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NESCI (M5S): Decreto Medici Inps un grande traguardo atteso

Nesci

La deputata del Movimento 5 StelleDalila Nesci, ha reso noto che «è arrivata la firma dei ministri Nunzia Catalfo, Roberto Speranza e Fabiana Dadone al decreto interministeriale concernente un atto di indirizzo che consentirà l’avvio del negoziato tra l’Inps e i sindacati dei medici maggiormente rappresentativi per la stipula di una convenzione che disciplinerà l’attività dei medici legali impegnati nelle funzioni relative all’invalidità civile e alle attività medico-legali in materia previdenziale e assistenziale affidate all’Istituto».

«Un decreto molto atteso – ha aggiunto – e per il quale ringrazio l’impegno del ministro Catalfo e quello dei colleghi concertanti».

L’atto di indirizzo, adottato ai sensi dell’articolo 1, comma 459, della legge 27 dicembre 2019, n. 160 è infatti finalizzato alla stipula, da parte dell’INPS, di apposite convenzioni con le organizzazioni sindacali di categoria maggiormente rappresentative in ambito nazionale per il conferimento di incarichi di 35 ore settimanali ad un numero massimo di 820 medici all’anno.

«Questo – ha proseguito – è il risultato di un lavoro sinergico che ho voluto fortemente incentivare tra il ministro Catalfo, l’Inps, nella persona del suo presidente Pasquale Tridico e le parti sociali, in particolare la Figmm, la sigla che maggiormente rappresenta la categoria di professionisti convenzionati esterni. Il decreto consentirà tra l’altro di stipulare convenzioni, in forma di accordo collettivo nazionale, che potranno prevedere un rapporto fino all’età pensionabile Enpam, come avviene per i medici fiscali».

«Sebbene non sia corretto parlare di ‘stabilizzazione’ per questo tipo di liberi professionisti convenzionati – ha concluso – questo è senz’altro un grande passo avanti verso la normalizzazione di una condizione di precariato per centinaia di medici che svolgono un ruolo fondamentale per conto dell’Inps. Il nostro impegno per garantire un futuro migliore agli operatori della Sanità, a cui tanto dobbiamo soprattutto in questo frangente, non verrà mai meno». (rp)

 

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