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Lettera aperta dalle domande inconsuete a Putin

Lettera dalle domande inconsuete a Putin

di GIUSY STAROPOLI CALAFATICaro Presidente Putin, o semplicemente, caro Vladimir e basta, se proprio ci tieni a essere, a tutti i costi tu, l’uomo “follemente geniale” di questo gioco bastardo e irregolare che è la “nuova” guerra del XXI secolo, ti scrivo guidata dalla parola di Dio, Padre mio e Padre tuo, e per formularti, in nome dell’umanità, una serie di domande inconsuete.

Potrebbe, caro Vladimir Putin, uno zoppo guidare un altro zoppo, o un cieco condurre un altro cieco? Essi cadrebbero tutti nello stesso fosso. 

Così sta accadendo a Mosca e a Kiev. In Russia e in Ucraina. E senza che né lo zoppo né il cieco abbiano in tasca anche solo alcuni dei pochi semi di girasole consegnategli, alla nascita, dalle loro madri, da poterli fare germogliare e fiorire nella terra in cui, vestiti da soldati, essi verranno uccisi e ivi sepolti. A loro memoria.

Tu conosci il tuo nemico, Putin. I tuoi soldati no. Essi combattono per obbedire a un ordine, da sconosciuti, e si uccidono senza mai sapere se l’altro gli sarebbe potuto essere compagno. Che folle gesta fai compiere tu, presidente!

Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: ‹Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio›, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello.

Ricorda, caro Putin, che non vi saranno mai abbastanza drappi sulla terra per coprire gli uomini morti in una guerra. E semmai bastassero, rimarrebbe nuda ogni Nazione. Perché non si raccolgono mai fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo.

Perché nulla ti dice più il tuo Tolstoj? Perché non ti parla, e niente più ti suggerisce il suo pensiero?

La cultura etica è la sola verità profonda che si raggiunge attraverso intense e lunghe riflessioni. Egli ispirò la condotta della nonviolenza dei tolstoiani. E tu?

Cosa intende ispirare al mondo la tua spietata Russia?

Pace, Putin. Per la tua anima e quella della tua Nazione. Per lUcraina e il mondo intero. 

Pace, Putin. Per non incorrere più negli errori commessi dalluomo nelle diverse stagioni della storia. 

Pace, Putin. Nel nome di Mia, la piccina senza colpa nata nei sotterranei della metropolitana dellUcraina, nonostante la tua guerra. 

Nessuno, neppure la follia, fermerà mai la vita. Essa sboccia come il giorno dopo la notte di Kiev. (gsc)

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