di EMILIO ERRIGO – Nessuno pensi, neanche per un solo attimo, che la nobile Gente di Calabria possa continuale a vivere di promesse non mantenute e chiacchiere in quantità industriali, a colazione, pranzo e cena.
Il Popolo Calabrese, desidera molta e qualificata attenzione, Legalità diffusa, percepita, visibile e affermata, su tutti i territori dei 404 Comuni della Regione Calabria. Sicurezza Pubblica, Giustizia Sociale e Giudiziaria, dentro e fuori di in ogni casa privata, residenza pubblica, ospedale, clinica privata, casa di riposo, di cura e strutture ricettive pubbliche e private comunque denominate.
Gli abitanti della Calabria non devono e non possono assolutamente, continuare a sentirsi e ripetere sempre più spesso, come una cantilena assordante, irritante e disturbante, di essere considerati quasi cittadini, solo durante le competizioni politiche e amministrative, constatando poi di essere dimenticati e ignorati dallo Stato e dal Governo in carica e non solo. I Calabresi non sono pure figlio di Dio o no!
Ecco a proposito la Chiesa Cristiana Cattolica Italiana, gli Italo-Calabresi, Italo-Amercani, i tanti arci ricconi e miliardari, di origine o discendenze genetiche Calabresi, così come si adoperato con buoni risultati, per aiutare e sostenere, quanti soffrono la fame e le miserie nel mondo, non potrebbero investire più risorse economiche in Calabria?
Quanto sarebbe utile alla società contemporanea , adoperarsi tutti cattolici e cristiani, credenti e non credenti, per fare in modo tale da riaprire e rendere fruibili gli oratori abbandonati, gli impianti sportivi da mettere in sicurezza, esistenti nelle migliaia di Parrocchie , i tanti centri di aggrecazione sociali. Dove sono andati a finire i cinema dei ragazzi, i campi sportivi e di pattinaggio di un tempo?
Quanto erano belle, accoglienti e funzionanti, tanti anni addietro, le Chiese e annessi Oratori, della Calabria, erano ambienti pure tanto frequentati da ragazzi, ragazze e giovani.
L’Azione Cattolica, ricordo che svolgeva con un ammirevole impegno e dedizione, un concreto servizio sociale ed educativo comportamentale. Pochissimi sono stati coloro che dopo aver frequentato la Chiesa cattolica e gli Oratori, si sono persi nell’alcol, nel crimine e rifugiati nella droga in Calabria. La Calabria e i calabresi, non voglio sentire più parlare e ascoltare nessuna promessa basta!
Hanno bisogno di aiuto vero, non solo dallo Stato e dal Governo, ma soprattutto dagli stessi calabresi, o figli di genitori nati in Calabria. I Calabresi nel Mondo, quelli che possono farlo, sostengano la crescita della vita civile in Calabria.
Destinare a fin di bene, un poco o tanto per la propria terra e a favore dei propri corregionali in difficoltà non è cosa inutile.
Credetemi che è importante aiutare la Calabria e i calabresi a crescere e rialzarsi economicamente , non solo con contributi previsti dalle leggi nazionali a sostegno del reddito, ma creando lavoro onesto e difendendo anima e corpo chi te lo garantisce.
Dire no alla criminalità è un dovere verso i nostri figli e nipoti, con conseguenti benefici dal Sud a Nord e da Est a Ovest dell’Italia.
Ora si passi alle azioni concrete, si inizi a fare e fare bene, ora non ci sono più alibi giustificativi per nessuno e scusanti di responsabilità proprie o altrui , che si possono fare girare e rigirare a proprio piacimento , come un se si trattassero problematiche e realtà riguardanti Comunità umane inesistenti, inconsistenti e inconferenti.
La criminalità c’è e si vede, si sente, sempre più prepotente, asfissiante, stancante e dominante, così come ci sono presenti e sempre in maggior numero, le Forze di Polizia , l’Autorità Giudiziaria, gli Istituti di rieducazione e pena. Lo Stato e il Governo non riusciranno in pochi anni a far cambiare una mentalità criminale dilagante e attività affaristiche illegali, occorre un impegno civile cooperante.
L’Organizzazione pubblica decentrata, preventiva e repressiva, esiste e i risultati operativi, lo abbiamo scritto altre volte, si possono leggere, dalle relazioni pubbliche semestrali della Direzione Investigativa Antimafia, (D.I.A.), dalla Relazioni annuale della Direzione Nazionale Antimafia(D.N.A.), Analisi e Relazioni Regionali e Nazionali della Banca d’Italia, Rapporti analitici e statistici dettagliati, Ricerche Universitarie sempre più puntuali, le informazioni non sono carenti, anzi sono sempre più sovrabbondanti, ridondanti e anche stancanti.
Quello di cui c’è bisogno urgente in Calabria, si deduce dalla lettura degli atti processuali, delle sentenze di condanna, estrapolabili dalla tipologia e gravità dei reati commessi, dalle sentenze di assoluzione, dal modus vivendi dei Giovani Calabresi, dai loro desideri presenti e obiettivi futuri, dalle crescenti manifestazioni di violenze e prepotenze di ogni ordine e grado di pericolosità sociale. Ora il nuovo Governo del Paese, deve pensare alla Calabria e ai calabresi, iniziando dal decentramento di linee produttive di Società pubbliche partecipate dallo Stato e Società controllate dai singoli Ministeri.
Il primo investitore nelle perimetrate aree Zes( Zona Economica Speciale) della Calabria deve essere lo Stato, poi a seguire arriveranno pure gli investimenti del “Capitale di Rischio” delle Società private, non al contrario. Prima inizi lo Stato e Governo, si presentino in Calabria, concretamente e visivamente, con là proprie Aziende pubbliche produttivi di beni e servizi, attualmente concentrate in Regioni considerate più sicure, poi crescerà il coraggio e la fiducia degli investitori privati in Calabria.
Si deve comprendere che la fiducia verso un territorio, come quello della Calabria, si alimenta e crescerà giorno per giorno, con tante buone e concrete azioni, in primis le iniziative industriali e commerciali pubbliche e poi quelle dei privati.
Occorre far comprendere a tutti i potenziali investitori residenti in Calabria, nazionali ed esteri, che con questo Governo ci sarà più attenzione, molta più Legalità, che in Calabria sarà garantita la tanto desiderata Sicurezza del Territorio e che la Giustizia, da quella
Sociale a quella Giudiziaria, sarà uguale per tutti, calabresi e non, da Sud a Nord dell’Italia libera e democratica. (ee)
[Emilio Errigo è nato a Reggio di Calabria, Docente universitario e Generale in ris. della Guardia di Finanza]