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L’OPINIONE/ Filippo Veltri: I misteri della revisione contabile sulla sanità in Calabria

Sanità

di FILIPPO VELTRI – Tra i tanti misteri e scandali sulla sanità calabrese commissariata, ce n’è uno su cui è praticamente impossibile fare chiarezza ma di cui parlano pochi e quando lo fanno lo fanno male. Questo mistero si chiama KPMG.

Tre mesi fa, per ultimo, un consigliere regionale – Carlo Guccione – ha presentato un’interrogazione di cui si sono perse le tracce. Riepiloga molto bene la situazione. La Regione Calabria, con delibera numero 231 del 31 maggio 2011, contrasse un prestito con il Ministero dell’Economia e delle Finanze per la copertura dei disavanzi sanitari del sistema sanitario regionale calabrese. L’ammontare del prestito era di mezzo miliardo di euro per una durata di 30 anni a un tasso di interesse molto considerevole.

Sarebbe interessante – e sarebbe anche un’operazione trasparente – conoscere se effettivamente questo prestito sia servito a ripianare debiti di Asp e Aziende Ospedaliere calabresi fino al 2005. Ma andiamo con ordine.

Con delibera di Giunta regionale numero 892 del 23 dicembre 2009 Guccione ricorda come sia stato costituito l’Ufficio del Piano di Rientro in sanità e deliberato, inoltre, di prendere atto dei compiti contabili assegnati alla società KPMG Advisory S.p.a. Le attività della KPMG riguardano i seguenti ambiti: processo di ricognizione e riconciliazione del debito pregresso e costituzione della Bad Debt Entity e dell’ufficio istruttore; supporto di programmazione e al monitoraggio regionale, gestionale e contabile; supporto nelle analisi e nelle verifiche dei dati aziendali per il processo del debito e per il monitoraggio gestionale e contabile.

Dal 2008 ad oggi la KPMG Advisory per tali attività ha ricevuto compensi pari a € 11.015.878,23. Ma alla luce di quanto è emerso nel corso della Commissione speciale di Vigilanza del 28 settembre 2020, alla presenza dei vertici delle Asp di Reggio Calabria e Cosenza e dei relativi responsabili finanziari e contabili, sono affiorate varie criticità e una massa debitoria rilevante.

In particolare, è emerso che l’Asp di Reggio Calabria ha un debito di 920 milioni e non approva Bilanci dal 2012; la massa debitoria dell’Asp di Cosenza al 31 dicembre 2019 si attestava a 547 milioni di euro e, all’epoca, non risultavano approvati i Bilanci consuntivi 2018 e 2019 e, ovviamente, il Bilancio preventivo 2021.

Anche le recenti vicende giudiziarie hanno messo in rilievo una serie di anomalie sui bilanci e la voragine finanziaria dell’Asp di Cosenza, facendo emergere una situazione ben più drammatica di quella venuta fuori durante l’audizione in Commissione Vigilanza.

Alla luce di tutto ciò Guccione (e noi con lui) chiediamo che con urgenza si faccia chiarezza sulle attività svolte dall’advisor KPMG. I compiti che erano stati affidati alla Società, tra i quali il processo di ricognizione e riconciliazione del debito pregresso e verifiche dei dati aziendali per il monitoraggio gestione e contabile delle Asp e Aziende ospedaliere calabresi, non risultano infatti essere stati svolti vista la gravità e il disordine finanziario in cui si trovano i bilanci del servizio sanitario regionale. Per tali attività, a quanto pare non effettuate, alla KPMG Advisory S.p.a. in questi anni sono state pagate quelle consulenze di cui s’e’ detto sopra per oltre 11 milioni di euro.

Qualcuno, a partire dall’attuale commissario Guido Longo fino ai vertici della Regione e poi del Ministero della Salute e di quello dell’Economia potrebbe rispondere. (fv)

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