di DANIELA PALAIA – Il dipartimento Ambiente della Regione Calabria ha comunicato al ministero competente le proprie osservazioni sull’ipotesi di realizzazione di un parco eolico marino a largo del golfo di Squillace.
Secondo la Cittadella di località Germaneto, l’impianto, se realizzato, andrebbe a incidere su “un’area ad elevata valenza naturalistica”, perché “cumulato con gli altri fattori di pressione già in essere potrebbe costituire una significativa interferenza sulle popolazioni a rischio di estinzione”. Il dipartimento, in particolare, fa riferimento alle tartarughe Caretta Caretta, al delfino di Risso, a diverse specie di uccelli migratori; tutti attori dell’ecosistema che dalle pale eoliche ancorate nel mare del golfo di Squillace potrebbero subire danni significativi.
Le puntuali osservazioni inviate dalla Regione al ministero dell’Ambiente attestano, una volta di più, la fondatezza delle ragioni di chi da sempre si oppone all’impianto.
Per mesi, come Amministrazione, abbiamo lavorato con gli altri Comuni, con il mondo dell’associazionismo e la società civile per costruire un fronte coeso e ampio che facesse massa critica in difesa del territorio, dunque dell’interesse generale, contro l’ennesima tentativo di sfruttare il territorio stesso a fini particolari e speculativi.
Oggi raccogliamo i frutti di quel lavoro e non possiamo che dirci soddisfatti se anche la massima istituzione rappresentativa dei calabresi sposa la tesi che il parco eolico off shore mette a rischio gli ecosistemi peculiari delle acque interessate e dunque compromette, appunto, interessi generali meritevoli di tutela. Senza dimenticare che anche la Soprintendenza ha di recente chiesto integrazioni al progetto nel timore che i beni paesaggistici ne potrebbero risultare compromessi.
Nessun “no” a prescindere, quindi, ma a patto che non si deturpino il territorio e i suoi beni – come del resto ha affermato di recente anche l’assessore Varì, sia pure cambiando idea rispetto alla sua originaria posizione di apertura. Da parte nostra, in ogni caso, nessuna abiura rispetto alla necessità di una transizione ecologica ineludibile ma che sia rispettosa di tutti gli interessi in campo. Abbiamo infatti opposto argomenti seri e fondati, che sono stati oggetto di manifestazioni pubbliche, dibattiti, atti formali assunti da diversi Comuni rivieraschi e non. Una unione che ha fatto la forza, in controtendenza rispetto allo stereotipo che vorrebbe la Calabria sempre restia a prendere posizione sulle questioni che riguardano da vicino il suo futuro.
Rimane fermo l’impegno, ora, a proseguire lungo la strada intrapresa senza abbassare la guardia. La risorsa mare è e resta cruciale per difendere filiere importanti della nostra economia e battere al contempo nuove strade per favorire uno sviluppo endogeno che sia anche sostenibile. (dp)
[Daniela Palaia è consigliera comunale di Catanzaro]