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L’UniCal sotto osservazione per il suo impatto sociale ed economico del territorio calabrese

L’UniCal sotto osservazione per il suo impatto sociale ed economico del territorio calabrese

di FRANCO BARTUCCI –  Nel momento in cui sui media del cosentino si dibatte sulla creazione di una città unica che vede la fusione, attraverso un disegno di legge regionale approvato dal Consiglio nello scorso mese di luglio, dei comuni di Rende, Cosenza e Castrolibero, che crea la prima vittima nel diritto di espansione dell’Università della Calabria collocata, su delibera del Comitato Tecnico Amministrativo del 31 luglio 1971, presieduto dal Rettore Beniamino Andreatta, sui territori dei comuni di Rende e Montalto Uffugo, per una estensione su un asse di 3.400 metri lineari, tra la SS 107 Crotone/Cosenza/Paola ed il tracciato ferroviario Cosenza/Sibari/Paola in località Settimo di Montalto Uffugo, dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa arriva all’Università della Calabria la dottoranda in Management dell’Innovazione, della Sostenibilità e della Salute, Silvia Iossa, per esplorarne il ruolo svolto nel generare impatti economici e sociali, in questi anni di presenza sul territorio calabrese. 

«Le università possono infatti svolgere un ruolo cruciale nel promuovere lo sviluppo e l’innovazione, e per questo motivo – ci ha detto la dottoranda Silvia Iossa -–ho deciso di approfondire il loro contributo in contesti come quello calabrese e l’UniCal è una realtà accademica di rilevanza regionale con riflessi internazionali».

«Durante la mia settimana di prima fase di ricerca esplorativa sulla struttura – ha proseguito – ho visitato il campus e ho cercato di raccogliere informazioni attraverso interviste e focus group con soggetti a vario titolo: docenti, personale, amministrativi e così via. Ho voluto ascoltare le loro esperienze e le loro visioni riguardo all’impatto dell’università sul territorio, cercando di capire come le iniziative intraprese possano influenzare la comunità locale. Le persone che ho coinvolto in questa indagine si sono dimostrate fin da subito disponibili e mi hanno accolto al meglio, invitandomi anche a ritornare in futuro».

«Nel corso della mia visita, ho analizzato documenti, articoli e pubblicazioni, sia su riviste scientifiche che su periodici locali, che trattano dell’Università della Calabria, con l’intento di contestualizzarne la storia unica e le principali pratiche operative. Ho inoltre avuto l’opportunità di confrontarmi con i delegati del rettore per la terza missione dell’università, approfondendo temi quali il trasferimento tecnologico e il coinvolgimento pubblico».

«Questi incontri – ha aggiunto – mi hanno offerto spunti interessanti su come l’Università della Calabria lavori per essere un punto di riferimento nell’innovazione e nella collaborazione con le diverse realtà presenti sul territorio. Ho potuto apprezzare le numerose esperienze che l’università ha maturato nel corso degli anni attraverso partnership mirate a promuovere una trasformazione positiva della Regione Calabria».

«Tuttavia, durante la mia esperienza – ha proseguito nel suo racconto la dott.ssa Silvia Iossa – sono emerse alcune questioni che meritano attenzione. Ho percepito una forte consapevolezza delle sfide che l’istituzione deve affrontare per ampliare il proprio impatto, sia in termini sociali che economici. Diversi interlocutori hanno evidenziato l’importanza di mantenere le attività accademiche in linea non solo con le esigenze attuali del mercato del lavoro, ma soprattutto con quelle future, rispondendo allo stesso tempo alle aspettative della comunità locale in termini di crescita e sviluppo sociale».

«È emersa, con forza – ha detto ancora – la necessità di rafforzare il ruolo dell’università come motore di progresso sociale, affinché possa contribuire concretamente al miglioramento delle condizioni e delle opportunità per la regione Calabria. L’esperienza complessiva si è rivelata arricchente e stimolante. Ho trovato una comunità accademica impegnata e desiderosa di contribuire al progresso sociale ed economico della Calabria. È evidente che l’Università della Calabria ha un potenziale significativo».

«In conclusione, questa visita – ha spiegato – mi ha fornito una visione approfondita delle dinamiche che caratterizzano il ruolo delle università nel promuovere cambiamento e sviluppo. Sono motivata a proseguire la mia ricerca per scoprire ulteriormente come le università possano affrontare le sfide del presente e contribuire al progresso delle loro comunità. L’Università della Calabria, con la sua storia e le sue potenzialità, rappresenta un interessante contesto di studio per esplorare il rapporto tra accademia e territorio».

Ho apprezzato molto questa testimonia e racconto della dottoranda Silvia Iossa che, con i suoi contatti sul campo, certamente ci porterà a scoprire il valore di un bene sociale, culturale, economico e scientifico non indifferente, come l’Università della Calabria, che pur essendo al servizio della propria regione continua a non essere considerata dall’attuale classe politica, come si evince dalla scarsa attenzione riservatele nella circostanza della impostazione del disegno di legge regionale sulla creazione della città unica tra Rende, Cosenza e Castrolibero. (fb)

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