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L’OPINIONE / Giovanni Macrì: Ponte sullo Stretto sarà strumento di marketing territoriale

L'OPINIONE / Giacomo Saccomanno: Il Ponte sullo Stretto ridurrà la povertà in Calabria e Sicilia

di GIOVANNI MACRÌ – Per quanto riguarda il Ponte sullo Stretto, va benissimo e condivido in toto quanti, come hanno fatto nei loro interventi anche i ministri Tajani e Salvini, sottolineano e rilanciano spesso, nel ventaglio degli aspetti positivi derivanti dalla realizzazione di questa infrastruttura strategica, l’accelerazione dello scambio di merci, uomini e culture nel Mediterraneo, il lavoro, l’indotto, gli investimenti ed in generale il rafforzamento della competitività logistica del Paese.

A queste sicure conseguenze virtuose mi preme tuttavia aggiungere un altro aspetto stimolante ed utile, non sempre tenuto nella adeguata considerazione, meno presente nel dibattito politico nazionale seppur rilevante e misurabile su scala internazionale. Mi riferisco al duplice effetto moltiplicatore che, come numerosi casi analoghi confermano, opere di questa portata generano sia in termini di marketing territoriale e comunicazione e attrazione turistica, sia in termini di ri-adattamento della stessa agenda degli investimenti infrastrutturali pubblici e privati rispetto all’area in questione.

Anche il Ponte sullo Stretto, al pari di tutte le mega-strutture realizzate e sparse in ogni angolo del Pianeta e divenute, prima, durante e soprattutto dopo la loro realizzazione, delle indiscutibili, ambitissime destinazioni turistiche esse stesse, rappresenterà senza alcuna ombra di dubbio, anche attraverso l’evocazione dei mostri mitologici più noti al mondo (Scilla e Cariddi) e per questo tra i Marcatori Identitari Distintivi della nostra terra, uno degli strumenti più efficaci e spontanei di promozione internazionale della Calabria, della Sicilia, del Sud e dell’Italia intera.

Sarà una vera a propria calamita non solo per la sintesi di innovazione e di avanguardia che opere e soprattutto ponti di collegamento tra due terre e di questa natura fisiologicamente esprimono, ma anche quindi per il carico simbolico, ideale, storico e di prospettiva che quella super infrastruttura traduce e tradurrà per il Bel Paese e per tutto il Mediterraneo.

Allo stesso tempo, una vera a propria calamita non solo per la sintesi di innovazione e di avanguardia che opere e soprattutto ponti di collegamento tra due terre e di questa natura fisiologicamente esprimono, ma anche quindi per il carico simbolico, ideale, storico e di prospettiva che quella super infrastruttura traduce e tradurrà per il Bel Paese e per tutto il Mediterraneo. (gm)

[Giovanni Macrì è sindaco di Tropea]

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