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L’Università delle Generazioni: una targa nella casa natìa del Maestro Mirigliano

Mirigliano

Porre una targa sulla parete della casa natìa del Maestro Rosario Mirigliano, a Roccelletta di Borgia. È questa la richiesta che l’Università delle Generazioni ha fatto, inviando una lettera al sindaco e agli assessori del Comune di Borgia, alla Giunta e al Consiglio, al presidente della Provincia e al sindaco del Comune di Catanzaro, ai vertici dei Conservatori musicali calabresi e ad altre figure socio-culturali del territorio per celebrare la figura del Maestro Mirigliano, «vera personalità nella musica classica contemporanea, conosciuta pure all’estero che compirà 70 anni nel prossimo mese di novembre».

Un omaggio quasi dovuto, «poiché le persone illustri vanno omaggiate a tempo debito da vive e non da morte». Inoltre, l’Università delle Generazioni propone a Istituzioni locali e regionali, di commissionare al Maestro « un Poema per la Prima Italia dal momento che questa nostra zona dell’Istmo Jonio-Tirreno è il luogo storicamente accertato dove è nato il nome Italia, come evidenzia pure la pagina web del Comune di Catanzaro. Una realtà che andrebbe valorizzata molto meglio e a 360 gradi».

«In tale contesto – prosegue la nota dell’Università delle Generazioni – la nostra Regione potrebbe rinominarsi ufficialmente proprio “Calabria Prima Italia” per dare, tra tanto altro, con orgoglio, il messaggio che in questo territorio è nata l’Italia ben 16 generazioni prima della guerra di Troia, come affermano gli storici più antichi ed attendibili». 

«L’occasione dei 70 anni di Rosario Mirigliano (già docente di composizione al Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma e studioso di semiotica musicale) – prosegue la nota – potrebbe essere utile per fare incontrare il Maestro con tutte le generazioni calabresi che si occupano di musica, specialmente di quella “classica” insegnata nei conservatori. Un incontro viene suggerito pure con i docenti e gli alunni del liceo scientifico “Siciliani” di Catanzaro frequentato da Mirigliano nella seconda metà degli anni sessanta».

«Infine – conclude la nota – tra tante altre iniziative promozionali, viene indicata la necessità di pubblicare la traduzione italiana (già realizzata da Sara Cervadoro) del volume-base “Calabria the first Italy” (Calabria la prima Italia) di Geltrude Slaughter, pubblicato nel 1939 dall’Università del Wisconsin (USA). (zc)

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