L’OPINIONE / Enzo Musolino: Progetto sul Ponte è lacunoso

di ENZO MUSOLINO – Dopo gli ultimi avvenimenti non ci sono più scuse.  I documenti e i pareri raccolti dalla stessa Società Stretto di Messina lo confermano: il progetto è lacunoso, mancano gli studi aggiornati, l’incertezza regna sovrana.

Non serve più interloquire e ascoltare la narrazione farlocca  dei “padroni del vapore”, è necessario reagire al sostanziale commissariamento dello Stretto.  Non è giusto organizzare nuove occasioni di propaganda per chi promette “ricchi premi e cotillon” a chi accetterà senza protestare ciò che e’ stato già deciso a Milano, dal Capitano Salvini.
Il Partito Democratico, Circolo di Villa SG si rivolge oggi ai consiglieri comunali della Città, a tutti i consiglieri, anche a quelli di minoranza chiamati ad un sussulto di orgoglio per tutelare la Comunità. Presentino una mozione specifica in consiglio comunale, impegnino l’Ente – con il voto – a rispettare il sacro principio di precauzione, a bloccare una procedura viziata, erronea.
La stessa cosa, in questi giorni, è stata realizzata a Reggio dal consigliere de “La Strada”, Saverio Pazzano. Il voto in Consiglio Comunale, stimolato dai consiglieri davvero al servizio di Villa, dovrà impegnare il sindaco e Giunta a intervenire in tutte le sedi di competenza, anche attraverso l’Anci, per sospendere, in attesa dell’accoglimento delle raccomandazioni da ultimo formulate  e dell’assolvimento delle prescrizioni tecniche e ambientali da tempo  emerse (ben oltre 68!), ogni attività e iniziativa complementare o propedeutica all’apertura dei primi cantieri del Ponte.
Inoltre, sindaco e Giunta, attraverso questa “mozione di buon senso”, saranno impegnati a chiedere al Governo la costituzione di un tavolo di consultazione ove si possano rappresentare gli interessi delle comunità locali e si indichino le necessità reali dei territori dello Stretto, per un impiego davvero strategico delle risorse economiche. L’approvazione di questa “mozione per Villa”, ancora,
 impegnerà il sindaco e il Presidente del Consiglio ad inviare il documento votato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, alle Istituzioni regionali, a tutti i gruppi parlamentari, in modo da chiedere agli attori politici di intervenire responsabilmente su questo tema.
Questa mozione, il voto in Consiglio, misurerà il valore politico dei nostri amministratori, formalizzerà le diverse posizioni finora nascoste e simulate da molti. Il giudizio storico sui tristi eventi  dell’accelerazione salviniana sul Ponte discriminerà tra coraggiosi, pavidi e simulatori.
A ciascuno il suo. (em)
[Enzo Musolino è segretario del Partito Democratico Villa San Giovanni]

Ponte sullo Stretto, il presidente Occhiuto: L’Italia ambiziosa lo vuole, sarà grande opportunità

«L’appello che io faccio a tutti, aldilà delle sensibilità politiche, è di voler bene all’Italia e di voler bene anche al Mezzogiorno, perché il Ponte sullo Stretto avrà un impatto straordinario nel tasso di crescita delle Regioni che ne sono direttamente coinvolte, la Calabria e la Sicilia». È quanto ha dichiarato il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, intervenendo a Tg4 Diario del Giorno su Rete 4.

«E il problema dello sviluppo di queste Regioni, mentre tanti giovani le abbandonano, è un problema che dovrebbe riguardare tutta la comunità nazionale», ha aggiunto il Governatore, spiegando come «ci sono due modi di intendere il Paese e il futuro del Paese. C’è il modo di chi è ambizioso e vuole dimostrare al mondo che l’Italia è capace di grandi opere di ingegneria che tutti quanti verrebbero a visitare, rendendo il Ponte sullo Stretto un grande attrattore turistico e di sviluppo per l’Italia, e per Calabria e Sicilia; e poi c’è il modo di pensare di chi è contro sempre, di chi è contro a prescindere, di chi è contro a qualsiasi cosa».

«Il Ponte è anche un attrattore straordinario di investimenti – ha ricordato –. Vorrei ricordare che grazie al Ponte, per il quale ancora devono essere consegnati i lavori, la mia Regione ha già ottenuto 3,5 miliardi per la Strada Statale Jonica e 900 milioni per un tratto della A2. E non parlo di risorse Pnrr, ma di risorse ordinarie del bilancio dello Stato».

«Facendo la somma di quello che lo Stato ha investito in Calabria negli ultimi vent’anni – ha proseguito – non si arriva a queste cifre, questo vuol dire che il Ponte svolgerà la stessa funzione che ha svolto l’autostrada del Sole. Quando hanno fatto l’autostrada del Sole, qualche decennio fa, c’erano anche allora i benaltristi, quelli che dicevano: ma perché fanno l’autostrada se mancano le strade? Poi siccome è stata fatta l’autostrada furono fatte anche le strade».

«Noi abbiamo l’obbligo, come amministratori – ha detto ancora – di sostenere questo investimento, ma questo obbligo ce l’hanno anche tutti gli italiani. Noi dobbiamo dimostrare che il nostro è un grande Paese, un Paese ambizioso, un Paese che fa le cose perbene».

«Governo una Regione – ha ricordato ancora – che ha il primo porto d’Italia, il porto di Gioia Tauro, nel cuore del Mediterraneo che sta diventando un’area sempre più importante. E un investimento dello Stato in questa parte del Paese, che può essere davvero l’hub dell’Europa sul Mediterraneo, dimostrerebbe l’interessamento dell’Italia a essere centrale in questo nuovo scenario sempre più strategico dal punto di vista economico».

«Certo, il Ponte non è soltanto un’opera pubblica – ha concluso – cambia il paradigma dello sviluppo della Calabria e della Sicilia. Dovremo fare, io e il presidente Schifani, piani di attrazione degli investimenti insieme. È da stupidi dire ‘no’ al Ponte, è da persone poco ambiziose, e soprattutto da persone che non vogliono bene all’Italia e al suo futuro». (rrm)

L’OPINIONE / Morabito, Pontecorvo e Musolino: Per il Ponte sullo Stretto è tutto da rifare

di GERARDO PONTECORVO, ANTONIO MORABITO ED ENZO MUSOLINO – La commissione scientifica della Società Stretto di Messina, il 29 gennaio ha espresso il proprio parere sul progetto definitivo del 2011 aggiornato (?) per il collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria (Ponte sullo stretto di Messina).

Il parere è “positivo” fatte salve una serie di considerazioni, osservazioni e raccomandazioni riassunte in 68 punti del documento.
In altri termini si tratta di un parere subordinato che vincola il progettista a una serie di adempimenti per la stesura del progetto esecutivo. Il progetto ha pertanto svelato definitivamente tutte le sue carenze strutturali, i dubbi sulla sua fattibilità, i rischi enormi che comporterebbe la costruzione del Ponte e che potrebbe trasformare tutta la procedura  nel più grande e tragico fallimento ingegneristico della storia.
Nel documento si evidenzia l’inadeguatezza delle regole di progettazione adottate ed inoltre mancano, per l’impalcato e i piloni, le prove esaustive di resistenza ai terremoti e ai fenomeni atmosferici estremi in rapporto alle tecniche di assemblamento previsti. Particolarmente preoccupanti sono i rilievi sull’idoneità dei materiali che, invece, andrebbe aggiornata sulla base dell’evoluzione tecnologica e approfondita in rapporto alle sollecitazioni del duplice esercizio ferroviario e stradale.
Si sottolineano, poi, le carenze in tema di compatibilità e sostenibilità ambientali secondo i parametri assunti dall’Unione Europea.
Alla luce del parere prodotto appare evidente, dunque, che gli annunci fatti dall’attuale governo sull’imminente cantierizzazione dell’opera sono per lo meno affrettati e indicano mancanza di rispetto nei riguardi delle comunità coinvolte.
È arrivato il momento che le amministrazioni dei comuni interessati facciano sentire la propria voce per dire il proprio no al mito del Ponte chiedendo, piuttosto, un impegno concreto di risorse per la tutela e lo sviluppo del proprio territorio. Non ci possono essere più alibi! Le carte sono finalmente arrivate. “Password” o meno i giochetti sono finiti. Non ci si può più nascondere dietro un dito: è lo stesso Comitato Scientifico della Società Stretto di Messina — va ribadito – a certificarlo in un parere che, nello specifico, individua i limiti
della  “relazione di aggiornamento al progetto definitivo” prodotta da Eurolink.
Europa Verde e il Partito Democratico lo dicono da tempo ma adesso siamo arrivati alle “confessioni” pubbliche. Entriamo allora ancora un po’ nello specifico: il progetto “aggiornato” (?) manca di studi essenziali per la realizzazione dell’opera; si auspica l’utilizzo di acciai differenti da quelli previsti; si censura la carenza di garanzie circa componenti essenziali; si chiarisce che non sono stati usati modelli affidabili per la gestione degli effetti delle turbolenze del vento; non sono stati approfonditi con cura gli studi sismici; non sono stati studiati opportunamente gli effetti potenziali di un maremoto (e se arrivasse nelle fasi di cantiere?).
E ci fermiamo qui, ma potremmo andare avanti per i 68 punti contenuti, come detto, nelle prescrizioni formulate dal comitato tecnico non delle Sinistre o dei Verdi ma, va sottolineato, della stessa Società che dovrebbe affidare all’appaltatore la realizzazione del Ponte.
Ciò che colpisce e che va stigmatizzato politicamente, inoltre, e’ la retorica utilizzata in questi documenti propedeutici, e’ il tentativo ormai scoperto, chiaro, non più “segreto”, di confondere le acque, di anestetizzare i territori, di tacitare ogni critica, utilizzando una “neo lingua” simulatoria.
Un esempio? Questo parere espresso dal comitato scientifico e’ qualificato come “positivo”, fatte salve, però, “le considerazioni, osservazioni e raccomandazioni” – e sono tante – previste nello stesso  parere. Cosa vuol dire? Vuol dire che “scientificamente” il progetto “aggiornato” dalla Stretto di Messina avrebbe meritato una sonora bocciatura, che andrebbe rifatto totalmente prima
di giungere al progetto esecutivo.
Si può  giustificare questo enorme “autogol”  – ecco perché i “manovratori” non hanno mai avuto voglia di pubblicare e diffondere questi documenti – accontentandosi della strana difesa secondo la quale gli studi per il Ponte sono ripresi da altri studi per opere simili? Ma Salvini non ci ha abituato a considerare quest’opera Unica e Straordinaria?  La dimensione colossale del Ponte – e della devastazione territoriale che si porta dietro – non ne moltiplica la complessità in modo esponenziale?
Villa San Giovanni e Messina non meritano studi, valutazioni, interventi, analisi, attenzioni, precauzioni, specifiche e tarate specificamente sui nostri luoghi?  O un aggiornamento e progettino frettolosamente messo in piedi in Val Padana va bene lo stesso?
Siamo al ridicolo, il “re e’ nudo”, facciano pace con scienza e coscienza e riconoscano questo enorme errore! (gp, am,em)
[Gerardo Pontecorvo, Antonio Morabito ed Enzo Musolino sono rispettivamente Segretario Federazione Metropolitana RC di Europa Verde/Verdi, Segretario metropolitano del PD RC e segretario cittadino Pd Villa San Giovanni]

Il sindaco Falcomatà: Un Consiglio comunale aperto sull’attraversamento stabile dello Stretto

Il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, ha lanciato la proposta di fare un Consiglio comunale aperto «dedicato all’attraversamento stabile dello Stretto, un momento di riflessione da condividere con tutte le forze politiche e sociali, i sindacati, le associazioni di categoria, i corpi intermedi, i singoli cittadini ed i movimenti che vogliono vederci chiaro sul Ponte tra Reggio e Messina».

«Non possiamo essere soggetti passivi rispetto ad un progetto che modificherà radicalmente i nostri luoghi e le nostre abitudini», ha detto Falcomatà sostenendo, con forza, che «gli enti territoriali, in primis la Città Metropolitana di Reggio Calabria, devono comportarsi da istituzioni e governare questi processi, non subirli», ha detto Falcomatà nel corso del convegno sulla mega opera programmata dal Governo e che ha raccolto, nell’aula consiliare di Palazzo San Giorgio, tutte le espressioni del “no” alla sua realizzazione.

«Se il Governo vuole usare i fondi della coesione per costruire il Ponte – ha aggiunto il primo cittadino – si dovrà scontrare con la netta opposizione del Comune e della Città Metropolitana di Reggio Calabria. Non consentiremo, infatti, che ingenti risorse riservate a colmare il gap fra il Nord ed il Sud del Paese attraverso investimenti su welfare, servizi pubblici essenziali, riqualificazione degli spazi pubblici o trasporto pubblico locale possano essere trasferiti sulla realizzazione del Ponte».

Un’infrastruttura che, secondo il sindaco Falcomatà, deve essere intesa come «un pezzo di un puzzle più grande, dove ci stanno l’alta velocità, la riqualificazione delle arterie stradali come la Statale 106 e le vie di collegamento alle aree intere, lo sviluppo dei porti e dell’aeroporto».

«Il Ponte inteso così com’è, da solo – ha spiegato – sarebbe solo un’inutile cattedrale nel deserto. Serve un coinvolgimento reale del territorio, attraverso le istituzioni ed in generale con la comunità di chi questi luoghi li vive da sempre. Tutti questi concetti li ho ribaditi nel corso dell’incontro richiesto da Pietro Ciucci, amministratore delegato della società Stretto di Messina».

«Il Governo – ha proseguito Falcomatà – ha deciso di andare avanti su questo progetto e non possiamo fare finta di niente. Dobbiamo essere protagonisti e non comparse. L’unità dei sindaci, espressa in questo contesto anche dai primi cittadini di Villa San Giovanni e Campo Calabro, Giusy Caminiti e Sandro Repaci, ma anche da quello di Messina Federico Basile, è l’unico modo possibile per poter incidere rispetto a questo progetto. Noi, infatti, vogliamo dimostrarci istituzioni serie e ci deve essere data la possibilità di farlo nei contesti, nei modi opportuni e degni di chi ha l’onore di rappresentare una comunità di quasi 600 mila abitanti».

«Su questi temi così importanti – ha concluso il sindaco – i cittadini vanno ascoltati ed il dibattito deve essere costante e sempre più animato. Proprio per questo, si è valutata la possibilità di discuterne a fondo in un consiglio comunale aperto da convocare nelle prossime settimane». (rrc)

Ponte sullo Stretto, la posizione della minoranza del Comune di Villa San Giovanni

Il gruppo consiliare di Forza Italia a Villa San Giovanni, composto da Marco Santoro, Daniele Siclari, Stefania Calderone e Domenico De Marco, ha ribadito che la «politica locale deve tornare a svolgere il suo ruolo di guida, focalizzandosi non solo sulle criticità ma anche sulle opportunità che il Ponte sullo Stretto offre al territorio».

«Si richiama, in particolare – si legge nella nota dei consiglieri – il lavoro svolto dalle Amministrazioni precedenti con il coinvolgimento dell’intero Consiglio Comunale attraverso la Commissione Speciale Ponte Piano Strategico nel 2011. La condivisione delle opportunità offerte, come il centro direzionale e la metropolitana di superficie, è essenziale per il benessere e la crescita della comunità». 

Per i forzisti, infatti, «l’amministrazione attuale è chiamata a mantenere questo spirito propositivo   e a lavorare per il beneficio di tutti i cittadini, con il pieno supporto e coordinamento a livello nazionale da parte di Forza Italia».

I consiglieri, infatti, hanno presentato «un approccio differente e costruttivo sulla realizzazione dell’infrastruttura determinante per lo sviluppo del territorio, sottolineando il sostegno ricevuto a livello nazionale. Il governo nazionale – hanno ricordato – ha manifestato un forte impegno verso la realizzazione del Ponte sullo Stretto. Le recenti dichiarazioni e l’appoggio della Premier Meloni evidenziano un’attenzione particolare verso questa infrastruttura cruciale, riconoscendo il suo impatto positivo sull’intero territorio nazionale».

«Il gruppo consiliare – continua la nota – riconosce le legittime preoccupazioni dei cittadini per gli effetti del cantiere e le interferenze. Tuttavia, sottolinea che il ponte rappresenta una trasformazione significativa per la città, portando opportunità di sviluppo economico, miglioramenti infrastrutturali e nuove prospettive occupazionali. La gestione oculata delle interferenze è fondamentale, coinvolgendo attivamente la comunità nelle decisioni che influenzeranno la vita quotidiana dei cittadini».

«L’attenzione dedicata alla viabilità e all’attraversamento da e per la Sicilia è cruciale – viene evidenziato – e il gruppo consiliare ritiene che il confronto debba essere equilibrato, considerando sia gli aspetti critici che le opportunità offerte dall’opera. Sottolineando il supporto a livello nazionale di Forza Italia, il gruppo consiliare evidenzia l’importanza di collaborare con il governo per garantire il successo del progetto. Il contributo politico nazionale di Forza Italia si traduce in un impegno costante per promuovere lo sviluppo infrastrutturale ed economico del Paese, con il Ponte sullo Stretto che rappresenta un elemento chiave di questa visione».

«È essenziale evidenziare – prosegue la nota – che le recenti dichiarazioni del Dott. Pietro Ciucci, amministratore delegato della società Stretto di Messina, sono non solo pertinenti ma estremamente valide. La sua disponibilità nel mitigare gli effetti negativi del cantiere e nel considerare espropri su misura dimostra una sensibilità verso le preoccupazioni della comunità».

Il gruppo consiliare di Forza Italia ha sottolineato «che il confronto aperto e trasparente è fondamentale. Tuttavia, invita a evitare un “allarmismo ingiustificato” che potrebbe creare un clima di incertezza. È necessario promuovere un dialogo costruttivo che evidenzi le opportunità derivanti dal progetto e coinvolga attivamente la comunità nella costruzione di soluzioni».

«Non si può accettare che venga attuato un “terrorismo psicologico” – conclude la nota – solo ed esclusivamente per alzare il prezzo, tenuto conto che dalle dichiarazioni del dott. Pietro Ciucci nessuno sarà deluso per gli indennizzi sugli espropri; il territorio beneficerà dalla realizzazione di questa opera unica nel suo genere». (rrc)

Il sindaco Falcomatà incontra l’ad della Società dello Stretto Pietro Ciucci

L’amministratore delegato della Società Stretto di MessinaPietro Ciucci, ha incontrato il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, per illustrare alcune delle attività propedeutiche all’avvio dei lavori del ponte sullo Stretto.

Un incontro, quello avvenuto a Palazzo San Giorgio, che rientra in un più ampio programma di incontri che l’Ad della “Stretto di Messina” sta effettuando con le istituzioni territoriali.

Da parte sua il sindaco Giuseppe Falcomatà, anche in considerazione delle precedenti interlocuzioni già avviate con gli altri sindaci ed amministratori dell’area dello Stretto, ha ribadito all’Amministratore delegato la necessità di un pieno e sostanziale coinvolgimento dei livelli istituzionali locali, a partire dai Comuni e dalle comunità che essi rappresentano, in tutte le attività propedeutiche ed autorizzatorie relative ai lavori del ponte sullo Stretto. (rrc)

Il Comune di Villa incontra l’architetto Alfonso Femia per commissione di studio sul Ponte

L’amministrazione comunale di Villa San Giovanni, guidata dal sindaco Giusy Caminiti, nei giorni scorsi ha incontrato l’architetto Alfonso Femia, per la commissione di studio sul Ponte sullo Stretto.

Nel corso del confronto, la Giunta ha ottenuto l’impegno, da parte di Femia, il suo sì all’impegno nella commissione di studio sul Ponte sullo Stretto che coadiuverà la commissione consiliare territorio nell’esame del progetto ma soprattutto di una nuova visione di Città.

«In data 16 dicembre 2022, infatti – ha ricordato la Giunta comunale – il consiglio comunale di Villa San Giovanni ha deliberato di “investire della questione ponte sullo Stretto la già esistente commissione territorio, inserendo la partecipazione di diritto dei capigruppo consiliari e avvalendosi della possibilità, secondo quanto previsto dall’art. 15 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale, di prevedere la presenza […] di esperti esterni nella medesima commissione”».
«L’amministrazione comunale vuole e deve affrontare la “questione” ponte – viene ribadito – con metodo tecnico scientifico, in maniera tale che la decisione politica, suffragata da adeguata conoscenza, sia sempre guidata dall’interesse superiore della tutela della Città. In quest’ottica nei prossimi giorni il sindaco procederà con decreto alla nomina di comprovati professionisti che possano supportare il lavoro della commissione territorio chiamata ad esaminare progetti e atti prima che arrivino alla discussione del civico consesso».
«Il momento in cui Villa San Giovanni potrà esprimere un giudizio sul progetto e sul suo impatto sulla Città – si legge ancora – sulla necessità delle opere preliminari all’apertura dei cantieri, delle opere complementari allo stato di avanzamento dei lavori e anche sulle cosiddette opere compensative, sarà quello delle osservazioni in conferenza di Via (Valutazione di Impatto Ambientale): a quella fase vogliamo e dobbiamo arrivare pronti, con una politica forte di un supporto giuridico, economico, tecnico-scientifico, urbanistico ed ambientale ancor di più perché Villa è la Città dei trasporti e della mobilità anche intermodale e non vuole denegare alle sue vocazioni, quella trasportistica a Sud e quella turistica a Nord».
«Per queste ragioni – spiega l’Amministrazione comunale – abbiamo chiesto all’architetto Alfonso Femia di essere componente della commissione di studio sull’opera ponte, lui che è ideatore della Biennale dello Stretto e promotore di una vera rivoluzione culturale prima ancora che urbanistica dei nostri territori».
«È innegabile che la visione di un ponte tra due terre sia una grande occasione in valore assoluto, ma è altrettanto innegabile che sia necessario contestualizzarla con una proiezione che si spinga almeno al futuro prossimo», ha detto Femia.
«Il progetto del Ponte deve tendere a un buon equilibrio – ha sottolineato – esito di una riflessione culturale e di una valorizzazione territoriale a scala mediterranea, deve essere il risultato di una ricerca che tenga insieme il paesaggio con l’architettura, la geologia con l’infrastruttura, l’economia con la società, la scienza tecnologica con la coscienza, una riflessione che potrebbe portare anche alla narrazione di un Tempo già superato». (rrc)

Ponte sullo Stretto, incontro Germanà-Saccomanno su evoluzione del cronoprogramma

Giacomo Saccomanno, commissario della Lega e componente del Consiglio di Amministrazione della società Stretto di Messina, ha incontrato a Messina il senatore Nino Germanà, per fare il punto sull’evoluzione del cronoprogramma del Ponte sullo Stretto.

Germanà e Saccomanno, hanno acceso i riflettori non solo sulla comunicazione in merito al cronoprogramma dell’opera e sulle varie tappe previste per arrivare all’apertura dei cantieri tra pochi mesi, ma anche sulla formazione dei lavoratori che saranno coinvolti nella sua costruzione.

«Comunicazione e formazione sono due passaggi fondamentali dopo decenni di disinformazione ideologica – ha dichiarato al termine degli incontri il senatore Germanà –. Stiamo lavorando proprio per spiegare in maniera chiara e netta i diversi aspetti della costruzione del collegamento stabile tra la Sicilia e l’Europa, a partire da quello degli espropri, che saranno gestiti nel pieno rispetto delle persone coinvolte».

«Altrettanto importante la formazione dei lavoratori – ha concluso –. Ci stiamo già muovendo da tempo in questo senso e sono sicuro che arriveremo preparati all’appuntamento dell’apertura dei cantieri previsto per la prossima estate». (rrm)

PIETRO CIUCCI: IL PONTE “DELLO” STRETTO
COINVOLGERE LE IMPRESE DEL TERRITORIO

di SANTO STRATI – Il Ponte sullo Stretto è un’infrastruttura essenziale per lo sviluppo del territorio di Reggio e Messina, ma non solo, bensì dell’intero Mezzogiorno, anzi di tutto il Paese: l’affermazione corale viene dall’incontro di mercoledì in Confindustria Reggio Calabria con l’amministratore delegato della Società Stretto di Messina.

Una voce univoca levatasi dai rappresentanti delle categorie professionali, di sindacati, professionisti e ingegneri, riuniti nel quanto mai affollato salone degli industriali reggini, messo a disposizione dal Presidente ing. Domenico Vecchio. Accanto al capo di Confindustria Reggio, l’ing. Giovanni Mòllica che ha coinvolto l’ad Pietro Ciucci nell’incontro di domande e risposte e il commercialista Alberto Porcelli.

L’ad della Stretto di Messina è stato per 75 minuti collegato a disposizione degli intervenuti per rispondere ai tanti quesiti e chiarire ulteriormente la posizione della rinata Società cui è affidata l’esecuzione del progetto del Ponte.

Un’attenzione, quella di Ciucci,  rivolta al territorio che offre una chiara indicazione di come – contro ogni nefasta aspettativa dei no-ponte – questa volta si fa sul serio. Il progetto definitivo è stato approvato lo scorso 15 febbraio dal Comitato Tecnico Scientifico, guidato dal prof. Alberto Prestininzi, e – ragionevolmente – sarà possibile rispettare il cronoprogramma che il Governo, attraverso il ministro Matteo Salvini, si è dato per l’avvio dei lavori.

Chi prefigura un’altra cattedrale nel deserto sarà smentito dall’inizio della prima pietra: se si comincia (è tutto qui il punto) non si potranno lasciare le cose a metà. Per questo appare sempre più concreta la realizzazione dell’attraversamento stabile dello Stretto mediante il Ponte: forse è la volta buona che si farà davvero. Ma non sarà un “semplice” ponte che collega due sponde, c’è da prevedere il rilancio dei territori interessati con tutte le opere complementari necessarie: strade, infrastrutture di collegamento, la SS 106, l’Autostrada del Mediterraneo, e, soprattutto, l’Alta Velocità ferroviaria (quella vera).

Opere senza le quali il Ponte non avrebbe senso. Bisogna essere, insomma, ottimisti e positivi, nonostante il difetto di comunicazione che la Società Stretto di Messina continua a rivelare: occorre spiegare ai cittadini (non solo calabresi e siciliani) cosa significa l’Opera per lo sviluppo dei due territori, ma evidenziare le ricadute eccellenti che da esso possono arrivare al Paese. Il Mediterraneo è la nuova frontiera dello sviluppo con il Porto di Gioia (su cui alcuni media continuano a gongolare gettando fango per il traffico di droga, come se negli altri grandi porti italiani non accade la stessa cosa) e il Ponte sullo Stretto. Quest’Opera costituisce un volano straordinario di investimenti e, soprattutto, produce occupazione diretta e indotta di cui tutto il Mezzogiorno ha un bisogno estremo.

Un particolare merita di essere segnalato: il prof. Ciucci parla di Ponte “dello” Stretto proprio a voler sottolineare l’appartenenza al territorio di un’opera che il mondo intero adesso guarda con curiosità e interesse, ma che poi ci invidierà, con buona ragione. Non dimentichiamoci che i progettisti italiani sono stimati e apprezzati in tutto il mondo e il Ponte rappresenta una stella al merito per le competenze indiscusse dei progettisti e delle società coinvolte nella realizzazione.

Naturalmente, nel corso dell’incontro, si è parlato anche dell’indagine avviata dalla magistratura di Roma sul Ponte dopo l’esposto del centro-sinistra sulla eventuale mancanza di trasparenza, firmato dal verde Bonelli, dalla segretaria del pd Elly Schlein e da Nicola Fratoianni. Ciucci si è detto fiducioso che l’iniziativa si rivelerà un buco nell’acqua, visto che serve solo come ulteriore tentativo di sfiduciare l’Opera e svalorizzare quanti stanno lavorando al progetto.

A dispetto dei pochi irriducibili quattro gatti dei no-ponte che mostrano di parlare e seminare confusione senza citare il minimo dato scientifico (le parole non fermano il progresso, com’è avvenuta quando si trattò di costruire l’Autostrada del Sole), però rendono difficile la vita di chi lavora con correttezza, impegno e tanto entusiasmo.

C’è il rischio che gran parte dei lavori favorisca l’arrivo di imprese del Nord – ha detto l’ing. Mòllica – secondo un’inaccettabile previsione di OpenEconomics che calcola nel 21% la quota di risorse che andranno a beneficio del Pil di Sicilia e Calabria a fronte del 49% che finirà in Lombardia e Lazio.

Bisogna preparare le risorse dei due territori e le imprese reggine – ha messo in evidenza il Presidente Vecchio – sono in grado di dimostrare capacità e competenza. «Siamo convinti – ha detto il capo degli industriali reggini – che se si fa rete, se le aziende si mettono insieme, allora si possono dare risposte sempre più costruttive, sempre più positive, per importanti ricadute sul territorio».

Tra i vari interventi, quello della prof. Francesca Moraci, che ha sottolineato l’esigenza di coinvolgere l’Università Mediterranea, del dott. Porcelli, del geologo Solano, il quale ha messo in evidenza la necessità di una forte attività di comunicazione, e del presidente della Piccola industria Daniele Diano e dell’avv. Domenico Infantino.

Il prof. Ciucci ha ascoltato con attenzione le osservazioni e le richieste di imprenditori, parti sociali, professionisti, senza eludere le domande e rispondendo puntualmente, in maniera esaustiva alle preoccupazioni delle imprese del territorio. Ciucci garantisce la massima attenzione al territorio e il suo personale impegno (sarà di nuovo da queste parti la prossima settimana) a sottolineare che bisogna guardare al territorio.

Dice Ciucci: il Ponte rappresenta appena un terzo dell’investimento complessivo, il resto riguarda le opere accessorie e l’adeguamento delle infrastrutture. Per questa ragione il Ponte rappresenta l’occasione (e il pretesto) per dare una svolta epocale alla mobilità nello Stretto e nelle due regioni. Se si pensa che i costi dell’insularità per la Sicilia ammontano a sei miliardi l’anno, si capisce bene che una volta realizzata l’Opera questa voce di oneri scomparirà e si potranno utilizzare in modo più proficuo i fondi fino ad oggi da essa risucchiati.

Il fantasma di un Monti-bis che improvvisamente cancella tutto quando si sarà a un passo dall’avvio dei lavori, per fortuna non c’è (il Governo non rischia di cadere, nonostante i continui screzi nella coalizione) e quindi si può immaginare il sogno centenario (se ne cominciò a parlare nel 1840, ai tempi di Ferdinando II, quando c’era il regno delle Due Sicilie) ha buone possibilità di trasformarsi in realtà. Rimane un’amarezza: se non si fosse stoppata l’opera nel 2011 con la conseguente liquidazione della Stretto di Messina, oggi i calabresi e i siciliani avrebbero un Ponte in funzione già da qualche anno.

Per costruire la conurbazione della Stretto, un’Area di grande suggestione e di grande impatto economico-sociale. Siamo ancora in tempo. (s)

Lega Calabria: Preoccupazione per indagine sul Ponte sullo Stretto

La Lega Calabria ha espresso preoccupazione per la recente apertura di un fascicolo di indagine da parte della Procura di Roma in seguito all’esposto presentato da alcuni rappresentanti politici riguardante il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina.

Il progetto «tanto atteso e fondamentale per l’interconnessione e lo sviluppo del Paese – ha ricordato la Lega – è stato oggetto di critiche e denunce sulla presunta mancanza di trasparenza nella sua progettazione e realizzazione».

«Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha ribadito con fermezza che il Ponte sullo Stretto – ha ricordato ancora il partito – è un diritto per milioni di italiani e che la sua realizzazione è una priorità assoluta. Salvini ha sottolineato che le battaglie politiche su grandi opere come il Ponte sullo Stretto sono un fenomeno unico in Italia, evidenziando la necessità di superare gli ostacoli e portare avanti progetti di tale importanza per il bene del Paese».
«Il commissario Lega in Calabria, Giacomo Francesco Saccomanno, ha denunciato il tentativo della sinistra – viene ribadito – di ostacolare lo sviluppo e il progresso, non solo in Calabria ma in tutta l’Italia, attraverso la frenata delle opere pubbliche».
Saccomanno, infatti,  «ha evidenziato il rischio di ridurre il Paese in povertà – si legge nella nota della Lega Calabria – e ha sottolineato l’importanza di completare le opere ferme da troppo tempo per garantire un futuro migliore per tutti. La Lega in Calabria rimane salda nel suo impegno a favore dello sviluppo e della crescita del territorio, e continuerà a sostenere con determinazione la realizzazione del Ponte sullo Stretto e di altre opere pubbliche cruciali per il benessere e la prosperità dell’Italia». (rcz)