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Le donne dem calabresi: Battaglia contro violenza ha bisogno del massimo apporto da politica e istituzioni

Le donne dem calabresi: Battaglia contro violenza ha bisogno del massimo apporto da politica e istituzioni

«In questa fase storica, la battaglia contro la violenza di genere ha bisogno del massimo apporto da parte di politica e istituzioni. Serve una stagione di lotta comune a difesa del diritto alle libertà individuali, delle donne ancor di più». È il messaggio che le donne democratiche calabresi hanno lanciato nel corso della conferenzaa stampa svoltasi nella sede del partito regionale, coordinate dalla portavoce, Teresa Esposito.

«La Conferenza delle donne democratiche della Calabria, insieme a tutto il Partito Democratico regionale, intende rafforzare il proprio impegno su questo fronte, proponendo e costruendo strumenti di contrasto all’incultura del patriarcato e della sopraffazione», viene evidenziato.

Per Esposito «la struttura patriarcale della nostra società non è superata e, ciò, si riflette sulle percezioni sociali e culturali nei confronti delle donne, combattere il patriarcato richiede un cambiamento profondo nella mentalità, nelle pratiche sociali e nelle leggi. Queste ultime non possono essere solo repressive, non basta per fermare il fenomeno della violenza di genere. Ho chiesto alle nostre amministratrici di mettere a disposizione spazi necessari per l’apertura di sportelli antiviolenza, punto di riferimento sicuro dove le vittime possono trovare supporto, ottenendo una corale disponibilità».

Enza Bruno Bossio e Tonia Stumpo, componenti del coordinamento nazionale delle Democratiche, hanno fatto riferimento al movimento femminista che in passato ha rappresentato una delle principali forze di contestazione al patriarcato.

«Le femministe hanno lottato per ottenere diritti civili come il diritto di voto, l’accesso all’istruzione e alla professione, la parità salariale e il diritto alla salute e al controllo del proprio corpo. Oggi l’esigenza di disarmo del patriarcato torna con forza nella quotidianità delle giovani donne italiane, il cui corpo stesso è rivoluzionario, dandole nuova linfa e obiettivi, «sta a noi dar loro risposte e sostenerle».  

Inoltre, si è fatto riferimento alla mancanza di autonomia economica come fattore cruciale che lega la donna al ciclo della violenza domestica, in quanto molte donne rimangono in relazioni violente proprio per dipendenza economica dal partner. Senza contare che la storica esclusione delle donne dal lavoro retribuito le ha rese più vulnerabili alla disuguaglianza sociale.

Vladimira Pugliese, portavoce provinciale delle Democratiche di Vibo Valentia, ha ricordato l’impegno costante del Partito Democratico su questo tema, giorno dopo giorno, indirizzando la sua riflessione sull’importanza della prima agenzia educativa della nostra società, la famiglia, all’interno della quale deve svilupparsi quel sano dialogo in grado di educare i figli al rispetto per ogni individuo e per se stessi. 

La sindaca di Siderno, Mariateresa Fragomeni, ha sottolineato l’importanza dell’utilizzo dei fondi sociali destinati alla lotta contro la violenza di genere, fondamentali per supportare le vittime e garantire loro un percorso di protezione e recupero. Un impegno quotidiano di programmazione, ma anche di battaglie politiche a difesa dei diritti delle donne.

In conclusione, Barbara Panetta, anch’essa componente del coordinamento nazionale delle Democratiche, ha lanciato gli Stati generali delle donne del Mezzogiorno, da tenersi nei prossimi mesi, per mettere a punto una proposta politica regionale che contrasti le strategie retrograde della destra italiana.

«Inoltre – ha riferito Panetta – insieme alla nostra consigliera regionale, Amalia Bruni, costruiremo una proposta di legge volta a garantire una protezione più forte e un supporto più efficace alle donne vittime di violenza che si trovano in condizioni di particolare fragilità come lo status economico, l’età, la disabilità, la condizione di migrante etc». (rcz)

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