La Calabria e Locri hanno commemorato Franco Fortugno, vicepresidente del Consiglio regionale assassinato, nel 2005, dalla ‘ndrangheta.
Una cerimonia, quella svoltasi a Palazzo Nieddu del Rio molto contenuta a causa delle misure anticovid, dove il Prefetto di Reggio Calabria, Massimo Mariani, accompagnato dai figli e dalla vedova di Fortugno, Maria Grazia Laganà, ha deposto una corona dello Stato nel luogo in cui il medico, politico e sindacalista locrese fu ucciso 16 anni fa.
Presenti, tra gli altri, il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri, il questore Bruno Megale, il comandante provinciale dei Carabinieri, Marco Guerrini, il comandante del Nucleo Polizia economico – finanziaria della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, Mauro Silvari, il sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, il vicesindaco metropolitano di Reggio Calabria Armando Neri, e il segretario questore del Consiglio regionale Graziano Di Natale.
«È un dolore che non passa, ma onorare la memoria di Franco è un dovere soprattutto per alimentare la speranza di un futuro migliore per i giovani calabresi, a cui mio marito guardava con particolare attenzione, e che in questi anni sono stati al centro di un percorso di promozione della cultura della legalità» ha dichiarato la vedova Fortugno.
«Lo Stato – ha dichiarato il Prefetto Mariani – continua a essere vicino a chi è stato direttamente colpito, cioè la famiglia Fortugno, ma anche a questo territorio facendo al meglio il proprio dovere. In questi anni sono stati sfatti avanti nell’azione di contrasto alla criminalità ma occorre anche investire nella crescita complessiva del territorio».
«Viviamo un momento particolare in seguito alla pandemia – ha aggiunto – ma lo Stato investirà molto e dunque occorre continuare l’azione di contrasto alle mafie e, contemporaneamente, lavorare sullo sviluppo delle comunità locali. Ricordare Francesco Fortugno significa onorare tutte le vittime della mafia e ribadire l’impegno per il contrasto al crimine».
«Oggi la Calabria – ha dichiarato Neri – ricorda un grande politico e ancor prima un grande uomo, ed è per me un onore poter rappresentare la Città metropolitana di Reggio Calabria in questa giornata segnata dalla memoria e dalla riflessione».
«Questa giornata – ha spiegato – è estremamente importante perché ci ricorda il valore e le qualità, prima di tutto umane, di un uomo perbene che ha pagato con la vita il suo impegno per il bene comune».
«Franco Fortugno – ha proseguito – fu portatore di virtù e valori che oggi sono patrimonio della sua famiglia, a cui va la nostra vicinanza istituzionale e personale, ma anche dell’intera comunità calabrese. A cominciare dalle giovani generazioni e dai tanti studenti che in lui hanno visto un modello positivo di riferimento. Anche se viviamo un momento storico complesso, in conseguenza della grave emergenza sanitaria in atto, non possiamo dimenticare la grande vivacità e lo slancio ideale che ha segnato tanti giovani di questa terra all’indomani di quel tragico evento».
«Questa giornata – ha concluso il rappresentante di Palazzo Alvaro – continua dunque a mantenere intatto il proprio significato, ponendo al centro il valore dell’impegno politico inteso come servizio per la comunità e per il bene comune, attraverso l’esempio di Franco Fortugno».
«E la presenza, qui oggi – ha concluso – della Città metropolitana è il segno della vicinanza concreta delle istituzioni a quanti, ogni giorno, attraverso chiare e inequivocabili scelte, esprimono compiutamente il loro rifiuto alla ‘ndrangheta e al malaffare».
A celebrare la Santa Messa di suffragio, il vescovo di Locri-Gerace, mons. Giuseppe Oliva, che ha sottolineato come «il sacrificio di Francesco Fortugno non sia stato vano e tutti noi dobbiamo sentire come nostro quel tragico momento, come un atto di violenza compiuto contro una intera comunità». (rrc)