di GIACOMO SACCOMANNO – Finalmente cade la maschera dei sindaci di sinistra e di quelli che non hanno compreso il vero percorso della proposta di legge sull’Autonomia differenziata. Tanto schiamazzo per poi affermare candidamente che si tratta di una contestazione di quello che dovrà ancora avvenire!
In sostanza, non si contesta la struttura del disegno di legge, approvato solo al Senato, e che potrà sempre essere sempre migliorato, se ognuno fa la sua parte con competenza e professionalità, ma la esistenza delle risorse economiche per la parificazione del divario esistente tra il nord ed il sud. Ebbene, è di evidenza colossale che una volta approvato il disegno di legge anche alla Camera e, quindi, definito il percorso parlamentare, ci sarà una delega al Governo che dovrà definire, entro 24 mesi, i Lep e trovare le risorse. Se ciò non accadrà il percorso si fermerà. Ed allora dov’è il problema? Quale spaccatura dell’Italia? L’autonomia differenziata, voluta dalla sinistra nel 2001 e prevista nella nostra Costituzione, è uno strumento che dovrà eliminare il gap esistente tra nord e sud e non, sicuramente, per aumentare l’attuale situazione di estremo degrado esistente nel mezzogiorno. Situazione creata dalla incapacità amministrativa e da una “questione meridionale” mai risolta.
Uno spreco di risorse per il Sud che spesso sono state restituite o, comunque, utilizzate malissimo: basta verificare le centinaia di opere mai completate ed abbandonate. Ed allora di cosa parliamo? I sindaci di sinistra e quelli che cercano di cavalcare il malcontento, adeguatamente montato da chi non ha idee e alternative, oltre ad aver sempre più aggravato la situazione del sud, avendo amministrato l’Italia, affermano cosa non vera e creano una situazione di “allarme sociale”, che deforma quanto statuito nel disegno di legge.
Un modo di fare politica che dimostra l’assoluta carenza di idee politiche e, comunque, di vera incapacità amministrativa. Invece di cercare di migliorare tale proposta, la sinistra non fa altro che creare, veramente, una inutile “tensione sociale”. E molti, certamente in buona fede, cadono in questa palese trappola mediatica! Ci auguriamo, per il bene dell’Italia, che invece di perdere tempo in “strada”, le tante intelligenze esistenti si mettano dinnanzi ad una scrivania, leggano il disegno di legge e collaborino per il possibile miglioramento. Ma, forse non ne sono capaci! (gs)
[Giacomo Saccomanno è commissario regionale della Lega]