RENDE (CS) – Al Tau “La scortecata”

Mercoledì 4 dicembre, al Teatro Auditorium dell’Unical, a Rende, alle 20.30, in scena lo spettacolo La Scortecata della Compagna Atto Unico/Sud Costa Occidentale, con testo e regia di Emma Dante.

Lo spettacolo, tratto liberamente da Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile, vede sul palco Carmine Maringola e Salvatore D’Onofrio.

Emma Dante reinterpreta in modo originale una delle novelle più famose della raccolta “Lo cunto de li cunti” ovvero “lo trattenimiento de peccerille”, con cui Giambattista Basile creò un capolavoro della tradizione letteraria italiana e mondiale nel Seicento. Il napoletano di Basile, ricco di espressioni gergali, proverbi e invettive popolari, dà vita a forme teatrali che mescolano elementi della commedia dell’arte con influenze shakespeariane.

“La scortecata” narra di un re che si innamora della voce di una vecchia. Trasformata in una giovane bellissima da un incantesimo, questa rivela all’altra sorella di essersi fatta scorticare per diventare così bella. Rispettando la tradizione settecentesca, la Dante assegna a due uomini i ruoli delle sorelle e del re. In un ambiente spoglio, con un castello in miniatura a evocare un sogno, le due “vecchie” ricreano l’antica fiaba, che invita le donne a non essere vanitose, le anziane a riconoscere il ridicolo e gli uomini a non lasciarsi ingannare dalle apparenze. (rcs)

All’Unical una tre giorni internazionale per discutere della gestione urbana delle acque

di FRANCO BARTUCCIL’Università della Calabria ospiterà dal 2 al 4 dicembre prossimi, nel centro congressi “Beniamino Andreatta” dell’aula magna, le giornate internazionali di studio del Centro Studi d’Idraulica Urbana (Csdu DAYS 2024), che avrà come tema di discussione: “Nuove soluzioni per affrontare le sfide della gestione urbana dell’acqua”. “Un’occasione unica per costruire città più resilienti, sostenibili e pronte ad affrontare le sfide del futuro.

Per presentare l’evento si è svolta una conferenza stampa nell’area bistrot dell’auditorium teatrale di piazza Vermicelli dell’UniCal ad opera della prof.ssa Patrizia Piro e del prof. Roberto Gaudio, responsabile del Laboratorio Grandi Modelli Idraulici del dipartimento di Ingegneria Civile, con la moderazione della giornalista Angela Forte.

A promuovere, organizzare e coordinare le tre giornate internazionali di lavoro del corso sarà la prof.ssa Patrizia Piro, Ordinario di Costruzioni Idrauliche, Idrologia e Costruzioni Marittime, presso il Dipartimento di Ingegneria Civile; nonché presidente del Centro Studi nazionale di Idraulica Urbana (CSDU) e per ultimo Pro Rettrice dell’Università della Calabria con delega al Centro Residenziale

«Questo evento – ha sostenuto in apertura del suo intervento di presentazione – rappresenta un’occasione unica per studiosi, professionisti e amministratori per confrontarsi sulle soluzioni innovative per affrontare le sempre più pressanti sfide imposte dai cambiamenti climatici e dalla crescente urbanizzazione».

L’acqua è un elemento essenziale per la vita umana e per lo sviluppo delle società, ma nelle città moderne la sua gestione sta diventando sempre più complessa. Fenomeni come l’aumento delle precipitazioni intense, le prolungate siccità, la crescente impermeabilizzazione dei suoli e l’espansione urbana non pianificata, stanno esercitando pressioni senza precedenti sui sistemi idrici urbani. In questo contesto, parlare di “Challenges and Perspectives in Urban Water Management Systems” significa riflettere su una questione cruciale: come bilanciare il bisogno di sicurezza e resilienza con l’urgenza di promuovere sostenibilità ed equità sociale?

L’approccio tradizionale alla gestione idrica, basato su infrastrutture rigide e altamente tecnicizzate, si sta rivelando insufficiente per rispondere alle sfide del XXI secolo. Per affrontare queste criticità, è necessario un cambio di paradigma che integri soluzioni tecnologiche avanzate con approcci basati sulla natura, promuovendo una maggiore partecipazione delle comunità e una pianificazione urbana più sensibile agli impatti ambientali.

«L’evento si propone – ha sostenuto il prof. Roberto Gaudio – di rispondere a queste domande fondamentali attraverso un confronto multidisciplinare. Con il tema centrale delle sfide e delle prospettive, si invitano i partecipanti a interrogarsi non solo sulle soluzioni tecniche, ma anche sui valori, le priorità e i compromessi che guidano le scelte di progettazione e gestione delle risorse idriche urbane, sempre senza dimenticare i due elementi fondamentali: il ruolo cruciale dell’acqua nelle città e l’urgenza di ripensare le infrastrutture idriche in un’ottica di sostenibilità e resilienza».

L’evento è organizzato dal Centro Studi iDraulica Urbana (CSDU) in collaborazione con prestigiose istituzioni accademiche italiane e internazionali. Esso nasce con l’obiettivo di creare uno spazio di discussione per proporre soluzioni efficaci e innovative, che spaziano dall’utilizzo di tecnologie avanzate alla progettazione di infrastrutture di tipo Nature Based Solutions.

Il programma si presenta ricco di approfondimenti e spunti di riflessione.  L’evento si articolerà, infatti, in tre giornate, ognuna dedicata a temi specifici della gestione idrica urbana, a cominciare dalla prima sessione che avrà luogo nel primo pomeriggio di lunedì 2 dicembre, subito dopo la registrazione dei partecipanti e i saluti delle varie autorità invitate. (fb)

Novecento studenti hanno visitato i laboratori di Ingegneria dell’Unical

di FRANCO BARTUCCIUna giornata movimentata all’Università della Calabria, dove i dipartimenti di Ingegneria hanno offerto un percorso di conoscenza, orientamento e formazione a studenti, circa 900, provenienti da 19 Scuole superiori di tutta la Calabria, invadendo, tra l’altro, l’arena di Piazza Vermicelli del ponte Bucci per la tradizionale foto ricordo e visitando le varie strutture dell’area di ingegneria.

Gli studenti e le studentesse, selezionati tra coloro che stanno valutando l’idea di diventare ingegneri, hanno potuto così incontrare i ricercatori e i docenti dei 34 laboratori che hanno aderito all’iniziativa. Questo incontro era previsto nell’ambito della seconda edizione del percorso PCTO “Studiare ingegneria all’Unical: come orientarsi e in che modo prepararsi al Tolc-I”, che i quattro dipartimenti di Ingegneria dell’Unical hanno proposto in modo congiunto alle scuole superiori calabresi. 

L’obiettivo del percorso è stato quello di: conoscere le caratteristiche dei diversi corsi di laurea di ingegneria offerti dall’Unical e gli aspetti innovativi della ricerca; affrontare uno o più percorsi di approfondimento sui corsi di laurea di maggiore interesse attraverso dei seminari specialistici; visitare i principali Laboratori di Ingegneria dell’Unical; prepararsi ad affrontare i test Tolc necessari per accedere ai corsi di laurea di ingegneria già in primavera.

Le attività sono iniziate a metà ottobre e termineranno nel mese di dicembre, principalmente attraverso incontri pomeridiani in modalità on-line. Il programma ha una struttura modulare per cui gli studenti possono decidere in autonomia a quali attività partecipare, cercando di assecondare al meglio i propri interessi.

La fase dei seminari di orientamento per la scelta dei Corsi di Studio si è conclusa, registrando una estesa e consapevole partecipazione da parte degli studenti e delle studentesse.

«Le attività di orientamento – sostengono i referenti docenti e ricercatori delegati dell’UniCal verso tali iniziative – hanno l’obiettivo primario di aiutare gli studenti ad effettuare una scelta consapevole, che tenga conto delle opportunità lavorative ma soprattutto della predisposizione personale  e delle proprie passioni. Il tasso di abbandono degli studi universitari o i casi di studenti che procedono troppo lentamente sono spesso la conseguenza di scelte non accurate. Questo progetto di ingegneria è stato progettato proprio con l’obiettivo di far toccare con mano che cosa si fa concretamente nei diversi ambiti ingegneristici, per far scoccare la scintilla della passione, primo vero fattore di successo per qualsiasi tipo di studi».  

La successiva visita in presenza presso i laboratori è stato quindi un ulteriore momento significativo che ha consentito di toccare con mano quale potrebbe essere il proprio futuro, in modo da scoprire la varietà e la qualità dell’offerta formativa ed effettuare una scelta consapevole. 

«Il successo della giornata di visita ai laboratori è ovviamente frutto – dicono  i delegati dell’UniCal – dell’interazione di tanti fattori: oltre, ovviamente, alla capacità divulgativa dei ricercatori, è stato importante il ruolo svolto dagli studenti di ingegneria che hanno fatto da accompagnatori ai gruppi scolastici: nello spostarsi tra i cubi da un laboratorio all’altro infatti i ragazzi più giovani hanno fatto amicizia con i loro futuri colleghi e hanno potuto osservare la vita quotidiana degli studenti universitari».

Le scuole che hanno aderito sono state:  i Licei Scientifici Valentini-Majorana di Castrolibero, Scorza e Fermi- Brutium  di Cosenza, Galilei di Trebisacce, il  Galilei di Lamezia, il Pitagora di Rende, i licei di Filadelfia, di Belvedere, di San Giovanni in Fiore, di Nicotera, il Liceo Lombardi Satriani di Petilia, Guarasci-Calabretta di Soverato, l’IIS Lopiano di Cetraro, il Liceo Morelli di Vibo Valentia, il  Pizi di Palmi, l’I.T.I.S Fermi di Castrovillari, l’ITI Monaco di Cosenza,  gli istituti di Petilia, Mesoraca e Cotronei e anche il Guerrisi di Cittanova e lo Zaleuco di Locri.

I Dipartimenti interessati dalla visita sono stati: Dipartimento di Ingegneria Civile, Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Energetica e Gestionale, Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, Dipartimento di Ingegneria Informatica, Modellistica, Elettronica e Sistemistica. 

Un merito va quindi ai delegati all’orientamento di ingegneria che sono: Attilio  Fiorini Morosini, Dipartimento di Ingegneria Civile; Saverino Verteramo, Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Energetica e Gestionale; Massimo Zupi, Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente; Claudio Savaglio, Dipartimento di Ingegneria Informatica, Modellistica, Elettronica e Sistemistica. (fb)

Istituito in Calabria il corso di alta formazione per lo sviluppo turistico in ambiente agricolo e aree rurali

È stato presentato, al Dipartimento DiScAG dell’Unical, il nuovo corso di alta formazione in “ Marketing per lo Sviluppo Turistico in Ambiente Agricolo e Aree Rurali ”.

Si tratta di un progetto formativo che nasce dalla convenzione recentemente siglata tra il Dipartimento di Scienze Aziendali e Giuridiche (DiScAG) dell’Unical e Coldiretti Calabria, con l’obiettivo di valorizzare il turismo nelle aree rurali della regione, che vantano una forte vocazione agricola e agrituristica.

L’iniziativa, dunque, rappresenta una nuova opportunità di formazione nell’ambito del Turismo delle Radici, che punta a stimolare negli emigrati della nostra regione, la riscoperta delle proprie origini e il legame con la propria terra.

Il corso si propone di offrire a laureati, professionisti, titolari e manager di aziende agricole una formazione specifica in ambito turistico e agrituristico, che risponda alle nuove esigenze del mercato del lavoro e alle sfide poste dal cambiamento climatico e dalla sostenibilità. Attraverso un approccio innovativo al marketing e alla gestione del turismo, si punta a rendere le aree rurali calabresi luoghi di attrazione per un turismo che rispetti l’ambiente, le comunità locali e il territorio.

Pensato per offrire una preparazione completa sul marketing applicato al settore agrituristico, intende formare esperti capaci di valorizzare le peculiarità dei territori calabresi. È finalizzato alla formazione del management di aziende agricole e stakeholders del settore, oltre che di laureati, con prospettive di  specializzazione sempre più in linea con le attuali richieste del mercato del lavoro, a partire dai nuovi insegnamenti che nascono dall’interesse e dalle esigenze specifiche del  settore agricolo e agrituristico.

Secondo Franco Aceto, presidente Regionale di Coldiretti Calabria, «questo corso rappresenta un passo fondamentale per il futuro delle nostre aree rurali. Il turismo rurale, e in particolare il Turismo delle Radici, può diventare una risorsa straordinaria per il già forte appeal turistico della Calabria, purché venga sviluppato nel rispetto dell’ambiente e delle tradizioni locali».

«Lavorare insieme al mondo accademico – ha concluso – ci permette di formare nuove figure professionali, pronte a promuovere un turismo sostenibile che valorizzi i territori senza comprometterne l’integrità».

 «Dobbiamo rendere consapevole il mondo che ci osserva della centralità dell’agricoltura e delle aree rurali non solo in termini economici – ha sottolineato Dominga Cotarella, presidente Nazionale Terranostra –. Senza l’agricoltura saremmo un paese più povero anche in termini di bellezza. Siamo leader nel turismo enogastronomico, rurale ed esperienziale e lo dobbiamo all’agricoltura. Mi complimento con questo corso in una università prestigiosa e all’avanguardia. Sicuramente un’esperienza che farà scuola».

Per Vincenzo Abbruzzese, presidente Terranostra Calabria, «il cibo, che rappresenta un elemento sempre più significativo dell’esperienza turistica, assume una rilevanza ancora maggiore in questi casi».

«Poiché – ha aggiunto – l’emigrazione ha riguardato aree agricole e le tradizioni a tavola sono espressione più diretta del legame con la terra. Ben il 96% dei viaggiatori delle radici in Italia ha apprezzato la cucina locale e l’80% ha fatto acquisti di cibo o bevande».

«Sono felice che il protocollo d’intesa sottoscritto dal Dipartimento di Scienze Aziendali e Giuridiche, di cui sono la referente, e Coldiretti Calabria dia i primi risultati – ha detto Sonia Ferrari, professore di Marketing del Turismo e di Marketing Territoriale all’Unical –. Questo corso formazione sul ‘Marketing per lo sviluppo turistico in ambiente agricolo e in aree rurali’ può rappresentare un importante strumento di sviluppo per le aree rurali e interne calabresi, oltre che un supporto verso la diversificazione e la crescita per molte imprese del settore agricolo».

Il connubio fra turismo ed agricoltura non è importante solo per attrarre nuovi segmenti di mercato ma anche per promuovere la qualità in entrambi i settori. Spinge, infatti, l’agricoltura verso modelli di gestione più efficienti e mette in luce risorse del territorio di grande valore. Inoltre, va in direzione di una crescente sostenibilità turistica e favorisce la salvaguardia del patrimonio culturale e naturale delle destinazioni. Ringrazio Coldiretti per la sensibilità mostrata nel voler realizzare un progetto di questo tipo. (rcs)

RENDE – Si consegnano le borse di studio del master Unical Meec

Venerdì 22 novembre, all’Unical, alle 18.30, al Teatro Auditorium Unical, saranno consegnate le Borse di Studio del Master in mobilità elettrica ed economia circolare dell’Ateneo.

Il Master che conferisce il titolo di “esperto in gestione di sistemi e strutture per la mobilità elettrica e l’economia circolare” è nato, nel contesto dei Patti territoriali per l’alta formazione, in seno al Dimes (il Dipartimento di ingegneria informatica, modellistica, elettronica e sistemistica).

Gli allievi del Master in mobilità elettrica ed economia circolare sono tutti giovani professionisti, laureati in Ingegneria, ma anche in Economia, in Matematica, in Fisica, in Chimica. 

Sono già una squadra compatta ed entusiasta e si affacciano al mondo del lavoro grazie a questa esperienza altamente formativa. “Quelli del Meec”, così potremmo chiamare gli allievi, hanno appena terminato i mesi di formazione in aula (il master è iniziato lo scorso maggio) e si apprestano a iniziare la fase clou  degli stage sul campo.

Durante la cerimonia, dodici di loro riceveranno anche la seconda tranche della borsa di studio prevista dal bando.

L’evento sarà moderato dal giornalista Rai ed esperto di innovazione Massimo Cerofolini.

In apertura, i saluti e l’introduzione del professore Gregorio Cappuccino, direttore del master, che presenterà i numeri e i risultati della  prima edizione del Meec (2023-24)

A rappresentare la Regione Calabria saranno: l’assessore allo sviluppo economico, all’innovazione e al sistema universitario, Rosario Varì; il dirigente generale del Dipartimento “Territorio e Tutela dell’Ambiente” Salvatore Siviglia.

Sul palco si alterneranno autorità, tra le quali il sindaco di Cosenza Franz Caruso e rappresentati di aziende protagoniste del cambiamento green che, come è stato palesato più volte, durante le master class e nel corso delle visite dei prof e degli allievi alle gigafactory dell’ampio campo della mobilità elettrica, sono alla ricerca di nuovi profili iper specializzati per migliorare le proprie performance di mercato. 

Ricco il parterre della serata, insomma. Tra gli ospiti, che saluteranno gli allievi del master con la consegna simbolica della borsa di studio, anche il direttore della sede regionale della Rai, Massimo Fedele.

Non poteva mancare la rappresentanza della partnership del Meec. 

Da Roma si collegherà Francesco Naso, segretario generale di Motus-E. E’ l’associazione, della quale fanno anche parte atenei, fornitori di energia e terzo settore e che mette insieme industrie e marchi automobilistici major, per guidare il cambiamento in Italia.

Saranno, inoltre presenti, Stefano Sordelli di VolskWagen Italia e Vincenzo Vadalà di Audi Italia: Francesca De Santis dell’Azienda napoletana per la mobilità (ANM); Kevin Praticò di Replanet; Salvatore Mazzotta di Ecosistem; Emanuele Ionà, managing director del “Gruppo Ionà motori”.

Ad arricchire l’evento, il concerto dell’Orchestra Sinfonica Brutia.

Le attività didattiche di questa nuova edizione inizieranno il 19 dicembre. 

L’iscrizione è gratuita e la domanda di ammissione deve essere consegnata entro il prossimo 30 novembre. Anche in questa seconda tornata di master i più meritevoli riceveranno una borsa di studio, da 12mila euro ciascuna. (rcs)

Coldiretti Calabria e Unical insieme per promuovere il Turismo delle Radici e la sostenibilità.

Mercoledì 20 novembre, all’Unical, alle 12, al Dipartimento DiScAG, sarà presentato il nuovo corso di alta formazione in “ Marketing per lo Sviluppo Turistico in Ambiente Agricolo e Aree Rurali”.

Si tratta di un progetto formativo che nasce dalla convenzione recentemente siglata tra il Dipartimento di Scienze Aziendali e Giuridiche (DiScAG) dell’Unical e Coldiretti Calabria, con l’obiettivo di valorizzare il turismo nelle aree rurali della regione, che vantano una forte vocazione agricola e agrituristica.

Intervengono Enrico Parisi Delegato Nazionale Coldiretti Giovani Impresa; Franco Rubino –Direttore Dipartimento Scienze Aziendali e Giuridiche; Vincenzo Abbruzzese – Presidente Regionale Terranostra Calabria; Sonia Ferrari Docente Marketing del Turismo e di Marketing Territoriale; Tiziana Nicotera Docente a Contratto Unical; Carmelo Troccoli – Direttore Generale Fondazione Campagna Amica; Dominga Cotarella Presidente Nazionale Terranostra Coldiretti e Franco Aceto Presidente Regionale Coldiretti Calabria.

Nel pomeriggio alle 15.30, nella Sala Sport & Salute di Piazza Matteotti a Cosenza, ci sarà un incontro/confronto con le aziende agrituristiche calabresi per analizzare le criticità e le opportunità del settore.

«Sono felice che il protocollo d’intesa sottoscritto dal Dipartimento di Scienze Aziendali e Giuridiche, di cui sono la referente, e Coldiretti Calabria dia i primi risultati», ha detto la prof.ssa Ferrari.

«Questo corso formazione sul ‘Marketing per lo sviluppo turistico in ambiente agricolo e in aree rurali’ – ha concluso – può rappresentare un importante strumento di sviluppo per le aree rurali e interne calabresi, oltre che un supporto verso la diversificazione e la crescita per molte imprese del settore agricolo». (rcs)

RENDE – All’Unical l’iniziativa sulle emergenze del sistema universitario

Domani mattina, all’Unical, alle 9, all’University Club, si terrà l’incontro per discutere dellattuale sistema universitario e delle emergenze che lo interessano., organizzato dalla FLC Cgil Cosenza.

Le questioni che riguardano il precariato in previsione anche del rinnovo del Ccnl verranno affrontate da Claudio Musicò, Università Flc Cgil Nazionale. Interverranno,  Gianfranco Trotta, Segretario Generale Cgil Calabria, Mimmo Denaro, Segretario Generale Flc Cgil Calabria e Francesco Pirò, Segretario Flc Cgil di Cosenza.
Durante i lavori verrà presentato da Luca Scacchi, responsabile Forum Docenti Università Flc Cgil, un numero monografico della rivista “Art.33”, “Le sfide del Sistema Universitario tra vecchie e nuove emergenze” . (rcs)

 

 

Salviamo l’integrità territoriale dell’Unical

di FRANCO BARTUCCI – Il dado è tratto. Sia il Tar Calabria che il Consiglio di Stato hanno respinto i ricorsi presentati dai Comuni di Cosenza, Castrolibero e Luzzi e dai vari comitati che si sono costituiti contro il disegno di legge regionale che prevede la fusione dei comuni di Rende, Cosenza e Castrolibero, nonché di bloccare il referendum indetto dal Presidente della Giunta regionale calabrese, Roberto Occhiuto per il prossimo 1° dicembre.

A questa notizia inneggiano i promotori del disegno di legge che hanno proposto la fusione dei tre comuni e quindi sostengono, con gioia ed allegria, il “Si” per il prossimo referendum consultivo, incoscienti tutti che da questa vicenda ne esce fuori una vittima illustre del territorio e cioè l’Università della Calabria.

Un Ateneo, costituito a norma della legge istitutiva del 1968 e relativi atti legislativi successivi approvati dal Ministero della Pubblica Istruzione, che viene a trovarsi deturpato nella sua estensione naturale con l’esclusione del territorio di Montalto Uffugo. Un Ateneo che per farlo nascere, in ordine di tempo vanno riconosciuti dei meriti ad uomini politici di prestigio del cosentino, che hanno partecipato attivamente alla sua realizzazione: Giacomo Mancini, firmatario, come Ministro Lavori Pubblici, della legge istitutiva, senza dimenticare il presidente Aldo Moro, con origini anch’esso cosentine in virtù della madre; Dario Antoniozzi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, con a capo del governo l’on. Emilio Colombo, che approvarono nel mese di febbraio 1971 una delibera Cipe che stabiliva, come area territoriale della nascente università calabrese, il territorio cosentino; Riccardo Misasi, in qualità di Ministro della Pubblica Istruzione del governo Colombo, al quale toccò il compito di costituire, dopo un Dpr del Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, gli organismi direttivi del nuovo Ateneo (Comitato Tecnico Amministrativo e Comitati Ordinatori delle quattro Facoltà previste dalla legge istitutiva, il tutto coordinato e diretto dal Rettore Beniamino Andreatta), nonché di approvare e ratificare, attraverso un DPR del presidente della Repubblica, il primo statuto dell’Università della Calabria, datato 1° dicembre 1971.

Poi ci sono altri quattro nomi che parteciparono, come politici all’approvazione del progetto ed alla collocazione delle strutture della nuova cittadella universitaria a Nord di Cosenza e nei territori dei comuni già sopra indicati, che sono: Antonio Guarasci, presidente della Provincia di Cosenza, prima, e presidente della Giunta regionale successivamente; Francesco De Munno, presidente della Provincia di Cosenza; Fausto Lio, Sindaco di Cosenza, che in qualità entrambi di componenti del Comitato Tecnico Amministrativo dell’Università, sottoscrissero ed approvarono la delibera del 31 luglio 1971, in occasione della seduta che tale organo svolse nel salone di rappresentanza di Palazzo dei Bruzi;  Francesco Principe, che in qualità di sottosegretario, ma soprattutto quale sindaco di Rende, seppe comprendere la grande opportunità per creare a favore della popolazione del suo territorio di competenza condizioni di vita migliore, mettendo a disposizione da subito un territorio vasto necessario a realizzare la cittadella universitaria, a vantaggio di chi spingeva nel realizzarla più a Sud nell’area di Piano Lago.

Organismi, che oltre ad impostare l’ordinamento didattico dei vari corsi di laurea e l’organizzazione gestionale dello stesso Ateneo, deliberarono e scelsero come insediamento della nascente Università l’area a Nord di Cosenza sui territori di Rende e Montalto Uffugo, su un asse di 3.400 ml. legato tra la SS 107 ed il tracciato ferroviario Cosenza/Paola/Sibari in località Settimo di Montato, su una estensione complessiva di 310 ettari di terreno, dei quali 50 collocati nell’area di Settimo confinante con Rende. Uomini e figure politiche che appartengono ad un’altra generazione e che alcuni dei loro discendenti ne stanno distruggendo il loro operato e la loro fede politica.

Il fatto che la difesa di questa integrità territoriale assegnata nel 1971 dalle due amministrazioni comunali di Rende e Montalto Uffugo all’Università, non considerata dal disegno di legge in questione, doveva essere la motivazione principale da difendere di fronte agli organi giudiziari, sia del Tar Calabria che del Consiglio di Stato. Ciò non è avvenuto, sia nei ricorsi presentati dai comuni che dai comitati, cosicché sono scaturiti decisioni giudiziarie che non vanno nella direzione giusta di accertamento e premiazione della verità dei fatti. Questa verità è che la integrità territoriale della nostra Università è stata calpestata facendo svanire nel nulla i 50 ettari collocati nell’area di Settimo di Montalto, dove il progetto strutturale Gregotti prevedeva importanti edifici universitari e servizi.

La mancata presenza costitutiva in essere, contro il disegno di legge, sia da parte dell’Università, come del Comune di Montalto Uffugo ha contribuito a creare questa spiacevole situazione che ripeto, ha finito per coinvolgere gli stessi organi giudiziari nell’emanare una sentenza che crea una vittima e questa è proprio l’Università della Calabria, alla quale è stato tolto il diritto di crescere e svilupparsi nei confini stabiliti dagli accordi in precedenza enunciati. 

A nulla son serviti gli interventi di chiarimento fatti sia sull’on. Simona Loizzo, che sul presidente della Giunta regionale Roberto Occhiuto, come sull’attuale dirigenza provinciale del Partito Democratico, che ne ha sostenuto il disegno, invitandoli a recedere per riaprire un nuovo tavolo di lavoro finalizzato ad impostare una nuova legge in concordia tra le parti interessate, con il coordinamento professionale di valenti studiosi del settore dell’UniCal. Ho riferito loro che il disegno di legge cozzava con le sollecitazioni fatte a suo tempo dal Rettore Beniamino Andreatta di creare le condizioni per la nascita, attorno alla realizzazione del progetto dell’Università, di una “Grande Cosenza”, una città europea quale riferimento anche in ambito dell’area mediterranea.

La fretta di avere una legge approvata, attraverso anche un referendum consultivo, ha portato tutte le parti a dare una risposta univoca: “Penseremo a Montato dopo”. Intanto in base all’emendamento presentato dal PD ed approvato dal Consiglio regionale che prevede lo scioglimento dei comuni interessati per creare la città unica bisogna attendere il mese di febbraio 2027. I conti non tornano: che cosa spinge e crea questa fretta? Ambizioni politiche e mire particolari? In effetti è già iniziata riservatamente una campagna elettorale per cercare un sindaco da mettere a capo della nuova città in un momento di debolezza in cui Rende è amministrata da commissari; mentre a Montalto da pochi mesi si è insediato un nuovo sindaco lontano dall’affrontare questo importante tema anche per effetto che la mozione prevede lo scioglimento dei comuni entro il mese di febbraio 2027.

In questi giorni è arrivata poi la notizia della prossima uscita di un libro “Tra benessere e fragilità comunale: Cosenza e la sua “corona” urbana”, a cura di Maria Francesca D’Agostino e Francesco Raniolo per la collana “Futuri urbani: Crisi e rigenerazione delle città”, che sarà pubblicato da Franco Angeli, per come è stato anticipato domenica 10 novembre sul “Domenicale di Calabria.Live”, nel quale vi è un capitolo di analisi e studio fatto proprio sull’area interessata alla creazione della nuova città unica del cosentino, in base anche a dati forniti dall’Istat e dall’ufficio dell’Entrate. Da questo lavoro scaturisce una “verità” incontrovertibile ed è che Montalto Uffugo rispetto a tutti gli altri comuni dell’area risulta quello più solido ed in crescita economica e demografica; mentre gli altri sono in decrescita, tranne Rende.

Il tempo, dopo cinquant’anni, dà ragione al “sogno di Beniamino Andreatta”, che vedeva attorno all’Università della Calabria l’estensione di una unica e più vasta area urbana incentrata sull’asse Montalto, Rende, Cosenza, che amava definire la “Grande Cosenza” per essere città europea aperta al contesto dell’area mediterranea.

I discendenti di quegli uomini politici del passato, che ci hanno consegnato questo patrimonio di ricchezza culturale, economica, sociale e di conoscenza, stanno adoperandosi, disconoscendo il lavoro dei loro avi, per abolire quel loro grande sogno, mettendo da parte il territorio di Montalto Uffugo, dove ci sono in località Settimo, come già detto in precedenza, 50 ettari di terreno vincolati dal piano regolatore comunale per strutture edilizie universitarie.

 Su quel territorio, come auspicato dai padri fondatori dell’UniCal e come risulta visibile dal progetto strutturale edilizio, a firma Vittorio Gregotti, come dalle fotografie che fanno parte integrante del servizio, corrono dei  binari ferroviari di collegamento tra Cosenza/Paola e Sibari/Paola con incrocio proprio in località Settimo di Montalto, dove manca soltanto la stazione ferroviaria, anche questa facente parte del progetto complessivo dell’Università della Calabria.

Questa location, secondo il disegno di legge della città unica, verrebbe a cadere nell’area urbana di Montalto Uffugo, che guarda caso per effetto della linea confinante del fiume Settimo, il territorio riservato all’Università per la realizzazione delle sue opere strutturali cadrebbe in due aree urbane diverse, creando dei vantaggi di grande, sia demografico che economico, a favore di Montalto Uffugo per come ha ben descritto la prof.ssa Rosanna Nisticò nella sua relazione di cui sopra. Ed allora è il caso di chiedersi – come ha sottolineato la docente universitaria – perché tre comuni e non quattro? Finora non è arrivata alcuna risposta. (fb)

Alla Pro Rettrice dell’Unical il Premio Calabria che Lavora

Lunedì 18 novembre,  alle 15.30, nella sala stampa dell’aula magna “Beniamino Andreatta”, sarà consegnato alla Pro Rettrice, con delega al Centro Residenziale dell’Università della Calabria, prof.ssa Patrizia Piro, il Premio Calabria che Lavora, Eccellenze Calabresi.

Il riconoscimento le fu assegnato dall’Associazione Asso Calabria, in occasione della XXIII edizione del Premio, svoltasi lo scorso mese di  luglio in una nota location di Gioia Tauro. A consegnarle il premio, Franco Buccinà, vice Presidente “Associazione Ricreativa Culturale Il Delfino G.B. Eventi”.

La cerimonia di premiazione avverrà nel corso dell’incontro in cui la prof.ssa Daniela Pellegrino, docente del Dipartimento DiBEST, parlerà del tema “Antartide: evoluzione di un continente senza l’uomo”, promosso dall’Associazione Internazionale “Amici dell’Università della Calabria”.

L’incontro, moderato da Franco Bartucci, portavoce dell’Associazione Amici UniCal, si aprirà con una introduzione della Presidente della stessa Associazione, prof.ssa Silvia Mazzuca, alla quale seguirà un intervento della prof.ssa Patrizia Piro, che in qualità di Pro Rettore e referente alla buona gestione dello storico Centro Residenziale dell’Università della Calabria e professore Ordinario di Costruzioni Idrauliche Idrologia e Costruzioni Marittime, farà il punto sul forte interessamento dell’UniCal verso la ricerca in Antartide iniziato con l’interessamento e lo stimolo del compianto prof. Carlo Bellecci, valente docente del dipartimento di Fisica.

Nel seminario “Antartide: evoluzione di un continente senza l’uomo”, la prof. Daniela Pellegrino presenterà una panoramica delle attività di ricerca che si svolgono in Antartide ma soprattutto verranno evidenziate le caratteristiche climatiche dell’ambiente antartico e come queste influiscono sulla vita delle specie endemiche (sia marine che terrestri) e dei ricercatori che partecipano alle spedizioni antartiche.

L’Antartide non è stabilmente abitato dall’uomo ma circa 4000 persone provenienti da tutto il mondo stazionano nei mesi estivi nelle varie basi (solo 1000 nei mesi invernali) e nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA) ogni anno partono per l’Antartide circa 200 italiani tra tecnici e ricercatori.

La prof. Daniela Pellegrino fa parte del Pnra da lungo tempo, dal 1996 come membro dell’unità operativa dell’Unical, dal 2012 come coordinatore e responsabile scientifico dell’unità operativa dell’Unical e dal 2019 come coordinatore nazionale e responsabile scientifico del progetto “AntaGPS”. Ha partecipato finora a tre spedizioni italiane in Antartide. (rcs)

L’UniCal in Cina al seguito del Presidente Mattarella per il Forum Italia-Cina

di FRANCO BARTUCCILa notizia è che il Pro Rettore dell’UniCal, Francesco Scarcello, ha fatto parte della delegazione italiana al seguito del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per un Forum sui rapporti Italia/Cina, sottoscrivendo a Pechino un’intesa con la South China University of Technology per un centro di ricerca interdisciplinare sull’intelligenza artificiale.

A Pechino, alla presenza dei due capi di Stato Xi Jinping e Sergio Mattarella, il prorettore dell’Unical Francesco Scarcello ha rappresentato l’Ateneo nel forum tra i rettori cinesi e italiani dal titolo “China-Italy University Rectors Dialogue Meeting”, nel corso del quale è stato proposto un protocollo bilaterale sull’innovazione tecnologica e sull’interscambio di conoscenze nei settori scientifici e umanistici.

Nella prestigiosa cornice dell’assemblea principale dell’Università Beida di Pechino, dove Mattarella ha tenuto la sua lectio magistralis, Scarcello ha sottoscritto un accordo con Zhang Xichun, rettore della South China University of Technology (Scut) di Guangzhou, e Francesco Cupertino, rettore del Politecnico di Bari (Poliba). 

L’Unical entra, così, a far parte di un’importante collaborazione internazionale che porterà all’istituzione di un centro di ricerca interdisciplinare dedicato all’intelligenza artificiale.

Sulle vie di Marco Polo era lo slogan del progetto UniCal lanciato nel 1979

 In questo momento bisogna ricordare che l’Università della Calabria ha una storia di rapporti con la Repubblica Popolare Cinese fin dal mese di ottobre 1979 (45 anni) con il primo protocollo d’intesa sottoscritto dal Rettore Pietro Bucci, coadiuvato dal prof. Francesco Del Monte, delegato per il Settore orientamento laureati ed inserimento nel mondo del lavoro, nonché dal prof. Giovanni Mazzetti, delegato al Settore di Educazione permanente. Con quell’accordo arrivarono dalla Cina nel mese di dicembre 1979 all’Università della Calabria ben 16 studenti, dei quali cinque già laureati per essere ammessi a due anni di specializzazione in ambito delle Facoltà di Scienze Economiche e Sociali, nonché Lettere e Filosofia. Mentre gli undici studenti si immatricolarono ai primi anni di corso delle due Facoltà già citate e a quelle di Ingegneria e di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali.

L’Università della Calabria fu la prima Università italiana ad aprire dei rapporti di collaborazione con la Repubblica Popolare Cinese per lo scambio di studenti e poi seguirono i rapporti di collaborazione scientifica con varie università cinesi che continuano ancora oggi avendo il Rettore Nicola Leone nel prof. Giancarlo Fortino, del dipartimento Dimes, il suo delegato nei rapporti con le Università cinesi.

Il presidente della Fondazione Agnelli, John Elkam, ha inaugurato a Pechino, in occasione del Forum la Cattedra Agnelli della cultura italiana con l’obiettivo di costruire un “ponte” tra il nostro Paese e la Cina, coinvolgendo studenti e docenti.

«Vogliamo favorire – ha sostenuto il presidente Elkan – una collaborazione reciproca e unire due mondi. I corsi abbracceranno ogni espressione della creatività italiana».

Vedo in questo tutto il lavoro fatto dai docenti dell’UniCal in questi 45 anni ricordando i nomi di alcuni docenti che hanno svolto ruoli significativi, a cominciare dal prof. Enrico Drioli, che ha portato in Cina la conoscenza e lo studio delle alte tecnologie con particolare riferimento al campo delle membrane con sbocchi alla creazione di reattori catalitici per uno sviluppo industriale sostenibile; il prof. Giuseppe Chidichimo impegnato come chimico nella ricerca applicativa dei cristalli liquidi, trovando anche nel prof. Roberto Bartolino un valido sostenitore in ambito del dipartimento di fisica; i professori Francesco Menichini, Sebastiano Andò e Giancarlo Statti nel settore della medicina tradizionale cinese coi canoni della fitoterapia occidentale, che con l’Università di Nanchino hanno trovato metodologia di studio in ambito di un apposito master frequentato da 10 studenti cinesi e 10 studenti italiani. 

Sono tante le cose che sono avvenute nell’arco dei 45 anni e negli ultimi quindici si è concretizzata una fattiva presenza scientifica in ambito dell’ingegneria informatica, modellistica, elettronica e sistemi del prof. Giancarlo Fortino; ma vorrei ricordare anche nei primi anni di collaborazione un ruolo svolto dalla prof.ssa Ada Cavazzani in ambito di studi sociologici, che hanno attirato l’attenzione in particolare dello studente Liu Ruting, divenuto giornalista e scrittore, rientrato in Cina dopo un periodo di lavoro svolto nella redazione romana di “Nuova Cina”, continua ad intrattenere un rapporto di amicizia e stima con gli amici dell’UniCal, impegnandosi al momento a dare spazio da diversi anni alla sua passione di traduttore in lingua cinese di alcuni testi di successo di autori italiani.

Cultura e ricerca al centro del dialogo Italia-Cina

Nel corso del suo intervento, il Presidente Mattarella ha più volte sottolineato il ruolo decisivo svolto dalle università nella costruzione e nel consolidamento del rapporto tra i due Paesi. Dell’amicizia tra Cina e Italia «le università sono una componente importantissima – ha dichiarato il Capo dello Stato –, direi insostituibile. […] La mia presenza in questa importante istituzione universitaria è quindi anche testimonianza del desiderio dell’Italia di veder crescere ulteriormente, in uno spirito di genuina collaborazione e responsabilità, la prossimità delle nostre comunità accademiche».

«Confido – ha aggiunto Mattarella – che i progetti di ricerca e di scambio che elaborerete saranno ispirati a una visione di sviluppo umano che consenta agli studenti, così come ai docenti, di esprimere in modo completo il proprio potenziale».

Un auspicio che si riflette nella decisione della Repubblica Popolare Cinese, annunciata dal ministro dell’Istruzione Huai Jinpeng durante il forum, di offrire almeno cinque opportunità di scambio studentesco completamente finanziate da Pechino a ciascuna delle 22 università italiane partecipanti all’evento, Unical compresa.

L’incontro di Pechino del Presidente Mattarella è stata un’occasione per parlare di pace affermando che «la Cina si adoperi per porre termine alla brutale aggressione russa all’indipendenza dell’Ucraina», ribadendo che «i principi di tutela della dignità di ogni persona non è interferenza nei confronti di alcuno».

Nel Campus universitario di Arcavacata c’è una storia impiantata dagli studenti cinesi arrivati nel 1979. Da una gita fatta in Sila nella primavera del 1980 portarono nel campus delle piantine di pino silano per piantarle di fronte il loro blocco di residenza quale segno di amicizia e rapporti umani intensi in uno spirito di libertà, concordia e pace.

Quell’esperienza l’amico e collega Liu Ruting l’ha raccontata in un servizio giornalistico pubblicato da una rivista cinese. Quei rapporti e valori sono ancora oggi vivi perché improntati sulla conoscenza e rispetto dei valori umani. Dall’esperienza UniCal ritorniamo all’evento Focus Italia Cina dei giorni scorsi a Pechino.

L’accordo Scut-Unical-Poliba

Le tre università, che già in passato avevano avviato proficui percorsi di collaborazione scientifica in campi come l’informatica e le scienze biomediche, uniranno le proprie forze per sviluppare soluzioni innovative che possano migliorare la nostra vita quotidiana, dalla sanità alla produzione industriale, passando per le comunicazioni. In particolare, il nuovo centro di ricerca interdisciplinare si focalizzerà su ricerche multidisciplinari di Intelligenza Artificiale in tre aree chiave: informatica e apprendimento automatico, ingegneria biomedica e chirurgia robotica, ingegneria elettronica e Internet of Things.

L’obiettivo è concentrare risorse e competenze per affrontare le sfide del futuro e cogliere le opportunità offerte dall’intelligenza artificiale e dalle sue molteplici applicazioni, lavorando su progetti d’avanguardia, scambiando conoscenze e promuovendo la crescita di giovani talenti.

Il centro di ricerca si propone di diventare un punto di riferimento internazionale per lo studio dell’intelligenza artificiale e delle sue applicazioni in ambiti ingegneristici e biomedici, capace di formare una nuova generazione di esperti e promuovere la collaborazione tra il mondo accademico e industriale. Un progetto ambizioso per l’Università della Calabria, che testimonia ancora una volta l’attenzione rivolta dall’Ateneo all’innovazione e all’internazionalizzazione.

L’Unical ha affidato il coordinamento del progetto al professore Francesco Scarcello e la direzione al professore Giancarlo Fortino, che ha già sviluppato ricerche e pubblicazioni congiunte nell’ambito dell’intelligenza artificiale, dell’Internet of Things e del wearable computing con il professor Min Chen della “School of Computer Science and Engineering” e con la professoressa Wen Qi del   dipartimento  “Future Technology” della Scut. (fb)