La Conf.imi.italia Calabria (Confederazione Imprese Italiane) ha scritto una lettera al presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, al presidente del Consiglio regionale della Calabria, Domenico Tallini e al vicepresidente della Regione, Nino Spirlì, in cui chiede, in merito all’Avviso Pubblico Riparti Calabria, l’integrazione del Codice Ateco per la categoria dei fotografi all’interno dell’elenco delle aziende il cui settore è ammesso al Bando.
«Infatti – si legge in una nota – la categoria dei fotografi, nello stesso avviso è equiparata alla categoria degli ottici, attività che non sono state sottoposte a chiusura durante l’emergenza Covid-19. Seppur, infatti, nell’attività dell’ottico è prevista anche quella del fotografo, il fotografo non svolgendo attività essenziale ha subito tutte le restrizioni e chiusure previste dal Governo. A tal fine si chiede l’immediato inserimento del Codice Ateco 74.20.19, riferibile all’esclusiva attività del fotografo artigiano».
«I fotografi – ha dichiarato Domenica Amodeo, presidente di Confimi Italia Calabria – non sono figli di un Dio minore. Se si escludono coloro i quali lavorano per le testate giornalistiche e che, quindi, non sono stati fermati nelle loro attività dall’emergenza relativa alla diffusione del Covid-19, la stragrande maggioranza di loro, disarmati di macchina fotografica e telecamera, ha dovuto riporre la propria attrezzatura per quasi 3 mesi. Con i divieti imposti dai vari Decreti emanati dal Presidente del Consiglio circa il partecipare a cerimonie religiose (matrimoni e battesimi, per esempio), l’organizzare eventi quali sfilate di moda, concerti e spettacoli in genere, è evidente come l’artigiano che ha scelto la fotografia come proprio lavoro è stato oltremodo penalizzato».
«Siamo rimasti stupiti, pertanto – ha proseguito la presidente di Confimi Italia Calabria – nel constatare l’assenza del Codice Ateco 74.20.19 dalle attività economiche ai cui operatori è consentito l’accesso all’avviso pubblico Riapri Calabria emanato dalla Regione Calabria per l’erogazione di un sostegno alla liquidità delle microimprese calabresi».
«È necessario, quindi – ha chiosato la presidente Amodeo – restituire dignità professionale e personale a tutti i lavoratori calabresi facendo sì che possano rialzare le saracinesche delle proprie attività fiduciosi nelle Istituzioni e lasciandosi alle spalle un periodo economicamente disastroso». (rrm)