di RODOLFO BAVA – Quasi tutti gli Amministratori Pubblici sono convintissimi che i termovalorizzatori inquinino e, pertanto, preferiscono mandare la spazzatura presso le discariche, dopo averla fatta sostare, per alcuni giorni, lungo le strade di alcune città.
Roma, ad esempio, sotto la gestione della sindaca Virginia Raggi, offriva un indecente spettacolo, con i sacchetti dei rifiuti, lungo le strade, ai visitatori stranieri ed italiani, perché convinta, assieme a tutti gli altri grillini, che i termovalorizzatori inquinino. In Calabria, altre due città – Reggio Calabria e Crotone – hanno “brillato” per la questione rifiuti.
Possibile che tra coloro che “possono” nessuno sia disposto a fare impiantare un termovalorizzatore, nel crotonese, o in altra zona al centro della Calabria, al fine di potere bruciare i rifiuti, realizzando anche degli utili con la produzione di energia elettrica?
È risaputo che la spazzatura interrata inquini. Nei pressi di Papanice, una frazione del Comune di Crotone, numerose persone che abitano nei pressi, hanno contratto il temibile cancro.
Mentre un termovalorizzatore, costruito nel centro della città di Copenaghen, non inquina, poiché i fumi che emette sono privi di polveri e di altri inquinanti.
L’elevato grado di flessibilità viene determinato dalla connessione a due distretti della rete di teleriscaldamento della città di Copenaghen, mediante un condensatore a doppio fascio tubiero, nonchè mediante un by-bass nella turbina. Quindi, oltre a non inquinare, distribuisce acqua calda ed elettricità ai cittadini. (rb)
In copertina, il termovalorizzatore di Gioia Tauro