La deputata del Movimento 5 Stelle, Dalila Nesci, è intervenuta a seguito dell’informativa del ministro alla Salute Roberto Speranza, ribadendo che «fino a quando non ci sarà un vaccino per debellare il Coronavirus, la politica è chiamata a combattere una crisi sanitaria che si presenta, innanzitutto, come una crisi ospedaliera».
«Una crisi – ha aggiunto – che è anche il frutto di anni di tagli e definanziamenti a discapito della nostra sanità e della rete di assistenza territoriale. Una malagestione degli ultimi vent’anni perpetrata in molti sistemi sanitari regionali, allo scopo di arricchire la sanità privata a discapito del pubblico».
«Governo e Parlamento – ha proseguito Dalila Nesci – hanno fatto ciò che era importante, potenziare il sistema sanitario, stanziando 9,5 miliardi di euro per l’intero comparto e 1,4 miliardi per l’aumento dei posti in terapia intensiva, passati da 5.179 prima dell’emergenza agli attuali 7596. E altri se ne aggiungeranno per un totale potenziale di 11307. Abbiamo più che raddoppiato la capacità di intervento sui pazienti più gravi, e con un unico scopo: governare il fenomeno. Ma ora dobbiamo tutti collaborare ed accogliere il sistema messo a punto dalla Cabina di Regia, dove partecipano anche le Regioni, basato non solo sull’ormai famoso valore Rt ma su ben 21 indicatori individuati dal D.m. 30 aprile 2020 – i cui dati sono forniti proprio dalle singole Regioni. Alla luce di questi dati, le restrizioni imposte per territori hanno l’unico scopo di contenere i contagi ed evitare un lockdown nazionale, più duro e penalizzante per tutti».
«Consapevoli della separazione – ha concluso la deputata – e della gestione concorrente tra Stato e Regioni di alcune competenze garantite dalla Costituzione, il nostro auspicio è che si mettano da parte gli eccessi propagandistici, e che si collabori uniti per affrontare questa pandemia». (rp)