Le tipiche golosità del Natale, tra torroni, petrali reggini, pitte di San martino, susumelle, etc, non le troveremo quest’anno nelle tradizionali bancarelle che caratterizzavano le strade principali di città e borghi, tra luminarie e allegria delle feste. Sappiamo tutti la ragione di quest’assenza, sarà un Natale mesto, con grandi rinunce, soprattutto negli affetti da rivedere per chi vive altrove e coglieva l’occasione del Natale per tornare a casa, ma bisogna pensare che passerà anche questo. Ci riprenderemo e ci “rifaremo” di queste feste che il Covid ci ha rubato. Ma Natale è anche delizie per la gola, quindi pensiamo alle difficoltà per tutti i lavoratori del comparto dolciario e diamo loro un bel segnale di solidarietà e di sostegno: non ci sono le bancarelle, ma tutti i produttori, grandi e piccoli, si sono organizzati per vendere online. Non si tratta di “ingrassare” i big del web, ma di scegliere il territorio e mostrare apprezzamento verso chi , nel proprio lavoro, ci mette passione e impegno, per mantenere alta una qualità che sempre più tanti buongustai, in ogni parte del mondo, stanno scoprendo e che valorizza la Calabria e le sue tipicità.
Ordiniamo, allora, online i nostri dolci natalizi, nel rispettare la tradizione del gusto, faremo sorridere pasticceri, dolciari, artigiani del gelato e delle torte e via discorrendo. L’elenco sarebbe lunghissimo, ogni provincia ha le sue tradizioni: i petrali, con fichi mandorle e noci, nel Reggino, il torrone a Bagnara Calabra, la pitta, i fichi ricoperti di cioccolato e i turdilli del Cosentino, le nacatole del Catanzarese, i crustoli del Crotonese, i mostaccioli al miele del Vibonese. Facciamo un primo giro d’orizzonte tra le “dolcezze” natalizie della nostra Calabria, a guidarci l’esperienza diretta nell’assaggio e degustazione, irrinunciabili, almeno a Natale.
Ci sono industrie dolciarie che sono apprezzate all’estero: come Monardo Dolciaria a Soriano Calabro, il “re” dei mostaccioli, che vanta anche una raffinata lavorazione del cioccolato), i tradizionali produttori di torrone di Taurianova; come Francesco Taverna, un artigiano che dal 1945 ha abituato centinaia di migliaia di calabresi sparsi per il mondo a gustare le sue eccellenze; l’unico torrone Igp, quello di Bagnara Calabria (con il pregevole lavoro di Careri e Cundari sulla scia della tradizione avviata dalla famiglia Cardone); le innovazioni dolciarie di Angelo Musolino, nella Città dello Stretto, con la sua Bergamotta, una torta originalissima al sapore di Bergamotto di Reggio Calabria e il panettone con gelato di Davide De Stefano (Gelato Cesare a Reggio) che trasforma il tipico dolce milanese in una straordinaria delizia dal sapore mediterraneo con gusti unici che esaltano le tipicità del territorio.
Un discorso a parte merita una piccola azienda di Grotteria, nella Locride, dove Patrizia Minici con la sua Cioccolateria Magna Grecia ha avviato da diversi anni un laboratorio artigianale che produce un torrone di pura mandorla che esalta il sapore del Bergamotto di Reggio Calabria, il mandarino, il pistacchio, ma anche la cioccolata, con un gusto e un sapore inconfondibile. Dai torroni (venduti on line a tutt’Italia, oltre che ai calabresi rimasti orfani delle bancarelle dove spiccavano le prelibatezze natalizie della Minici) alle susumelle e ai petrali, nel rispetto della tradizione, ma con l’esperienza dell’innovazione nel gusto.
Consumiamo, dunque, calabrese e gustiamoci il Natale, anche se in grigio, senza il piacere della compagnia della tradizionale folla di parenti e amici ormai proibita: almeno lo possiamo continuare ad addolcire con petrali, torroni e mostaccioli “made in Calabria”. (gm)