di FILIPPO VELTRI – «Ai tempi di Berlinguer c’era la fatica e la lotta per realizzare dei sogni. La società sembrava trasformabile, grazie al rapporto tra persone e i rappresentanti del popolo, che non erano lì a vendere nulla o sé stessi, come spesso succede oggi, ma ad ascoltare volontà e bisogni. Berlinguer era un segretario che ascoltava, nel Pci c’era una ricchezza di punti di vista, si cercava la linea comune. Oggi l’unica strategia è recuperare questa condizione collettiva’».
Parole e musica non di un vecchio dirigente del Pci (ce ne sono ancora in vita… ce ne sono e stanno muti!) ma di un attore, Elio Germano, che interpreta Enrico Berlinguer nel film di Andrea Segre “Berlinguer – La grande ambizione”, in uscita nelle sale italiane il prossimo 31 ottobre e presentato in anteprima alla Festa del cinema di Roma.
E per chiarire in maniera definitiva come stanno le cose Germano ha aggiunto, in risposta ad una domanda sul fallimento dell’ideologia comunista: «È fallita quella che ha dato vita ai totalitarismi. L’idea del Pci italiano di un socialismo nella democrazia che rende i diritti eguali per tutti e’ altra cosa. È l’unica forma di sicurezza possibile: se la ricchezza viene distribuita che bisogno c’e’ di rubare? Si è cercato di cancellare una storia che sembra quasi dimenticata».
Sarebbe dunque giunta l’ora che il bravissimo Elio Germano cambi lavoro: a sinistra c’è bisogno di lui! (fv)