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L’OPINIONE / Gregorio Corigliano: sussurri e grida intorno a Germaneto

Palazzo Santelli a Germaneto: sede della Regione Calabria

di GREGORIO CORIGLIANO – Sussurri e grida. Il famoso film di Ingmar Bergman degli anni Settanta mi viene in mente a proposito della situazione politica regionale. I sussurri si percepiscono al momento della riunione dei vertici (?) dei partiti (??) di centro sinistra, allargata a qualche movimento civico, di recente costituzione. Le grida, invece, a conclusione o all’indomani dell’incontro al vertice. Mai nessuno che sia soddisfatto. I sussurri alla sera o alla notte. Le grida la mattina. I sussurri per far trapelare quel che si è detto e soprattutto, chi lo ha detto. Se qualcuno tra giornali, agenzie e social ha ripreso la soffiata ecco che ci sono le grida di chi è insoddisfatto. Ed il bello è che tra sussurri e grida non c’è chi abbia parlato di temi politici, di proposte programmatiche o di intuizioni per battere l’avversario, in questo caso il centro destra. Solo e soltanto di come comporre, e con chi, la coalizione e chi deve guidarla. Sussurri, soprattutto, perché si tratta di riunioni da remoto, cioè al computer. Non si vedono, il più delle volte, ma si sentono. Chi ha potuto partecipare – fortunato lui – ha “firmato” la presenza, acquisendo il titolo di poter partecipare alla successiva riunione. E comunque c’è da star certi che non si è parlato di Recovery Fund, men che meno di Next Generation Eu, di utilità del Mes, di interventi per il Sud o per i giovani del Sud o della Calabria in particolare. Ma solo e soltanto di come comporre la coalizione e, immagino, dopo l’assoluzione di Oliverio, se deve partecipare alla coalizione l’ex-presidente della giunta e a che titolo e con quale ruolo.

Il problema principale è Tansi sì o Tansi no e con che ruolo e se è soddisfatto. E poi il M5S, sì o no. In accordo o disaccordo col Pd? E chi esprime il Presidente? Ore ed ore di discussione, perché i partecipanti, essendo tutti di vecchio conio, come si diceva un tempo, sono veramente bravi nel fare melina o nel perdere tempo. Nessuno che faccia il beau geste e dica, io non partecipo alla giostra delle candidature ma vorrei esprimere solo un parere ed indicare un giovane professionista per eventuali esigenze. No, tutti indispensabili, senza che si faccia un esame di coscienza e si pensi che alle ultime elezioni i cittadini hanno eletto il peggior Consiglio regionale di sempre. Espressione di candidature imprevedibili. Singolarmente nulla quaestio, o quasi, nell’insieme, però, da entrambi i versanti, l’assemblea non ha brillato affatto. Ed i nomi di cui si parla? Tutti della vecchia nomenclatura, a parte Tansi.

Ed ecco che si sarebbe parlato di candidati alla presidenza  del calibro di Viscomi, Irto, da qualche giorno, lo stesso Oliverio. Sconosciute, o non note, le proposte pentastellate o del partito di Renzi, men che meno di Leu, o del movimento M24A ET di Pino Aprile, che si candida personalmente con a fianco di un gruppo di insegnanti impegnati, tra cui Cinzia Lamberti Pantalone Spadei, sempre puntuale sui social e agli incontri. E dire che non si vota fra un mese, come era pur previsto, ma il decreto Spirlì ha spostato il turno ad aprile. Da un lato, la nuova data ha facilitato le scelte o, quanto meno, ha dato tempo maggiore, covid permettendo, per “riflettere” sulle scelte. L’unico che ha già preparato liste e candidati è Carlo Tansi. Lo stesso Pino Aprile è in fase avanzata di raccolta di adesioni. De Magistris pur non gradito dall’establishment, scioglierà la riserva a breve, pur affermando che si tratta di un’ipotesi certa. I sostenitori ci sono. Tra questi Michele Conia e Saverio Pazzano, entrambi di sinistra.

Non è dato sapere se l’attuale dibattito ha toccato quello che Anna Falcone, tra i protagonisti coperti della eventuale candidatura alla presidenza, (non mi piace discesa in campo) ritiene necessario: competenza, autorevolezza e autonomia dei candidati. È comunque necessario, oltre al nome autorevole, una squadra. Cosa può fare un presidente senza l’ausilio di un gruppo di giovani esperti e preparati, in grado di fare i consiglieri, gli assessori, gli sherpa del presidente, i gostwriters. E che sappiano di cosa si parla in Consiglio regionale e che abbiano un minimo di dimestichezza col diritto regionale e amministrativo. Lo stesso discorso vale per il centro destra penalizzato dalla scomparsa della presidente Jole Santelli che aveva battuto Pippo Callipo con migliaia e migliaia di voti in più. Non sono tantissimi i nomi che circolano, a parte Roberto Occhiuto, Wanda Ferro o l’assessore Gianluca Gallo o il medico di Roccella, Bernardino Misaggi, proposto da Berlusconi. Sicuramente ci saranno altri nomi, ma non è dato sapere. E gli incontri al vertice con Salvini, Tajani e Gasparri, che in Calabria è di casa, come la Meloni? Evidente è ancora presto per sciogliere i nodi. Che non sono pochi sia a destra che a sinistra. (gc)

 

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