Inaugurata a Roma la nuova gelateria Maravé, vanto della tradizione calabrese, a Campo de’ Fiori. A dirigerla Andrea Anello (di Lamezia Terme) con uno staff tutto calabrese, incluso il mastro gelatiere Emanuele Alvaro, già vincitore di numeri riconoscimenti nazionali. A festeggiare l’apertura e a complimentarsi con il giovane Anello per il coraggio e l’intelligenza di aprire una gelateria calabrese in un ambiente altamente competitivo e durante la crisi da pandemia è stato il prof. Giuseppe Nisticò, ex presidente della Regione Calabria, farmacologo di fama internazionale e attualmente commissario del nascente Istituto Renato Dulbecco a Lamezia, che ha guidato un piccolo drappello di calabresi illustri che vivono a Roma. Il nome Maravè è il modo di dire dialettale “Maria Vergine!” per esprimere la meraviglia, lo stupore e le emozioni che si provano di fronte a tante specialità, quindi un nome azzeccato per un tempio della golosità fredda.
Ospiti d’onore del prof. Nisticò è stata una coppia di sposini in luna di miele venuti da Stanford in California. Il giovane Moritz, figlio del famosissimo Premio Nobel Thomas Südhof, che è uno degli alti consulenti dell’Istituto Renato Dulbecco, e la dolce moglie Alessandra, laureata in legge, la quale ha dichiarato che mai, negli Stati Uniti o in altre regioni d’Italia dove era stata in viaggio di nozze, aveva gustato un gelato così squisito, potendo scegliere fra una varietà eccezionale, ricca fra l’altro di specialità calabresi, come il tipico Tartufo di Pizzo Calabro e le loro composizioni artistiche affascinanti, vere sculture artigianali di gelato tanto sorprendenti quanto squisite.
L’ambiente della serata è stato molto molto suggestivo, ricco di vita, con sullo sfondo la celeberrima statua di Giordano Bruno, filosofo e teologo di Nola arso vivo per le sue posizioni considerate eretiche dall’Inquisizione, con luci e colori che hanno incantato gli ospiti. Il prof. Nisticò ha salutato con molto piacere i calabresi illustri che lo hanno accompagnato, confermando il suo giudizio ampiamente positivo. Fra questi il prof. Franco Romeo, cardiologo interventista fra i più rinomati nel nostro Paese, il famoso regista Sebastiano Riccio, vincitore del David Donatello per il film Gramigna, il direttore di Calabria.Live Santo Strati, il direttore del Corriere di Roma Filippo Gesualdi con la sorella Gemma, presidente del Brutium, il proprio figlio Steven Nisticò, dermatologo molto stimato a Roma e in Calabria, il dott. Renato Saviano farmacista del Vaticano. Ospite anche il trio di jazz di livello internazionale di Claudio Colasazza (piano), Amedeo Ariano (batteria) e Francesco Puglisi (contrabbasso). Inoltre, erano anche presenti il prof. Ulisse Corea dell’Università Magna Graecia di Catanzaro e la mamma sig.ra Daniella. Ad accogliere gli ospiti è stato l’imprenditore Rocco Anello con ha intrattenuto gli invitati con la sua “tipica” galanteria calabrese.
In coda all’inaugurazione, Nisticò ha voluto ricordare che la sua breve visita a Roma era dovuta per porgere un saluto e il proprio sostegno alla magistrata Simonetta Matone, sua amica di vecchia data dai tempi della sua carriera universitaria a Napoli, che è in corsa come pro-sindaco del centro-destra alle prossime elezioni al Comune di Roma. Quali le motivazioni alla base del suo appoggio? Nisticò ha precisato in maniera sintetica: «1) la Matone è una vecchia amica e per noi calabresi il valore dell’amicizia è sacro e dura tutta la vita; 2) a livello professionale è una dei migliori giuristi del nostro Paese, un modello di quei magistrati superpartes, equilibrati e di grande umanità. Inoltre è una delle persone più competenti nel fenomeno del femminicidio e della violenza contro le donne e i bambini; 3) è una manager eccellente che io definisco una donna “alla Margareth Thatcher”, con una mano vellutata e un pugno di ferro che saprà usare contro la criminalità, lo spaccio di droga, la vergogna dell’immondizia che inonda Roma, lo scandalo delle bancarelle che occupano i marciapiedi di tutte le vie centrali di Roma, creando danni enormi ai commercianti. Dulcis in fundo, la considero la candidata dei calabresi, i quali – ne sono sicuro – sono disponibili a contribuire con lei, su base meritocratica alla governance della città che lei farà tornare ad essere “Caput mundi”». (rrm)