LAMEZIA TERME (CZ) – Continua con successo l’abbattimento delle liste d’attesa

Prosegue con successo l’attività finalizzata all’abbattimento delle liste d’attesa, che l’Asp di Catanzaro sta attuando grazie alla sinergia tra Dipartimenti e la professionalità di tutto il personale coinvolto. In particolare, sono stati eseguiti 74 interventi chirurgici nella sola giornata di domenica 3 dicembre, attraverso l’attivazione di due ambulatori chirurgici nell’hub ambulatoriale e dell’Ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme.

Gli interventi ambulatoriali sono stati 49, mentre gli interventi eseguiti in sala operatoria sono stati 25; questi ultimi sono interventi di chirurgia ambulatoriale in Apa (Accorpamento di Prestazioni Ambulatoriali) che vengono eseguiti nell’arco della giornata senza necessità che il paziente pernotti in ospedale. Oltre ai chirurghi sono stati impegnati anche gli ortopedici che hanno effettuato le visite specialistiche su 72 pazienti, sempre nella sola giornata di domenica 3 dicembre.

L’attività straordinaria, fortemente voluta dal Gen. Antonio Battistini Commissario dell’Asp di Catanzaro, ha suscitato grande apprezzamento da parte dei cittadini in quanto gli ha consentito di anticipare visite specialistiche già prenotate, per le quali avrebbero dovuto aspettare diversi mesi.

L’iniziativa finalizzata all’abbattimento delle liste d’attesa mediante il recupero delle prestazioni prenotate, è stata apprezzata anche dal personale che fin da subito ha dato la disponibilità anche per la giornata festiva e che ha reso possibile anche nelle precedenti settimane l’adesione di 230 cittadini.

Gli utenti sono stati contattati dall’ufficio Cup dell’Asp di Catanzaro ai quali è stato proposto di anticipare la prenotazione sulla base delle agende. Nelle prossime settimane saranno programmate altre simili iniziative anche negli presidi ospedalieri di competenza dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro.

Questa importante iniziativa finalizzata ad abbattere le liste d’attesa ha riguardato 376 cittadini ed è stata possibile grazie al coinvolgimento del reparto di Chirurgia diretto dal Dr Manfredo Tedesco, del reparto di Ortopedia diretto dal Dr Livio Perticone e dal reparto di Cardiologia diretto dal Dr Roberto Ceravolo, con il coordinamento del Dr Antonio Gallucci e del Dr Claudio Tomasello e il supporto del Cup diretto dalla dottoressa Beatrice Felicetta. (rcz)

LAMEZIA TERME (CZ) – Riprende l’attività del centro vestiario alla Cittadella della carità

A pochi giorni dall’inaugurazione dei nuovi locali nella “Cittadella della Carità” all’interno del Complesso interparrocchiale San Benedetto e nell’ambito del progetto “Fratelli Tutti” che la Caritas diocesana sta realizzando sul territorio diocesano, riprende la sua attività il “centro vestiario”.

Ogni lunedì e martedì, dalle ore 14 alle ore 16, infatti, chi vuole, potrà recarsi nel Centro vestiario della Caritas per donare indumenti e biancheria che, poi, volontari ed operatori provvederanno a sistemare ed a distribuire a chi ne ha più bisogno.

In particolare saranno raccolti: cappotti; piumini; giacche a vento; tute; jeans, leggins; felpe; maglie; maglioni; scarpe da tennis; scarponcini; stivali (senza tacco); pigiami; lenzuola; piumoni; asciugamani; indumenti invernali per bambini.

Non saranno, invece, raccolti: scarpe con tacchi; vestiti eleganti; cappotti classici; accessori eleganti; giocattoli.

Prende sempre più forma, quindi, quello che il direttore della Caritas diocesana, don Fabio Stanizzo, aveva evidenziato nel giorno dell’inaugurazione parlando di «luogo dove vogliamo dedicare spazio e tempo per mettere al centro le persone con la presa in carico a trecentosessanta gradi di chiunque bussi alle nostre porte: dall’ascolto alla salute, dalla cura della persona ai pasti. Oggi qui è l’immagine di una Chiesa che cammina insieme – aveva affermato – , che mette insieme le energie e le competenze per dare risposte concrete alle persone. Il bene, fatto bene, produce bene». (rcz)

LAMEZIA TERME (CZ) – La città ricorda gli otto ciclisti tragicamente scomparsi

In ricordo dei ciclisti scomparsi tragicamente. L’amministrazione comunale di Lamezia Terme rende noto che domani, martedì 5 dicembre, in occasione della ricorrenza del tredicesimo anniversario della tragica scomparsa degli otto ciclisti lametini, è stato organizzato un momento di condivisione e commemorazione.

Alle ore 9.30 presso la stele eretta nel luogo dell’incidente, sita in località Marinella SS18, sarà deposta una corona di alloro in ricordo di: Fortunato Bernardi; Giovanni Cannizzaro; Pasquale De Luca; Domenico Palazzo; Rosario Perri; Vinicio Puppin; Francesco Stranges e Domenico Strangis.

«Un’occasione non meramente celebrativa – scrivono dal Comune – ma umanamente espressiva dell’affetto e vicinanza alle famiglie degli otto amici ciclisti, e momento di profonda valenza sociale finalizzata, ancora una volta, a diventare monito per sensibilizzare la collettività, e soprattutto i giovani, al necessario rispetto del codice stradale». (rcz)

LAMEZIA TERME (CZ) – Don Francesco Santo all’incontro per il Giubileo 2025

C’era anche il delegato della Diocesi di Lamezia Terme, don Francesco Santo, all’incontro dei 170 delegati (tra laici, sacerdoti e consacrate) delle Diocesi italiane per il Giubileo 2025 dedicato alla speranza.

L’incontro, ospitato nell’Aula nuova del Sinodo e convocato dal Dicastero per l’Evangelizzazione, si è svolto in due sessioni ed è servito per avviare i lavori di coordinamento in vista dell’Anno Santo, per programmare insieme gli appuntamenti che caratterizzeranno sia la preparazione che il Giubileo vero e proprio.

Un momento di confronto, quindi, che, presieduto nella sessione mattutina dal Pro-prefetto del Dicastero al quale è stato affidato il Giubileo, monsignor Rino Fisichella, è servito ai presenti per fare il punto sull’organizzazione degli eventi giubilari, sottolineando programmi e tematiche. Mentre nella sessione pomeridiana sono state affrontate in modo particolare le questioni prettamente tecniche come, ad esempio la gestione dell’arrivo a Roma dei pellegrini, la Carta del pellegrino, le modalità di iscrizione al Giubileo attraverso l’app ad esso dedicata.

Un cammino verso il Giubileo 2025 come “pellegrini di speranza”, avviato nel corso di quest’anno che è stato dedicato alla riscoperta del concilio Vaticano II volgendo lo sguardo, in modo particolare, alle quattro costituzioni che hanno caratterizzato lo stesso Concilio: Sacrosanctum concilium, Lumen gentium, Dei Verbum, Gaudium et spes.

Il 24 dicembre 2024, anno che per volere di Papa Francesco sarà dedicato alla preghiera, avverrà l’apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro.

Un appuntamento importante della Chiesa Universale al quale anche la Diocesi di Lamezia Terme parteciperà con un pellegrinaggio. (rcz)

LAMEZIA TERME (CZ) – Ex Parco “Giardini dell’Eden”, una mozione dei consiglieri Lorena e Gallo

L’area verde ex Parco “Giardini dell’Eden” è situata in Lamezia Terme Sambiase tra Via M. Nicotera, Corso Gramsci e Via G. Porchio e rappresenta uno spazio pubblico destinato a verde attrezzato con possibilità di avviare un’attività commerciale (Chiosco già presente) su aree pubbliche. Attualmente, l’area versa in condizioni di scarsa manutenzione e sicurezza, con la presenza di un chiosco completamente vandalizzato.

Le aree verdi comunali rappresentano un patrimonio naturale e culturale di inestimabile valore per la comunità locale. Tuttavia, spesso queste aree sono sottoutilizzate o in stato di degrado a causa della mancanza di risorse economiche e di personale necessario per la loro gestione e manutenzione. In tale contesto, le associazioni no profit possono svolgere un ruolo fondamentale nella tutela e nella valorizzazione del patrimonio naturale e culturale del territorio, promuovendo attività e iniziative a favore della comunità locale e offrendo un contributo prezioso alla gestione e alla manutenzione delle aree verdi comunali.

Per tali motivi è stata presentata una mozione dai consiglieri comunali di Fdi, Lorena e Gallo con l’obiettivo dell’assegnazione, e conseguente valorizzazione, di un’area verde comunale, con al suo interno un Chiosco per attività commerciale, ad associazioni no profit e non solo, al fine di promuovere la tutela e la valorizzazione del territorio, nonché di favorire la promozione di attività culturali, ludico-ricreative ed educative a favore della comunità locale.

Inoltre, cercando di guardare in prospettiva futura e ipotizzando un rapido intervento tecnico/amministrativo che possa rendere fruibile l’intera area verde e di conseguenza il Chiosco su di essa presente, i Consiglieri propongono all’interno della mozione un tentativo di lettura in chiave strategica della situazione attuale e prospettica dell’area e del contesto nella quale è inserita, ricorrendo allo strumento dell’analisi Swot.

Infine, alla luce di quanto emerso dalle analisi e ricerche effettuate, i consiglieri intendono chiedere all’amministrazione comunale, in via del tutto propositiva, una serie di possibili soluzioni per il raggiungimento della piena fruibilità dell’ex Parco “Giardini dell’Eden”, quali: 1 – l’avvio immediato di un piano di ripristino e riqualificazione dell’area verde, che comprenda la pulizia, la riparazione delle strutture danneggiate, la messa in sicurezza dell’intera zona e il ripristino di un adeguato sistema di illuminazione per garantire la fruibilità anche negli orari serali e notturni; 2 – l’indizione di una procedura pubblica di selezione per l’affidamento dell’area verde e del chiosco vandalizzato ad una o più associazioni no-profit del territorio, le quali potranno presentare progetti di gestione, attività culturali ed educative, manutenzione del verde e coinvolgimento della comunità locale.

Il ripristino dell’ex Parco “Giardini dell’Eden” rappresenta, dicono, «un’opportunità unica per la nostra comunità, che può trarne benefici in termini di benessere, svago, ecosostenibilità e coesione sociale. In particolare, la creazione di uno spazio giochi offre un luogo sicuro e divertente per i bambini, promuovendo l’attività fisica e la socializzazione». (rcz)

LAMEZIA TERME (CZ) – Il vescovo Parisi celebra gli 800 anni della Regola dei Frati Minori

Il mondo, ancora oggi, segue la strada del Signore sulle orme di San Francesco. «Se, dopo 800 anni, la Regola di S. Francesco d’Assisi continua a chiamare e riesce a far sorgere l’entusiasmo della vita in tante persone, vuol dire che il mondo ancora oggi è disposto a seguire il Signore sulle orme di Francesco e, attraverso questa sequela, può trovare la semplicità e la letizia del vivere». Così il vescovo di Lamezia Terme monsignor Serafino Parisi che, al Santuario di S. Antonio di Padova, ha presieduto la liturgia di lode in occasione degli 800 anni della Regola dei Frati Minori, redatta da S. Francesco d’Assisi, confermata da Papa Onorio III il 29 novembre 1223.

Alla celebrazione, oltre ai frati del convento di S. Antonio, hanno partecipato le suore francescane e le famiglie francescane secolari della diocesi che hanno rinnovato la loro adesione alla Regola.

«La Regola non è un manuale pratico delle cose da fare e da non fare; se fosse così, sarebbe deprimente accostarsi, con cuore libero, a una carta che ha il compito di inserire l’uomo all’interno del circuito stesso dell’amore trinitario di Dio. Le parole della Regola rendono immediata la forza del Vangelo», ha proseguito il presule, soffermandosi sui pilastri della Regola Francescana: l’appartenenza a Cristo, la fraternità, l’obbedienza alla Chiesa, la missione.

«La consacrazione a Cristo – ha detto monsignor Parisi – è il punto di riferimento essenziale della vita cristiana e per la vita francescana: la decisione libera e spontanea di entrare nel mistero dell’amore trinitario di Dio attraverso l’adesione piena alla testimonianza d’amore di Gesù».

Parisi ha sottolineato, poi, la fraternità come «uno dei punti distintivi della Regola di S. Francesco. La vita fraterna vissuta nella semplicità e nella gioia è il banco di prova della consacrazione a Cristo. Se questa consacrazione a Cristo non si sperimenta e non la si comunica agli altri nella concretezza della vita fraterna, non c’è consacrazione che tenga». L’obbedienza come «riferimento non personale ma ecclesiale dell’orientamento della propria vita che non segue le mie fantasie, ma il respiro ampio e universale della Chiesa».

Un’idea di fraternità che, per il vescovo Parisi, «trova espressione piena nella disponibilità totale all’accoglienza della ricchezza di Dio. Vivere il proprio abbandono a Dio come povertà riempita dalla ricchezza di Dio, come solitudine accompagnata dalla presenza totale di Dio nella mia vita».

E infine la missione, che presuppone «l’apertura del cuore al mistero di Dio, la libertà di potersi donare totalmente al Signore».

«La Regola – ha concluso il vescovo Parisi – è lo strumento umano, consegnato nelle mani di chi fa la propria consacrazione al Signore, perché sia il cuore ad aderire e sia tutta la vita ad annunciare. La Regola come porta del Mistero perché altri, attraverso quella testimonianza di vita, possano fare il loro ingresso dentro il Mistero stesso di Dio». (rcz)

LAMEZIA TERME (CZ) – Al via la Scuola dei Ministeri

Sono complessivamente 664 gli iscritti, al momento, alla Scuola dei Ministeri che ha preso il via ieri sera, contemporaneamente, nelle quattro sedi dislocate sul territorio Diocesano: Lamezia Terme (400); Acconia (101); Nocera Terinese (71); Soveria Mannelli (92).

E quello di lunedì sera è stato un altro momento formativo che va ad aggiungersi all’esperienza, avviata lo scorso anno e proseguita quest’anno, della Scuola Biblica Diocesana, che, al momento, conta 550 iscritti. Si tratta di due attività fortemente volute dal Vescovo, monsignor Serafino Parisi, che ieri sera ha partecipato all’avvio degli incontri nella sede di Lamezia Terme, ospitati nel salone della parrocchia di San Giuseppe Artigiano.

«La Scuola dei ministeri – ha detto il Vescovo, che per le prossime lezioni si recherà a turno nelle altre sedi – risponde a una necessità di questa Chiesa diocesana e di tutta la Chiesa ma risponde anche ad un’idea che ho sempre avuto e sia da parroco, che da responsabile del settore biblico dell’ufficio catechistico e direttore dell’ufficio catechistico della mia Diocesi di origine, ho sempre portato avanti e, cioè, l’approfondimento della Sacra Scrittura e la conoscenza dei temi fondamentali della nostra Fede Cristiana, storicamente determinatasi nella forma Cattolica, per arrivare alla consapevolezza della scelta che facciamo e del servizio che siamo chiamati a rendere nella storia, sia a portata popolar».

«Popolare – ha aggiunto monsignor Parisi – non vuol dire di basso livello. Popolare vuol dire alto impegno, però diffuso. Ho pensato a questa cosa riflettendo su una delle prime traduzioni della Bibbia in latino. C’era la cosiddetta Vetus Latina o Itala che era molto antica e poi subito dopo venne la Vulgata di San Girolamo che l’ha voluta chiamare vulgata, cioè popolare. Vulgata viene da volgo che non ha un’accezione negativa ma ha, invece, la connotazione del nostro essere Chiesa. Immaginate la Bibbia scritta in ebraico, in aramaico in alcune parti e in greco, sarebbe stata patrimonio soltanto per alcuni specialisti e basta. Invece, all’epoca, il latino era la lingua comune. Ed allora San Girolamo tradusse tutta la Scrittura in latino dall’ebraico, dall’aramaico, dal greco utilizzando anche traduzioni che c’erano prima, per consegnare la Sacra Scrittura a tutti».

«Quando il Concilio Vaticano II – ha sottolineato il Vescovo – ha parlato del Mistero della Chiesa e ha detto che, in un certo senso, bisognava capovolgere quella piramide con uno che stava sopra e tutti gli altri come i sudditi sotto, ha usato questa categoria già nota all’interno della Bibbia che era la parola ‘laos’, da dove viene laicos, cioè laico, e laos vuol dire popolo: la Chiesa popolo di Dio, popolo dei credenti, popolo dei battezzati. Quindi, quando diciamo Vulgata, ci inseriamo nell’intenzione di San Girolamo che voleva che la Bibbia smettesse di essere patrimonio di pochi per essere messa nelle mani di tutti i credenti. Cioè, una scelta popolare. Questa è stata l’intuizione, la volontà, la determinazione e il progetto di San Girolamo».

Monsignor Parisi, nel parlare del sostegno dei sacerdoti e del suo Consiglio Episcopale nella realizzazione di questa sua idea, si è detto anche «orgoglioso del fatto che in Diocesi ci siano tanti specialisti dei singoli settori. Di fatto, non sono dovuto andare fuori da essa: tutti i docenti sono tutti della nostra Diocesi. Qui – ha detto il Vescovo – c’è una potenzialità di forze che vengono impiegate per il bene della Diocesi. Oltre a quello che già fanno nelle parrocchie, soprattutto i parroci, ora c’è anche il mettersi al servizio di questa consegna nelle mani del Popolo Santo di Dio, del patrimonio bello della nostra Fede. E di questo vado orgoglioso».

Infine, ha ringraziato la coordinatrice della Scuola, Natalina Parise, ed i componenti lo staff che opera nelle quattro sedi.

Altro dato da segnalare è che, attualmente, sono oltre 1200 gli utenti che si sono registrati sul Portale della Diocesi per potersi iscrivere alle varie iniziative che la Diocesi, oltre alle due Scuole (Biblica e dei Ministeri), intende portare avanti. (rcz)

LAMEZIA TERME (CZ) – Violenza di genere, dai versi di Franco Costabile ai giorni nostri

La condizione femminile nella Calabria della prima metà del Novecento raccontata da Franco Costabile; versi amari che denunciano le vessazioni, gli abusi subiti in particolare dalle donne dei ceti più umili, costrette a subire in silenzio la violenta protervia della retriva cultura patriarcale del tempo. Soprusi di antico retaggio che, ieri come mezzo secolo fa, vedono le donne ancora vittime di quel patriarcato che si pensava fosse stato superato dall’evoluzione dei tempi e che invece registra una inquietante recrudescenza come attestano gli orribili fatti di cronaca riguardanti la violenza di genere. Questo il tema dell’incontro-dibattito tenutosi nel salone municipale di Lamezia sulla poetica dell’autore lametino, i cui versi sono stati contestualizzati e rapportati ai giorni nostri.

L’iniziativa è stata voluta in concomitanza col “25 Novembre giornata mondiale contro la violenza sulle donne”; patrocinata dal Comune di Lamezia, la manifestazione è rientrata nel programma di attività del progetto culturale “La rosa nel bicchiere” ideato e promosso dalla giornalista Maria Scaramuzzino e riconosciuto come marchio d’impresa dal Ministero dello Sviluppo Economico.

Ad aprire il dibattito la senatrice Ida D’Ippolito, parlamentare decano, che ha affermato: «Costabile porta con sé la sua calabresità con sentimenti altalenanti; oggi la nostra terra sembra più moderna e progredita ma – ha ribadito Ida D’Ippolito – rimangono ancora tante piaghe, tante problematiche irrisolte. Nei versi del poeta lametino c’è la rassegnazione, l’incapacità di combattere le battaglie, di rinascere». La parlamentare decano ha poi fatto un exursus sulla storia della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne rimarcando l’arduo cammino di emancipazione fatto da tantissime donne in tutto il mondo per la conquista dei diritti e della parità di genere.

Suor Anna Cerutti, in rappresentanza del Centro anti-violenza Demetra ha raccontato la storia di violenza e di riscatto di Fortunata (nome di fantasia), una donna che ha deciso di liberarsi dall’oppressione di chi la violava nel corpo e nello spirito, affidandosi alle cure degli operatori del centro che opera sul territorio ormai da diversi anni.

Teresa Ruberto, referente della Fondazione Bellisario, ha inviato un messaggio ribadendo che «il rafforzamento delle misure del codice rosso per la tutela delle vittime di violenza aiuta ma non è sufficiente. È necessaria sicuramente un ‘azione che riguarda tutta la società; dobbiamo fare rete, divulgare cultura giuridica e sociale». Ruberto ha insistito sul fatto che «bisogna proteggere le donne che subiscono violenza e che spesso non denunciano, anche perché non hanno mezzi economici sufficienti per lasciare la casa dove vivono. Bisogna agire perché l’uccisione di una donna, come ha più volte sottolineato Papa Francesco, non è un semplice reato ma è una ferita che riguarda tutti noi».

Graziella Catozza, presidente del Cda Calabria Odv, ha illustrato le attività dell’organismo di cui è alla guida e che in soli due anni di vita ha già messo in campo numerosi progetti finalizzati al riscatto delle donne abusate. Anche per Graziella Catozza «per aiutare le donne vittime di violenza serve concretezza, servono operatori sociali formati; non solo donne ma anche uomini, seri professionisti che possano sostenere le vittime dopo la denuncia nel loro percorso di recupero e rinascita».

Sono intervenuti anche il sindaco Paolo Mascaro, le assessore Giorgia Gargano, Luisa Vaccaro e la presidente della commissione Pari opportunità Annalisa Spinelli. Da parte degli amministratori la convinzione che bisogna agire a più livelli per costruire una rete solida di soggetti attivi e interventi mirati nel campo del sociale, della cultura, della scuola «perché manca anche l’educazione all’emozione e perché si può anche morire per mancanza d’affetto».

All’incontro sono state presenti anche altre associazioni attive sul territorio che hanno offerto la loro testimonianza e confermato il loro impegno nella lotta contro la violenza di genere per la difesa dei diritti delle donne.

A declamare i versi del poeta l’attrice di teatro amatoriale Angela Isabella mentre l’accompagnamento musicale è stato affidato alla violinista Debora Stranges. La veste grafica dell’evento è stata curata da Mayla De Fazio, graphic designer.

Debora e Mayla sono state le due testimonial dell’evento, due professioniste lametine che hanno studiato in Calabria e che hanno deciso di rimanere nella loro terra d’origine. Due giovani donne espressione di un moderno Sud resiliente dove la restanza diventa emblematico atto di coraggio per il Meridione e per l’intera nazione.

Alle ospiti è stato donato un monile realizzato a crochet dall’artista Manuelita Iacopetta per Fascino Bizantino, un gioiello che vuol simboleggiare le lacrime delle donne abusate. In dono anche una tela raffigurante “Rosa” protagonista di una delle poesie di Costabile lette durante l’incontro, a realizzare l’opera l’artista Teresa Scaramuzzino di Tessando handmade. (rcz)

LAMEZIA TERME (CZ) – Alla parrocchia Santa Maria Goretti per dire “no” alla violenza sulle donne

Manifestazione “Stop alla violenza sulle donne” presso il cortile della Parrocchia Santa Maria Goretti, un successo organizzato dall’Istituto IIS Costanzo a Lamezia Terme.

La battaglia contro la violenza sulle donne ha trovato voce e sostegno tangibile nella manifestazione “Stop alla violenza sulle donne #Unitevianoi”, tenutasi con grande partecipazione presso il cortile della Parrocchia Santa Maria Goretti, promossa con determinazione dall’Istituto L. Costanzo sede di Lamezia Terme.

L’evento, caratterizzato da una vibrante unione di individui decisi a combattere questa piaga sociale, è stato organizzato con impegno e dedizione da docenti e studenti dell’Istituto Costanzo, riconosciuto per il suo costante impegno nella sensibilizzazione in merito a diverse tematiche patendo proprio da quella di una educazione ambientale coniugando dunque, il valore di “rispetto” in tutte le forme della società.

A dare il benvenuto è stata la dirigente, la dottoressa Maria Francesca Amendola che ha con fermezza di parole , rimarcato il dinego alla violenza contro le donne, scuotendo i suoi studenti con numeri drammatici di donne uccise da mani sanguinarie.

La campagna comunicativa ha assunto un ruolo centrale in questa manifestazione, proponendo messaggi chiari, incisivi e solidali contro qualsiasi forma di violenza rivolta alle donne. Attraverso mezzi di comunicazione visiva, verbale e artistica, sono stati veicolati concetti di rispetto, uguaglianza di genere e supporto attivo verso le vittime di violenza. La presenza numerosa e diversificata di partecipanti, inclusi rappresentanti militari, istituzionali, religiosi, membri della comunità, associazioni e personalità locali, ha sottolineato l’importanza dell’unione di fronte a questa tematica cruciale. La rete quale luogo ed occasione per tessere legami e creare l’antidoto alla violenza.

La giornata è stata arricchita dalla presenza delle forze dell’ordine, in particolare da rappresentanti dell’arma dei Carabinieri della Stazione di Sambiase, Il Carabiniere scelto, Rita Vinci ed il Maresciallo, Simone Melito che hanno con vigore, ricordato la loro disponibilità all’ascolto, ammonendo i ragazzi al rispetto certi di non essere soli lungo il cammino.

Emozionante poi, è stato il messaggio di alcuni anziani dell’associazione Anni d’Argento, rappresentata da Luisa De Fazio, che da nonni hanno aperto il cuore a tutti gli studenti, richiamando la necessità dell’ascolto.
E la centralità dell’ascoltare l’altro, riuscendone a leggere i silenzi e le fragilità, è stato il professore Lagrotteria, docente dell’istituto. Le professoresse Loizzo e Masi hanno invece coordinato gli studenti con alcune esibizioni di canto e ballo.

A portare il saluto dell’ Amministrazione Comunale di Lamezia Terme, l’assessore Vaccaro, l’Assessore Muraca e Linda Mazza in rappresentanza della Commissione Pari Opportunità del comune.

La parola Rispetto è stata la parola più utilizzata – ha ribadito don Pino Angotti – sottolineando che l’amore non uccide ma guarda invece, al bene dell’altro senza nessuna forma al possessivo. Egli ha poi ricordato la storia di Santa Maria Goretti, vittima della mano di un uomo che diceva di amarla. La giovane Santa è riuscita con la forza del perdono, a trasformare quelle coltellate ricevute in possibilità di riscatto.
Alla preghiera dell’Ave Maria finale, sono state affidate tutte le donne vittime della ferocia disumana dell’uomo, non fratello ma carnefice. ultima delle quali proprio Giulia.

Grazie al coinvolgimento attivo e alla partecipazione di tutti i presenti, la manifestazione ha segnato un passo significativo nel promuovere una cultura di rispetto e consapevolezza, spingendo per un cambiamento positivo e duraturo nella società. (rcz)

LAMEZIA TERME (CZ) – Inaugurato auditorium Cittadella della carità

«Si sta realizzando, qui, una convergenza verso questo centro che è anche il centro reale e di attrazione della città di Lamezia, del territorio lametino e punto nevralgico della Calabria». Così il vescovo di Lamezia Terme, monsignor Serafino Parisi, nel corso dell’inaugurazione dell’auditorium rientrante nel progetto n.2021-COF-00012 “Complesso Fratelli Tutti” della Caritas diocesana che, sostenuto dalla “Fondazione Con il Sud”, è stato realizzato è stato realizzato nella Cittadella della Carità all’interno del complesso interparrocchiale San Benedetto.

«Con l’apertura dell’auditorium – ha aggiunto il Vescovo – si realizza questo dinamismo sistolico e diastolico tra le realtà vicine a Lamezia e la città” sottolineando, al riguardo, come “tutti i paesi della Diocesi sono presenti nella scuola Biblica ed anche nella scuola dei Ministeri».

«Il lavoro che altri hanno iniziato – ha proseguito – io posso adesso recuperarlo ed offrirlo anche a voi con il primo atto che noi tutti vivremo, qui, tra qualche minuto, che è quello della prima Assemblea Ecclesiale Diocesana”. Il progetto, infatti, come ha ricordato il Vescovo, “era stato firmato da monsignor Giuseppe Schillaci, ma l’intuizione era stata di monsignor Luigi Antonio Cantafora che aveva immaginato questo punto centrale di Lamezia come punto nevralgico e che stasera doveva essere presente, perché invitato, ma, a causa di un disguido, non ci ha potuto raggiungere».

Di «sogno che si realizza», invece, ha parlato il direttore della Caritas diocesana, don Fabio Stanizzo, che, nel portare il saluto di monsignor Luigi Antonio Cantafora, ha anche ringraziato le ditte, i volontari, gli operatori della Caritas, i parroci. Quindi ha sottolineato che si tratta di “un auditorium al servizio della città e di tutta la regione. Ho l’immagine della prima visita fatta con monsignor Parisi in questa sala – ha aggiunto – e lo ringrazio a nome di tutti per la sua presenza, per la cura e l’attenzione avuta. In questa realizzazione non ci siamo sentiti soli ma incoraggiati e sostenuti».

Dal canto suo, don Giacomo Panizza, vice direttore della Caritas, nel ricordare le «tre “C” dell’8xmille (culto, carità, cultura) in quanto si tratta di un’opera finanziata anche grazie ai fondi 8xmille e da altre fonti di finanziamento e con l’aiuto della Fondazione con il Sud che contribuisce alla realizzazione delle cosiddette infrastrutturazioni sociali per crescere con gli altri», ha fatto notare che ciò che sta sorgendo «non è solo luogo di preghiera, ma anche luogo propulsivo di socialità e di approfondimento. La Calabria – ha concluso – ha bisogno, non solo di realtà che funzionano e noi abbiamo il compito di portare avanti queste iniziative».

I dettagli tecnici della struttura sono stati al centro dell’intervento dell’ingegnere Francesco Stella, che insieme all’architetto Grazia Pascuzzo, hanno seguito i lavori di questa «opera architettonica – ha detto – , che porta la firma del compianto Paolo Portoghesi, che ha pareti in grado di garantire l’assorbimento acustico con una illuminazione minima che segue l’architettura. Il disegno strutturale è diventato disegno architettonico e i materiali strutturali sono diventati materiali di finitura. Poi, gli elementi tipici della progettazione di Portoghesi: una serie di archi originati da un centro che non sta in questo spazio fisico, il che è un aspetto geometrico ma ha anche un valore simbolico”. Quindi, nel parlare di “avventura iniziata con la donazione del terreno dal Comune alla Diocesi in occasione della visita di papa Benedetto XVI” ha evidenziato che si è trattato di “un percorso con ostacoli interni dovuto anche alla necessità di reperire le risorse” nella consapevolezza che “una città ha bisogno di ulteriori spazi e luoghi di aggregazione che vadano oltre la città stessa. Amministrazione Comunale e Diocesi hanno fatto sì che si realizzasse quest’opera – ha proseguito – ed ora dobbiamo accelerare sullo spazio unico, primi di dicembre consegna dei lavori per la piazza, concludere con l’area esterna».

Per il sindaco, Paolo Mascaro, infine, si è trattato di «un ulteriore tassello nello sviluppo per il rilancio del territorio. Una struttura nel centro della città – ha detto – che può essere occasione di confronto». (rcz)