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L’OPINIONE / Franz Caruso: È importante tornare a parlare di libertà

L'OPINIONE / Franz Caruso: È importante tornare a parlare di libertà

di FRANZ CARUSO – Riparlare oggi del Partito d’azione e di quello che ha rappresentato nel periodo che va dal 1942 al 1947, è sicuramente il modo più giusto per riaffermare quella che è una storia che è patrimonio politico e culturale del nostro Paese ed alla quale dobbiamo sempre riferirci per riaffermare i valori di unità, libertà e di giustizia sociale.

Sono fiero ed orgoglioso di portare il saluto di una città che è stata la più socialista d’Italia ad un convegno che rivendica e rinverdisce azioni politiche importanti di libertà, democrazia e di giustizia.

La decisione di celebrare proprio a Cosenza il primo congresso del Partito d’Azione, sono state una scelta dettata sostanzialmente da due ordini di motivi: da un lato il fatto che il Partito era guidato dal triestino Nino Woditzka, confinato dal regime fascista proprio a Cosenza, dopo essere stato a Ponza e a Ventotene, e poi anche perché notevole era il seguito popolare che il Partito d’Azione faceva registrare alle nostre latitudini, con una presenza importante di azionisti, sia in città che nel territorio regionale.

Lo testimoniò il dato registrato nel 1946, in occasione delle elezioni dell’Assemblea Costituente, quando il Partito d’Azione a livello nazionale non prese molti voti, attestandosi su una percentuale dell’1,4%, mentre, invece, a Cosenza raggiunse la percentuale del 3,2% e nelle amministrative di quegli anni gli azionisti conquistarono la maggioranza in tre consessi consiliari ed elessero 70 consiglieri comunali.

Quello del 1944 fu un congresso particolare, perché vi parteciparono circa 200 delegati provenienti da molte regioni del Centro-Sud e fu importante – e lo dico con l’orgoglio del socialista – perché in quel congresso prevalse la linea socialista, quella di Emilio Lussu, in contrapposizione alla linea liberale sostenuta da Ugo La Malfa. Ci fu, in altri termini, una caratterizzazione del Partito d’Azione in senso chiaramente socialista, carattere che venne proclamato dallo stesso congresso in uno degli ordini del giorno che erano stati presentati.

Anzitutto si affermava che il Partito d’azione era un movimento socialista antitotalitario, autonomista e liberale che intendeva realizzare il socialismo nella società e nello Stato, in funzione permanente di libertà”. Nel suo intervento il Sindaco di Cosenza ha poi messo in luce l’intensità del dibattito Quello sviluppatosi nel congresso cosentino del ’44. fu un dibattito vero, caratterizzato da un confronto democratico. Fu anche anche la prima volta che un partito politico si caratterizzò per una democrazia interna

Il congresso di Cosenza fu chiamato a pronunciarsi sulla questione meridionale, soprattutto dopo la relazione di Guido Dorso. Una questione ancora oggi irrisolta, ma la cui soluzione era ritenuta vitale per la realizzazione della effettiva democrazia in tutta Italia, in quanto non poteva esserci autentico rinnovamento senza che fossero radicalmente estirpati nel Mezzogiorno le sperequazioni economiche, il dispotismo dello Stato accentratore, il malcostume politico delle clientele personali, la secolare miseria delle popolazioni. Il congresso di Cosenza fu utile anche perché in quella sede fu approvato lo Statuto provvisorio del Partito d’Azione.

Già dall’articolo 1 dello statuto si compresero il senso e gli ideali che ne guidavano il cammino: il partito d’azione era un’associazione libera, di uomini liberi i quali si proponevano di attuare gli ideali di libertà e di giustizia espressi nel programma. Bisogna ritornare a quei valori, a quelle battaglie e a quelle discussioni perché, come mi capita spesso di ricordare, la libertà non è qualcosa che si conquista per sempre, ma va difesa e si conquista giorno per giorno. E abbiamo bisogno di ritornare alla riaffermazione di questi valori perché, mai come in questo momento, registriamo delle posizioni – e lo dico da socialista, senza infingimenti – di arretramento su alcuni temi importanti e su alcune libertà fondamentali, una su tutte, la libertà espressione del pensiero, costituzionalmente garantita.

È importante tornare a parlare di libertà, soprattutto rispetto ad alcune modifiche costituzionali e istituzionali che vengono imposte non perché utili al Paese, ma perché frutto di accordi di maggioranza. (fc)

[Franz Caruso è sindaco di Cosenza]

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