L’unical entra nel centro storico di Cosenza con il corso di laurea in Scienze Infermieristiche

di FRANCO BARTUCCI – L’Università della Calabria con il corso di laurea in Scienze Infermieristiche entra nel Centro storico di Cosenza, grazie al complesso monumentale di San Domenico, messo a disposizione dall’Amministrazione comunale. Si compie così un sogno del Sindaco di città dei Bruzi, Fausto Lio, componente del Comitato Tecnico Amministrativo, presieduto dal Rettore, prof. Beniamino Andreatta, che nel mese di novembre 1973 ne avanzò richiesta al massimo Organo amministrativo dell’Ateneo, che a maggioranza ne approvò l’appello, come riferì il quotidiano la Gazzetta del Sud del 17 novembre 1973 in un servizio dal titolo “Alloggi esterni dell’Università”.

«Altri alloggi – è riportato nel servizio – potranno essere localizzati nel polo di attrezzature che l’Università intende realizzare sulla costa tirrenica, e secondo la maggioranza del Comitato tecnico amministrativo, nel centro storico di Cosenza, per favorire l’integrazione con la città e per valorizzare con opere di restauro gli importanti valori storico- ambientali presenti».

Si tenga conto che nelle intenzioni del Rettore Beniamino Andreatta, come del Comitato Tecnico Amministrativo, la scelta d’insediare le strutture della nuova Università a Nord di Cosenza, sull’asse Rende Montalto Uffugo, tra la SS.107 e il nuovo tracciato ferroviario Cosenza/Paola/Sibari, con stazione a Settimo di Montalto Uffugo, doveva essere il punto fermo costitutivo di una nuova area urbana più estesa tanto da far sorgere la “Grande Cosenza”.

Questa era nelle intenzioni dei padri fondatori dell’Università della Calabria e, quindi, ciò che è avvenuto oggi nel complesso monumentale di San Domenico, con l’avvio del primo anno del corso di laurea in Scienze Infermieristiche, è un successo da ascrivere alla nuova “Grande Cosenza” disegnata ed auspicata dai padri fondatori dell’UniCal, che gli attuali amministratori tardano a comprendere e realizzare.

Se la scelta è avvenuta in ragione che le attività di tirocinio degli studenti verrà fatta all’Ospedale Annunziata di Cosenza, da oggi policlinico universitario, in base agli accordi sottoscritti, come anche nelle altre aziende ospedaliere della provincia di Cosenza (in base al documento d’intesa sottoscritto con l’Asp cosentina), si parte subito male (e non avrà lunga vita) in quanto la comunità studentesca per una completezza negli studi e per l’utilizzo dei servizi non può recidere il rapporto con la sede madre che rimane nell’area di Arcavacata, con l’auspicio di vederla a breve sbarcare sul restante territorio di Rende vincolato e non utilizzato, quanto sui 50 mila ettari di terreno del Comune di Montalto Uffugo in contrada Settimo, dove dovrà sorgere la nuova stazione ferroviaria in base al progetto Gregotti dell’Ateneo, richiesta dal nuovo tracciato ferroviario dell’alta velocità Salerno/Reggio Calabria.

L’insediamento del corso di laurea in Scienze Infermieristiche nel complesso monumentale di San Domenico, che apprezziamo in pieno, richiede con immediatezza l’organizzazione di un servizio trasporti veloce su gomma e rotaie in collegamento con l’Università ed il suo Campus che speriamo cresca, nonché con  le varie aziende ospedaliere (utili anche per gli studenti di medicina) collocate sul territorio provinciale (Acri, Castrovillari, Sibari (nuova), Paola, Cetraro, Praia a Mare, San Marco, Rossano, San Giovanni in Fiore), avendo il rimpianto di aver fatto perdere il finanziamento destinato alla realizzazione della Metro Università/Centro storico di Cosenza, che avrebbe potuto trovare possibili allungamenti sia verso la Sila, che verso l’area dello Jonio e del Tirreno. Ma quello che va fatto subito con urgenza (domattina) è la creazione dell’area  urbana più estesa dove far sorgere la nuova Cosenza con al centro il cuore palpitante dell’Università della Calabria.

La soddisfazione del Rettore Leone e del sindaco Caruso

Intanto con il Rettore Leone e con il Sindaco Caruso godiamoci – come è riportato nella nota dell’Università – la presenza nello storico edificio quattrocentesco di San Domenico, nel quale sono stati ricavati spazi destinati ad aule, uffici e servizi,  le prime 119 matricole, pionieri di questo storico “sbarco” dell’UniCal nella parte più antica del capoluogo.

«In questo modo – ha affermato il rettore Nicola Leone – dopo la partenza del corso di Medicina e chirurgia e Tecnologie digitali, offriamo un’ulteriore risposta alla fortissima domanda di formazione sanitaria che arriva dai giovani calabresi e, in aggiunta, andiamo in soccorso del territorio che, in questo campo, vive da anni una grave emergenza».

«Aumenteremo i posti nei prossimi anni – ha aggiunto – ed a regime saranno più di 500 gli iscritti che svolgeranno la formazione “sul campo” nelle strutture ospedaliere del territorio in supporto al personale sanitario”».

Il Rettore si è poi soffermato sul contributo che l’Università della Calabria sta offrendo per il rilancio del centro storico di Cosenza.

«Il corso di laurea in Infermieristica – ha evidenziato – non è un’iniziativa isolata, ma segue di qualche settimana quella relativa al progetto Open Incubator che ha consentito di selezionare dieci start up a vocazione turistica e culturale che vengono ospitate a Palazzo Spadafora, nel rione Santa Lucia».

«Inoltre, non appena otterremo la disponibilità di una sala convegni – ha aggiunto – il complesso di San Domenico potrà diventare la sede di eventi scientifici e culturali organizzati dall’Università, quali seminari, corsi di alta formazione o Summer School».

«Riteniamo che l’attivazione di nuove iniziative e la presenza di giovani universitari – ha proseguito – possa contribuire ad innescare dei meccanismi virtuosi per animare e rivitalizzare la parte storica della città».

Dopo l’intervento del rettore, quello del sindaco, Franz Caruso che ha definito questo «un momento epocale per la città e per la nostra comunità».

Nella seconda parte della mattinata, dopo i saluti della Direttrice del dipartimento di Farmacia e Scienze della Salute e della Nutrizione, Maria Luisa Panno, dai docenti del corso di laurea Vincenzo Pezzi, Andrea Corsonello e Nicola Ramacciati, sono state fornite alle matricole una serie di informazioni utili relative al percorso di studi, ai tirocini, alla mobilità, al diritto allo studio e alle attività sportive da parte dei delegati del Rettore Gianpaolo Iazzolino e Giuseppe Guido. Presenti alla cerimonia, tra gli altri, il prefetto di Cosenza Vittoria Ciaramella, il comandante della legione carabinieri Calabria Pietro Salsano, il nuovo questore Giuseppe Cannizzaro, l’arcivescovo monsignor Giovanni Checchinato, il commissario dell’Azienda ospedaliera di Cosenza Vitaliano De Salazar e il presidente dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza Antonio Graziano.

Nel comunicato stampa dell’UniCal viene reso noto che mentre in tutte le altre regioni d’Italia le iscrizioni al corso di laurea in Infermieristica sono in calo, la Calabria fa eccezione e va controcorrente registrando un vero e proprio boom di richieste, trainata dal primo anno del nuovo corso istituito dall’Università della Calabria.

L’attivazione del nuovo corso presso l’Università della Calabria ha destato un enorme interesse: le domande arrivate sono state più del triplo dei posti disponibili. Così, mentre in tutte le altre regioni d’Italia la laurea in infermieristica è in calo di richieste, la Calabria è l’unica in crescita del Paese, grazie alle 401 domande ricevute all’Unical e ad una sostanziale tenuta della Università Magna Graecia, che perde solo 40 domande rispetto allo scorso anno. Complessivamente la Calabria aumenta del 46%; mentre la media nazionale scende del 10% . (fb)

Inaugurato all’Unical il primo anno del corso di laurea in Medicina e Chirurgia TD

di FRANCO BARTUCCI Inaugurato all’UniCal dal Rettore Nicola Leone il primo anno del Corso di laurea in Medicina e Chirurgia TD (Tecnologie Digitali), che ha visto l’immatricolazione di 120 giovani aspiranti studenti, metà dei quali provenienti da altre regioni italiane. Un corso scelto  per il carattere innovativo del suo percorso di studi.  

La cerimonia si è svolta nell’aula gialla dell’edificio polifunzionale, di fresca ristrutturazione, alla presenza del prof. Marcello Maggiolini, coordinatore del corso di laurea, alla presenza di altri docenti.

«Una data storica per l’Unical e per l’intero territorio regionale: i primi 120 studenti del nuovo Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia TD (tecnologie digitali) dell’Ateneo – viene riportato nel comunicato dell’UniCal – hanno varcato la soglia dell’aula “Gialla” del Polifunzionale, uno spazio simbolico che evoca i primi anni della vita dell’Università della Calabria, per l’inizio delle loro attività didattiche.  Dall’Università della Calabria, a più di 50 anni dalla sua fondazione, parte così una grande sfida con l’inizio di un percorso innovativo che coniuga la formazione medica con le tecnologie digitali ed i nuovi saperi che sempre più diventano indispensabili per migliorare le attività diagnostiche, terapeutiche e riabilitative». 

La verità storica

Siccome si parla di data storica e si fa riferimento ai primi anni di vita dell’UniCal è il caso di fare chiarezza e verità sulla questione di Medicina all’Ateneo di Arcavacata.

Di Medicina all’UniCal se n’è parlato per la prima volta all’inizio degli anni ottanta con il Rettore Pietro Bucci, che sollecitato dal Senato Accademico, su richiesta del Preside della Facoltà di Ingegneria, prof. Franco Maceri, aprì una trattativa con la libera Università di Catanzaro e con il sindaco di Catanzaro dell’epoca Marcello Furriolo, senza riuscire nell’intento. Il Rettore Bucci propose di attivare in comune con la libera Università di Catanzaro il corso di Medicina facendo svolgere il primo triennio all’UniCal e gli ultimi due anni di cliniche a Catanzaro, che ambiva ottenere, da parte dello Stato il riconoscimento statale.

Con il Rettore Beniamino Andreatta, addirittura, nel 1973, visto che Catanzaro, in coincidenza dell’inaugurazione del primo anno accademico 1972/1973 dell’UniCal, con il Consorzio universitario di fresca istituzione, riuscì ad attivare la libera Università (con Medicina e Giurisprudenza) in collaborazione con le Università di Napoli e Messina, fu fatto un tentativo di creare un sistema universitario regionale integrato coinvolgendo anche Reggio Calabria, dal momento che aveva già l’Istituto Statale Superiore di Architettura. L’Università della Calabria avrebbe assunto, se la proposta passava, la funzione di sede amministrativa centrale. Anche questa fu respinta per le visibili ambizioni di avere ciascuno la propria autonomia e riconoscimento statale che come si è visto arrivarono qualche decennio dopo.

Dopo cinquant’anni del primo anno accademico dell’UniCal ecco che finalmente si consegue un sogno che in tanti si impegnarono nella stessa Università perché ciò accadesse e tra i tanti vengono alla luce tre sommi docenti: Franco Maceri, Pietro Bucci e Sebastiano Andò che seppe per ultimo prenderne la fiaccola realizzativa.

I meriti del Rettore Nicola Leone 

Merito, quindi, al rettore Nicola Leone, che oggi per suggellare questa ulteriore importante tappa del progetto per la Sanità dell’Università della Calabria, ha inteso salutare personalmente l’avvio delle lezioni del nuovo corso di laurea in Medicina e chirurgia e Tecnologie digitali, dando il benvenuto e congratulandosi con i 120 studenti che hanno vinto il concorso nazionale e hanno indicato l’Unical come prima scelta tra le tante sedi di Medicina.   

«È stato un orgoglio – ha dichiarato il rettore Nicola Leone – augurare agli studenti un buon anno accademico, in una giornata che apre un nuovo emozionante capitolo per l’ateneo e per tutto il territorio. Questo corso nasce dalla lunga tradizione dell’ateneo in ingegneria, informatica e intelligenza artificiale da una parte e nei settori della ricerca biomedica dall’altra, realizzando un progetto formativo interdisciplinare di avanguardia, unico per il focus sull’Intelligenza Artificiale». 

Circa metà degli studenti provengono da altre regioni ed hanno preferito l’Unical ad altre sedi più vicine o blasonate per il carattere innovativo del corso, come testimoniano le parole di due giovani studenti, provenienti rispettivamente dalla Basilicata e dalla Puglia.

«Abbiamo scelto questo corso di laurea perché può offrire sbocchi sicuramente più interessanti rispetto al tradizionale corso di laurea in medicina e chirurgia, pur garantendo una solida formazione medica di base. Questo corso – hanno sottolineato – è una grande opportunità per il nostro futuro perché l’evoluzione della medicina va di pari passo con quello della tecnologia, ed oggi studiare l’intelligenza artificiale applicata al settore medico incuriosisce ed apre scenari inimmaginabili».   

Per Marcello Maggiolini, coordinatore del Corso di laurea in Medicina e Chirurgia TD, «questo nuovo percorso formativo molto innovativo, unico nel panorama nazionale, porterà questi nostri studenti in una professione che li vedrà leader per l’attività medica che andranno a svolgere sia ambito ospedaliero che sul territorio. Quello che avviamo oggi è frutto della grande tradizione dell’ateneo perché siamo consapevoli che l’attività didattica innovativa è quella che poggia sulla ricerca di frontiera».

Il Corso di laurea in Medicina e Chirurgia TD rafforza la presenza dell’ateneo sul territorio ed apre nuove prospettive di crescita in campo sanitario, scientifico e occupazionale. Prevede l’erogazione delle lezioni all’Unical e dei tirocini clinico-formativi nei presidi sanitari dell’Azienda Ospedaliera dell’Annunziata, dell’Azienda Sanitaria Provinciale e dell’Inrca di Cosenza con i quali sono stati sottoscritti appositi protocolli d’intesa. Il proficuo lavoro e l’azione sinergica che vede insieme l’Università della Calabria e le autorità deputate alla governance sanitaria regionale, provinciale e locale, contribuirà a permeare il territorio con conoscenze e competenze mediche avanzate a vantaggio dei giovani che potranno formarsi con questo nuovo percorso formativo e di tutti i cittadini calabresi che si attendono un’assistenza di qualità. (fb)

La Grecia festeggia il docente Unical Yaroslav

di FRANCO BARTUCCISi è tenuto sull’isola di Creta il 21mo Congresso Internazionale di Analisi Numerica e Matematica Applicata ICNAAM (21th International Conference of Numerical Analysis and Applied Mathematics), dedicato al Professore Ordinario di Analisi Numerica (chiamata diretta per chiara fama) dell’Università della Calabria, Yaroslav Sergeyev.

Il professor Sergeyev ha preso parte alla conferenza e ha tenuto una lezione plenaria. Durante il Congresso gli è stato conferito il Premio per i suoi risultati eccellenti nel campo dell’analisi numerica e della matematica applicata (Research Excellence Award for the outstatnding contribution in the field of Numerical Analysis and Applied Mathematics).

Il professor Sergeev è ampiamente conosciuto in Italia e all’estero, anche per effetto dei servizi pubblicati da Calabria live, per i suoi risultati rivoluzionari in due campi scientifici. Uno di questi è l’ottimizzazione globale. La seconda direzione di ricerca del Prof. Sergeyev riguarda lo sviluppo del calcolo numerico su un nuovo tipo di supercomputer in grado di lavorare con numeri infiniti ed infinitesimi. Quest’ultima linea di ricerca è stata creata proprio dal Prof. Sergeyev all’inizio degli anni 2000 e l’Infinity Computer (questo è il nome del supercalcolatore) è stato brevettato dal Professore in diversi paesi.

I problemi di ottimizzazione globale sono estremamente complessi e si incontrano spesso nel calcolo scientifico (per esempio, nella progettazione ottimale, machine learning e intelligenza artificiale, controllo ottimo, ecc.). La funzione da ottimizzare in tali problemi può avere molti minimi e massimi locali. Per questo i metodi di ottimizzazione locale ben studiati e ampiamente descritti in letteratura di solito non possono essere utilizzati per risolvere tali problemi. Ecco perché l’interesse per l’ottimizzazione globale è in costante crescita nel mondo (vengono pubblicate riviste scientifiche specializzate e serie di monografie, si tengono numerose conferenze, ecc.).

Il professor Sergeyev lavora in questo campo da più di 40 anni. Ha pubblicato diversi libri su questo argomento e ha tenuto conferenze plenarie a decine di congressi internazionali. Dal 2017 al 2021 è stato Presidente della International Society for Global Optimization. Metodi numerici sviluppati dal Prof. Sergeyev e dai suoi collaboratori detengono record in diverse classi di problemi. Nel luglio 2023, il professor Sergeyev ha ricevuto ad Atene il prestigioso Premio internazionale Constantin Caratheodory per i risultati ottenuti nell’ottimizzazione globale, che viene assegnato ogni due anni per i contributi fondamentali alla teoria, agli algoritmi e alle applicazioni dell’ottimizzazione globale.

Anche il suo secondo campo di ricerca, il nuovo paradigma per il calcolo numerico con numeri infiniti ed infinitesimi, ha ricevuto grandi apprezzamenti nel mondo scientifico. In particolare, lo scorso anno accademico è stato una svolta. La famosa casa editrice internazionale Springer ha pubblicato il libro Numerical Infinities and Infinitesimals in Optimization, a cura di Yaroslav Sergeyev e del Professor Renato De Leone dell’Università di Camerino. Si è tenuta a Pizzo Calabro la 4a conferenza internazionale NUMTA – Numerical Computations: Theory and Algorithms (200 partecipanti da 31 paesi), dove il paradigma è stato uno dei principali argomenti di discussione. Un evento importante per la comunità scientifica e pedagogica è stata la pubblicazione nel 2023 da parte della casa editrice Bonomo (Italia) del libro “Primi passi nell’aritmetica dell’infinito”, dedicato alla metodologia sviluppata dal Prof. Sergeyev. 

L’autore del libro è il professor Davide Rizza dell’Università di East Anglia, Norwich, Regno Unito. Nella prefazione al suo libro l’autore scrive: «Riteniamo che la prospettiva matematica introdotta da Sergeyev si possa fare oggetto di un’esposizione particolarmente accessibile e coinvolgente, in cui si integrino in modo naturale considerazioni teoriche, pratica di calcolo e riflessioni originali su problemi matematici classici e sui moderni paradossi dell’infinito. Vent’anni di ricerca hanno mostrato la fecondità dell’Aritmetica dell’Infinito in ambiti disparati come l’analisi numerica, la ricerca operativa, la teoria della computabilità, la teoria degli automi cellulari, la teoria dei giochi infiniti e della probabilità. In tutti questi ambiti l’Aritmetica dell’Infinito ha offerto un efficace strumento di indagine, grazie al quale è stato possibile riflettere in modo nuovo su problemi noti, trovandone risoluzioni nuove o più efficaci di quelle conosciute, e ottenere generalizzazioni nuove di problemi noti».

«I risultati scientifici del Professor Sergeyev – ci ricorda il prof. Alfredo Garro, suo estimatore e collega presso lo stesso dipartimento – hanno ricevuto un grande riconoscimento internazionale. Oltre al già citato Premio Constantine Carathéodory, gli sono stati conferiti anche il Premio Pitagora (Crotone, 2010), il Premio Khwarezmi del Governo Iraniano (2017), La Lezione Lagrangiana a Torino (2010) e altri. Nel 2020 il Prof. Sergeyev è stato eletto membro corrispondente dell’Accademia Peloritana dei Pericolanti di Messina. È membro del comitato editoriale di undici riviste internazionali nel campo della matematica applicata e dell’informatica ed ha tenuto più di 70 lezioni plenarie ai prestigiosi congressi scientifici internazionali. Il software sviluppato sotto la sua guida viene usato in più di 40 paesi». (fb)

 

Torna all’UniCal la notte dei Ricercatori

di FRANCO BARTUCCIRitorna domani, venerdì 29 settembre, all’Università della Calabria SuperScienceMe – ReSearch is your Re-Source, l’evento organizzato in occasione della Notte europea delle ricercatrici e dei ricercatori.

La grande manifestazione – che vede l’Unical capofila insieme all’Università Magna Graecia, l’Università Mediterranea, l’Università della Basilicata, il Cnr e la Regione Calabria – è uno degli otto progetti italiani di notte della ricerca finanziati dalla Commissione europea con l’obiettivo di creare occasioni di incontro tra ricercatori e cittadini per diffondere la cultura scientifica.

La Notte calabro-lucana della Ricerca punta a coinvolgere attivamente l’opinione pubblica per far conoscere il mondo della scienza attraverso attività di laboratorio, dimostrazioni scientifiche, iniziative ricreative ed educative rivolte a tutte le fasce di età, mostre e visite ai musei dell’Ateneo, intrattenimenti culturali e spettacoli musicali, che saranno conclusi, nell’occasione, dal nuovo progetto “Musicae Loci” di Max Gazzè.

E proprio per stimolare ed avvicinare i giovani alla ricerca, nell’ambito di “SuperScienceMe” sono previste due importanti iniziative: “Missione Ricerca” e “Researchers at Schools”. 

Missione Ricerca, in programma dalle ore 9.30 alle ore 19.30 del 29 settembre, è un tour scientifico di visite guidate nei laboratori dell’Ateneo, prenotabile online, sul sito dedicato www.superscienceme.it, dove è già possibile visionare la descrizione delle attività previste, tra esperimenti e dimostrazioni, che compongono le opportunità di scelta per i visitatori interessati.

Le attività sono divise in cinque aree tematiche ispirate alle cinque missioni europee: Salute e qualità della vita; Oceani e Mari puliti; S.O.S Clima; Città Green e Smart; Suolo e cibo sani. Ogni area tematica accoglierà gruppi di visitatori che assisteranno e parteciperanno agli esperimenti. Le attività sono curate dai dipartimenti e dalle strutture dell’Università della Calabria, ma non mancano le iniziative promosse da enti e fondazioni con cui l’ateneo ha già avviato collaborazioni scientifiche: è il caso, ad esempio, della Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro che terrà specifici laboratori ludico-educativi per l’area Salute e qualità della vita.

Researchers at Schools, invece, rappresenta il momento di incontro diretto tra i ricercatori e gli studenti delle scuole calabresi e lucane per illustrare le cinque EU Missions su cui la manifestazione è incentrata. Nelle visite programmate, infatti, si punterà a coinvolgere gli studenti con le discipline e la ricerca STEAM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Arti e Matematica) attraverso contesti di apprendimento informali.

Gli spettacoli, durante la giornata del 29 settembre, animeranno il Ponte Bucci grazie alla presenza degli artisti di strada, alla rappresentazione di divertenti opere teatrali, ai laboratori scientifici molto accattivanti, come quelli a cura degli attori scienziati di LEOScienza.

Concluderà la manifestazione, in piazza Vermicelli, lo spettacolo “Musicae Loci”, il progetto speciale ed originale di Max Gazzè che il cantautore romano sta portando in giro per l’Italia nel 2023 alla ricerca di suoni, strumenti e musicisti “identitari” del nostro territorio. Max Gazzè, accompagnato dalla Calabria Orchestra diretta da Checco Pallone, presenterà una produzione originale e le sue canzoni in una veste inedita, arricchite dai colori e dai suoni tipici regionali. Un progetto culturale e musicale con alcuni dei suoi più grandi successi rivisitati e riarrangiati con gli strumenti della tradizione. Oltre 20 musicisti sul palco per un evento unico che racchiude il senso ed il valore culturale della manifestazione. (fb) 

Al Laboratorio di Idraulica e Idrologia Urbana dell’Unical riconoscimento internazionale

di FRANCO BARTUCCIIl Laboratorio di Idraulica e Idrologia Urbana (L.I.U.) del Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università della Calabria, con responsabile scientifico la prof.ssa Patrizia Piro, attuale Pro Rettore con delega al Centro Residenziale, ha ottenuto, nell’ambito della Fiera mondiale del Turismo, svoltasi dal 21 al 23 settembre nel Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, un riconoscimento di eccellenza nazionale e internazionale.

Una Fiera in cui si è parlato dei progetti integrati di promozione e valorizzazione della rete regionale delle Aree protette.

Il laboratorio di Idraulica ed Idrologia urbana, diretto dalla prof.ssa Patrizia Piro, è stato sollecitato dagli organizzatori della Fiera torinese a parteciparvi  per la sua intensa attività di studio e di ricerca che lo vede attivo e vincitore  di numerosi progetti sull’Idraulica Urbana Sostenibile. 

Durante la Fiera è stata presentata una sintesi di proposte progettuali innovative, frutto di accurate indagini sperimentali e sul campo, per prevenire allagamenti in ambito urbano, contrastare l’erosione del suolo e ricondurre a un processo di rinaturalizzazione di territori fortemente antropizzati. Esattamente su uno dei temi più scottanti e attuali che il Pnrr pone fra i suoi pilastri di studio ed investimento.

Il Laboratorio di Idraulica ed Idrologia urbana si pone, infatti, sempre più, come punto di riferimento per la progettazione e la realizzazione di interventi volti a promuovere l’urbanizzazione sostenibile, stimolando la crescita economica e contribuendo a rendere le città più attraenti, migliorando il benessere dei cittadini, ripristinando gli ecosistemi degradati, mitigando gli effetti dei cambiamenti climatici e migliorando la gestione del rischio idraulico-idrologico.

Grande soddisfazione per l’invito ed il riconoscimento ha espresso la prof.ssa Patrizia Piro, che tra l’altro é pure Presidente Nazionale del Centro Studi di Idraulica Urbana (CSDU).

«Un invito e un riconoscimento – ha detto – che giunge immediatamente a monte dell’ottavo Convegno Nazionale di Idraulica Urbana in programmazione a Napoli nelle giornate del 5 e 6 ottobre prossimi».

La prof.ssa Patrizia Piro  tra l’altro ottenuto all’unanimità, da parte dei componenti del direttivo dell’Associazione, la rinnovata elezione per un secondo triennio a Presidente Nazionale del CSDU ne stimola l’impegno di lavoro.

«Riconoscere, da parte di antiche istituzioni universitarie (Politecnico di Milano, Università Alma Mater di Bologna, Sapienza di Roma, Federico II di Napoli, Università di Palermo, di Catania, di Pisa, di Brescia….solo per ricordarne alcune) il ruolo di guida alla Università della Calabria, mi riempie – ha dichiarato – di soddisfazione e di responsabilità. Riconoscere alla mia persona questo ruolo vuol dire riconoscere eccellenza al laboratorio di idraulica e idrologia urbana (LIU) di cui sono responsabile e all’intero Dipartimento di Ingegneria Civile a cui afferisco». (fb)

Via libera alla Scuola di Specializzazione dell’area medica in “Patologia clinica e biochimica clinica” all’Unical

Il Ministero dell’Università ha dato via libera alla Scuola di Specializzazione dell’area medica in “Patologia clinica e biochimica clinica” dell’Università della Calabria consentendo a chi ha superato i test di ammissione nazionali di poter scegliere, a partire dal 26 settembre, di iscriversi a tale scuola dell’Ateneo di Arcavacata.

Dopo l’istituzione dei corsi di laurea in Medicina e chirurgia TD (Tecnologie Digitali) e Infermieristica, l’offerta formativa in area medica dell’Università della Calabria si arricchisce ulteriormente con l’attivazione della Scuola di specializzazione in “Patologia clinica e biochimica clinica”, che afferisce all’area Servizi clinici, classe della Medicina diagnostica e di laboratorio. 

La Scuola sarà diretta da Stefania Catalano, professoressa ordinaria di Patologia Clinica e primario del Laboratorio di analisi dell’Annunziata, e si articolerà in 4 anni. La rete formativa della Scuola è costituita dalle strutture di sede (Azienda ospedaliera di Cosenza), collegate (ospedale Rossano-Corigliano e Paola-Cetraro) e complementari (Centro sanitario- Unical, Inrca Ircss (Istituto di ricerca e cura a carattere scientifico – Istituto nazionale di ricovero e cura per anziani).  

L’accesso per i laureati in Medicina e chirurgia è subordinato al superamento della prova di ammissione nazionale per titoli ed esami, bandita dal ministero dell’Università e della ricerca, che si è già svolta il 14 luglio. L’accesso è riservato ai soli medici che hanno superato il test di ammissione, che avranno la possibilità di scegliere la sede Unical dal 26 settembre al 5 ottobre.  

«Il progetto Unical per la sanità – ha commentato il Rettore Nicola Leone procede spedito. Dopo l’istituzione dei corsi di studio in Medicina e in Infermieristica, che hanno avuto un vero e proprio boom di domande, centriamo ora l’obiettivo dell’attivazione della prima Scuola di Specializzazione di area Medica, ottenendo l’accreditamento ministeriale. Si aggiunge così un tassello importante al nostro progetto».

«Infatti, le scuole di specializzazione Unical avranno sede formativa all’Annunziata e nelle strutture ospedaliere della provincia: da una parte consentiranno ai giovani laureati in medicina di svolgere il loro percorso di specializzazione in Regione – ha proseguito – dall’altra arricchiranno gli ospedali con la presenza di medici specializzandi che costituiranno un prezioso supporto ai reparti. Favoriranno, inoltre, la diffusione negli ospedali della cultura medico-scientifica che deve permeare la nostra sanità per migliorarla. Puntiamo ad attivare ulteriori scuole in specialità mediche fondamentali già nel prossimo anno, ritenendo che possano costituire una chiave di volta per rilanciare la sanità del territorio».

Sbocchi professionali

La Scuola offre degli ottimi sbocchi professionali. Consente l’accesso ai ruoli di dirigenza nelle strutture del Sistema sanitario nazionale, ai laboratori diagnostici di Medicina di laboratorio, sia privati che convenzionati con il Ssn (direzione e/o collaborazione), alle attività di Specialistica ambulatoriale nelle strutture del Ssn. Inoltre consente di ricoprire il ruolo di consulente tecnico nel campo della Medicina di laboratorio per enti pubblici e privati (tribunali, ecc.) e la possibilità di svolgere attività di ricerca presso strutture universitarie e centri di ricerca.

In breve bisogna pur dire che questa Scuola parte con la denominazione “Scuola di Specializzazione in Patologia Clinica”, istituita nell’anno accademico 1995/1996 dalla Facoltà di Farmacia, con Preside il prof. Sebastiano Andò, che aveva all’epoca soltanto due corsi di laurea:   Farmacia, nonché Chimica e Tecnologie Farmaceutiche. Una specializzazione che consentiva agli allievi di diventare un professionista medico – sanitario europeo, componente dello staf medico, capace di sviluppare in modo originale l’interfaccia esistente tra momento prescrittivo, farmaco-terapeutico, ed il suo monitoraggio laboratoristico in rapporto al profilo clinico-metabolico del paziente. Un professionista capace  di essere un analista consapevole del progetto tecnologico della strumentazione e della qualità dei dati di laboratorio, ma anche un prezioso informatore del paziente per una consapevole esecutività di ogni test farmaco-diagnostico.

 In venti anni questa Scuola ha rilasciato all’incirca 400 titoli di specializzazione e questi nuovi professionisti hanno trovato i loro opportuni e qualificati sbocchi occupazionali nel sistema sanitario calabrese e non solo.

La prima seduta di conferimento dei titoli rilasciati dalla Scuola di Specializzazione in “Patologia Clinica” si svolse il 18 dicembre 2002  premiando i dottori: Carmela Bianchi, Antonella Blandi, Pierluca Forestieri, Luisa Gallo, Maria Elena Gentile, Anna Gigliotti, Emilia Imbrogno, Rosaria Ruffolo, Brunella Piro e Carmela Oriolo.

Con l’istituzione del corso di laurea in Medicina e Chirurgia TD (Tecnologie Digitali), in accordo con l’Università “Magna Grecia” di Catanzaro, tale Scuola di Specializzazione assume la nuova denominazione Scuola di specializzazione in “Patologia clinica e biochimica clinica”, ottenendo l’accreditamento da parte del Ministero proprio in questi giorni come sopra annunciato, aprendo nuove strade ai fini professionali ed occupazionali. (fb)

Il docente Unical Giuseppe Passarino è il nuovo presidente dei genetisti italiani

di FRANCO BARTUCCI – Il prof. Giuseppe Passarino, docente di Genetica, direttore del Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra (Dibest) dell’UniCal, è il nuovo presidente dei genetisti italiani.

È stato eletto dal vertice dell’Associazione Genetica Italiana (Agi), la cui assemblea si è svolta nei giorni scorsi a Cortona (Arezzo). Il neo presidente, che assumerà la carica a partire dal gennaio 2024 per la durata di un triennio, sarà chiamato a coordinare e valorizzare i diversi contributi che arriveranno dai genetisti italiani, dalla conservazione della natura alla medicina di precisione. 

«A livello personale – ha commentato il prof. Passarino – la cosa mi riempie ovviamente di grande orgoglio ed emozione. Allo stesso tempo non mi sfugge che questo non è solo un prestigioso incarico ma soprattutto un riconoscimento alla genetica dell’Università della Calabria, che negli anni è cresciuta e ha conquistato visibilità nazionale ed internazionale. È quindi doveroso da parte mia condividere la soddisfazione per questa nomina con i colleghi che hanno contribuito a tale successo».

Laureatosi all’Unical nel 1988, Giuseppe Passarino ha proseguito la sua formazione a Pavia e ha successivamente lavorato a Leiden (Paesi Bassi), presso la Stanford University in California e, per un breve periodo, ad Addis Abeba, in Etiopia. Dal 2001 è docente di Genetica presso l’Università della Calabria e dal 2009 coordina i gruppi di Genetica dell’ateneo.

Da anni  il prof. Passarino è coinvolto in diversi progetti nazionali ed internazionali per lo studio dell’invecchiamento e della longevità. Nei giorni scorsi a Firenze, nell’aula magna dell’Università, è stato presentato il percorso di AGE-IT, il più grande polo di ricerca nazionale sui temi dell’invecchiamento finanziato dal Piano Nazionale di Recupero e Resilienza (Pnrr) con 114 milioni di euro, che vede l’Università della Calabria, con il coinvolgimento diretto del prof. Passarino, tra i principali partners del progetto,  che vedrà impegnati 17 gruppi di ricerca dell’Università della Calabria.

Il progetto si avvale della partecipazione di ben 350 esperti nei diversi settori scientifici impegnati da tempo nelle diverse sfide poste dall’invecchiamento della popolazione italiana ed europea. Un raggruppamento vastissimo di competenze, quindi, al lavoro per studiare l’evoluzione della nostra società disegnando le possibili linee di intervento, da tutti i punti di vista: sociale, economico, biomedico e tecnologico.

Una ricerca sul campo che darà indicazioni utili, a livello internazionale, alle società e popolazioni che vivono lo stesso trend demografico e analoghi problemi. Sarà organizzata in 10 grandi sfide articolate nei vari settori disciplinari, con un’attenzione particolare a temi trasversali come il trasferimento tecnologico e il ruolo dell’apprendimento nell’invecchiamento attivo.

Ci sono limiti all’aumento della sopravvivenza in Italia? Quale è stato l’impatto del Covid-19? Perché la fecondità dell’Italia è tra le più basse al mondo? Qual è il ruolo delle politiche? Le migrazioni possono contrastare il processo di invecchiamento? Come cambiano le dinamiche sessuali e le dinamiche di formazione e scioglimento delle unioni in una società in cui viviamo sempre più a lungo? Qual è l’impatto del cambiamento climatico e dell’inquinamento sulla salute degli anziani? Che ruolo avrà la Silver Economy? Sono queste alcune delle questioni che saranno affrontate, con l’obiettivo di fornire delle risposte sulla base delle evidenze scientifiche e delle previsioni di sviluppo delle conoscenze e nell’ottica di trovare le migliori soluzioni tecnologiche, sociali, medico-assistenziali e di policy per il benessere.

L’Università della Calabria partecipa, come già detto sopra, con 17 diversi gruppi di ricerca afferenti ai diversi ambiti del progetto. Sono infatti presenti gruppi di ambito biomedico, coordinati dallo stesso Giuseppe Passarino, di scienze sociali, coordinati da Domenico de Giovanni e Patrizia Ordine, ed attinenti al settore tecnologico, coordinati da Sandra Costanzo.  Da sottolineare poi il supporto tecnico dell’Area ricerca dell’ateneo ad un’iniziativa complessa che, come tutti i progetti PNRR, presenta non poche difficoltà di tipo gestionale. (fb)

Una Festa per il 52° anno accademico dell’UniCal

di FRANCO BARTUCCI – Il 52° anno accademico dell’Università della Calabria, inaugurato nell’aula magna del Centro Congressi “Beniamino Andreatta”, è stato all’insegna, nella parte iniziale della cerimonia, della figura del primo Rettore Beniamino Andreatta, come nella parte finale della relazione del Rettore, prof. Nicola Leone, all’istituenda laurea magistrale in “Medicina e Chirurgia/TD” e di Scienze Infermieristiche, i cui corsi di laurea prenderanno il via con il nuovo anno accademico 2023/2024, in stretta collaborazione con l’Azienda Ospedaliera “Annunziata” di Cosenza e dell’Asp provinciale.

Felice il Rettore Nicola Leone, con la sua relazione, nel parlare della meta raggiunta  dall’Università nell’essere ormai un punto di riferimento internazionale come auspicato dal Rettore Andreatta nella fase iniziale dei corsi di laurea; come lo stesso presidente della Giunta regionale, on. Roberto Occhiuto, presente alla cerimonia inaugurale, che con soddisfazione ha tenuto a precisare: «Come Andreatta sognava oggi la Calabria ha un Presidente della Regione ed un Rettore della prima Università calabrese entrambi laureatisi in questo Ateneo».

Ma la cerimonia si è pure caratterizzata quando il Rettore Leone parlando del “Progetto UniCal per la Sanità calabrese”, in stretto rapporto di collaborazione con il Presidente della Giunta regionale calabrese, Roberto Occhiuto, ha annunciato, attirando un forte applauso del vasto pubblico presente in aula, che da pochi minuti era arrivata la notizia che il Ministero dell’Università ha accreditato  la Scuola di specializzazione in Patologia Clinica e Biochimica Clinica, attivata nell’anno accademico 1995/1996 dalla Facoltà di Farmacia e Scienze della Nutrizione e della Salute, guidata dal Preside, prof. Sebastiano Andò, aprendola ufficialmente a medici e fare ingresso nell’Ospedale “Annunziata”,  consentendo quindi la prima “clinicizzazione” dei reparti ospedalieri.

La cerimonia si era aperta, in attesa dell’arrivo del Ministro all’Università e Ricerca Scientifica, Anna Maria Bernini, con la tradizionale sfilata dei direttori di dipartimento dell’Università e dei componenti del Senato Accademico, nonché del dirigente amministrativo, Giancarla Masè, dei Pro Rettori  Francesco Scarcello e Patrizia Piro, con delega al Centro residenziale , nonché dei diciotto Rettori ospiti provenienti da varie università italiane. Si notavano in sala in prima fila: il presidente Roberto Occhiuto con accanto l’arcivescovo di Cosenza, monsignor Giovanni Checchinato, ed a seguire alcuni parlamentari: Mario Occhiuto, Simona Loizzo, Anna Laura Orrico; nonché il presidente della Provincia di Cosenza, Rosaria Succurro, con il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, e di Montalto Uffugo, Pietro Caracciolo, nonché vari consiglieri regionali.

Tra il corpo accademico dell’Università si notavano i Rettori: Rosario Aiello, Giuseppe Frega, Giovanni Latorre, Gino Mirocle Crisci; mentre in un’area attigua vi erano vari dirigenti ed impiegati amministrativi e tecnici dell’Università, dove aveva trovato pure posto il primo laureato dell’UniCal in Scienze Economiche e Sociali, dott. Sergio Chiatto.

Attesa, dopo l’esecuzione dell’inno nazionale, eseguita dal coro del “Conservatorio Giacomantonio” di Cosenza, la relazione del Rettore Nicola Leone, che presente il Ministro Bernini, ha relazionato sul tema: “Un Campus internazionale aperto al territorio”, facendo un resoconto di un triennio di lavoro partendo dal 2019 fino ai nostri giorni, in rapporto a situazioni degli anni precedenti, il cui contesto culturale ed economico era molto svantaggiato.

«Nel corso degli anni – ha detto il Rettore Leone – l’UniCal è cresciuta notevolmente diventando una delle università più grandi e a maggior impatto del Sud Italia».

«La nostra Università – ha proseguito – è un centro di ricerca di spicco, impegnato in progetti innovativi che affrontano le sfide globali. L’UniCal è un Campus verde e sostenibile, costantemente impegnato nell’efficientamento energetico per la riduzione di consumi e l’uso di fonti rinnovabili».

Altro capitolo del suo intervento  ha riguardato l’internazionalizzazione dell’offerta formativa con l’attivazione di 13 corsi di Studio internazionali, divenendo la prima università del Mezzogiorno per studenti stranieri iscritti, attirando l’interesse del prof. Georg Gottlob, che dall’Università di Oxford si trasferirà a fine anno all’UniCal, come sede d’insegnamento e ricerca.

Il Rettore Leone ha poi proseguito parlando di ciò che l’Università ha fatto a sostegno dell’impresa e dell’innovazione grazie all’impegno e funzione del TechNest (Incubatore Imprese Innovative) che ha promosso l’attivazione di ben 47 Spin-off, di cui 13 imprese high-tech e 37 famiglie brevettuali. Ha ricordato il progetto Tech4You che ha coinvolto l’Università di Potenza (Basilicata) e l’UniCal, classificandosi al secondo posto in Italia ottenendo un finanziamento di 119 milioni di euro con l’assunzione di oltre 250 ricercatori; nonché 21 milioni di euro per le aziende meridionali. In ultimo ha pure ricordato l’accordo raggiunto con il Comune di Cosenza per insediare nel centro storico un “Open Incubator” per il settore culturale e turistico con la individuazione e messa in opera di ben 10 start-up, che finanziati dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo potranno essere attivi fino al 2025.

Altri argomenti trattati hanno riguardato le iniziative sociali, culturali e sportive svolti sul territorio; nonché la sinergia creata con il mondo della scuola sia a livello di studenti che docenti. Ampio il capitolo dedicato al Progetto “UniCal per la Sanità”, del quale si è parlato all’inizio del servizio facendo rilevare, tra l’altro, la forte domanda di interesse espressa dagli studenti calabresi per questo corso di laurea voluto per ridurre la migrazione sanitaria e studentesca.

«L’UniCal – ha detto il Rettore Leone – con tale progetto mira a ridurre la migrazione sanitaria e studentesca. L’UniCal si apre ancor di più al territorio be compie pienamente la sua “missione sociale» a beneficio della comunità e del potenziamento dell’organico ospedaliero. Quattro unità operative complesse dell’ospedale sono già passate a guida dell’UniCal: Chirurgia, Ematologia, Laboratorio di Analisi, Geriatria. Ci sono poi il Tavolo anatomico 3D, già disponibile e proficuamente utilizzato dal prof. Nardo per l’asportazione di tumori di dimensioni eccezionali; il Robot chirurgico “Da Vinci” fondamentale in Urologia, Ginecologia e Chirurgia; un sistema robotico mobile di imaging 2d-3d per la neurochirurgia.

«L’Università della Calabria – ha precisato il Rettore Leone – va assumendo sempre più una sua caratteristica internazionale, scientificamente attirando anche l’attenzione di docenti e studenti da tutto il mondo, come di apertura al territorio con l’eccellente rapporto di collaborazione attivato con la Regione e con le principali istituzioni calabresi».

Ha terminato la sua relazione rivolgendo infine un appello al Ministro dell’Università e al Presidente della Regione auspicando un sostegno a favore delle università della Calabria, un investimento sul reclutamento di qualità e sulla ricerca, garantendo alloggi e borse di studio per tutti gli studenti idonei approvando una nuova legge regionale sul Diritto allo Studio.

«È proprio il sistema universitario calabrese – ha concluso il Rettore Nicola Leone – che potrebbe favorire il rilancio e la crescita del territorio, proiettando la Calabria verso il futuro».

Il saluto dei rappresentanti degli studenti, Gaia Izzo, e del personale amministrativo, Mario Muto

 Dopo il Rettore ha preso la parola la giovane Gaia Izzo, “studentessa eccellente” di Ingegneria edile-architettura premiata con i fondi del 5×1000 destinati all’Università della Calabria.

«L’Unical è immersa nel verde e dispone di biblioteche, sale studio, residenze universitarie, mense, e tanti spazi di aggregazione. Abbiamo un Centro Universitario Sportivo – ha detto la studentessa –  che è fondamentale per il benessere psicofisico di noi studenti. I momenti di studio sono intervallati da svariate attività ricreative, da innumerevoli iniziative sportive, musicali e teatrali, che vedono coinvolti non solo noi studenti ma anche i docenti e il personale tecnico amministrativo, rafforzando così il rapporto intergenerazionale. Nel suo complesso questa università è un “ambiente”, è un ecosistema, un luogo in cui il confronto e la condivisione non avvengono solo nelle aule universitarie ma in ogni angolo del Campus».

«In una giornata così importante – ha concluso la studentessa Izzo – mi sento fiera di far parte dell’Unical e dei traguardi che ha raggiunto e delle eccellenze che ha prodotto. Sono orgogliosa del ruolo propulsivo che svolge nel Mezzogiorno d’Italia dimostrando di essere in grado di affrontare tutte le sfide per puntare ad una generale crescita culturale».

A rappresentare il personale tecnico amministrativo dell’UniCal è intervenuto, Mario Muto, quasi prossimo al suo pensionamento dopo 43 anni di presenza e lavoro. Quale testimone privilegiato degli ultimi 40 anni di storia dell’ateneo ha tenuto a precisare: «Sono trascorsi più di 50 anni da quando la vita nel nostro Ateneo ebbe inizio, in una terra difficile dove il diritto allo studio era un’utopia e i giovani erano condannati a cercare fortuna altrove. In questi cinquanta anni noi, suoi figli, abbiamo saputo dimostrare quanto possiamo essere capaci, con competenza e spirito di innovazione. Questa Università ha saputo cambiare le sorti di tanti; e tra di essi anche la mia. È vero, ancora oggi sono troppi i giovani costretti a partire».

«L’Unical può e deve incidere sempre di più – ha sottolineato – ma queste migrazioni, almeno, non hanno più il sapore di un viaggio della disperazione e i nostri giovani vanno spesso ad occupare posizioni di prestigio e rilievo. Il nostro impegno deve essere di porre a sistema le buone pratiche, continuare a creare occasioni di crescita, a trasferire sul territorio il miracolo del Campus per eccellenza».

La lectio Magistralis di Georg Gottlob

Il momento atteso della giornata, per effetto del suo trasferimento dall’Università di Oxford all’UniCal, è stato esaudito con la lezione del prof.Georg Gottlob, che in 25 minuti ed in perfetto italiano ha parlato sul tema: “Intelligenza e ignoranza artificiale” , mostrandosi a proprio  agio durante la conversazione, ben consapevole che a fine anno l’UniCal lo annovererà tra i suoi docenti, dopo le numerose collaborazioni scientifiche avviate già da tempo.

Il prof. Gottlob è uno dei massimi esperti internazionali di informatica. Ha fornit o risultati fondazionali all’Intelligenza Artificiale, che gli sono valsi i più prestigiosi premi scientifici della comunità. I suoi lavori di ricerca hanno completamente trasformato la visione della disciplina, introducendo l’analisi della Complessità Computazionale nel design degli algoritmi di Intelligenza Artificiale. È considerato non silo un brillante ricercatore, ma un visionario innovatore che ha creato importanti realtà imprenditoriali di spin-off basate sulle soluzioni tecnologiche messe a punto negli anni.

La sua è stata una lezione, che partendo dalle origini dell’intelligenza artificiale è passato al suo sviluppo nei decenni fino ad arrivare alle sue applicazioni odierne  analizzandone i pro e i contro del supporto umano di cui ha pure  bisogno. Tecnologie che sono sempre più presenti nel nostro quotidiano.

«Non solo noi uomini ignoriamo certe cose, anche le macchine possono errare – ha evidenziato Gottlob –. Gli errori delle macchine che costruiamo devono essere studiati per migliorare. Oggi siamo arrivati a logiche di intelligenza artificiale molto efficienti che possono lavorare con big data e sviluppare ragionamenti piuttosto complessi, ma questa disciplina ha ancora bisogno di svilupparsi”. “Con l’AI simbolica – ha spiegato – abbiamo fatto grandi passi in avanti e ora sappiamo risolvere problemi con grandi vincoli, come nel caso delle tecniche utilizzate dalle grandi compagnie informatiche nel campo del chip design. Ma con l’AI subsimbolica, e in particolare con il deep learning, sono stati raggiunti risultati fantastici».

Le conclusioni del ministro Bernini

Il ministro Bernini, che ha rivelato di conoscere questa Università fin dalla sua fase istitutiva grazie alle frequentazioni familiari con il padre fondatore dell’Ateneo, Beniamino Andreatta, ha evidenziato come l’Unical si caratterizzi per: «un passato storicamente innovativo, radici profonde che guardavano al futuro, un hub che guardava già al Mediterraneo allargato, all’internazionalizzazione, ad un mondo in cui si può comunicare solamente parlando la stessa lingua culturale, con forte impatto non solo economico, finanziario, ma soprattutto sociale. Nelle parole del ministro il risalto per questo “intento visionario di fare dell’Università un unicum, un ecosistema, capace di mettere a regime tutti i talenti e di valorizzare tutte le capacità, le vocazioni, i desideri di crescita innovativi che animano i diversi protagonisti del grande mondo della formazione e della ricerca».

Riprendendo i temi della lectio magistralis di Gottlob, la responsabile del dicastero dell’Università e della Ricerca ha chiosato: «Non esiste intelligenza artificiale che possa prescindere dall’intelligenza umana, altrimenti diventa ignoranza artificiale. Sentire affermare a Georg Gottlob che l’Università della Calabria rappresenti il futuro dell’intelligenza artificiale significa aver raggiunto un risultato straordinario, di cui sarebbero orgogliosi i padri fondatori dell’ateneo; risultato che è frutto di un lavoro di squadra. Una Calabria che si racconta in maniera positiva, dinamica e vincente, rende positivo, dinamico e vincente tutto ciò che agisce al suo interno».

In conclusione secondo un giudizio espresso da un neo laureato dell’UniCal e studente per acquisire la laurea specialistica, Emanuele Macrì, il Ministro Bernini “ha colto l’occasione per sottolineare l’importanza e la centralità dell’Università della Calabria nel contesto meridionale e non solo, ponendo un focus  sull’attenzione dell’ateneo al diritto allo studio, all’internazionalizzazione e alla ricerca, fondamentali per creare quello che ha definito «più di un semplice Campus, ma un vero e proprio Ecosistema” e acceleratore di una terra che ha bisogno di risollevarsi partendo dalle sue risorse migliori». (fb)

La Ministra dell’Università Bernini e lo scienziato di Oxford, Georg Gottlob, inaugurano il 52° anno accademico dell’UniCal

di FRANCO BARTUCCISi svolgerà venerdì 15 settembre 2023, nell’aula magna del Centro congressi “Beniamino Andreatta”, la cerimonia inaugurale del 52° Anno Accademico dell’Università della Calabria con una lezione magistrale del prof. Georg Gottlob sul tema: “Intelligenza e ignoranza artificiale”, alla presenza del Ministro dell’Università e della Ricerca Scientifica Anna Maria Bernini.

Il programma

L’inaugurazione dell’anno accademico prenderà il via con il corteo dei Rettori, ospiti della cerimonia, e proseguirà con l’esibizione musicale a cura del Conservatorio “Stanislao Giacomantonio” di Cosenza. 

Successivamente, nella relazione intitolata: Un campus internazionale e aperto al territorio,  il Rettore Nicola Leone illustrerà i risultati più recenti conseguiti dall’Unical e gli obiettivi da raggiungere nell’immediato futuro con le azioni messe in campo per lo sviluppo dell’ateneo.

Il Rettore si concentrerà sul valore strategico dell’internazionalizzazione , soprattutto, sull’apertura dell’università al territorio: dalle iniziative per il trasferimento tecnologico con incubatori di start-up innovative e spin-off alle sinergie con la Regione Calabria e il mondo della scuola, fino al progetto per la Sanità con l’istituzione del nuovo corso di laurea in Medicina e chirurgia TD (Tecnologie digitali), una tappa storica per la provincia e per la Calabria intera che rafforza la presenza dell’ateneo sul territorio fornendo enormi prospettive di crescita in campo sanitario, scientifico e occupazionale.

Secondo protocollo seguiranno una relazione di Mario Muto, in rappresentanza del personale tecnico amministrativo, testimone privilegiato degli ultimi quarant’anni di storia dell’UniCal; nonché di Gaia Izzo, in rappresentanza degli studenti, una ventunenne iscritta al quarto anno di Ingegneria edile-architettura che ha sostenuto tutti gli esami con una media voto superiore al 29. Una “studentessa eccellente” che riesce a coniugare la carriera universitaria con la passione per la musica che coltiva al Conservatorio di Cosenza dove studia pianoforte.

Sarà poi il momento della lectio magistralis del professor Georg Gottlob dal titolo Intelligenza e ignoranza artificiale. Lo scienziato austriaco – membro della prestigiosa Royal Society di Londra e dell’Accademia tedesca “Leopoldina”, tra i massimi esperti nel campo dell’intelligenza artificiale che ha deciso, come noto, a partire dal prossimo anno accademico 2023/2024, di trasferirsi dall’ Università di Oxford all’Università della Calabria Università come sede per le sue ricerche. 

Alla titolare del dicastero dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini saranno affidate le conclusioni dell’evento, prima della dichiarazione ufficiale dell’apertura dell’anno accademico 2023/2024 da parte del rettore Nicola Leone.

La lezione storica di Paolo Sylos Labini e Beniamino Andreatta per il 50° del primo anno accademico dell’UniCal 1972/1973   

Una cerimonia che cade quasi al termine del 50° del primo anno accademico 1972/1973 quando in quei mesi estivi  del 1973 il Comitato Tecnico Amministrativo e i Comitati Ordinatori delle quattro Facoltà svolgevano, presso la sede comunale di Castrovillari  (29 luglio 1973), la loro ultima riunione congiunta discutendo sulla evoluzione del progetto finalizzato a realizzare le strutture della sede del Campus universitario di Arcavacata e sul nuovo bando di ammissione ai corsi di laurea per l’anno accademico 1973/1974 che prevedeva l’attivazione dei corsi di laurea in lettere, filosofia, lingue moderne, matematica, scienze naturali in aggiunta ad ingegneria, fisica e scienze economiche e sociali, per un totale complessivo di mille posti.

Nella circostanza il Rettore Andreatta pubblica, inoltre, un bando rivolto agli studenti non residenti in Calabria. Attraverso il  quotidiano La Stampa dell’11 agosto 1973 chiarisce il perché: “Il primo problema da superare è il provincialismo: l’Università rischia di diventare un fatto esclusivamente cosentino, neppure calabrese. Noi non abbiamo mai pensato, venendo in Calabria – dice al giornalista Mimmo Càndito – di organizzare un’università paesana. Ecco perché abbiamo pensato a questo bando rivolto agli studenti non residenti in Calabria. La presenza di questi studenti, se ci sarà, può essere il primo contributo reale a una tendenza che contrasti la meridionalizzazione di Arcavacata».

«Non possiamo essere un’università paesana – ripete Andreatta – perché siamo rivolti al mercato nazionale e perché, per fare il nostro mestiere, per cooperare allo sviluppo, abbiamo bisogno d’innestare qui una struttura che sia profondamente inserita nell’Europa e nell’Italia moderna. Una struttura, quindi, che non abbia eccessive caratteristiche locali. Per la Calabria, l’università deve fare, su un certo piano, quello che l’autostrada ha fatto sul piano delle comunicazioni fisiche. Per tutto questo è importante che l’Università non si isoli, e che la componente calabrese non sia prevaricante”. Questo accadeva esattamente cinquant’anni fa e le parole di Andreatta rimangono alla luce dell’internazionalizzazione dell’UniCal che sta crescendo una base di valori ed aspettative su cui lavorare».

Altro argomento su cui riflettere lo porta alla luce il Presidente del Comitato Ordinatore della Facoltà di Scienze Economiche e Sociali, prof. Paolo Sylos Labini, che allo stesso giornalista Mimmo Càndito, per un servizio pubblicato dal quotidiano La Stampa il 16 luglio 1973, con il titolo “Cosenza, l’università per vivere”, alla luce di una dichiarazione fatta da uno studente e riportata nel servizio: “Con l’Università si è iniziata la nuova storia della mia terra” , risponde affermando: «L’Università non ha e non può avere conseguenze taumaturgiche, e sarebbe assurdo pensarlo, L’Università da sola non può diventare un centro di trasformazione sociale. È uno dei temi di una dialettica sociale estremamente composita; sarà un tema importante in relazione alla serietà e alla tenacia non solo di coloro che sono dentro, ma anche di persone che sono fuori».

«Più ci si lavora tutti assieme e con convinzione, più cambia la storia della Calabria. Ma la gente di Calabria ha fame di illusioni, se queste sono le strade della speranza. Il primo rabberciato anno accademico ha detto ancora parole nuove e vecchie insieme, perché troppo si è subito pur di cominciare. Alla fine di questa lunga storia vitale c’è una società, rapporti umani, forme di presenza diversi da tutelare e valorizzare, come da conquistare».

Peccato, che dopo cinquant’anni di storia, non si ha contezza e consapevolezza certa che ciò sia avvenuto in quanto è mancato un riscontro reale con la realtà nel rapporto tra società e l’istituzione universitaria in modo coinvolgente, intenso ed umano per come veniva auspicato dai Padri fondatori. (fb)

L’Unical inaugura il 52esimo anno accademico con una lectio del prof. Georg Gottlob

di FRANCO BARTUCCIL’Università della Calabria si appresta a celebrare venerdì 15 settembre, con una sontuosa manifestazione, che si svolgerà nell’aula magna “Beniamino Andreatta”, il 52° anno accademico 2023/2024, con una “lectio magistralis del prof. Georg Gottlob sul tema ”Intelligenza e Ignoranza Artificiale”, uno dei massimi esperti al mondo di Intelligenza artificiale e membro della Royal Society, alla presenza del Ministro dell’Università e della Ricerca Scientifica, on. Anna Maria Bernini.

Sono pochi gli scienziati di fama internazionale che hanno contribuito a sviluppare significativamente il mondo dell’informatica, dall’Intelligenza artificiale alla logica, alla teoria delle basi di dati: uno di questi è certamente Georg Gottlob, professore di Informatica alla prestigiosa Università di Oxford e “Fellow” del St John’s College di Oxford.

Per il rettore Nicola Leone la cerimonia inaugurale del 52° anno accademico dell’Università della Calabria costituirà una occasione per tenere la sua relazione sul tema: Un Campus internazionale e aperto al territorio, ma soprattutto per  presentare il professore Georg Gottlob alla comunità accademica, in quanto lo stesso  scienziato austriaco ha deciso di rispondere alla call dell’Unical per il reclutamento di docenti di chiara fama, mostrandosi interessato ad avere una cattedra nell’ateneo calabrese, che occuperà dalla fine di quest’anno.

La decisione di Gottlob di rispondere alla call lanciata dall’Unical è stata certamente influenzata dal fatto che alla guida dell’ateneo ci sia il collega Nicola Leone, con il quale ha condiviso collaborazioni e pubblicazioni scientifiche di alto prestigio. Dal 1994 al 2000 hanno lavorato insieme nello stesso dipartimento al Politecnico di Vienna, stabilendo una intensa collaborazione scientifica che si è rafforzata nel tempo, coinvolgendo tanti altri ricercatori calabresi. Gottlob è infatti coautore con numerosi docenti Unical in ben 104 pubblicazioni, con citazioni in più di 7000 ricerche. 

La scelta del professore di venire all’Unical è stata anche influenzata dalla consapevolezza di trovare un terreno fertile di collaborazione, considerato che il gruppo di ricerca in Intelligenza artificiale è ormai accreditato a livello nazionale ed internazionale e che all’Unical ci sono gruppi di ricercatori eccellenti di diverse altre discipline, con i quali Gottlob intende stabilire una collaborazione interdisciplinare.

Con la sua presenza il team si rafforzerà maggiormente, portando a quattro il numero di docenti Unical insigniti dell’EurAI fellowship, insieme al rettore Nicola Leone, al direttore dei Dipartimento di matematica e informatica Gianluigi Greco e al prorettore Francesco Scarcello. L’Unical diverrà, così, la prima in Italia in quanto a numero di EurAI fellow, solo La Sapienza di Roma – ateneo che ha oltre il triplo dei docenti dell’Unical – ne conta 4 al pari dell’Università della Calabria.

Note di merito del prof. Georg Gottlob 

È membro, inoltre, della esclusiva Royal Society di Londra che, insieme all’Accademia tedesca “Leopoldina” (di cui è membro), è la più antica società scientifica esistente al mondo, fondata al Gresham College nel 1660, di cui hanno fatto parte luminari quali Robert Boyle, Isaac Newton e Charles Darwin. Il docente è vincitore di progetti di ricerca da milioni di sterline finanziate dai bandi ERC (European Research Council), che seleziona i vincitori in base al solo criterio dell’eccellenza scientifica, ed EPSRC (Engineering and Physical Sciences Reasearch Council), è stato vincitore del premio Wittgenstein e ha collezionato innumerevoli riconoscimenti per le sue ricerche scientifiche. E da fine 2023 diventerà ufficialmente un professore di ruolo all’Università della Calabria.

Il commento del Rettore Nicola Leone

«Sono davvero felice – ha commentato il rettore Nicola Leone – che uno scienziato di altissima levatura professionale come Georg Gottlob abbia accettato l’invito ad entrare nella nostra comunità accademica. Il suo arrivo rappresenta un’opportunità unica per gli studenti che potranno ascoltare i suoi insegnamenti, e per dottorandi e ricercatori, che avranno l’opportunità di collaborare con uno dei massimi esperti al mondo nel settore. Gottlob è anche una persona dalle straordinarie doti umane, dall’umiltà propria di tutte le grandi menti. Sono certo che la sua presenza darà un’ulteriore spinta alla qualificazione scientifica dell’Unical».

L’attuazione di call internazionali – uno dei punti chiave del programma del rettore Leone – ha come obiettivo un reclutamento di qualità, sia per accrescere il profilo scientifico e culturale dell’ateneo che per offrire agli studenti una didattica di livello e arricchire le collaborazioni nella ricerca. L’arrivo di Georg Gottlob rappresenta la punta di diamante della call internazionale, conclusa a fine 2022, alla quale avevano aderito tantissimi docenti e studiosi internazionali. Presto l’università selezionerà nuovi docenti di alto profilo, tra coloro che hanno risposto alla call per “chiamata diretta” per studiosi con comprovata esperienza all’estero o insigniti di alti riconoscimenti scientifici in ambito internazionale, chiusa il 31 luglio scorso. 

Anche in questo caso le domande sono state numerose, a conferma di come il Campus di Rende sia diventato negli anni sempre più attrattivo, nonostante una collocazione territoriale che non sempre lo ha reso appetibile, e di come sia ormai riconosciuto come un ambiente ideale per la ricerca, come conferma la commissione europea che ha gli conferito l’award Hr Excellence in Research. L’Unical fa, infatti, parte dei soli 16 atenei italiani che hanno ottenuto il prestigioso riconoscimento. (fb)