di VITTORIO SCERBO – Nel 2021, durante l’assemblea congressuale per la presidenza, ricordo che il numero dei partecipanti al voto aumentava, per delega, fino a qualche minuto prima dell’elezione, ed oggi, per una guerra di posizione inutile e dannosa tra partiti si fa la conta numerica preventiva di chi ha più amministrazioni al proprio fianco, infischiandosene invece dei problemi che restano su campo per i Comuni e che continueranno a non avere rappresentanza credibile e autorevole ai tavoli che contano.
Sono questi ormai problemi già noti e atavici per Anci Calabria, e che ho esposto in passato ad ogni occasione, ma credo che in questa fase storica, molto delicata, si sia inferto un colpo devastante al senso di quest’Associazione, con una pochezza e inadeguatezza della politica che, a queste latitudini, sta toccando ormai livelli non più accettabili. Assistere, in alcuni momenti, anche a spettacoli non proprio edificanti credo che sia emblematico della deriva a cui si è giunti: lontano dai problemi della gente e dei territori.
Se questo fervore si mettesse anche per affrontare temi esistenziali del nostro Sud, come oggi richiede quello dell’autonomia differenziata, o la cronica scarsità di risorse o i settori critici dell’acqua e dei rifiuti, allora tante situazioni potrebbero prendere una piega diversa. Ma purtroppo non è così!
Per questo, nel tempo fino al 31 marzo forse è bene ripensare se è ancora un valore fare parte di quest’Associazione, visto che nel 2021 già tutto quello che era bene non accadesse è invece puntualmente successo, ed i fatti registrati me ne hanno dato ragione. Non si è avuto coraggio allora, perché con i sindaci dei grossi centri non candidabili per fine mandato, si poteva immaginare il ruolo di Anci Calabria, al di fuori di “peso”, “colore”, “appartenenza politica”, ma capace di sviluppare quella rete forte tra enti in grado di agire in maniera unitaria a difesa delle medesime istanze ed esigenze che accomunano tutti gli enti dal più piccolo al più grande. Lo avevo scritto nel programma elettorale di allora, così come il recupero delle morosità pregresse per tempo che non avrebbe generato il caos di venerdì.
Termino con le stesse parole con cui commentai la sconfitta contro Manna, ben sapendo di avere la coscienza a posto per il ruolo di sindaco che ricopro, che rappresenta un onore soprattutto perché sta portando agli onori della cronaca in modo positivo la nostra piccola comunità di Marcellinara, per quello che è in grado di esprimere e fare. (vs)
[Vittorio Scerbo è sindaco di Marcellinara]