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LOCKDOWN DI NATALE, TUTTI IN GUARDIA
DOMENICA IL VACCINO PER 280 CALABRESI

L'infermiere Francesco cristiano, il primo a essere vaccinato in Calabria

Un Natale mesto, ma non triste. Siamo in pieno lockdown, da oggi fino a domenica la Calabria – come il resto del Paese – torna zona rossa e augurandoci che prevalga il senso di responsabilità fino adesso dimostrato, ci prepariamo alle prime vaccinazioni. Il giorno cruciale per le prime somministrazioni del vaccino sarà domenica 27, un “V day” a livello europeo, riservando le prime vaccinazioni ai medici e al personale sanitario, alle forze dell’ordine e quindi agli anziani e a tutte le categorie a rischio. Il vaccino funziona se rispettiamo le attuali prescrizioni di distanziamento e di utilizzo dei dispositivi di protezione. La mascherina, in fondo, è giusto un fastidio, ma serve a preservare l’estendersi del contagio.

Il primo a essere vaccinato, in Calabria, sarà un infermiere dell’Ospedale Mater Domini di Catanzaro, Francesco Cristiano, di 59 anni, che da 41 lavora al reparto di immunologia al Policlinico universitario. «Quando la Direzione sanitaria ha chiesto chi fosse interessato a sottoporsi al vaccino – ha dichiarato Francesco a Carlo Macrì del Corriere della Sera – io sono stato uno dei primi a farsi avanti. Da marzo sono in trincea, assieme ad altri colleghi, per far fronte all’emergenza Covid. Ho fatto circa trentamila tamponi e gestito in un solo giorno circa 100 pazienti Covid in reparto».

L’infermiere del Mater Domini sarà il primo di 280 tra medici, sanitari e ospiti delle RSA che domenica riceveranno il vaccino. Sono le prime dosi (9750 in totale in Italia) del vaccino che da gennaio comincerà a essere somministrato con una vera e propria campagna di sensibilizzazione: non è obbligatorio (per le prime dosi sono stati scelti dei volontari) ma fortemente raccomandato per le categorie e rischio, gli anziani e per chi soffre di particolari patologie. A somministrare il vaccino ai primi 280 calabresi saranno squadre composte da un medico e tre infermieri.

Come si diceva prima, non basta solo il vaccino: occorre un forte senso di responsabilità da parte di tutti se si vuole evitare una terza ondata di contagi, su cui pensa anche l’incognita della variante inglese appena scoperta. In questi giorni di festa bisognerà stare a casa e rispettare le prescrizioni previste dal Governo.

Cerchiamo di ripetere qui  cosa si può e non si può fare in questi giorni, fino al 6 gennaio: sono dieci giorni totali di zona rossa e quattro di zona arancione per tutto il territorio nazionale. Il coprifuoco scatta sempre alle 22 per tutti, salvo comprovate ragioni di lavoro o motivate urgenze e necessità (da certificare con l’autodichiarazione).

ZONA ROSSA:  sarà vietato qualsiasi spostamento tra regioni e comuni il 24-25-26-27 e 31 dicembre, e poi il 1°, 2,3, 5 e 6 gennaio. È possibile spostarsi anche all’interno dello stesso comune solo con l’autocertificazione e sempre solo per i motivi previsti dal modulo, compresa l’assistenza ad anziani e persone non autosufficienti. Sono, però, previste due deroghe agli spostamenti:

— Possibilità di invitare per pranzi e cene delle festività solo due congiunti non conviventi, con eventuali minori sotto i 14 anni o disabili a carico. Questi possono spostarsi “una sola volta al giorno” e “verso una sola abitazione”.

— Possibilità di uscire dai confini dei piccoli comuni sotto i 5 mila abitanti e in un raggio di massimo 30 chilometri, ma non per recarsi in capoluoghi di Provincia.  Sul modulo di autodichiarazione è possibile motivare uno spostamento, oltre che per i motivi già citati, anche sbarrando la voce “altri motivi ammessi dalle vigenti normative ovvero dai predetti decreti, ordinanze e altri provvedimenti che definiscono le misure di prevenzione della diffusione del contagio”, come in queste eccezioni previste dal decreto di Natale.

Confermate le sanzioni per eventuali violazioni, che potranno essere contestate anche nei giorni successivi al controllo.

CHIUSURE. IN ZONA ROSSA: durante la zona rossa saranno chiusi i centri estetici, bar e ristoranti. Saranno invece aperti i supermercati, negozi di  alimentari e di prima necessità come farmacie e parafarmacie, parrucchieri e barbieri.

SECONDE CASE: si può andare nelle seconde case all’interno della stessa regione durante l’intero periodo delle feste, ovvero dal 24 al 6 gennaio.

ATTIVITÀ MOTORIA – Si può fare sia attività motoria, “individualmente” e “in prossimità della propria abitazione purché nel rispetto della distanza di almeno un metro e con l’obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione”, sia attività sportiva, ma anche questa solo in forma individuale ed “esclusivamente all’aperto”.

ZONA ARANCIONE: sono quattro i giorni della cosiddetta zona arancione.  L’intero territorio nazionale sarà zona arancione il 28, 29, 30 dicembre e 4 gennaio. In queste giornate ci si potrà spostare esclusivamente all’interno del proprio comune senza giustificarne il motivo nei comuni fino a 5.000 abitanti fino a 30 km ma sono esclusi i capoluoghi di provincia.

AUTOCERTIFICAZIONE:  sarà comunque necessaria il 28, il 29, il 30 dicembre e il 4 gennaio. Si applicano a tutto il territorio nazionale le limitazioni della zona arancione, con il divieto di uscire dal proprio comune se non per comprovati motivi di lavoro, salute, comprovata necessità e urgenza. Anche in questi casi è necessario utilizzare l’autocertificazione.

CHIUSURE IN ZONA ARANCIONE: rimangono chiusi bar e ristoranti tranne che per asporto e consegne a domicilio. I negozi saranno aperti fino alle 21.

OSPITI IN CASA: massimo due. Nei giorni prefestivi e festivi è possibile ricevere nella propria abitazione due persone (non compresi i minori di 14 anni, persone disabili o non autosufficienti) oltre ai conviventi. Lo spostamento sarà possibile solo una volta al giorno dalle 5 del mattino alle 22 di sera (poi c’è il coprifuoco). Insomma non si potrà andare a trovare più di un solo ‘parente’ o amico durante le festività e chi violerà le restrizioni incapperà in una sanzione da 400 euro a mille euro e, nel caso di attività commerciali, la chiusura da 5 a 30 giorni. (rrm)

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