Il Censis incorona l’Unical: È il miglior Ateneo d’Italia

Il miglior Ateneo d’Italia si trova in Calabria, ed è l’Università della Calabria. Parola di Censis che, nella sua classifica indica l’Università calabrese in prima posizione, superando con un punteggio finale di 92,2 le Università di Padova (89,5) e Perugia (87,7).

Un traguardo prestigioso, considerando che per due anni consecutivi l’Unical è stata in terza posizione tra le grandi università, ovvero quelle con un numero di iscritti compreso tra 20.000 e 40.000. Poi la svolta: l’Ateneo ha ottenuto il punteggio generale più alto in assoluto, consolidando non solo il primato per servizi, ma anche conquistando il gradino più alto del podio anche per le borse di studio offerte ai propri studenti, con 110 punti su 110, piazzandosi davanti anche ai mega atenei (sopra i 40.000 iscritti) come Padova, Bologna, La Sapienza di Roma.

Il primato nella categoria “borse” è stato raggiunto grazie alla ottima collaborazione con la Regione Calabria, intervenuta nel finanziamento di cui hanno beneficiato anche gli altri atenei calabresi, ben posizionati in questo parametro: Università Mediterranea di Reggio Calabria (110) e Università Magna Graecia di Catanzaro (108).

La categoria “servizi”, sul primo gradino del podio, tiene conto, invece, dei pasti erogati, dei posti e dei contributi per l’alloggio degli studenti.

Un’università, quindi, a misura di studente che garantisce posto alloggio, borse di studio, servizio mensa, contributi per favorire la mobilità internazionale, rassegne culturali, momenti di aggregazione e socialità, cinema, attività sportive negli impianti del CUS. Ne è prova anche il dato ottenuto per le “strutture”, il cui punteggio è aumentato anche nella classifica 2024, passando da 83 a 86.

La performance dell’Unical, dopo il risultato molto positivo già emerso nel recente Rapporto Almalaurea, registra un miglioramento anche sul dato occupabilità, che passa dai 70 punti del 2023 ai 75 del 2024. Il tasso di occupazione dei laureati Unical cresce, infatti, in controtendenza rispetto al dato nazionale e l’ateneo conferma la sua funzione di ascensore sociale: 3 su 4 sono i primi laureati in famiglia e la maggior parte, già ad un anno dal conseguimento del titolo, trova lavoro al Sud.

Stabile il punteggio mantenuto per l’internazionalizzazione che conferma la crescita dello scorso anno (78), mentre la voce “comunicazione e servizi digitali” fa registrare una valutazione di 94 punti.

Per il Rettore, Nicola Leone, «la posizione di vertice è frutto dell’aggiornamento continuo dell’offerta didattica, delle metodologie innovative e della ricerca scientifica di qualità, rafforzata grazie a collaborazioni internazionali e all’arrivo di studiosi di alto profilo dall’Italia e dall’estero».

«Censis riconosce, inoltre, i progressi compiuti in infrastrutture e sostenibilità – ha aggiunto – che hanno reso il campus più green, migliorato gli spazi per la didattica, le biblioteche e i laboratori. Significativo il risultato sul tasso di occupazione dei laureati, nonostante le limitazioni del contesto territoriale: strategici, in tal senso, gli investimenti in hub di innovazione e incubatori di startup. Apprezzabile anche il posizionamento nell’internazionalizzazione, promossa attraverso programmi di mobilità, che arricchiscono l’ambiente culturale del campus, e accordi per il rilascio congiunto di titoli internazionali».

Il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, ha evidenziato come «il primato conquistato dall’Unical nella classifica Censis sul sistema universitario italiano certifica l’indiscutibile qualità di una realtà accademica divenuta ormai un punto di riferimento nella formazione delle giovani generazioni, avanguardia in molte discipline nel panorama nazionale e internazionale e strumento di crescita per l’intera Calabria».

«Siamo orgogliosi di questo grande risultato raggiunto dall’Unical – ha proseguito – così come dei piazzamenti delle altre due università calabresi, ed esprimiamo le nostre congratulazioni ai tre magnifici Rettori per l’ottimo lavoro svolto fino ad oggi: Nicola Leone dell’Unical; Giuseppe Zimbalatti della Mediterranea di Reggio Calabria, e Giovanni Cuda della Magna Graecia di Catanzaro. La soddisfazione è ancora maggiore guardando nel dettaglio i parametri analizzati e premiati dal Censis».

«Il primato nella categoria ‘borse’ – ha spiegato – è stato raggiunto grazie all’ottima collaborazione instaurata con la Regione Calabria, intervenuta nel finanziamento di cui hanno beneficiato anche gli altri Atenei calabresi, ben posizionati in questo parametro: Università Mediterranea di Reggio Calabria (110) e Università Magna Graecia di Catanzaro (108)».

«Passo dopo passo, con determinazione e impegno – ha concluso – stiamo costruendo una Calabria che non è più rappresentata quale fanalino di coda nelle classifiche nazionali. Ho sempre pensato che la nostra Regione, nonostante tanti problemi, abbia anche enormi potenzialità, e finalmente stiamo imparando a sfruttarle, a valorizzarle e a raccontarle al Paese».

Soddisfazione è stata espressa, anche, dal sindaco Franz Caruso, sottolineando come l’importante traguardo raggiunto «che è sintomatico dell’ottimo stato di salute dell’Unical che, grazie all’impulso ricevuto in questi ultimi anni, ha fatto registrare questo sorprendente risultato che ne rafforza la leadership e il valore su scala nazionale».

«L’Unical – ha detto Franz Caruso – merita ampiamente questa posizione di vertice che ha costruito negli anni, potenziando la sua offerta accademica, attivando nuovi corsi di laurea al passo coi tempi e mettendo a disposizione una serie di servizi di eccellenza che hanno premiato la sua notevole potenzialità ricettiva nei confronti degli studenti».

«Siamo orgogliosi, come città capoluogo – ha concluso – di questo significativo risultato che consolida le posizioni, già di tutto rispetto, occupate in passato dall’Unical e che rafforza ancor di più la sinergia che abbiamo da tempo avviato con il nostro ateneo da quando ne abbiamo incoraggiato l’arrivo nel nostro centro storico, con l’attivazione dei corsi di infermieristica, segnando un momento epocale favorito dalla lungimiranza del Rettore Nicola Leone al quale, in questo momento di particolare soddisfazione, indirizzo le mie più vive congratulazioni». (rcs)

Gli studenti di Informatica dell’Unical primeggiano nel concorso nazionale “CyberChallenge.IT

di FRANCO BARTUCCI“CyberChallenge.It”, è il primo programma di addestramento in cybersecurity per studentesse e studenti universitari e delle scuole superiori organizzato dal Cybersecurity National Lab del Cini (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica).

Le singole università coinvolte nel progetto partecipano attivamente col personale docente allo svolgimento del percorso di selezione e formazione. Il progetto è anche una occasione per promuovere nelle scuole le discipline informatiche e, in particolare, quelle legate ai temi della sicurezza informatica.

Quest’anno al progetto hanno partecipato 43 sedi da tutta Italia comprendenti Università pubbliche e forze dell’ordine per un totale di 4112 partecipanti al percorso di addestramento. Ogni sede può avere al massimo 20 partecipanti effettivi più 5 eventuali riserve.

Il percorso si è svolto attraverso tre fasi, dal locale alla nazionale: tra febbraio e maggio 2024 si è svolta la fase di addestramento presso le varie sedi. Il programma si compone di 12 settimane di training; mentre il 29 maggio 2024 si è svolta la gara locale. 

Questa fase è consistita in una gara di tipo “Capture The Flag” (CTF) in formato Jeopardy; una tipologia di gara che comprende una serie di sfide (challenge) da risolvere, di carattere pratico della stessa tipologia di quelle affrontate durante l’addestramento. Attraverso questa gara ogni sede ha scelto i 6 partecipanti che hanno preso parte alla Gara nazionale. 

Il 4 Luglio 2024 si è svolta la finale nazionale presso il campus Itc Ilo dell’Onu a Torino. Alla competizione nazionale hanno partecipato le squadre composte da 6 studenti per ciascuna sede partecipante al progetto. Una gara organizzata in formato “attacco e difesa”: in questo formato, a ciascuna squadra è stato assegnato un sistema software da difendere e contemporaneamente di attacco verso le altre squadre. L’obiettivo è stato quello di sfruttare le vulnerabilità nei sistemi degli avversari mentre si applicano patch ai propri per prevenire attacchi. Alla fine della gara, oltre a stilare la classifica finale, le migliori otto squadre sono tenute a fare una presentazione su alcune delle vulnerabilità riscontrate, come sono state attaccate e come sono state risolte.

La squadra dell’Università della Calabria si è posizionata nella gara nazionale al settimo posto su 43 sedi partecipanti. Così l’Università della Calabria è risultata il miglior Ateneo del Sud Italia.

La notizia che attira note di apprezzamento verso il gruppo degli studenti dell’UniCal è che ha ottenuto il riconoscimento per la migliore presentazione fatta tra le otto migliori squadre classificate nella gara

Grande merito, quindi, ai sei studenti selezionati per rappresentare l’Unical nella competizione nazionale, i cui nomi riportiamo a seguire relativamente alle funzioni svolte: Simone Aiello (Amantea) è stato il leader trainante del gruppo, oltre a ricoprire i ruoli di sistemista e web security specialist, ovvero con il ruolo di esperto nella ricerca di vulnerabilità di siti in web; Luigi Arena (Fagnano Castello) esperto in crittografia; Giuseppe Barbieri (Casole Bruzio) esperto in software security, conosciuta come categoria “pwn”; Giuseppe Magliano (Palmi), esperto nello scripting e patching delle vulnerabilità; Pasquale Oliveti (Cassano Ionio) esperto in crittografia e Domenico Ricci (Lauria) esperto in web security.

«Quest’anno il team dell’Unical – ci ha detto l’ing. Francesco Blefari, uno degli istruttori – ha costruito un’infrastruttura software avanzata in grado di intercettare e bloccare il traffico di rete tramite dei tool conosciuti come “packet sniffer” e “intrusion prevention system”. Altri tool utilizzati dalla squadra dell’unical sono stati interamente sviluppati dai ragazzi del team». 

Gli studenti che hanno partecipato alla manifestazione nazionale di quest’anno “CyberChallenge.IT” sono stati preparati dagli istruttori: Ing. Francesco Blefari (software security e network security), Ing. Carmelo Felicetti (crittografia e hardware security), Ing. Francesco Aurelio Pironti (web security).

In tanti hanno fatto sentire agli studenti del concorso il loro calore e parole di intenso apprezzamento, a cominciare dal prof. Angelo Furfaro, responsabile del nodo locale del progetto, afferente al dipartimento di Ingegneria Informatica, Modellistica, Elettronica e Sistemistica (DIMES) che ha dichiarato:

«Il duro lavoro degli Ing. Blefari, Felicetti e Pironti, insieme all’impegno di tutti gli studenti di questa edizione è stato premiato dai risultati ottenuti in gara. Credo che questo rappresenti il miglior riscontro possibile. Questo deve essere considerato un punto di partenza per continuare a crescere e migliorare costantemente. Il mio team e l’intero laboratorio di Cybersecurity dell’Università della Calabria, sebbene giovane come istituzione, stanno già facendo grandi progressi in questa direzione coinvolgendo gli studenti in nuove iniziative collaborative e progetti a livello nazionale. Il Team Unical vuole puntare sempre più sui ragazzi per creare una rete di studenti appassionati di cybersecurity e migliorare di anno in anno».

Si sono complimentati inoltre il direttore del dipartimento Dimes, prof. Stefano Curcio, che ha dichiarato: «Sono lieto di congratularmi con il nostro team per il brillante piazzamento ottenuto nella CyberChallenge 2024. Questo risultato eccezionale testimonia che le competenze acquisite dai nostri studenti sono di elevato livello. Un ringraziamento particolare mi sento di rivolgerlo ai docenti tutor e al responsabile scientifico del laboratorio di Cybersecurity, Prof. Angelo Furfaro, la cui professionalità ha consentito di raggiungere un risultato così prestigioso. Il Dipartimento Dimes è orgoglioso di supportare e promuovere iniziative quali la Cyberchallenge che valorizzano il talento dei nostri giovani».

Come anche il direttore del dipartimento DeMaCS, prof. Gianluigi Greco che ci ha detto: «è grande la soddisfazione per questa affermazione che posiziona l’Unical tra le eccellenze nella cybersecurity in Italia. Un grande plauso va alle studentesse e agli studenti, per la serietà con cui hanno saputo affrontare la preparazione a questa difficile competizione nazionale. Un sentito ringraziamento, inoltre, va indirizzato al responsabile scientifico – prof. Furfaro – e ai preparatori per aver saputo progettare e realizzare un progetto formativo di eccellenza, capace di promuovere una forte sinergia tra i dipartimenti DeMaCS e Dimes».

Ancora meglio sono le parole del prof. Domenico Saccà, oggi docente emerito dell’UniCal dopo aver ricoperto le funzioni di Ordinario di ingegneria dei sistemi e informatica, nonché di Ordinario di sistemi di elaborazione delle informazioni, Decano della stessa Università ed autore di diverse pubblicazioni e progetti scientifici. Una colonna dell’UniCal nel campo dell’ingegneria, che ci racconta: «CyberChallenge.IT è un progetto del Laboratorio Nazionale di CyberSecurity del Cini (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica) che mira a scoprire e valorizzare i talenti nascosti nel campo della cyber sicurezza tra i giovani di età compresa tra 16 e 24 anni che studiano in Italia e sono interessati a formarsi come Ethical Hackers, una professionalità sempre più richiesta dalle varie organizzazioni per proteggere le proprie infrastrutture informatiche da possibili attacchi».

«Il programma include corsi di formazione – mi tiene a precisare – riservati a studenti talentuosi che, dopo aver superato diversi livelli di test, sono selezionati per partecipare a una competizione annuale tra varie università italiane, iniziata nel 2018. L’Università della Calabria partecipa all’iniziativa sin dalla seconda edizione del 2019 e, nell’edizione di quest’anno, si è classificata tra i primi otto partecipanti ed è stata la prima tra gli atenei del sud, un riconoscimento ottenuto anche nell’edizione del 2020».

«Mi congratulo – ha concluso – con tutti i nostri giovani che hanno partecipato alla competizione e ringrazio tutti i docenti che hanno supportato l’organizzazione e condotto i corsi di formazione». (fb)

Il Campus dell’Unical in festa

di FRANCO BARTUCCIPromossa dal Centro Residenziale dell’Università della Calabria, avendo come guida e delegata del rettore Nicola Leone, la prof.ssa Patrizia Piro ha preso il via la seconda edizione di “UnicalFesta”, una  kermesse con eventi, ad ingresso gratuito, di spettacoli, incontri, dibattiti ed appuntamenti sportivi per far vivere il Campus nella sua dimensione più piena. . Tra gli ospiti il programma prevede: Dario Brunori ed Eman. Per cinque giorni l’Ateneo offrirà momenti di svago, concerti, di set, rappresentazioni teatrali e occasioni di approfondimento culturale che arricchiranno l’esperienza universitaria, coinvolgendo anche tutto il territorio di riferimento.

Il primo evento in calendario si è celebrato venerdì 5 luglio, nell’area Piazza deo Popoli, sotto l’aula “Umberto Caldora” con la cerimonia di premiazione ufficiale degli Unical Games, la manifestazione che dal 10 giugno ha coinvolto l’intera comunità universitaria con tornei di cinque discipline sportive (calcio a 5, pallavolo, pallacanestro 3vs3, tennis e corsa) e cinque giochi (tiro alla fune, calcio balilla, corsa con i sacchi, e-sport e burraco).

Il secondo appuntamento è previsto per lunedì 8 luglio, alle ore 18,00, presso il Bar “La Maison Bistrot” del Quartiere Maisonnettes, con la presentazione del libro “Di fragole e illusioni. La speranza è sempre bambina” di Sonia Vivona, tecnologa del Cnr ed esperta di sostenibilità. 

Il giorno successivo, martedì 9 luglio, l’appuntamento è previsto alle ore 21,00, presso il Teatro Auditorium Unical con lo spettacolo “La guerra di Troia non si farà”, rappresentato da “AttorInCorso” e liberamente ispirato al testo di Jean Giraudoux; mentre mercoledì 10 luglio, a partire dalle ore 21,00, si ballerà sotto l’Aula Caldora grazie a “Faccio un casino – Il festino indie”.

La rassegna “UniCal Festa 2024” si chiuderà giovedì 11 luglio con Dario Brunori – che nel pomeriggio, alle ore 18,00, tornerà ancora una volta all’Unical in piazza dei Popoli, sotto l’aula “Umberto Caldora, bissando il talk che lo scorso anno ha entusiasmato il pubblico; mentre in serata alle ore 21,00, presso l’Anfiteatro UniCal di Piazza Vermicelli, vi sarà l’atteso concerto di “Eman – Tour 2024”, che attirerà certamente nella suggestiva cornice della piazza il pubblico delle grandi occasioni, con una vasta presenza di giovani studenti calabresi, nazionali ed internazionali, non trascurando il fatto che l’Università della Calabria ha una nutrita comunità di studenti provenienti da 97 paesi del mondo, che caratterizzano l’internazionalità del Centro residenziale ben gestito dal delegato del rettore, prof.ssa Patrizia Piro, che ha voluto fortemente fin dallo scorso anno questa festa. (fb)

Almalaurea premia l’Unical

di FRANCO BARTUCCIL’Agenzia nazionale che da oltre un quarto di secolo valuta e tiene sotto osservazione il sistema universitario italiano, con particolare riguardo allo stato occupazionale dei laureati, ancora una volta premia l’Università della Calabria.

L’ultimo report appena reso noto dice che l’Università della Calabria è il primo grande Ateneo d’Italia per grado di soddisfazione dei laureati.  Cresce il tasso di occupazione e l’Ateneo conferma la sua funzione di ascensore sociale: 3 su 4 sono i primi dottori in famiglia e la maggior parte lavora al Sud. 

Netta poi la valutazione sulle strutture e il corpo docente con aule adeguate, docenti apprezzati e un titolo di studio sempre più spendibile sul mercato del lavoro, anche nel Mezzogiorno. È questa la “fotografia” dell’Unical che emerge dal  26esimo Rapporto sul profilo e la condizione occupazionale dei laureati reso noto recentemente dal consorzio Almalaurea.  

Il tasso di occupazione cresce, in controtendenza rispetto al dato nazionale: la percentuale di laureati di secondo livello (magistrale biennale o a ciclo unico) che lavorano a un anno dal conseguimento del titolo sale di oltre tre punti percentuali, passando dal 65,9% al 69,1%, mentre la media nazionale è in diminuzione. La medesima tendenza si registra a cinque anni dalla laurea: l’Unical sale dall’81,3% dello scorso anno all’attuale 82%, contrariamente a quanto accade per la media del Paese che scende di 0,5%.

Tra i laureati Unical che hanno trovato occupazione, sei su dieci lavorano al Sud (+2,7% rispetto al precedente rapporto), il 28,5% al Nord, il 10,3% nel Centro, il 3,6% all’estero (+0,9%). L’ateneo si conferma importante fucina di formazione della classe dirigente meridionale, sfatando un cliché che vedrebbe la maggior parte dei laureati dell’Università della Calabria assorbita dal tessuto produttivo del Nord Italia. Da sottolineare, inoltre, l’origine sociale dei laureati del 2023 presso il campus di Rende: il 75,3% è stato il primo membro del proprio nucleo familiare ad ottenere il titolo universitario, mentre a livello nazionale il dato scende al 67,5%. Sembra quanto mai attuale, pertanto, la visione dei padri fondatori dell’Unical che sognavano un ateneo in grado di svolgere con incisività il ruolo di “ascensore sociale” per i giovani calabresi.

Nel complesso, dunque, continua ad aumentare il grado di apprezzamento espresso dai laureati: coloro che sono soddisfatti dell’esperienza di studio nell’Ateneo raggiungono il 94,4%, a fronte di una media nazionale del 90,5%. Nessuna grande università del Paese ha fatto segnare una performance migliore.

Soddisfatto il Rettore Nicola Leone che dichiara: «I dati emersi dall’indagine annuale di Almalaurea confermano il costante impegno dell’Università della Calabria nel porre lo studente al centro della propria azione. Un lavoro che trova ulteriore riconoscimento nel rapporto Censis, che colloca il nostro ateneo ai vertici della classifica nazionale anche per i servizi offerti. Dall’analisi delle risposte fornite dagli studenti si evince un’elevata valutazione per la qualità dell’offerta didattica, nonché un crescente apprezzamento per il corpo docente, obiettivo strategico perseguito attraverso il reclutamento di professori e ricercatori di alto profilo».

«La politica di potenziamento delle risorse umane – ha aggiunto – portata avanti in questi ultimi anni, ha avuto un impatto decisamente positivo sulla qualità complessiva dell’esperienza universitaria dei nostri iscritti, confermata – nei giorni scorsi –  dall’incremento del 28% delle domande di ammissione anticipata ai corsi di studio, dato in crescita per il quinto anno consecutivo».

«Spesso sentiamo ripetere – precisa il Rettore Nicola Leone – che “tanto dopo la laurea per lavorare bisogna emigrare al Nord”. È notevole come Almalaurea smentisca, con dati oggettivi, questo falso luogo comune, mostrando che la maggior parte di coloro che studiano all’Università Calabria non solo trova lavoro, ma lo trova al Sud. Il fatto che, nel confronto con le grandi università, i nostri laureati siano i più soddisfatti d’Italia ci rende orgogliosi e ci incoraggia a proseguire nell’azione di potenziamento del nostro ateneo».

Il profilo dei laureati Unical

Sono circa 4.000 i laureati nel 2023. L’età media di conseguimento del titolo è di 25,9 anni, in linea con quella nazionale pari a 25,7 anni. Nel report si precisa che su questo dato incide il ritardo nell’iscrizione al percorso universitario: non tutti i diplomati, infatti, si immatricolano subito dopo aver ottenuto il titolo di scuola secondaria superiore. Quasi la metà dei laureati termina l’università in corso, con un voto medio di 101,6 su 110. Ha compiuto un’esperienza di studio all’estero (Erasmus in primo luogo) il 6,2% dei laureati, in crescita rispetto al 4,3% dello scorso anno, mentre la metà dei laureati ha svolto un’attività lavorativa durante gli studi universitari. 

La soddisfazione per l’esperienza universitaria

Il 92,9% dei laureati è soddisfatto del rapporto con il corpo docente e l’87,5% ritiene il carico di studio adeguato alla durata del corso. In merito alle infrastrutture messe a disposizione dall’ateneo, l’84,7% dei laureati che le ha utilizzate considera le aule adeguate. Più in generale, il 94,4% dei laureati si dichiara soddisfatto dell’esperienza universitaria. Tutti dati in crescita rispetto all’anno scorso (quando la soddisfazione complessiva aveva raggiunto il 93,9%) e superiori alla media nazionale.

E quanti si iscriverebbero di nuovo all’Università? Il 78,9% dei laureati sceglierebbe nuovamente lo stesso corso e lo stesso Ateneo, mentre il 7,9% si riscriverebbe allo stesso Ateneo, ma cambiando corso.

La condizione occupazionale dei laureati Unical

Tra i laureati di secondo livello contattati a un anno dal conseguimento del titolo, il tasso di occupazione sale al 69,1% (65,9% nell’ultima rilevazione), in controtendenza con il dato nazionale che scende dell’1,4%. A cinque anni di distanza l’occupazione arriva all’82% (+0,7%) e anche in questo caso la percentuale media del Paese fissata all’88,2% fa registrare, al contrario, una flessione (-0,5%). La retribuzione media a un anno dalla laurea sale da 1.268 a 1.355 euro mensili netti, a cinque anni da 1.527 a 1.616. Il 72,6% ritiene efficace la laurea conseguita un anno fa e il 62,2% utilizza in misura elevata le competenze acquisite. Tra i laureati nel 2018 i dati salgono rispettivamente al 79,7% e al 65,8%.  (fb)             

Crescono le domande d’iscrizioni all’Unical: Sono al +28%

di FRANCO BARTUCCIAumentano anche per il nuovo anno accademico, le richieste di ammissione anticipata all’UniCal (+28%). L’alta qualità dell’offerta formativa contrasta l’emigrazione e la concorrenza delle università telematiche È in costante crescita la capacità attrattiva dell’Università della Calabria. Lo testimoniano, ancora una volta, le domande di partecipazione al bando di ammissione anticipata ai corsi di laurea triennale e a ciclo unico per il 2024/2025 che fanno segnare un dato davvero considerevole: 28% di studenti in più rispetto all’anno accademico precedente, che a sua volta aveva fatto registrare un aumento del 31% sui numeri del 2022/2023. 

Segno “più” per il quinto anno consecutivo

Dopo oltre un decennio di calo degli iscritti fino al 2019/20, per il quinto anno consecutivo dall’insediamento del Rettore Nicola Leone, l’Unical migliora i suoi numeri. Lo scorso anno erano arrivate 2.252 domande di ammissione anticipata, correttamente corredate dal certificato ottenuto con il Tolc (Test on line Cisia), mentre quest’anno sono 2.873. Un aumento di ben 621 studenti, pari al 28%; mentre rispetto al 2019/20, anno di inizio dell’attuale mandato rettorale, le domande sono più che raddoppiate, con un incremento di 1.628 studenti, pari al 131% in più. Salgono le istanze di iscrizione a quasi tutti i corsi di laurea triennali e a ciclo unico che prevedono l’ammissione anticipata: tra i più richiesti Ingegneria informatica con 291 domande, Economia aziendale (189), Informatica (187), Ingegneria gestionale (185), Lettere e beni culturali e Ingegneria meccanica (151).

Unical controcorrente

Numeri in assoluta controtendenza con il quadro nazionale e, in particolare, rispetto alle drammatiche previsioni sul futuro delle università del Mezzogiorno. Basti pensare che dal 2011 al 2021 gli atenei del Sud hanno perso oltre 100 mila iscritti (dati Anvur) e che – a causa del calo demografico e dell’emigrazione – secondo l’ultimo rapporto Svimez entro il 2041 potrebbe verificarsi un ulteriore calo del 27% degli iscritti nel Meridione. E se il contrasto al possibile calo di iscritti passa anche attraverso il potenziamento dell’attrattività internazionale, è da sottolineare il dato sulle domande di studenti extra Ue che arrivano a quota 154 (con una crescita del 157% nel confronto con lo scorso anno).

Premiata la formazione di qualità e in presenza

 «Sempre più giovani scelgono l’Unical come sede di studio universitaria, – commenta il Rettore Leone – per la qualità di un’offerta formativa in costante aggiornamento e le tante opportunità offerte dal nostro campus. La crescita del 28% delle domande di ammissione anticipata, rispetto al 2023/2024, e addirittura del 131% nel confronto con il primo anno del mio mandato rettorale, ci riempie di fiducia, in attesa dei dati definitivi sulle iscrizioni che giungeranno al termine delle due successive fasi di ammissione».

Certamente meno esposte al declino demografico del Paese e ai flussi migratori negativi sono le università online, che secondo l’ultimo rapporto realizzato dall’Area Studi Mediobanca hanno fatto segnare un’enorme crescita degli iscritti negli ultimi dodici anni. «Sono convinto che la formazione delle università telematiche – commenta il Rettore – che si riceve attraverso lo schermo di un computer, senza possibilità di confronto, non sia paragonabile a quella delle università in presenza. La vera natura della formazione universitaria non può prescindere dal confronto umano, diretto e quotidiano, con i docenti e con gli altri studenti. È così, attraverso il confronto e le relazioni socio-culturali, che si forma la coscienza critica e si forgiano i protagonisti del futuro, capaci di affrontare le sfide di una società in continua evoluzione».

Ammissione standard

Chi non riuscirà ad entrare in questa prima fase in un corso di laurea triennale e a ciclo unico potrà comunque partecipare all’ammissione standard, il cui bando sarà pubblicato a fine giugno nella sezione dedicata del portale di ateneo. Per tutti i corsi sarà previsto lo svolgimento dei Tolc necessario per stilare le graduatorie per selezionare gli ammessi in caso di saturazione dei posti a bando. Ma il test è innanzitutto uno strumento di verifica del possesso di un’adeguata preparazione iniziale. L’eventuale accertamento della presenza di lacune comporterà l’assegnazione di obblighi formativi aggiuntivi (Ofa) che potranno in ogni caso essere estinti seguendo i pre-corsi erogati dall’ateneo a settembre e superando il relativo esame. I candidati che non sosterranno il Tolc saranno inseriti in coda in graduatoria con l’assegnazione del punteggio minimo al test e l’attribuzione di tutti gli obblighi formativi previsti.

Lauree magistrali

È già aperta la fase di ammissione anticipata ai corsi di laurea magistrale dell’Unical. Possono partecipare anche gli studenti che non sono ancora in possesso del titolo di accesso, ma che lo conseguiranno entro l’anno accademico 2023/2024 (prima della laurea triennale non sarà possibile sostenere esami della magistrale). L’Unical intende così garantire ai suoi studenti la piena continuità del percorso di studio, evitando i ritardi e le interruzioni che potrebbero generarsi nel passaggio da triennale a magistrale.

 L’offerta formativa è molto ampia, con 38 corsi di cui 10 erogati interamente in lingua inglese, che rafforzano la vocazione internazionale dell’Università della Calabria. Per favorire l’iscrizione di studenti europei ed extra regionali, l’accesso a tali corsi sarà regolato tramite colloqui online. (fb)

L’Università della Calabria che cambia pelle

di FRANCO BARTUCCIIl complesso ristorazione, bar e mensa, del primo nucleo residenziale (maisonnettes), collocato ai piedi dell’ampia collina di Arcavacata; il complesso residenziale da cui si è partiti nel 1973 per la nascita dell’Università della Calabria, entro il prossimo mese di luglio avrà una nuova veste. Ciò è stato reso noto l’altra sera nel corso della cerimonia inaugurale del bar, attiguo alla mensa universitaria, collocato frontalmente l’aula “Umberto Caldora”, che ha assunto una nuova veste di fresca ristrutturazione.

A tagliare il nastro, presenti numerosi giovani studenti, docenti ed impiegati della stessa Università, con a capo la direttrice generale dell’Ateneo, Giancarla Masè, sono stati il Rettore Nicola Leone, ed il Pro Rettore, con delega al Centro residenziale, Patrizia Piro. Entrambi soddisfatti per quanto stava accadendo anche in funzione del fatto che il tutto avveniva, sia la festa di inaugurazione che la ristrutturazione del bar e della mensa attigua su impegni finanziari impiegati dalla Società “Vivenda”, titolare dell’appalto del servizio di ristorazione delle mense e bar dell’UniCal.

Se il Rettore Leone nel suo intervento fatto dopo il taglio del nastro dichiarava tutta la sua soddisfazione per quanto stava accadendo ricordando il suo periodo studentesco trascorso in una delle vicine maisonnettes, quale studente residente fuori sede, che lo portava alla frequentazione del bar; altrettanto si può dire che il Pro Rettore Piro, durante il suo periodo di studio e di intrattenimento con colleghe e colleghi del corso di laurea in ingegneria frequentava il complesso residenziale dell’Ateneo di Arcavacata.

Addirittura, in qualità di delegata del rettore Latorre per l’orientamento, promosse delle iniziative che rimarranno tra le esperienze più belle vissute da giovani studenti delle scuole superiori della Regione Calabria nel Campus universitario che avevano nel bar e nella mensa i loro ritrovi di ristorazione. Era quella una iniziativa che mirava a dare un approccio di conoscenza a giovani studenti, aspiranti universitari, della vita di studio e tempo libero nell’UniCal.

Questa è storia e non si può fare a meno di ricordare che il taglio del nastro augurale per l’ingresso nell’antico bar della mensa universitaria, ristrutturato e reso più bello, per chi ha vissuto l’esperienza del  primo taglio del nastro fatto nel 1975, rappresenta momenti di grande emozione pensando al tempo e al lavoro impiegato dal Rettore Andreatta, dal direttore amministrativo Mandolfino e da tutti coloro che vi hanno contribuito a livello amministrativo e tecnico, nell’assicurare questo complesso strutturale nei tempi giusti per dare un segno visibile ai giovani e alla Calabria  della nascita dell’Università della Calabria.

Se per l’edificio Polifunzionale, progettato dall’architetto Massimo Pica Ciamarra, furono investiti 950 milioni di lire, realizzato dall’Impresa Borini di Torino; per la Mensa con il suo bar ed il complesso delle prime sette maisonnettes, progettati dall’arch. Ezio Zacchiroli, di milioni di lire ne furono investiti bel 980, avendo come ditta costruttrice la De Lieto di Roma. Le opere furono appaltate in contemporanea e i lavori ebbero inizio nei mesi di aprile/maggio 1972.

La cerimonia inaugurale del “Maison Bistrot”, come lo definiscono oggi l’antico bar, dato la situazione internazionale in cui si trova oggi l’UniCal con 1300 studenti stranieri, buona parte dei quali residenti nelle maisonnettes, ci porta a fare questa riflessione anche perché capita nel cinquantesimo anniversario dell’inizio dei corsi di laurea di lettere, lingue, filosofia, matematica, chimica e scienze naturali, per come già evidenziato nei giorni scorsi in altri servizi.

A questi momenti di allegria e felicità registrati durante la cerimonia ufficiale non mi esimia dal ricordare e pensare a quel giorno del mese di febbraio 1978 quando alcuni studenti trovarono negli attigui bagni del bar e della mensa universitaria dei volantini con sopra scritto “Primi fuochi di guerriglia”, che inneggiavano all’attentato verificatosi il 2 febbraio al Centro Meccanografico della Cassa di Risparmio di Calabria e Lucania.  Una vicenda che a distanza di 46 anni ci mostra che con quell’azione inconsulta e grave si è dato il via alla conclusione di un “grande sogno” per come ci avevano consegnato i padri fondatori.

L’Università soffrì molto per quella mano inconsulta che depose nei bagni quei volantini dando il via ad un processo mediatico intenso e pesante, portando molti docenti ad abbandonarla e cosa ancora più grave, che vennero meno i finanziamenti e gli impegni politici verso la tutela del progetto nel rispetto di una legge della Repubblica Italiana, che aveva proprio nella residenzialità la caratteristica vincente ed innovativa. Ancora oggi non si conoscono gli autori di coloro che portarono quei volantini nei bagni della mensa e del bar dell’UniCal.  Se sono ancora viventi dovrebbero fare un profondo “mea culpa” per il danno arrecato a innumerevoli giovani e famiglie di questa amata Calabria, che aveva nel disegno dell’Università della Calabria una meta importante per il suo sviluppo. (fb)

Lunedì si presenta il libro “Storie luminose” di Debora Calomino

di PINO NANO – “Storie luminose” è il titolo del libro di Debora Calamino che verrà presentato oggi, lunedì 10 giugno, per iniziativa dell’Associazione Internazionale “Amici dell’Università della Calabria” nella storica “Aula Caldora” del Campus calabrese.

Donne, e ancora donne di successo. Che si mettono insieme per organizzare grandi eventi culturali. È il caso dell’Associazione Internazionale Amici dell’Unical, il Campus universitario calabrese di Arcavacata. I loro nomi sono quelli di Patrizia Piro, Prorettore dell’Ateneo, Silvia Mazzuca, Presidente dell’Associazione Internazionale, la Vice Presidente Monica Lanzillotta, e la stessa Debora Colamino autrice di questo saggio sulle eccellenze universitarie.

Debora Calomino è una giornalista che si occupa di turismo e marketing territoriale. Si è laureata all’Università della Calabria in Scienze del Turismo e Valorizzazione dei sistemi turistico culturali, dove oggi è iscritta al terzo anno del Dottorato di ricerca in “Politica, Cultura e Sviluppo”. Ha vinto il Premio Giornalistico Internazionale Terre di Calabria nel 2018, Il Premio Hombres Itinerante nella sezione “Giornalismo” nel 2020, e il Premio Letterario Internazionale “Un libro amico per l’inverno”, per la categoria saggi, con “Visioni Turistiche” nel 2023.

-Debora, lei già in passato ha scritto molto di turismo e soprattutto di turismo delle radici. Oggi esce con questo suo nuovo lavoro…

«Il libro nasce dall’idea di raccontare una Calabria bella e propositiva, fatta non solo di giovani che scappano dalla loro terra, ma anche e soprattutto di gente che vuole farla fiorire, con idee spesso innovative. Si tratta di 28 storie che spaziano in diversi settori: tanto turismo, ma anche ristorazione, agricoltura, cultura, eventi, musica, narrazione sui social, artigianato e altro. Ognuno di loro ha raccontato il percorso che l’ha portato a scegliere di rimanere in Calabria (o di tornare), dispensando anche qualche consiglio per chi volesse seguire l’esempio. Le dico anche che le interviste contenute in questo volume sono state pubblicate dal 2021 al 2023 sul quotidiano Calabria Live News. Rileggendo nel tempo quelle pagine, ho pensato che sarebbe stato bello lasciare una testimonianza tangibile di questo percorso: le storie di questi giovani calabresi devono essere un esempio per le generazioni future, devono essere conosciute, divulgate, lette e rilette ancora, affinché possano territorio, dare fatta un’immagine nuova del di sogni realizzati che profumano di soddisfazione».

-Cosa l’ha spinta ad un lavoro di ricerca di questo genere?

«Vede, sono tante le storie di chi lascia la Calabria per cercare fortuna e realizzazione altrove, c’è però chi in controtendenza decide con caparbietà di credere in un futuro migliore per questa terra, investendo risorse ed energie in progetti che hanno lo scopo di far crescere il territorio e donare alla Calabria nuova linfa e opportunità. Restare spesso significa faticare il doppio, ma le soddisfazioni che si ottengono hanno un sapore diverso. In Storie luminose di una Calabria che fiorisce, una raccolta di esperienze di vita di giovani calabresi che con coraggio e lungimiranza hanno dato un’altra opportunità alla loro terra natia, restituendo l’immagine di una Calabria virtuosa e coraggiosa, che guarda al futuro con fiducia e determinazione».

-Ci sono delle storie che sembrano delle favole moderne, è tutto vero?

“Le dico solo questo, il mio è’ un libro motivazionale per certi aspetti, perché sono storie vere di chi ce l’ha fatta, di chi ogni giorno si sveglia e sa che c’è tanto da fare per far rifiorire questa terra. Da qui il titolo “Storie Luminose di una Calabria che fiorisce” e il disegno sulla copertina, realizzato a mano, un anemone che spunta da una terra fertile. Più della metà dei giovani presenti nel libro, hanno conseguito la laurea presso l’università della Calabria, un segno tangibile dell’importanza dell’ateneo per la crescita del territorio».

-Quale è l’emozione più forte che oggi le rimane dentro dopo averlo scritto?

«Il bello è che ognuno dei protagonisti di questo libro ha scelto di perseguire un sogno e tra alti e bassi, difficoltà e traguardi raggiunti, e ha puntato su un ambito che rappresenta la sua passione, in una terra che secondo la solita narrazione non offre opportunità.  Loro sono l’esempio lampante che se crediamo davvero nelle nostre potenzialità, possiamo raggiungere traguardi importanti, se gettiamo un seme di speranza in una terra apparentemente arida, i frutti che raccoglieremo saranno dolcissimi. Ecco perchè non finirò mai di dire grazie a tutti coloro che hanno creduto in me, raccontandomi le loro storie luminose, fidandosi della mia idea di narrazione positiva della Calabria».

Questo è l’elenco dei ragazzi che si solo laureati all’Università della Calabria e che sono raccontati nel saggio di Debora Calomino. Sono Flavia Medici, Laurea in Scienze Turistiche conseguita nel 2006; Danilo Verta, Laurea in Scienze Politiche conseguita nel 2014; Alessandra Scanga, Laurea in Storia dell’Arte conseguita nel 2012; Noemi Guzzo, Laurea in Teoria della Comunicazione pubblica conseguita nel 2016; Wlady Nigro, Laurea in Scienze Turistiche conseguita nel 2018; Antonio Biafora, Laurea in Scienze Turistiche  conseguita nel 2008; Luigi Orsino, Laurea in Storia e conservazione dei Beni Culturali conseguita nel 2010; Fabrizio Giuliano, Laurea in Economia Aziendale conseguita nel 2004; Mara Alessio, Laurea in Valorizzazione dei Sistemi Turistico Culturali conseguita nel 2019; Lorena Nicoletti, Laurea in Valorizzazione dei Sistemi Turistico Culturali conseguita nel 2009; Marco Carrozzino, Laurea in Scienze Turistiche conseguita nel 2019; Domenico Boi, Laurea in Economia Aziendale conseguita nel 2006; Noemi Spinetti, Laurea in Scienze della Comunicazione e Dams conseguita nel 2019; Raffaele Costabile, Laurea in Giurisprudenza.

Questi invece sono i giovani manager che oggi guidano le imprese e le aziende che hanno costruito con le proprie mani, praticamente a casa propria in Calabria. Sono Alessandra Porto, Ti Porto in Calabria; Miriam Pugliese, Nido di Seta; Maria Praino – Sara Praino- Giusy Praino, Magisa; Agnese Ferraro: Sposiamoci in Calabria; Carmine Sangineto, Accademia dell’Ancia; Ursula Basta, Fili Meridiani & Emira Digital; Francesco Pascale, Kairos ; Alessandro Fedele, Olio Alarico; Maria Teresa Boccuti, Casbah Pizzeria Rosticceria; Francesca Conocchiella, Kalà Couture; Giacomo Marinaro, Rublanum – Gulìa urbana ;Denisia Congi, San Bernardo Ricevimenti; Vincenza Runco, Panificio Cuti.

Ad aprire la cerimonia di lancio del libro sarà invece il Premio alla Carriera che il Pro Rettore Patrizia Piro e la Presidente dell’Associazione Amici dell’Unical Silvia Mazzuca, consegneranno al giornalista Franco Bartucci «per aver raccontato nella sua veste di portavoce e Capo dell’Ufficio Stampa d’Ateneo la storia dell’Università dalle origini, seguendo in prima persone le storie accademiche di almeno quattro rettori diversi, il primo dei quali Beniamino Andreatta che appena arrivato a Cosenza lo scelse come primo comunicatore del Campus». Una festa questa di lunedì per Franco Bartucci che coincide con i suoi primo 80 anni, per altro straordinariamente portati”. (pn)

Al via i tirocini dei futuri infermieri negli ospedali di Cosenza e Provincia

di FRANCO BARTUCCIL’Università della Calabria ha presentato, presso il chiostro del complesso monumentale di San Domenico di Cosenza, l’avvio delle attività di tirocinio per i 100 studenti frequentanti il corso di laurea di Scienze Infermieristiche.  A partire da questo mese e fino a settembre, con una pausa ad agosto, gli oltre 100 studenti frequentanti il primo anno di tale corso saranno impegnati, a rotazione mensile, in diverse strutture sanitarie locali della Provincia di Cosenza.

Alla presentazione sono intervenuti oltre al rettore dell’Unical, Nicola Leone, il commissario dell’Azienda ospedaliera di Cosenza, Vitaliano De Salazar, il direttore generale dell’Asp di Cosenza, Antonio Graziano. Le informazioni operative sono state fornite dalla direttrice del dipartimento di Farmacia e Scienze della salute e della nutrizione, Maria Luisa Panno, dal coordinatore del corso di laurea in Infermieristica, Ivan Casaburi, e dal responsabile delle Attività formative professionalizzanti e di tirocinio, Nicola Ramacciati.

A questo punto come giornalista consapevole della storia dell’Università della Calabria e del suo rapporto con il territorio è il caso di fare delle puntualizzazioni importanti. Finalmente una bella notizia relativa, sia per il corso di laurea in Scienze Infermieristiche che per quello di Medicina e Chirurgia Tecnologie Digitali, che con le attività di tirocinio nelle strutture sanitarie entra in queste una ventata nuova di giovani e che va ben accolta da chi già vi presta servizio.

Del nuovo clima ne guadagnerà l’ambiente e mi auguro il servizio di accoglienza, a cominciare dai pronti soccorsi, supportato da un buon servizio di assistenza sociale. Argomenti e comportamenti che vanno ben preparati in sinergia sia dall’Università che dall’Azienda Ospedaliera “Annunziata” (Policlinico universitario in base agli accordi sottoscritti) e dall’Azienta Sanitaria Provinciale (Asp) di Cosenza.

Tutto questo porta e richiama il dovere di risolvere una volta per sempre ed in modo definitivo il problema della creazione della nuova Cosenza, che può essere tale con l’inserimento immediato del territorio di Montalto Uffugo ed in particolare l’area di Settimo, dove il progetto strutturale Gregotti dell’Università della Calabria ne stabilisce la chiusura con la nuova stazione ferroviaria sull’asse Cosenza/Paola/Sibari. Il venir meno a tale disegno costituisce la creazione di una ferita insanabile per la stessa Università, che una classe politica moderna ignara della sua storia, ne continua a bloccare la sua realizzazione come pensata dai padri fondatori, bloccando lo sviluppo e la crescita economica e sociale dell’interno territorio che vi gravita attorno.

Infine resta il problema della collocazione del nuovo ospedale dell’area del cosentino che deve essere pensato tenendo conto dell’ampliamento del territorio  della nuova città della Media Valle del Crati e della creazione all’UniCal dei due corsi di laurea di Medicina e Chirurgia TD e Scienze Infermieristiche.

Il rettore dell’Unical, Nicola Leone, intanto  nel suo intervento introduttivo, ha sottolineato l’importanza di quest’attività, che prevede obbligatoriamente 1800 ore di tirocinio per ciascuno studente, e che, seppur indirettamente, darà un contributo concreto anche all’assistenza sanitaria con la presenza nelle corsie ospedaliere: «Un fatto significativo – ha spiegato il Rettore – per un corso di laurea appena avviato e che già sta ricevendo apprezzamento da parte degli studenti e del mondo sanitario. I tirocinanti già dal prossimo anno diventeranno circa 300, mentre a regime saranno più di 500, un numero importante di giovani che non solo si apprestano a diventare alfieri di una nobile professione ma che, con la loro presenza nel centro storico, contribuiscono a rivitalizzare questa importante parte della città». 

Dove si svolgeranno i tirocini

Tutti gli studenti hanno già frequentato laboratori professionalizzanti di simulazione per prepararsi al meglio a questa fase del loro percorso e rendersi utili nelle strutture che frequenteranno. Le sedi di tirocinio sono state individuate in base agli obiettivi formativi del primo anno e alle specificità delle strutture ospedaliere e sanitarie del territorio.

Si tratterà delle strutture attive nell’ Azienda ospedaliera, a Cosenza e Rogliano, dell’Inrca, e presso reparti degli ospedali dell’Asp a Paola, Castrovillari, Rossano-Corigliano, San Giovanni in Fiore, Praia a Mare, Cetraro e nei distretti di Rende, Cosenza, Scalea, Paola, Cetraro, Rossano, Corigliano, Castrovillari, Amantea, alcuni dei quali sono zone di residenza degli stessi tirocinanti.

Gli studenti saranno affiancati, sin dall’inizio, da un infermiere-guida di riferimento, con un rapporto 1 a 1. Questo consentirà loro di essere seguiti durante l’intero orario di turnazione, favorendo così un apprendimento pratico e assistito. A tal fine, tra marzo e maggio di quest’anno, 280 infermieri dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza hanno partecipato a uno specifico corso di aggiornamento sul ruolo della guida di tirocinio, tenuto dal responsabile delle Attività formative, Nicola Ramacciati, insieme ad alcuni tutor professionali del corso di laurea in Infermieristica. Il corso, caratterizzato da un elevato grado di interazione e apprezzamento da parte dei partecipanti, sarà presto esteso anche all’Inrca e all’Asp di Cosenza.

Inoltre, per prepararsi al meglio a questa fase fondamentale del loro percorso formativo, gli studenti hanno frequentato nel mese di maggio laboratori professionalizzanti presso l’Università, con 5 postazioni di simulazione dotate di appositi manichini e trainer. Ciò ha consentito loro di esercitarsi in sicurezza, a piccoli gruppi e sotto la guida di tutor professionali dedicati. Infine Il corso di Infermieristica, aderisce all’iniziativa dell’associazione Slow Medicine “#buongiornoiosono”.

La campagna, che prende spunto da #hellomynameis, iniziativa lanciata nel Regno Unito da Kate Granger, medico, ammalata di tumore, dopo una sua esperienza in ospedale, ha l’obiettivo di ricordare a tutti i professionisti della salute l’importanza di presentarsi con il proprio nome e il proprio ruolo quando si incontra un paziente, come primo passo per instaurare una relazione di fiducia.   (fb)

Al via l’ammissione alle lauree magistrali dell’Unical

di FRANCO BARTUCCIAnche per il nuovo anno accademico 2024/2025 l’Università della Calabria punta sull’internazionalizzazione: dieci corsi erogati in lingua inglese a cui si accede con colloquio online per agevolare anche chi risiede fuori regione. Infatti nei giorni scorsi è stato pubblicato il bando di immatricolazione per i corsi di laurea magistrale. Anche quest’anno sarà possibile presentare domanda in due distinte fasi: ammissione anticipata, che può essere fatta fino al 3 luglio (per 31 corsi di studio che la prevedono su un totale di 38 corsi), e ammissione standard, dal 29 agosto al 13 settembre.

Il bando prevede che possono immatricolarsi anche gli studenti che non sono ancora in possesso del titolo di accesso, ma che lo conseguiranno entro l’anno accademico 2023/2024 (prima della laurea non sarà possibile sostenere esami della magistrale). L’Unical intende, così, garantire ai suoi studenti la piena continuità del percorso di studio, evitando i ritardi e le interruzioni che potrebbero generarsi nel passaggio da triennale a magistrale.

Un’offerta formativa ampia e diversificata, orientata al trasferimento di saperi e competenze specialistiche per un corretto e tempestivo inserimento nel mondo del lavoro. L’Università della Calabria, inoltre, conferma la sua vocazione internazionale con dieci corsi di secondo livello erogati interamente in lingua inglese. Per favorire l’iscrizione di studenti europei ed extra regionali, l’accesso a tali corsi sarà regolato tramite colloqui che – a differenza di quanto accadeva in passato – si terranno in modalità telematica.

Ammissione anticipata

La maggior parte dei 38 corsi di laurea magistrale prevede una fase di ammissione anticipata. Sono già aperti, dunque, i termini per inviare la domanda di iscrizione a: Area Formazione di Educatori e Insegnanti – Scienze pedagogiche; Area Ingegneria e Tecnologia – Artificial intelligence and computer science (inglese); Ingegneria chimica; Ingegneria civile; Ingegneria elettronica; Ingegneria energetica; Ingegneria gestionale; Ingegneria informatica; Ingegneria meccanica; Ingegneria per l’ambiente e la sicurezza del territorio (inglese); Robotics and automation engineering (inglese); Telecommunication engineering: smart sensing, computing and networking (inglese); Area Medico-Sanitaria – Health biotechnology (inglese); Scienza della nutrizione (inglese).

Area Scienze – Biodiversità e conservazione dei sistemi naturali; Biologia; Chemistry (inglese); Mathematics (inglese); Physics (inglese); Scienze geologiche; Area Socio-Economica – Data science per le strategie aziendali; Economia aziendale e management; Economia e commercio; Finance and insurance (inglese); Scienze della politica e istituzioni internazionali; Scienze delle politiche e dei servizi sociali; Scienze delle pubbliche amministrazioni; Sociologia, cooperazione e sviluppo; Valorizzazione dei sistemi turistico culturali; Area Umanistica – Gestione e conservazione dei documenti digitali; Lingue per la comunicazione internazionale.

Solo tre corsi (Ingegneria civile, Ingegneria per l’ambiente e la sicurezza del territorio e Scienze pedagogiche) consentono di partecipare alla fase di ammissione anticipata solo a chi ha già conseguito il titolo di accesso.

Procedura di iscrizione

I candidati che vogliono iscriversi ai corsi di laurea magistrale dell’Università della Calabria, dopo aver consultato il bando, dovranno, se non l’hanno mai fatto, registrarsi su unical.esse3.cineca.it e compilare la domanda di partecipazione al concorso. Ulteriori informazioni sono consultabili qui. Dopo l’immatricolazione si potrà concorrere all’attribuzione di borse di studio e servizi secondo quanto previsto dal “Bando di concorso per l’assegnazione dei benefici e dei servizi del diritto allo studio a.a. 2024/2025” a breve consultabile nella sezione dedicata sul portale d’ateneo.

Test d’ammissione

I Dipartimenti prevedono diverse modalità di verifica della preparazione iniziale: colloqui orali o prove scritte, in italiano o in inglese, certificazioni linguistiche. Nell’allegato al bando sono presenti le informazioni dettagliate per tutti i corsi di studio.

Studenti stranieri

Il bando di concorso per l’ammissione ai corsi di laurea magistrale dell’Università della Calabria per l’anno accademico 2024/2025 è riservato a studenti italiani ma anche a cittadini comunitari e extra-Ue regolarmente soggiornanti in Italia, ovvero in possesso di una carta di soggiorno o di un permesso di soggiorno per motivi familiari, di lavoro o per l’esercizio di un’impresa individuale. L’ammissione per i cittadini stranieri extracomunitari che non sono regolarmente soggiornanti nel Paese è stata regolamentata dal bando Unical Admission.

Corsi di inglese B2

Il Centro Linguistico di Ateneo (CLA) organizza corsi in previsione dell’inizio dei nuovi insegnamenti delle lauree magistrali che verranno erogati in lingua inglese nell’a.a. 2024/2025 presso l’Università della Calabria. Gli studenti interessati ad acquisire competenze linguistiche di inglese (livello B2), in funzione della futura iscrizione, potranno esprimere la propria manifestazione di interesse collegandosi al sito del CLA, alla sezione Notizie, entro il 10 giugno 2024. (fb)

Una ricerca dell’UniCal sul bergamotto che ha creato un farmaco per la cura di demenza e cerebrolesioni

di FRANCO BARTUCCILa sperimentazione, che ha beneficiato della collaborazione con l’Istituto Sant’Anna di Crotone, ha fatto registrare per alcune patologie una significativa riduzione del dolore

Le ricerche all’Università della Calabria sulle proprietà analgesiche dell’olio essenziale di bergamotto partono dal lontano 2004 dagli studi del docente di Farmacologia, Giacinto Bagetta, in collaborazione con l’Unicz e l’Unige, prima, e con la Daiichi Pharmaceutical University di Fukuoka e con la Tohoku Medical and Pharmaceutical University di Sendai, successivamente. Il progetto ha ottenuto nel 2022 un rilevante finanziamento nell’ambito del Por Calabria che ha consentito di approdare alla fase finale di validazione.

«Al termine di un lungo e difficile iter – ha spiegato il prof. Giacinto Bagetta – è arrivato un risultato significativo. È doveroso, oltre il preziosissimo sostegno di Fincalabra, evidenziare l’importante collaborazione di molti professionisti oltre i ricercatori dell’Unical e dell’Istituto Sant’Anna a cui va ovviamente il mio particolare ringraziamento. Il successo di tutto il progetto, sin dalle sue fasi iniziali, è anche il frutto del supporto ricevuto da Monica Filice, Giuliana Carravetta, Andrea Attanasio e Massimo Paturzo e dagli altri tecnici dell’Area della Ricerca, Sviluppo, Innovazione e Impatto Sociale (Ariis).

Importantissimo, inoltre, è stato anche il supporto amministrativo del Dipartimento di Farmacia Ssn con il responsabile Francesco Portadibasso ed i suoi collaboratori Giuliana Manna e Giuseppe Oliva. Infine un ringraziamento speciale è rivolto alle direzioni sanitarie, agli psicologi, agli operatori sanitari delle residenze sanitarie che hanno spontaneamente collaborato al successo del progetto di ricerca così come ai pazienti ed ai loro familiari».

Quindi diventa sempre più concreta la speranza di poter utilizzare l’olio essenziale di bergamotto ingegnerizzato (nanoBEO) contro demenza o patologie con gravi cerebrolesioni ancora senza una terapia. Si tratta dello sviluppo di un innovativo studio targato Unical che, dopo anni di ricerca e sperimentazione, è finalmente approdato all’ultimo step di verifica in clinica, poi – se le risultanze si confermeranno positive – diverrà un farmaco commercializzato.

Il progetto è stato selezionato dalla Regione Calabria all’interno della vetrina Ingegno quale collaborazione tra mondo della ricerca universitaria (Unical) e mondo delle imprese (Istituto Sant’Anna per le gravi cerebrolesioni di Crotone).

Nei giorni scorsi, nella sala stampa del Centro congressi “Beniamino Andreatta” dell’Università della Calabria, alla presenza dei funzionari di Fincalabra, Adele Cascio e Carlo di Noia, è stato fatto il punto sullo stato dell’arte di questa ricerca denominata “Riabeo” (miglioramento dei processi neuro-Riabilitativi attraverso l’utilizzo di un innovativo sistema nanotecnologico di rilascio dell’olio essenziale di Bergamotto per il trattamento del dolore). In questa importante giornata, Damiana Scuteri e Loris Pignolo, individuati nell’ambito dell’associazione temporanea di scopo quali coordinatori del progetto per conto Unical e del partner Istituto Sant’Anna, hanno presentato i positivi risultati delle ricerche.

Particolarmente efficace si è dimostrato il controllo operato da NanoBeo sull’agitazione (circa 30% di riduzione al test di Cohen&Mansfield) e sul dolore (riduzione di circa il 45% al test con I-Mobid2) nei soggetti non comunicativi con demenza severa. I risultati sono stati molto apprezzati dai tecnici valutatori di Fincalabra, i quali hanno espresso un giudizio molto positivo sulla gestione del progetto ed eccellente per quanto attiene all’innovatività della nanotecnologia ormai giunta nella fase di maturazione prossima al trasferimento in clinica. I risultati sono attualmente in valutazione per la pubblicazione su una rivista indicizzata di settore e lasciano intravedere un positivo sviluppo in chiave industriale. (fb)