocità Salerno-Reggio Calabria è più di una semplice opera infrastrutturale; è una visione per il futuro, un impegno verso la mobilità sostenibile e un passo avanti verso l’integrazione economica del Mezzogiorno d’Italia.

A nome della Lega Calabria, esprimo la mia profonda gratitudine al Ministro delle Infrastrutture e Vice Premier, Matteo Salvini, per l’impegno e gli investimenti dedicati al progetto di alta velocità ferroviaria tra Salerno e Reggio Calabria. Questa iniziativa è un simbolo tangibile dell’attenzione e del sostegno che il nostro governo dedica al Sud Italia, e in particolare alla Calabria.

La realizzazione di questa infrastruttura è un segnale forte di fiducia nel potenziale della nostra regione e rappresenta un’opportunità straordinaria per stimolare lo sviluppo economico e migliorare la qualità della vita dei cittadini calabresi. La nuova linea ferroviaria non solo accorcerà i tempi di viaggio, ma aprirà nuove prospettive per il commercio e il turismo, collegando in modo più efficiente il porto di Gioia Tauro con il resto del paese.

Il nostro ringraziamento va anche a tutti coloro che hanno lavorato e continueranno a lavorare per rendere questo sogno una realtà. Il progetto di alta velocità Salerno-Reggio Calabria è un esempio eccellente di come, con la giusta visione e risorse, possiamo costruire un futuro migliore per la Calabria e per l’Italia intera. (gs)

[Giacomo Saccomanno è commissario regionale della Lega]