Il Senato accademico dell’Università della Calabria ha approvato all’unanimità una mozione che impegna l’Unical «a promuovere azioni di accoglienza, sostegno e concreta solidarietà per le comunità accademiche che oggi vivono scenari di conflitto in Medio Oriente, in Ucraina e a qualunque altra latitudine, in linea con i principi che l’Ateneo esprime e che di recente hanno già portato all’introduzione di borse di studio e di ricerca o forme di esonero dai contributi studenteschi, a favore di rifugiati e profughi di guerra».
L’Unical segue con sgomento e preoccupazione – si legge nella mozione – «l’evolversi del conflitto in Medio Oriente, dove il feroce attacco terroristico di Hamas, dello scorso 7 ottobre 2023, ha seminato orrore e morte nella popolazione civile israeliana e il rapimento di centinaia di persone, e dove le tensioni israelo-palestinesi sono state esacerbate dalla conseguente azione militare del Governo di Israele che, isolando e accerchiando la striscia di Gaza e colpendo anche obiettivi non militari, sta riducendo in condizioni drammatiche la popolazione civile palestinese, causando gravi perdite di vite umane, soprattutto tra i bambini».
Si sottolinea, poi, «che l’azione istituzionale dell’Università della Calabria è da sempre ispirata ai valori universali della tutela dei diritti umani, della pace, della democrazia, della libertà, dell’accoglienza di ogni diversità, della cooperazione e della solidarietà», ricordando come l’Unical «abbia tradizionalmente sostenuto le comunità accademiche di tutto il mondo che vivono una situazione di rischio nei Paesi di origine e subiscono limitazioni e restrizioni nelle ricerca e nell’insegnamento, promuovendo molteplici attività e concrete iniziative di supporto».
Il Senato accademico, in sintonia con la posizione assunta dalla Crui, auspica quindi «il rilascio di tutti gli ostaggi e l’immediata cessazione delle operazioni militari in tutte le zone di guerra attraverso azioni volte a recuperare gli strumenti della politica e della diplomazia, che favoriscano il dialogo e una idea di Pace fondata sul pluralismo religioso e sul rispetto dei diritti umani internazionalmente riconosciuti».
La considerazione finale è un messaggio di «sentita vicinanza e solidarietà a tutte le popolazioni la cui vita è stata sconvolta dalle barbarie della violenza e della guerra e, in particolare, alle studentesse e agli studenti israeliani e palestinesi comunque coinvolti nei tragici eventi». (rcs)